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Autore: very_lupi    18/10/2008    1 recensioni
In questa fanfiction Tom è un criminale ma una ragazza,cieca e orfana per colpa sua,lo fa cambiare e nasce un amore impossibile.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Criminal.

 

-Il nome,prego-

-Tom,Tom Kaulitz-

-Ma non sei un po’ piccolo per viaggiare in aereo?-

-No-

-E i tuoi genitori?-

-Sanno tutto,e ho un’accompagnatrice a bordo-

-Farò un eccezione-

 

Eh si,Tom è un criminale.

Non lo ha fatto con cattiveria,ma ha fatto quel che ha fatto.

Ha ferito una donna con la sua piccola,per una stupida scommessa.

E lui?lui è sopravvissuto ed è scappato.

Per ora nessuno sa che è stato ma presto lo sapranno perciò deve scappare,e anche di corsa,poi lo verranno a prendere,portarlo via.

La cosa peggiore?è che ha solo 10 anni!

Ed è per questo che ha fatto una cosa così sventata,è un piccolo bambino ancora immaturo.

Dopo due ore arriva a destinazione:Berlino.

Non sa dove andrà,non sa cosa mangerà,non sa dove dormirà,non sa nulla.

Ma riesce a trovare una casa che lo può ospitare,una casa di una vecchietta.

Sono passati 6 anni dall’accaduto.

Al tg hanno fatto vedere più volte un servizio dove la mamma lo cercava e la polizia si è data da fare ma per fortuna nessuno lo ha mai scoperto.

L’unica cosa che aveva fatto è stato mandare un messaggio al fratello con scritto:”non preoccupatevi io sto bene,ma non cercatemi” poi ha buttato il cellulare nel lago e ne ha comprato un altro.

Fortunatamente la nonna che lo ospitava(è la vecchietta,affettuosamente chiamata “nonna”da Tom)non lo ha mai sentito.

La vita procedeva a passo di danza e tutto andava per il meglio.

Al tg non fecero più sentire il suo nome.

La mamma e Bill non scoprirono del suo nuovo cellulare.

E la polizia non lo aveva ancora trovato.

 

-Tomi oggi andremo all’orfanotrofio a portare qualcosa da mangiare ai piccoli-disse la nonna,un giorno.

-Ma che palle,nonna!-

-Niente storie,devi imparare un po’ a pensare anche agli altri e non solo a te stesso-

-Maròòò-e sbuffò.

Poi non parla più e dopo un po’ escono di casa.

 

Arrivati,i bambini li accolsero calorosamente abbracciandoli e baciandoli.

Solo una ragazza se ne sta in disparte.

Un bambino ci dice:

-È cieca,poverina.Ha visto la morte in faccia e per poco,oltre alla vista,non perdeva anche la vita-

-Poverina…-fa la nonna.

Tom sbuffa e a quel punto la nonna si arrabbia.

-Tom adesso basta,vai da lei-

-A fare che!!-

-A parlarle,o qualsiasi altra cosa-

-Ma a me che mi interessa!-

-Che se non vai non ti faccio uscire con i tuoi presunti amici-

-Nonna i miei sono amici,uffa…-e si dirige verso lei.

 

Lei che non vede.

Lei che non piange.

Lei che non vive.

 

Si fermò a pochi passi da lei,si gira e vede che la nonna non c’è più,e quando si rigirò verso lei vede che la ragazza lo stava guardando.

Quegli occhi…erano bianchi come la neve con qualche sfumatura azzurrina e grigia…bellissimi,ti incanti solo a vederli.

Ma così tristi,vuoti,freddi,colmi d’odio ma non rancore,insensibili e senza più lacrime.

 

I suoi occhi poveri.

I suoi occhi inutili.

I suoi occhi diversi.

 

-Ciao-dice lei.

 

La sua voce melodica.

La sua voce rilassante.

La sua voce tranquilla.

 

Riprendendosi Tom risponse un “ciao” un po’ affrettato e confuso.

-Come ti chiami?-

-Tom Kaulitz,tu?-

-Non ricordo il mio vero nome ma qui tutti mi chiamano Luna-

-Come quella di Harry Potter?!-

-Si-

Per via dei suoi capelli,biondi chiarissimi e lisci con una mesh fuxia che si nota molto.

 

-Quanti anni hai?-chiede il ragazzo,come scosso da un tremito.

Non risponde.

La nonna chiama.

Tom deve andarsene.

-Hem,io adesso devo andare,ci si vede-dice con voce tremante,non era mai stato così insicuro in vita sua.

-Che la sorte ti accompagni-

Lui sorride dolcemente e gli scendono dolci lacrime calde.

Nessuno era mai riuscito a far piangere il Kaulitz,nessun bullo o adulto,ci era riuscita una ragazzina,

 

Che nemmeno conosceva.

Che non aveva mai visto.

Che era diversa da lui.

Che credeva inutile.

 

Lei si avvicinò a lui e gli levò la lacrima con la manica della sua felpa e poi si allontanò.

“Come avrà fatto a sapere che…”poi la voce della nonna interrompe i suoi pensieri e esce dall’orfanotrofio con lei.

 

La notte non riuscì a dormire.Pensava a lei.

 

A lei che lo aveva fatto piangere.

A lei che lo aveva fatto provare pena.

A lei che lo aveva fatto provare sentimenti.

 

Passarono i giorni e Tom si sentì meglio,per così dire.

Non la pensava più.

 

Uscì con i suoi amici e avvienne una cosa davvero strana…

 

-Il capo ci vuole al rifugio alle 3 di notte e ci ha raccomandato di essere puntuali-dice un amico.

-Ma Renà,è tardi,non so se…-

-Tom se non vuoi venire vai pure a fare quel che devi fare in bagno-

-Nono,vengo…-dice abbassando gli occhi.

 

Tom se la fa con ragazzi molto più grandi di lui,e quando dico molto intendo con ragazzi ventenni e così via..

E lui ha solo 16 anni.

 

-Bene-fa Renato-Ci vediamo dopo allora-

E il gruppo si congeda e ognuno va da una parte.

Lui rimane fermo li ancora per un paio di secondi poi se ne va anche lui.

 

Camminò sotto la piaggia a lungo ed a un certo punto gli sembrò di vedere una faccia conosciuta sotto ad un cappuccio.

Ma non se ne curò,in questo momento aveva altro cui pensare.

Gli incidenti che faceva ora non erano innocenti come fu quella di un tempo.

No,qui si faceva sul serio.

 

Si fanno le 3 e Tom va al rifugio.

Puntuale entrò dove trova anche gli altri.

Aspettano i ritardatari e quando arrivarono tutti iniziarono a parlare.

 

-Bene-inizia il capo-La nostra squadra della periferia di Berlino ci ha avvisato che la scorta sta per arrivare,e noi dobbiamo essere pronti a tutto.Non si sa se accetteranno subito lo scambio e non si sa come reagiranno,sono sempre Polacchi e non c’è da fidarsi.Ora,ci divideremo in 3 squadre.Una che rimarrà fuori per controllare e per impedire fughe,un’altra nascosta dentro l’edificio e un’altra ancora che,insieme a me,entrerà per lo scambio.L’ultima sarà composta da 5 persone.

Saranno:Renato,Nikola,Marco,Francois e Tom…-

-Ma è solo un moccioso-dice uno.

-è un compito troppo importante per lui-dice un altro.

-Zitti,così ho scelto.Ora procediamo con gli altri gruppi…-

-Capo,qui fuori c’è una ragazza che dice di abitare in questo palazzo,che devo fare?!-interrompe uno che fa la guardia fuori.

-Questo palazzo è disabitato,falla entrare-

Il signore portò dentro una ragazza con il viso coperto da un cappuccio nero.

Tom iniziò ad incuriosirsi.

-Cosa ci fai qui?sei una spia?-fa il capo alzandosi.

-Non sono una spia.Non ho una casa e sono venuta qui-

La sua voce era familiare per Tom.

-Non sei autorizzata-

Non risponde.

-Sapevi dell’organizzazione?!-dice minaccioso.

-Non sapevo che questa casa era abitata-lei è tranquilla.

-E io dovrei crederti anche?!-dice divertito.

-Lo giuro-

-Io non mi fido,rimarrai qui fin quando non mi farà comodo e lo riterrò sicuro-

-Non vi sarò d’aiuto-dice sicura.

-E cosa te lo fa credere?!-

Non risponde.

-Io ti posso usare,bene!tu ci sarai d’aiuto!manderemo lei con i soldi e la accompagnerà Tom,io aspetterò al lato,devo ammazzare quel bastardo che mi ha fatto fare la figura dell’idiota-

-Io non farò nulla del genere-

-E cosa te lo fa pensare?!-

Non risponde,non lo ritiene opportuno.

Nessuno parla fino a quando la ragazza guardò negli occhi il capo e lui si mette a ridere.

-è vero,tu non ci servi a niente,ammazzatela-

-Ma perché?-urla Tom.

-Perché non vede,capisci?è inutile che continui a vivere!poi potrebbe fare da spia.Ora muovetevi-

Lui spalancò gli occhi.

-Come vuoi essere uccisa?a te la scelta-disse Renato con superiorità facendo un passo verso la ragazza.

-Come vorresti esserlo tu-

-Sbruffona-dice divertito-Hai paura della morte?-preparando la pistola.

-No-faceva sul serio,lei non la aveva.

Si fa serio.

-Bene-

E sparò.

 

Ed eccomi con una nuova fiction!

Cosa succederà?morirà?

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e ringrazio già chi legge e chi recensisce.

Commentate in tanti^^

Bacioni a tutti.

 


 

  
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