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Autore: NadiHazza    25/10/2014    1 recensioni
Ho paura. Paura di non incontrarti, di non riuscire a dirti quello che provo per te...
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, premetto che ho scritto questa one shot per sfogarmi, per me non è un granché ma ho deciso di pubblicarla ugualmente...chissà magari a voi piace...Ultimamente ho un impulso irrefrenabile verso la scrittura e quando ho idee devo per forza metterle su carta, cosa che a voi non interessa perciò non vi annoio ulteriormente e buona lettura ;)

 









“Ho bisogno di te, ora più che mai. Ho bisogno di stringerti forte, ho bisogno di perdermi tra le tue braccia. Ho bisogno del tuo sorriso e della tua risata.
Questa distanza tra noi è come un oceano che man mano che passano i giorni sembra aumentare. Ho paura. Paura di non incontrarti, di non riuscire a dirti quello che provo per te. Continuano a dirmi di essere forte e credimi se ti dico che ci sto provando. Mi dicono che troverò un altro, ma la verità è che un altro come te non esiste. Sei il mio tutto.
Senza di te mi sento incompleta, è come se mi mancasse qualcosa. Tu rendi il mondo migliore, rendi ME migliore e vorrei tanto poterti ringraziare per questo.
Ti amo Harry. “



Ecco, questa era una delle tante lettere/messaggi che Bethany scriveva al suo idolo. Era profondamente innamorata di lui, ma nessuno lo sapeva o lo sospettava; lei non era una di quelle persone che condividevano questo genere di cose, faticava ad esternare i suoi sentimenti. Sembrava una ragazza forte, sicura di sé, sempre a ridere e fare battute...ma la verità era ben diversa: era insicura, timida e aveva paura di non riuscire ad incontrare quel ragazzo, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce. Queste erano cose che aveva sempre tenuto all'oscuro a tutti, ma a me non poteva nasconderle. Io ero il suo destino.
Lei doveva incontrare Harry, ma tutte le volte che progettavo qualcosa per lei qualcosa andava storto. Tuttavia io non avevo intenzione di mollare e avrei fatto incontrare a questa testolina calda il suo idolo, punto.



Bethany

Era mattina, si ma non la solita mattina fatta di sveglia-scuola-pranzo-compiti, quella era la mattina. Nel pomeriggio la mia band preferita, i One Direction, sarebbe andata ad Hyde Park per girare uno spot pubblicitario per una famosa azienda di scarpe; ora non chiedetemi perché facessero uno spot del genere in un parco perché non lo sapevo nemmeno io. Quello di cui ero certa era che ci sarei andata, anche a costo di attraversare tutta la città a piedi (oggi c'era sciopero degli autobus perché naturalmente quando hai bisogno di qualcosa quel qualcosa non c'è mai).
La metro più vicina a dove abitavo era proprio quella di Hyde Park quindi a meno che non avessi preso un taxi (cosa che non avrei fatto perché la paghetta settimanale era andata alle macchinette della scuola), sarei andata con le mie gambine.
Esco per andare a scuola e vengo colta alla sprovvista da una vento gelido che mi congela fino alle ossa. Siamo a metà novembre e il freddo si fa sentire. Decisa ad arrivare a scuola come umana e non come cubetto di ghiaccio mi alzo la sciarpa fino al naso e mi schiaccio la cuffia sulla testa.
Inizio a camminare e una volta tanto non vedo l'ora di arrivare a scuola per scaldarmi. Fortunatamente una ventina di minuti dopo arrivo alla mia meta: un edificio coi muri sbiaditi e in alcuni punti pieno di graffiti. Sono arrivata in prigione...ehm voglio dire a scuola.
Non mi piaceva molto andare a scuola, specialmente da quando due professori avevano pensato di rendermi la vita un incubo per il semplice motivo che avevano problemi a casa. E che cazzo tienteli a casa i tuoi problemi e non prendertela con me!  Già la quinta superiore è difficile di suo e ci si mettevano pure loro!
Mi unisco alla massa di studenti ed entro. Arrivata in classe mi siedo nella penultima fila e svogliatamente tiro fuori dalla tracolla astuccio e libro. Quel giorno Jane, la mia migliore amica, non c'era perché non si era sentita bene quindi mi siedo nel banco da sola. Meglio così, oggi non ho molta voglia di parlare con gli altri, ho la testa troppo piena di pensieri.
Le mie guance sono ancora arrossate per il freddo e ho gli occhi lucidi (sempre conseguenza del freddo) il che li fa sembrare più azzurri del solito. La treccia di lato che avevo fatto con molta pazienza stamattina è mezza sfatta ma chissene frega.
Impegnata a pensare a cosa sarebbe successo quel pomeriggio, nemmeno mi accorgo che la profe di storia è entrata e ha iniziato la lezione.
Le ore si susseguono lente, ma la mia testa è altrove e non ascolto una parola.


Fate (destino)

Avverto la sua ansia crescere di minuto in minuto. Le parole dei professori riguardo la rivoluzione industriale, le disequazioni e la filosofia di Kant non sono neanche passate per l'anticamera del cervello di Bethany. Certe volte vorrei proprio sussurrarle all'orecchio di stare attenta ma non posso, purtroppo.
Per oggi però non mi importa se non è stata attenta. Per lei sarebbe stata una giornata speciale, o almeno io avevo provato a pianificare qualcosa...


Bethany

Suona la campanella e un sorriso da perfetta ebete mi si stampa in faccia. Ci siamo, mancano solo due ore e li avrei visti, forse. Avrei visto lui, forse.
Tuttavia non avevo fatto i conti con il tempo; alzo la testa e vedo dei nuvoloni grigi avanzare minacciosi, pronti per lasciar cadere acqua da un momento all'altro.
Per arrivare ad Hyde Park ci vogliono quaranta minuti circa, così dato che è presto, decido di andare al bar a mangiare qualcosa.
Davanti al panino con la cotoletta mi si illuminano gli occhi e senza farmi pregare ci affondo i denti e mi godo ogni boccone. Cacchio se è buono sto panino! Probabilmente avrò avuto l'aspetto di una morta di fame e mi avranno considerata poco educata, ma pazienza.
Esco dal bar e...merda! Una pioggia fitta fitta inizia a bagnarmi. Per fortuna nella tracolla ho l'ombrello, che mi affretto ad aprire. Ovviamente il mio cappotto non è impermeabile e ho le vans leggere...risultato? Anche se ho l'ombrello inizio a bagnarmi lo stesso.
-Merda- dico ad alta voce -Ma proprio oggi doveva piovere?!- Qualche persona si gira e si mette a ridere, probabilmente pensando la stessa cosa che io avevo appena detto.
Dopo dieci minuti sono abbastanza fradicia, i capelli che escono dalla cuffia si appiccicano al cappotto, ugualmente bagnato.
Arrivo a quel maledetto parco con un bel po' di ritardo e ci sono alte probabilità che il mio aspetto sia orribile. Noto però che le stradine non sono bagnate quindi qui non doveva aver piovuto -Imbranata chiudi l'ombrello- penso.
Mi addentro nel parco e vedo un'orda di fans che vengono nella mia direzione, in lontananza scorgo anche un piccolo stage.
Le ragazze mi passano di fianco e le sento dire:
-E' stato stupendo-
-I ragazzi sono fantastici-
-Niall mi ha salutato-
Ok, frenate tutto. Ditemi che non sono arrivata troppo tardi e che lo spot non l'hanno già fatto.
Sento le lacrime che iniziano a scendere e mi annebbiano la vista e involontariamente comincio a singhiozzare.
Basta! La dovevo smettere di credere in qualcosa che non sarebbe mai successo! Perché il destino era così crudele con me???


Fate

Ehi, io non ero crudele! Non l'avevo fatto apposta. Quella giornata sarebbe dovuta andare in maniera completamente diversa, ma non potevo farci niente se la pioggia aveva rovinato tutto. Io non sono un meteorologo, sono il destino e il destino non prevede i temporali.
Sapevo benissimo che Bethany e Harry si sarebbero dovuti incontrare quel giorno e dato che non era ancora successo stavo iniziando ad andare leggermente nel panico, e il pianto della mia protetta non mi aiutava. Dovevo trovare una situazione alternativa.
Dunque ragioniamo, Niall Zayn e Liam sono diretti alla radio locale per un'intervista, Louis è andato a prendere una pizza con Paul e Harry...uh-uh bingo! Harry stava andando al bus, situato in un parcheggio poco distante, per prendere qualcosa (ed era solo). Quella occasione non era assolutamente da sprecare.
Dato che sono il destino, posso in qualche modo influenzare le scelte dei miei protetti per far si che la profezia pensata per loro si realizzi quindi spingo Bethany ad alzarsi e a raggiungere quel parcheggio.


Bethany

Le lacrime non mi vogliono dare tregua e continuano a scendere. Odio piangere ma qualche volta capita anche a me. Piango sempre quando sono sola non mi piace che gli altri mi vedano...oh cazzo! Ma sono in mezzo alle persone!
Il mio cervello realizza questa cosa un po' troppo tardi perché ormai stavo già piangendo; dovevo rimediare in qualche modo. Spinta da una sensazione strana decido di non tornare a casa subito e, una volta uscita dal parco, giro a destra (invece che a sinistra, direzione per casa mia).
Mentre cammino inspiro profondamente e cerco di calmarmi, piano piano anche le lacrime cessano e mi sento un po' meglio. Certo, dentro di me sono ancora a pezzi ma non volevo darlo a vedere, avevo già esagerato al parco...
Continuo a camminare a testa bassa, fissandomi i piedi quando sono costretta ad alzare lo sguardo: ho un palo a pochi centimetri dal naso. Menomale che ho alzato la testa o ci avrei sbattuto contro come una perfetta idiota!
Mi accorgo improvvisamente di non essere più sul marciapiede e di essere entrata in un parcheggio.
Inizio a guardarmi intorno per capire dov'è finita la strada e il mio sguardo si ferma come ipnotizzato. Un bus di dimensioni notevoli si trova a poca distanza da me, ma quello non era un semplice autobus. QUELLO ERA L'AUTOBUS DEI ONE DIRECTION!
Non c'erano fans in giro perché quel parcheggio era poco conosciuto, non ci andava mai nessuno tranne gli impiegati che lasciavano lì la macchina per poi andare ai rispettivi uffici, poco distanti da lì, a piedi. Io lo conoscevo perché ci ero passata una volta per caso.
Con cautela decido di avvicinarmi per osservarlo più da vicino. Oh non avrò visto i ragazzi ma almeno ho trovato il loro autobus!
Vengo pervasa da una scarica di adrenalina e improvvisamente ritrovo un briciolo di felicità.
Decido di scattare qualche foto; armeggio nella mia tracolla e trovo il mio s4. Inizio a fare le foto, spostandomi intorno al bus per prenderlo da varie prospettive.
Fatto tutto il giro decido di fare la cazzata di turno: selfie con la porta del bus (I ragazzi entravano e uscivano da li e avere una foto con quella porta rappresentava un traguardo per me).
Posiziono il telefono e sto per scattare la foto quando qualcuno mi viene completamente addosso.
La scena sarà stata divertente per chi guardava ma un po' meno per me: presa alla sprovvista inciampo sul gradino, il telefono mi parte e stranamente cade  di cover e non di schermo, in compenso io atterro di culo. Bella figura di merda!
-Oddio scusa non ti avevo vista- sento una voce alle mie spalle -lascia che ti aiuti-
mentre cerco di associare la voce a un volto, delle mani sconosciute mi aiutano ad alzarmi.
Sto per dire grazie ma le parole mi muoiono in gola. Harry Styles in persona è davanti a me. Sento il rossore salirmi dalla punta dei piedi fino alla punta della testa e in quel momento mi preoccupo, per la prima volta in tutta la giornata, del mio aspetto. Ho i capelli mezzi bagnati e arruffati e sono fradicia, per di più il mascara di sicuro era colato tutto quando avevo pianto. Perfetto.
-Ti sei fatta male?-
-Cosa? Nono tutto a posto grazie, anzi scusa non sarei dovuta salir...-
-Oh non preoccuparti hai fatto bene invece. Devo ammettere che il selfie con la porta mi mancava- dice scoppiando a ridere. A quel punto non riesco più a trattenermi e mi metto a ridere pure io.
Una volta ripresi Harry dice -Non hai freddo? Sei tutta bagnata-
-No, sto benissimo, anzi ho quasi caldo- scherzo io
Lui mi sorride ed ecco che le sue fossette fanno capolino sul suo viso. Mamma mia quanto era bello! Ehi ehi piano, lo conoscevo da trenta secondi e già mi faceva questo effetto? Ok. Ero fottuta.
-Dai vieni dentro che ti do una delle mie felpe- mi dice -Oh a proposito, non ti ho neanche chiesto come ti chiami-
-Bethany. E sono una vostra grande fan e mai avrei pensato di incontrarti- dico tutto d'un fiato
-E invece è successo- dice lui sorridendo e facendomi l'occhiolino.
Poi mi prende per mano e mi fa entrare nel bus.

Una sensazione del tutto nuova mi travolge, ero felice per la prima volta dopo anni.
Finalmente avevo incontrato il ragazzo che amavo.



Fate

Ce l'avevo fatta!! Missione compiuta! Improvviso un balletto tipo danza del sole; fortunatamente nessuno mi può vedere perché sono invisibile e vi assicuro che è meglio così.
Ero riuscito a rendere felice Bethany e le avevo fatto incontrare quel ragazzo. Ero perfettamente consapevole che Harry era il ragazzo giusto per lei, lo sapevo da un pezzo, ed ero anche consapevole che quei due avrebbero formato una coppia perfetta.
Lui l'avrebbe protetta e l'avrebbe amata e....ehi non posso svelarvi tutto! Se vi dico cosa succederà che destino sarei?

 

 








Se sei arrivata fino a qui significa che l'hai letta tutta! Grazieeee Come ti è sembrata? Fa schifo? Ti è piaciuta? Non essere timida e lascia pure una recensione, tanto bastano pochi secondi no? ;) Accetto tutto! Anche le critiche perchè sono costruttive (purchè non siano pesanti s'intente) :)
Se ti va passa anche dalla mia pagina, ho scritto tante one shot e magari ne trovi una che fa per te!!
Hugs and kisses
NadiHazza

 

  
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