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Autore: writermey    28/10/2014    0 recensioni
Jin Kazama è cambiato da quando è finito a capo della Mishima Zaibatsu ed è fermamente intenzionato a cambiare le sorti del mondo. Il letale virus G potrebbe condannare a morte l'intera umanità, trasformando le persone in zombie. Spetterà ad un piccolo gruppo di combattenti fermare questa follia... [AU in una qualsiasi realtà di zombie, nessun crossover in particolare]
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Julia Chang, Steve Fox, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Segreti



Arrivai presto quella mattina di inizio settembre. L'aria era ancora calda e non potevo credere che nel giro di poche settimane sarebbe iniziato l'autunno, con la solita pioggia, il freddo e via dicendo. Non che mi dispiaccia un tempo simile ma sicuramente l'estate permette di indossare abiti più comodi.
L'ala ovest della G-Corporation dove lavoravo era deserta; per la verità, credo che la maggior parte dell'intera struttura della società fosse deserta. L'orario lavorativo non era ancora cominciato ma avevo bisogno di terminare alcune cose.
Passai la card magnetica per aprire la porta d'ingresso e anche per usare l'ascensore e anche per aprire la porta degli uffici dove il team di ricerca svolgeva le proprie mansioni amministrative. Il livello di sicurezza era altissimo.
In fondo al corridoio c'erano i laboratori dove si svolgevano i compiti più pratici e dove io mi trovato più a mio agio, in quell'ambiente sentivo di poter contribuire attivamente al progetto a cui stavamo lavorando.
Accesi le luci al neon bianche, indossai il camice e gli occhiali e mi misi al computer. Dovevo solo copiare alcuni fascicoli inviati dal centro di ricerca centrale e poi mi sarei fatta un buon caffè aspettando i colleghi.
Le cose però andarono diversamente.
Non ero arrivata nemmeno a metà del lavoro che dovevo svolgere, quando mi accorsi di un file chiamato “Progetto D”. La mia curiosità è ben nota tra le persone che mi conoscono e non resistetti, lo aprii.
Non starò qui ad elencare in dettaglio i nomi e i termini scientifici riportati in quel file, tutto ciò che dovete sapere è che il reale motivo per il quale il team G, come ci chiamavano a noi del progetto Genocell, stava lavorando sulle cellule rigenerative, era poter rendere quasi immortali i membri della famiglia Mishima.
Molti non conoscono il segreto che si cela dentro i membri maschi della famiglia Mishima, il demone che li divora dall'interno. Io purtroppo ho avuto a che fare con il Devil molte volte nel corso dei Tornei di arti marziali organizzati da Heihachi Mishima e sapere che il Dr. Abel stava usando le migliori menti del paese per vendere le ricerche alla Zaibatsu, era a dir poco terrificante.
Decisi di copiare i file in un hard disk che avrei portato con me e cancellai tutti i dati registrati sul database dell'ufficio.
Se in quel momento avessi avuto il lontano pensiero che potessi essere in errore, il fatto che il Dr. Abel mi puntò una pistola contro e senza esitare aprì il fuoco, cancellò ogni dubbio. Non lo sentii nemmeno entrare e non mi disse molto a riguardo, aveva in mente solo una cosa, uccidermi.
Lasciai l'ufficio e riuscii a fuggire dall'ala ovest della G-corporation ma ciò che accadde subito dopo fu anche più strano.
Mentre mi allontanavo a passo spedito attraverso il cortile ci fu un'esplosione proveniente dall'ala est. Fui abbastanza lontana da non subire nessun danno ma crollai a terra ugualmente, spaventata, sorpresa. Rimasi lì per lunghi minuti, quasi mi dimenticai che il Dr. Abel poteva ancora raggiungermi per finirmi ma ciò che attirò la mia attenzione fu un giovane uomo, non doveva avere più di ventidue o ventitre anni. Era biondo, alto, di corporatura massiccia e con lineamenti occidentali. In qualche modo mi ricordava il mio ex ragazzo, con quell'espressione triste e pensierosa.
Camminava con passo deciso nella mia direzione ma ci mise qualche attimo ad accorgersi di me, si fermò e ci guardammo in silenzio. Era come se si dovesse convincere che non ero una minaccia. Si chinò di fronte a me e mi aiutò ad alzarmi, mi chiese se stessi bene. Riuscii solo ad annuire.
Uno sparo ci mancò entrambi per un pelo e ci svegliammo da quello strano torpore mentale in cui ci eravamo tuffati così placidamente, come a voler sfuggire da tutti i problemi del mondo.
Il Dr. Abel era ancora in circolazione e sempre più determinato a farmi fuori. Quel giovane mi afferrò per un braccio e ci allontanammo velocemente.
Corsi a lungo e usai tutto il fiato che avevo in corpo, per un po' sentimmo i proiettili fischiare vicino alle orecchie, poi smisero. Percorremmo la strada polverosa fino a raggiungere un punto prestabilito dove il biondo sconosciuto aveva nascosto una moto, fuori dalla carreggiata, in un fosso. Lo aiutai a mettere il mezzo sulla strada e mi offrì un passaggio per allontanarmi più velocemente da quel luogo.
Accettai.

  
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