I remember tears streaming down your face
When I said, “I’ll never let you go”
When I said, “I’ll never let you go”
Non ti avrebbe mai lasciato solo, te lo giurava. Non avrebbe permesso mai a nessuno di farti del male.
Ma tuo padre non era nessuno, Scott, e le promesse della mamma non servivano a niente quando andava al lavoro. Quando, come ogni sera, ti asciugava lacrime di rabbia salata e ti portava a letto. Quando non lo sapeva, non lo sapeva che tu ti saresti alzato e saresti sgattaiolato fino alla sua stanza, in silenzio, per controllare che lui non facesse nulla di stupido.
Quando non capiva che tu sapevi tutto. Che eri tu a non lasciarlo andare, per lei.
When all those shadows almost killed your light
Non riuscivi mai a dormire, quelle notti.
Non ce la facevi a metterti semplicemente a letto quando tuo padre baciava tua madre all’ingresso e usciva con il borsone. Come se andasse a giocare a calcetto, ma armato.
Lo guardavi dalla finestra della tua stanza, lo fissavi attraversare il cortile e il cancello. Gli abiti neri, i movimenti fluidi; i fari accesi; poi il nulla. Nel tuo pigiama celeste, Allison, ti assicuravi di seguire le luci della sua auto il più lontano possibile.
Non volevi che le ombre portassero via tuo padre. Non volevi che lo inghiottissero tra la loro nebbia.
I remember you said “Don’t leave me alone”
Non volevi restare da solo, di notte.
Non volevi che tua madre lasciasse la tua cameretta e scendesse in cucina a sistemare. Non volevi addormentarti, se lei non era accanto a te.
Avevi paura. Paura delle ombre, del buio, ma soprattutto dei suoni: paura di sentire le urla di tua madre, di tuo padre, lo spruzzo dell’inalatore. Paura di non sentire più nulla.
Era per questo, Stiles, che stringevi le sue mani fino a farti venire le nocche bianche, come le ossa, come la panna e la pelle dei cadaveri. Era per questo che la pregavi di restare ancora. Ancora.
But all that’s dead and gone and passed tonight
Sarebbe passato tutto la mattina seguente, lo sapevi.
Sapevi che avevi fatto qualcosa di male, che tuo padre doveva educarti. Lo sapevi, ma non potevi fare a meno di sbagliare. Non riuscivi proprio ad allineare bene le posate, Isaac, quando apparecchiavi la tavola, o a risolvere bene quelle semplici moltiplicazioni.
E allora avevi paura, perché la cantina era fredda e umida e il frigorifero era gelido e stretto. E tu non volevi entrarci, ma le scarpe scivolavano sul bordo e alla fine ci finivi dentro lo stesso. E non piangevi, perché volevi uscire. E non parlavi, perché nessuno poteva sentirti.
Just close your eyes
The sun is going down
The sun is going down
Avevi paura, Derek. Ne avevi anche tu, come tutti.
Non paura del buio, delle ombre, delle punizioni. Avevi paura di te. Della tua ombra, del tuo riflesso allo specchio. Dei tuoi artigli che bucavano la pelle sottile delle tue mani da bambino.
Avevi paura degli ululati, quando li sentivi al limitare del bosco. Avevi paura perfino di tua madre, quando ringhiava. Ringhiava spesso, tua madre. Avevi paura dei suoi occhi rossi. E allora chiudevi gli occhi, strizzavi le palpebre lasciando che poca luce penetrasse all’interno. E aspettavi sera, quando lei e il branco andavano a caccia. E tu eri solo.
You’ll be alright
No one can hurt you now
Come morning light
You and I’ll be safe and sound
No one can hurt you now
Come morning light
You and I’ll be safe and sound