Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Lely_1324    26/10/2014    9 recensioni
Agitata com'era dovette raccogliere per ben due volte il mazzo di chiavi che le era caduto a terra prima di riuscire ad aprire la porta di quella stanza di Granny's.
Aprì la porta con cautela lasciando che le iridi si abituassero alla penombra della stanza, poi lo vide.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitainswan spelling: scrivere flash fic o one shot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento l'unica regola consiste nel non saltare le lettere. 
Iniziativa creata da: Alexies, CSlover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clothy e Pandina.


A - Alcool and Angry

Agitata com'era dovette raccogliere per ben due volte il mazzo di chiavi che le era caduto a terra prima di riuscire ad aprire la porta di quella stanza di Granny's. 
Aprì la porta con cautela lasciando che le iridi si abituassero alla penombra della stanza, poi lo vide.  Fece qualche passo e subito le sembrò di essere stata  testimone del passaggio  di un uragano.  Apparentemente la stanza sembrava in ordine ma bastava inoltrarsi di qualche passo e si potevano  notare con chiarezza pezzi di vetro appartenuti a qualche bottiglia costellare il parquet. 
Emma camminò in mezzo a quel campo di battaglia attenta a non ferirsi i piedi . 
"Killian" lo chiamò con cautela, ma non ottenne alcuna risposta.  
 Era seduto a terra tra il letto e la finestra.  
" cosa è successo Killian?" insistette sedendosi accanto a lui in quel rifugio sicuro. 
" Un mio vecchio amico mi ha fatto visita, Swan" disse serio lui alzando appena il braccio così da mostrarle la bottiglia che teneva tra le dita. " Jack Daniels... il rum è finito! " ridacchiò facendo ricadere stancamente l'arto, non avendo la forza di tenerlo sollevato. In quel frangente Emma ebbe l'occasione di vedere la sua mano  sanguinare , macchiando lo stesso pavimento e questo la convinse ad intervenire.
 " Guarda come ti sei ridotto" sospirò strappandogli dalle mani l'alcolico senza troppa fatica.  Appoggiò la bottiglia a terra, dietro di lei,  e gli prese la mano così da vedere meglio il taglio che gli solcava il palmo.
 " non mi stupirei se ti servissero dei punti" 
" Mano in più, mano in meno..." a quelle parole il cuore di Emma si strinse in una morsa.  Sapeva  che l'episodio della mano lo aveva  segnato , ne aveva avuto la prova vedendo il suo sorriso al loro appuntamento, ma non avrebbe mai immaginato che quell'uomo all'apparenza tanto arrogante si sentisse così profondamente incompleto.
" Se pensi che il tuo amico Jack ti possa far dimenticare quanto è successo ti sbagli di grosso" sussurrò alzandosi da terra e dirigendosi verso il bagno così da prendere il disinfettante e qualche garza.
" ti assicuro per esperienza che non aiuta..." proseguì, tamponandogli il palmo con l'acqua ossigenata, vedendo il suo viso contorcersi in una leggera smorfia.
" Cosa ne vuoi sapere? " ribattè lui .
Era arrabbiato, deluso, amareggiato.  Tutto quello che voleva era stordirsi, bere tanto da non sentire più l'alcool bruciargli la gola, smettere di pensare....ma poi era arrivata lei.  
 E lui la stava cacciando, per il bene di entrambi.
" Già cosa vuoi che ne sappia io.." asserì  Emma ferita,dirigendosi verso la porta. 
Doveva  uscire da quella stanza impregnata di alcool e disperazione. Non avrebbe potuto aiutarlo in quelle condizioni.
" Aspetta ti prego" la supplicò facendola fermare accanto alla porta.  
" Allora parla con me Killian...fidati di me"
Lui sospirò profondamente poi sollevò lo sguardo piantandolo nel suo.
" Fa male Emma, fa male ogni dannato giorno, posso ancora sentire la lama lacerarmi la pelle. E il dolore, Dio il dolore! Quel dolore che ti da alla testa di oscura i pensieri e non ti permette di concentrarti su nulla. E  vorresti togliertelo, strapparti la carne, i nervi, le ossa, per poter star meglio, anche solo cinque minuti.  Quel dolore che ti sorprende la notte, che ti fa svegliare di soprassalto e ti chiedi se ci sarà mai qualcosa che lo farà passare. Quel dolore che ti prende di giorno, mentre stai facendo una qualsiasi cosa come mangiare e te lo impedisce perchè lo stomaco si chiude come se fosse direttamente collegato al dolore.
Fai di tutto perchè scompaia, per riprendere il controllo sulla tua vita o almeno sul tuo corpo. Ti colpisci in un altro punto per dirottare l'attenzione del cervello altrove ma non ci riesci,  quel maledetto dolore è così forte ed insistente che ti fa dondolare come nella speranza di lasciarlo dietro di te, ma lui è sempre lì, ti raggiunge, ti massacra e vorresti urlare, urlarlo fuori ma non puoi farlo perchè non hai più il controllo su te stesso. Per un istante o due sembra ridursi ma poi ti aggredisce di nuovo con maggiore intensità e tu cominci a colpirti con più vigore e disperazione: le unghie affondano nella carne, ma non è abbastanza. La cosa terrificante è che il dolore fisico è solo tuo, non lo puoi condividere. No, il dolore è l'unica cosa che a questo mondo sia solo tua. Il dolore si radica nel cuore e tutto quello che puoi fare e causarne a chi ti sta intorno. Invece il sollievo dal dolore, quello posso condividerlo, con un sorriso, una parola gentile, una  carezza...
Il dolore è ancora lì ma si sta allontanando.
Abbassi le difese. La testa comincia a riempirsi di pensieri e giuri a te stesso, di non arrivare a riprovare quel dolore, lo vuoi prevenire. Ma come? Il dolore è un imbroglione. Torna prima, più forte ...manda i tuoi piani in fumo e si ricomincia tutto da capo."
Emma protese una mano verso di lui  e con l'indice sfiorò quel doloroso segno sul suo braccio
" Quel giorno i sarti migliori erano a farsi un giro.." sussurrò Killian
" ti da fastidio?"
" cosa?"
" se la tocco, se la guardo" disse indicando la cicatrice 
"se devo essere sincero..si"
" perchè? fa parte di te"
" non è una cosa di cui andare orgogliosi"
"nemmeno di cui vergognarsi, so che non è un gran che come paragone , ma è come la mia cicatrice dell'apendicite. Anche se devo dire che quel giorno ho avuto un chirurgo che mi ha fatto un ricamo più bello del tuo" gli disse sorridendo
" Non ha portato ad una menomazione permanente"
" No, ma mi ha salvato la vita e quindi ne sono grata"
"dovrei provare gratitudine?"
"Io ne provo per te, per ogni parte di te.." 
Lui sentì le lacrime pizzicargli gli occhi e abbassò lo sguardo sfregandosi nervosamente la nuca...
" Puoi toccarla se ti va"

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Lely_1324