Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: kymyit    31/10/2014    1 recensioni
Taichi, Yamato, Mamoru e Hiroyuki, per la notte di Halloween, si riuniscono in casa di quest'ultimo per raccontarsi storie spaventose. L'obbiettivo? Terrorizzare il Re di Halloween, Taichi il Sommo Maestro del Terrore pena una fine atroce in una delle sue spaventose storie.
Non sarà un'impresa facile, ma un aiuto insperato giungerà in soccorso dei tre malcapitati.
[Accenni Vamdemon x Piemon x Yamato]
Genere: Comico, Demenziale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Two Lonely Stars'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Halloween Tales






Era da pochi minuti passata la mezzanotte, quando Taichi si schiarì la gola e si rivolse ai presenti.
-Allora? Chi inizia?- domandò, guardandosi intorno.
Quella notte, avevano deciso, lui, Yamato, Mamoru e Hiroyuki, di ritrovarsi in casa di quest’ultimo, in quella grande villa al centro di un isolotto disabitato nella baia di Odaiba. Disabitato eccetto che per la famiglia del prescelto del Vigore. Tutt’intorno alla casa, perciò, non c’era che il boschetto dall’aria spettrale e una fitta nebbia che poteva tagliarsi con un coltello. Gli unici rumori che si udivano erano quelli delle onde del mare, agitato dal passaggio dei traghetti e il fruscio dei rami di alberi e cespugli mossi da qualche animale notturno.
In quella stanza, nel buio quasi totale, i digiprescelti si erano muniti di torce e dolciumi vari. Era stata una serata da brivido fin dall’inizio, a cominciare dalla cena a tema. Il cuoco della famiglia pareva essersi divertito con le tartine di occhi umani (finti) e ragni (finti anche quelli, ma il realismo era spaventoso e Mamoru, che già di per sé odiava quei mostriciattoli, ebbe qualche difficoltà a mangiarli). Per non parlare della zuppa, rossa come il sangue o le gelatine verdi trasparenti, più simili ad ectoplasmi che ad ammassi ballonzolanti di zucchero.
Era stata poi la volta del film. Taichi aveva portato da casa i migliori nuovi arrivi della sua collezione. Dopo quattro ore di vampiri, licantropi e fantasmi dai lunghi capelli e due di zombie troppo arzilli, i tre amici erano decisamente cotti a puntino e lui fremeva per dar loro il colpo di grazia, manco fosse il più perfido degli Evil digimon in circolazione.
Dopotutto era Halloween, la notte in cui il mondo dei morti e delle creature delle tenebre e quello degli umani entravano in contatto.
La sua notte!
Yamato, Mamoru e Hiroyuki si consultarono con lo sguardo, poi, il digiprescelto del Vigore si sporse verso quello del Coraggio.
-Inizio io, non ti lascio il piacere di attentare oltre ai nostri nervi, grazie.- disse truce.
Gli altri due trassero un sospiro di sollievo, perché era ben noto che quello più ferrato in campo di storie dell’orrore fosse proprio Taichi Yagami. Evidentemente non era stato designato digiprescelto del Coraggio solo perché era sempre in prima linea per prendere a calci qualche tiranno digitale.
-Non sfuggirete alla mia storia, state solo rimandando l’inevitabile.- minacciò lui, malignamente, fiero del terrore che suscitava. -La vostra destinazione finale è il terrore!- e ciò detto, vi aggiunse anche una risata malefica, interrotta da un ridacchiare sommesso.
-'Fanculo, Tai.- rispose Yamato sudando freddo -Al cinema con te non ci vengo più!-
-E se noi riuscissimo a spaventarti,- iniziò, Mamoru, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo chino, per poi puntare il dito contro l’amico -che ne diresti di rinunciare al tuo turno quest’anno?-
-Facciamo anche per il prossimo?- propose Yamato, ancora indeciso se tagliare la corda.
Ora, lui era coraggioso, il suo fidanzato era praticamente il cugino figo di Pennywise, ma Taichi riusciva nell'impossibile, anche più di un certo vampiro psicotico con la smania di conquistare il mondo e l'hobby di attentare alla sua sanità mentale.
-Ma tu te la fai davvero con uno dei Padroni delle Tenebre?- domandò, seccato, Taichi -No, perché a volte ho i miei dubbi.-
Prima che l’amico potesse rispondergli, il castano puntò il fascio di luce della sua torcia contro la faccia di Hiroyuki.
-Allora, la tua storia?- a quanto pare era talmente esaltato da ignorare i rischi che ciò comportava. E anche abbastanza in forze da parare uno dei potenti pugni del pugile. Halloween aveva un effetto spaventoso su di lui.
-Badate bene, che se non riuscirete a spaventarmi, io racconterò tre storie. E ognuna di quelle avrà uno di voi come protagonista, allora?- domandò con aria di sfida.
-Accettiamo!- esclamò il ramato battendo il piede a terra con foga, mentre gli altri due protestavano.
-Aspetta, Hiropyon, non è il caso!- fece Mamoru tirando l’altro per la cintura.
-E’ una posta troppo alta!- esclamò Yamato, a sua volta -Ci ucciderà crudelmente in modi assurdi!-
-Per cosa credi che io dorma con la lucina accesa?-
-Oh, state zitti, mammolette!- ringhiò quello, per poi indicare a sua volta il leader dei digiprescelti -Questa volta non andrà come credi, ti farò pentire del terrore che ci hai causato!-
Taichi scosse il capo, ridendosela sotto i baffi.
-Non dirmi che hai ancora paura del fantasma formaggino, Hirochan?-
-Sta zitto… - borbottò quello, incupendosi. -Sei… un mostro… -
-Lo so, grazie!- sorrise compiaciuto Taichi.
-Ok… allora senti questa.- iniziò il prescelto del Vigore, deciso a rendere pan per focaccia all’amico. Quella che era iniziata come una semplice serata fra amici solo due anni prima, si era tramutata in un’estenuante sfida alla ribalta. Il re di Halloween pareva proprio imbattibile, ma lui non era tipo da arrendersi tanto facilmente, dopotutto la sua Digipietra era quella del Vigore e la Forza il suo attributo.
Iniziò la sua storia che fu davvero terrificante.
Per tutto il tempo Taichi rimase in silenzio ad ascoltare, sporgendosi di tanto in tanto verso l’amico, catturato dal suo racconto.
-E poi Minami guardò nello specchio…- continuò il prescelto del Vigore -E vide che il suo riflesso era sparito.- con uno scatto fulmineo, Yamato afferrò Taichi alle spalle, passandogli un braccio intorno al collo. Il ragazzo emise un gemito di sorpresa e quando il suo migliore amico gli sussurrò all’orecchio una canzoncina spettrale, tremò da capo a piedi. Per poi lanciare gridolini isterici di goduria.
-E’ bellissimaaaaa!!- s’agitò con gli occhi che gli brillavano.
Hiroyuki rimase senza parole, guardando prima i compagni di disavventure, poi il “nemico”.
-Paura?-
-Na, na. Posso scriverla nel mio blog?-
Avrebbe giurato di vedergli gli occhi luccicare comicamente come in un cartone animato.
-Fa come ti pare.- sbottò Hiroyuki, mentre Yamato prendeva il suo posto.
-Ok, lascia fare a me.- gli disse -Questa me l’ha raccontata Vamdemon, fa davvero accapponare la pelle.-
E aveva ragione. Non aveva dormito per un mese e aveva finito per odiare tutti i luoghi bui. In pratica quello stronzo aveva trovato un modo per tenerlo lontano dal castello a tempo indeterminato mentre lui aveva campo libero con Piemon.
Ovviamente, si era vendicato.
Iniziò a raccontare la storia di un castello posseduto dallo spirito del suo padrone, che si cibava delle anime degli sventurati che vi entravano.
-Quel sangue nero le ricopriva le mani e ciò che è peggio... - disse -E' che era vivo. Si muoveva su di lei e s'infilava fra gli abiti, in ogni angolo, persino sotto le palpebre, in bocca... Ormai il sangue nero scorreva nelle sue vene e iniziò a divorarla dall'interno. Con gli occhi scuri velati di sangue nero, Makoto tentò di fuggire via, ma scoprì che l'uscita era scomparsa. Dei passi alle sue spalle la fecero voltare.- pochi secondi di silenzio e suspense -Era Daichi, proprio lui, il suo ragazzo, ridotto a una massa di sangue scuro e putrido. Makoto si appoggiò al muro alle sue spalle mentre il grumo informe di carne e sangue nero s'avvicinava, inesorabile, chiamandola per nome.-
-Taiichiiiii...-
Taichi sentì gocciolare qualcosa su di sé. Gli picchiettò la spalla, poi un rivolo scuro serpeggiò verso il basso.
Alzò il capo.
-Spero che ne esca dai vestiti, sono nuovi.- disse, lasciando Hiroyuki di stucco.
-Certo che ne esce.- rispose quello con una venuzza ballerina sulla tempia. -Tu piuttosto, perché cazzo non ti spaventi?!-
Taichi scosse la testa e alzò le spalle.
-Che ne so, non è colpa mia se sono geneticamente innamorato del terrore.-
Yamato ruggì sommessamente.
Possibile che non gli facesse il minimo effetto quella storia?
Ok, forse raccontata da mr.vampirosucchiassangueredell'universo sarebbe stato diverso. Lui non doveva creare effetti speciali finti, gli bastava solo agitare un po' quel cacchio di mantello o anche solo guardarti con quello sguardo da predatore.
Quanto si sarebbe fatto pagare se avesse deciso di affittarlo per il prossimo Halloween?
La loro unica speranza a quel punto era Mamoru.

-A questo punto, direi che bisogna proprio giocare pesante.- disse -Dunque, questa storia me l'ha raccontata quella mia zia di Okinawa.-
-Quella suonata?-
-Sì, ma non era suonata prima che succedesse.- rispose quello, serio. -Vedete, una notte mia zia aveva invitato una sua amica a stare da lei. Ad un certo punto, l'amica le chiese “Non hai sentito nulla?” e mia zia “E' il vento”. Ma non era il vento, perché l'amica sentiva grattare qualcosa, nella stanza.-
-Di nuovo il gatto mannaro?- sbadigliò Taichi.
-No.-
-L'uomo nero?-
-No, lo so che ne vorresti uno personale nell'armadio.-
-Secondo voi uno di loro si farebbe adottare?-
-Secondo me no, russi come una motosega. Torniamo a mia zia?- fece Mamoru, ben conscio che ormai Taichi lo stavano perdendo. O forse, che stava cercando di sviare la loro attenzione. A quel punto la situazione era veramente in stallo, doveva rischiare il tutto per tutto e perciò continuò la storia, aggiungendo dettagli sempre più inquietanti.
-L'indomani scoprì che si trattava del suo gatto, nell'armadio. Il micio ci era finito chissà come. E lei era veramente terrorizzata quella notte, perciò fece un grosso sospiro di sollievo. Aveva quasi dimenticato quel grattare quando una notte il suo ragazzo, non quello che ha sposato, un altro, le fece la stessa domanda. “Non hai sentito nulla?”  e lei, che non aveva sentito nulla si preoccupò. “Forse è il gatto” disse accendendo la luce. Il suo ragazzo aprì l'armadio e dentro c'era il gatto, effettivamente. Ma era morto. Mia zia urlò di paura e pianse il suo gatto, c'era molto legata, e solo dopo molte ore riuscì a calmarsi un poco e a cedere al sonno, rincuorata dal suo ragazzo che la stringeva a sé. Quando si svegliò, si trovò da sola sul divano. Era ormai giorno inoltrato e Hideto, il ragazzo, non l'aveva ancora svegliata. Lo cercò per tutta la casa finché non sentì di  nuovo grattare. Corse allora nella sua stanza, davanti all'armadio. Tremante l'aprì e-
La luce si accese d’improvviso, facendoli saltare sul posto.
-Che state facendo?- domandò con voce gentile Hiromi, la sorella maggiore di Hiroyuki,  dagli occhi e dai lunghi capelli scuri come la notte.
-Cerchiamo di terrorizzare il re di Halloween.- rispose serio il fratello, fissando Taichi con aria affranta.
-Il ragazzo era nell'armadio morto stecchito come il gatto!- saltò su quello. Mamoru schioccò la lingua contro il palato.
-Io ci ho provato.-
-Siete spacciati.- rise malefico Taichi.
-Aspetta, siamo stati interrotti, non vale.- protestò Yamato.
Sorridendo, Hiromi posò il vassoio che portava con sé ricolmo di dolci e bevande e si sedette anche lei fra i quattro ragazzi che, un poco spiazzati le fecero posto.
-Visto che vi ho interrotto, lasciate che provi anch’io.- esclamò, serafica. -Vi racconterò una delle autopsie più strane che io abbia mai eseguito.-
La sorella di Hiroyuki era una ragazza molto gentile. A prima vista, nessuno si capacitava di come potesse essere così diversa dai fratelli. Solo quando si scopriva che lavorava come coroner per la polizia di Tokyo i conti tornavano un po', ma il quadro familiare che si dipingeva diventava più spaventoso. Hiroyuki era un pugile con un'adolescenza da teppista alle spalle, suo fratello Hirofumi aveva un po’ più di sale in zucca, un anno di università alle spalle e un vocabolario più ricco di insulti. Oh, e una passione per le moto da corsa. Hiromi invece... amava i gioielli e i fiori, una cara ragazza finché non indossava il camice e impugnava un bisturi. Suo fratello era sempre più convinto che lei ci dovevano mandare a combattere contro i digimon nemici! Li avrebbe fatti tutti fuggire a gambe levate! Intanto, però, si divertì a terrorizzare loro quella notte.
-E mentre stavo per verificare il contenuto dello stomaco, il cadavere ha iniziato a muoversi. Non ci crederete, ma era ancora vivo!-
-Cazzo, poveretto... - fece Mamoru -Ma non si dovrebbe controllare che uno sia stecchito prima di aprirlo?-
-E' questa la cosa buffa.- disse Hiromi. -Ho dovuto sedarlo, perché il poverino urlava atrocemente e si era agitato così tanto che gli intestini gli sono usci-
-BASTA! CHE SCHIFO!- urlarono i quattro.
-Ma grazie a questo ho trovato l'arma del quasi delitto mentre gli rinfilavo le bud-
-HIROMI!!-
-Non ci crederete mai, era un ago intinto di un forte veleno, che gli ha bucato lo stomaco per ficcarsi nell'intestino tenue e per toglierlo ho dovuto incidere ancora già che c'ero e scavare nelle viscere e il sangue ha iniziato a schizzare-
-No, no! Basta!!- urlarono i quattro, sconvolti.
-Non volete sapere perché non mi sono accorta che era morto?- chiese lei, serafica.
-No!- urlò Taichi -Cioè, sì ma… - trattenne a stento i conati di vomito.
La realtà era più terribile della fantasia.
-Stranamente questo signore aveva il cuore sulla destra.-
I quattro amici si guardarono.
-Hiro, se muoio, ricordati di non farmi finire in mano a tua sorella.- esclamò Taichi.
-Il cuore ce l'ho a sinistra.- precisò Yamato -Nel caso non ci sia un altro coroner.-
-Hiropyon, dille che può provare a farmi la respirazione bocca a bocca prima di tagliare!- cantilenò Mamoru.
Hiromi ridacchiò.
-Questo te lo scordi.-
-Ohooo, geloso della sorellina?-
-Va' dalla tua ragazza per questo!-
-Sai, questo mi ricorda quella barzelletta sulle pompe funebri.- si rigirò il discorso quello.
-Ma quella era una leggenda metropolitana.- intervenne Yamato. A quel punto i quattro si dimenticarono della dottoressa e discussero sulla veridicità o meno della famigerata barzelletta. Dieci minuti dopo, erano nel mezzo della discussione, con Taichi che la prendeva per vera, Yamato che la negava (era troppo assurda), Hiroyuki che la riteneva troppo disgustosa e Mamoru che tentava di risalire alla realtà dei fatti con un'indagine su internet.
-Somiglia un po' alla storia della tipa che doveva riconoscere la salma del marito dal coso.- e cambiava argomento ancora una volta.
-Ehi, questo mi ricorda una delle mie prime autopsie!- esclamò Hiromi, con l'indice puntato sotto il mento -Non ero molto esperta, ma fu una delle migliori. La volete sentire?-
Silenzio tombale.
-Ragazzi?-




In un angolo sicuro della casa, i quattro amici tirarono un sospiro di sollievo.
-Hiro, senza offese.- fece Taichi -Tua sorella mi fa paura!-
-Bene, perché io non voglio più vedere un poliziesco in vita mia!- ringhiò quello -E comunque, patti chiari amicizia lunga, niente storia quest’anno.-
-Cosa?! E' stata tua sorella a spaventarmi, non voi tre!-
-E' sangue del mio sangue, è come se ti avessi spaventato io.- ribatté il prescelto del Vigore.
-Concordo!- esclamarono gli altri due.
-Obiezione!-
-Obiezione respinta! La corte ha deciso!- proclamò il ramato.
Taichi li fissò truce per diversi secondi. Non attaccò. Allora optò per la tecnica definitiva.
-No, cazzo, che schifo!- urlò Hiroyuki. -Gli occhi da cerbiatto morto no!!-
-E' il gatto con gli stivali, Hiroprrrrr.-
-Smetti di fare le fusa, sei inquietante!- si tappò le orecchie Yamato.
-Oooooh, che amorino... e se lo facessimo fare?- domandò Mamoru, accarezzando la testa del prescelto del Coraggio, manco fosse un grosso e tenerissimo micetto.
-Giammai!- urlò Hiroyuki e uscì fuori dal nascondiglio. A mali estremi...
-HIROMI!!-









   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: kymyit