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Autore: AlexVause    28/10/2014    6 recensioni
Henry fece un passo indietro.
- Dove mi porti?
- Non ti farò del male, se questo è ciò che ti chiedi.
La donna tese una mano verso il ragazzino, che abbassò lo sguardo verso essa.
- Mi sarai d’aiuto, nel convincere tua madre a fare una cosa per me.
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Una storia ambientata a Storybrooke dopo l’attivazione della seconda maledizione.
Nessuno ha memoria di come abbia raggiunto nuovamente la cittadina nel Maine.
Non ci sono spoiler perché segue un filo logico proprio :D
SwanQueen.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
 
Era tardo pomeriggio, oramai, e al Granny’s i Charming, Emma e Regina, nonché Hook, Gold e Belle, si erano riuniti a parlare dell’ultimo anno trascorso senza ricordo alcuno e dell’improvviso ritorno a Storybrooke dei personaggi delle fiabe.
- Sentite…davvero non avete alcuna idea su chi sia stato a portarvi qui e perché?
Domandò Emma. Questa situazione era a dir poco preoccupante.
- Miss Swan, se fossimo a conoscenza di…
Ma Regina s’interruppe dopo aver visto comparire Malefica assieme al piccolo Henry in una nuvola porpora.
- Salve a tutti.
Salutò sorridendo la strega dai capelli lunghi e biondi.
Dopo la loro comparsa, tutti erano rimasti senza parole.
- Scommetto che sono riuscita ad ottenere la tua attenzione, Regina.
Disse Malefica, spingendo davanti a se il piccolo Henry.
- Credo tu abbia ottenuto l’attenzione di tutti noi.
Regina stava calcolando ogni mossa. La sua amica d’un tempo era molto più potente di lei.
La vita di Henry era in serio pericolo.
- Non fare sciocchezze Malefica.
Intervenne Snow, alzandosi in piedi velocemente, seguita da tutti i presenti al tavolo dei Charming.
- Non mi sembra di aver detto, che voi potevate parlare.
Con un gesto della mano, la Strega pietrificò Biancaneve, David e Gold.
- Ma che diavolo…
Sbottò Emma.
- Oh. Ti avevo dimenticata.
Sorrise Malefica, lanciando lo stesso incantesimo allo Sceriffo.
Regina bloccò la magia diretta alla bionda Swan ponendosi davanti a lei.
- Cosa vuoi? Parla chiaro.
Domandò l’Evil Queen.
- È così che si tratta una vecchia amica?
La Strega fece un ampio sorriso.
- Soprattutto dopo avermi rinchiusa per ventotto anni in una caverna.
Il sorriso di Malefica mutò in ghigno di sfida verso l’amica di un tempo.
- È la vendetta ciò che cerchi?
Regina se lo aspettava da tempo.
- Non proprio. Ho scoperto chi detiene le mie ali e indovina un po’, amica cara? È la stessa persona che ha mandato un mercenario a rapire il vostro Henry.
- Qualcuno vuole rapire Henry?
Chiese Emma furiosa.
- Malefica, se qualcuno ha mandato un brigante a rapire mio figlio, perché ce l’hai tu?
Regina si fece avanti.
- L’ho intercettato. Ero certa che mi sarebbe servito per farmi aiutare da te. Me lo devi.
L’ex Sindaco serrò la mascella.
- Ti avrei aiutata comunque.
Sbottò la mora.
- No, non è vero.
Gli occhi dell’Evil Queen divennero due fessure.
- Non guardarmi così. Lo sai anche tu che ho ragione.
Affermò la strega, sicura di se. Conosceva Regina più di chiunque altro in quel posto.
- Che vogliono da noi? Da Henry?
Domandò Emma.
- Questo non lo so, ma intendo scoprirlo. In ogni caso, il regno di Aurora è stato invaso da un’armata di Scimmie Volanti, mandate come distrazione da una particolar persona a conoscenza di ciò che quel castello nascondeva segretamente per ventotto anni.
Finalmente l’avevo scoperto. Quando ero pronta a riprendere ciò che era mio, me l’hanno rubato…di nuovo. Ora siamo qui, in questa città maledetta, dopo un anno trascorso nell’Enchanted Forest.
So che sono state portate qui, devo solo capire come e da chi.
- Lascia andare Henry e ne parleremo con calma.
Disse Regina, avvicinandosi ancor di più.
- So cosa stai per dire: “Non hai bisogno di garanzie e questo lo sai benissimo”.
Lo sguardo tra le due maghe era fisso l’uno negli occhi dell’altra. Sembrava che stessero lottando mentalmente. Alla fine Malefica cedette. Sbuffando, spinse lievemente Henry verso la madre adottiva, ma il ragazzino non si mosse.
Nuovamente lo spinse, ma Henry non si scostò da lei.
- Dovete aiutarla. Per favore.
Regina alzò un sopracciglio.
- Ti sei specificata in Corruzione di Minore?
Gridò la mora afferrando Henry e tirandolo verso di se. Il ragazzino però strattonò la presa.
L’Evil Queen lo lasciò. Era serio.
- Il vostro “fare comunella” mi preoccupa.
Disse rassegnata la madre adottiva, mentre Emma si avvicinò ai tre.
- Se ce lo chiedi tu, faremo il possibile.
Disse lo Sceriffo mettendo una mano sulla spalla del figlio, per poi guardare Malefica.
- Sblocca i miei genitori e poi ne parleremo.
Malefica sorrise.
- Amica mia, solitamente lasci che questa ragazzina ti dia ordini?
La mora alzò gli occhi al cielo, indicando i Charming.
- Povera te.
Fu il commento della Strega, prima di riportare alla normalità i genitori di Emma.
 
Dopo essersi allontanati dal Granny’s andarono tutti in municipio e, nella grande sala delle riunioni che veniva usata per le assemblee cittadine, si sedettero ed affrontarono la questione.
I Charming, Emma, Regina, Hook e Belle assieme a Gold erano intenti ad ascoltare il racconto di Malefica ed Henry su tutto ciò che era accaduto.
A discorso ultimato, nella sala calò il silenzio.
La prima persona ad infrangerlo fu David.
- Puoi togliermi una curiosità? Perché tu non hai perso la memoria come tutti noi?
- Perché ero lontana, quando la maledizione che vi ha riportati qui vi ha nuovamente colpito.
Come potete vedere, Aurora ed il suo principe, non sono presenti  in questo luogo.
La Strega aveva ragione. Il regno della “Bella Addormentata” non era stato colpito ne allora ne adesso.
Regina si alzò in piedi.
- Se ho capito bene, devo venire con te alla ricerca del tuo “non so chi” nel bosco.
- Vedo che hai compreso.
Sorrise Malefica.
La mora sospirò. Non era convinta di tutta quella storia, ma accompagnando la strega avrebbe di sicuro scoperto se mentiva o diceva la verità.
- Dai, muoviamoci.
Sbottò Regina, avviandosi verso l’uscita.
- Ma come Regina, adesso?
Domandò Emma alzandosi in piedi velocemente.
- Adesso. Prima andiamo e meglio è.
Rispose l’Evil Queen quasi seccata.
- Non mi sembri molto disposta.
Constatò Malefica.
- Non lo sarò nemmeno fra 5 minuti, per cui sbrighiamoci.
- Vedrai, amica mia, una volta trovato il mercenario che ha tentato di rapire Henry, troveremo anche la persona in possesso delle mie ali.
- Sì. Come vuoi.
- È svogliata.
Disse Malefica ai presenti, prima di raggiungere l’ex Sindaco.
- Quando troveremo qualcosa, faremo ritorno.
Gridò infine la bionda maga prima di uscire dalla porta..
- Nuovi guai…non ci volevano.
Aggiunse Emma atterrita, guardando i propri genitori.
 
Si erano addentrate nel bosco ormai da un’ora.
Tra loro il silenzio più assoluto.
- Questo tuo mutismo nei miei confronti è a dir poco fastidioso. Dovrei essere io la persona arrabbiata e offesa fra le due, visto che mi hai segregata come un animale per tutti questi anni.
Disse Malefica con tono severo.
- Vuoi la verità? Sono certa, che questa è una tua messinscena, pensata per vendicarti di ciò che ti ho fatto. Credi che non lo sappia?
La bionda strega a quelle parole rise.
- Se volessi ucciderti, non esiterei. Credevo mi conoscessi. A quanto pare, mi sono sbagliata.
Malefica era un po’ delusa, da quel pensiero espresso da parte di Regina.
Il silenzio prese nuovamente il posto, di quelle poche parole appena scambiate fra le due.
Regina e Malefica passeggiarono l’una di fianco all’altra per qualche altro minuto prima che si udisse un click sordo accompagnato da un fruscio sospetto, dopodiché l’Evil Queen si ritrovò appesa a testa in giù.
- Ma cosa?
Chiese perplessa la Strega. Era stato tutto così veloce, da non farle comprendere immediatamente l’accaduto.
Appena Malefica si voltò, nel vedere l’amica che penzolava davanti a lei, scoppiò in una fragorosa risata.
- Smettila di ridere e tirami giù!
- Scusa, ma è una di quelle cose che se poi ci ripensi, ti viene ancora da ridere.
Si scusò la bionda Strega continuando a sghignazzare.
- Stai bene?
Domandò poi cercando di trattenersi.
- No!
- E non puoi svanire?
- Seriamente? Credi che se avessi potuto farlo, starei qui tranquilla a penzolare davanti alla tua faccia?
Credo che la corda sia incantata.
- A me non sembri tranquilla infatti…aspetta, forse posso…
Malefica cercava di capire, a cos’era fissata la corda che teneva appesa Regina e soprattutto a come liberarla.
- Secondo me, questo sta a significare che siamo vicini a qualcosa.
- Ma pensa.
Disse ironicamente la mora.
Malefica era pensierosa.
- Tirami giù da questo dannato albero!
Gridò Regina infuriata.
- Shh non gridare. Vuoi che sappiano tutti dove siamo? Vado a chiamare aiuto.
- No. No, no. Solo…infrangi l’incantesimo sulla corda e tirami giù. Così possiamo continuare questa stupida ricerca.
A quelle parole, Malefica si fermò a fissare l’amica.
La guardò dritta negli occhi. Si udiva solo il fruscio degli alberi.
- Ti sei offerta.
Disse poi con tono duro.
- Sei seria? Hai rapito mio figlio e l’hai usato come merce di scambio per ottenere il mio aiuto! Ero obbligata a seguirti.
- No, non è vero. E comunque non l’ho rapito, l’ho salvato. È diverso.
Ci fu qualche istante di silenzio fra le due, poi la Strega riprese a parlare.
- Ti avevo detto che la maledizione era una brutta idea. Se non l’avessi attivata, non saremo arrivati a questo punto. Una maledizione, che conduce ad un disastro, che porta ad un’altra maledizione e alla maledizione della maledizione…
- Non farlo.
La interruppe l’Evil Queen con tono fermo.
- Fare cosa?
- Dare tutta la colpa a me.
- Tu sai cosa intendevo.
- Proprio perché lo so, ti dico “non farlo”. Se continui così, ti aggregherai agli altri dicendo che tutti gli stupidi problemi della vostra inutile vita, sono nati a causa mia.
- Regina…gran parte di quei proble…
L’ex Sindaco diede un pugno sulla spalla di Malefica. Il colpo, seppur lieve, iniziò a far dondolare la mora per il contraccolpo.
- Senti Malefica, voglio solo che mi tiri giù da qui.
La bionda strega afferrò l’amica fermando il suo dondolio fastidioso.
- Cadrai di testa lo sai?
A quella domanda Regina non rispose.
- Vi aiuto io.
Una voce proveniente dalle loro spalle, risollevò loro il morale.
- Miss Swan…le sarei grata se la mia testa rimanesse integra.
Emma sorrise.
- Ero certa che vi sareste ammazzate, qualche metro fa.
- Lo sai vero, che non fa ridere?
- Un po’ sì.
Mentre Malefica toglieva l’incanto dalla corda, Emma sorreggeva Regina sino a rimetterla a terra e in piedi, una volta liberata.
- Perché sei qui Swan?
Domandò Regina con tono duro.
- Lo sai vero che basterebbe un semplice grazie ad entrambe?
L’Evil Queen sospirò.
- Noto che hai portato la spada di tuo padre.
Disse poi la mora ignorando ciò che la bionda Swan aveva detto poco prima.
A quelle parole Malefica guardò la salvatrice.
- Non dare importanza alla cosa, lei non è capace di gentilezza alcuna.
Regina nell’udire che il soggetto di quella frase era lei, sospirò incamminandosi lungo il sentiero che portava sino al cuore del bosco.
 
- Qui non c’è niente.
Sbottò Regina frustrata. La fitta vegetazione lasciava a stento penetrare la luce del sole fra le fronde degli alberi.
- Sarà meglio tornare indietro prima che faccia buio.
Aggiunse Emma.
- Siamo vicine a qualcosa, me lo sento.
Disse Malefica guardandosi intorno.
- Ed io sono convinta, che da quando abbiamo superato quella specie di confine creato da rovi, qualcosa sia cambiato.
Constatò pensieroso l’ex Sindaco.
- Nessuno nota, lo strano silenzio che c’è nell’aria?
Le tre donne, smisero di camminare. Malefica aveva ragione. Tutto sembrava immobile.
- C’è qualcuno qui per voi. Qualcuno atto a fermarvi.
Scruta ogni vostra mossa. Occhi fissi su di voi, a seguire ogni singolo movimento che fate.
La voce estranea di donna che si era udita, le mise in allarme.
- Mostrati!
Gridò Regina.
Una risata si udì in risposta.
- Il vostro tempo è finito. Qualunque scelta farete, siete destinate a perdere.
Le due maghe si guardarono negli occhi, una di fonte all’altra.
Emma era a pochi passi da Regina che tentò di creare una palla di fuoco ma senza successo.
Un sibilo quasi impercettibile si udì fra gli alberi e prontamente Malefica scostò con una mano l’amica davanti a se, allontanandola.
Una freccia sfiorò i loro visi.
- Correte.
Fu l’ultima parola detta dalla Strega bionda.
L’Evil Queen ed Emma obbedirono all’istante.
Alle loro spalle, decine di frecce venivano scoccate nella loro direzione.
Passavano vicinissime ai loro volti, ai loro corpi.
- Non fermatevi. Se arriviamo al confine di rovi, riavremo l’uso della magia.
Gridò Regina alle compagne di sventura.
Correvano a perdifiato.
Il fiato corto. Non erano abituate alla fuga. Amavano affrontare il pericolo, ricorrendo ad incantesimi adatti allo scopo, ma in quel luogo erano solamente due donne comuni.
Accanto a loro passavano veloci alberi, massi, vegetazione di ogni genere.
Nelle orecchie solo i fischi delle frecce che le sfioravano.
- Ci siamo quasi!
Esclamò Emma.
Pochi passi le allontanavano dal confine. Una volta raggiunti i rovi, Regina si voltò velocemente afferrando al volo con la mano, una freccia che le ferì di striscio lo zigomo.
Malefica alzò uno scudo e le frecce che lo colpirono caddero al suolo.
- Vattene Emma! Qui ci pensiamo noi!
Le disse Regina spingendola lontana da quel posto.
Malefica allargò lo scudo per proteggere anche le due donne al suo fianco.
- Posso aiutare.
Si offrì lo Sceriffo.
- No!
Urlò Regina duramente.
- Ma posso aiutare!
- No, non puoi e adesso va via!
Malefica la cacciò duramente ed Emma si allontanò.
Decise di andare a chiamare aiuto o perlomeno avvertire i suoi genitori e Gold.
Più magia avrebbero avuto a disposizione e meglio era per loro.
Qualcuno però la seguì, parandosi dinnanzi a lei bloccandole la strada.
- Non puoi andartene. Sapevo che qualcuno avrebbe fermato l’attacco verso il ragazzino, portandomi poi il pesce più grosso. Avete abboccato all’amo e non ho nemmeno dovuto sforzarmi. Meglio così per voi. Credimi Salvatrice.
L’uomo dal volto coperto, si mostrò alla bionda Swan che fece un passo indietro.
- Chi sei tu? Cosa vuoi da me?
Domandò Emma. Il suo cuore batteva veloce. Era da sola e poteva difendersi solo con una spada che sapeva a malapena usare.
- Come ho detto a tuo figlio, non ho altra scelta. Seguimi senza ribellarti.
Rispose il mercenario facendo un passo verso la ragazza, ma ella arretrò.
- Emma!
Gridò Regina lanciando una palla di fuoco verso l’uomo, che schivò abilmente e imbracciando velocemente arco e frecce era pronto a colpire la mora.
Malefica arrivò subito dopo, disarmando lo straniero con un gesto della mano.
Le due maghe tentarono un attacco contro il mercenario ma qualcosa arrivò alle loro spalle costringendole a usare la magia contro i nuovi assalitori.
- Scimmie volanti?
Chiese stupita Regina a Malefica.
Dopo un attimo di smarrimento, l’uomo sfoderò un pugnale e attaccò Emma che prontamente gli afferrò le braccia.
Nella colluttazione, lo sceriffo riuscì a notare un tatuaggio poco prima di essere colpita al volto da un pugno e cadere a terra.
Regina lanciò delle palle di fuoco verso gli animali, mentre Malefica le colpì con alcuni stiletti ghiacciati.
Poco dopo, senza una spiegazione apparente, il mercenario fuggì e il gruppo di scimmie volanti si allontanò.
Regina e Malefica dopo essere certe che il pericolo fosse cessato, andarono verso Emma che lentamente benché un po’ stordita, si mise a sedere.
- Stai bene?
Le domandò l’Evil Queen porgendole la mano.
La ragazza l’afferrò, usandola per aiutare ad alzarsi.
- Sì.
- Torniamo a casa.
Aggiunse la mora verso Malefica, che fece un cenno d’assenso con il capo.
- Prima di venire a cercarvi, ho detto ai miei che era meglio se ci attendevano al Granny’s.
Informò Emma.
Le due maghe si avvicinarono a lei e insieme svanirono.



Nota di Alex: Vi regalo un altro capitolo perché il primo introduttivo è troppo breve :P
  
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