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Autore: laurapalmer_    04/11/2014    3 recensioni
"le braccia, le mani, il busto decorati da piccoli tatuaggi, simboli d'inchiostro che formano una mappa sulla sua pelle chiara"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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in a thousand faces








Mariko ha ventun anni, i capelli colorati che toccano appena le spalle e un piercing alla lingua del quale va dannatamente fiera.
Crede che la vita vada vissuta fino in fondo e ha le braccia, le mani, il busto decorati da piccoli tatuaggi, simboli d'inchiostro che formano una mappa sulla sua pelle chiara, uniforme.
E' plateale in tutto, meno che nella sofferenza.
Dopo sei mesi ancora si chiede per cosa si alzi, alla mattina, con quale forza si trascini fino in cucina, macini il caffè, tra una notifica su Instagram e un tweet di buona giornata.
Il fatto è che Mariko combatte, non ha paura, e dopo sei mesi è ancora qui a stringere il telefono tra le mani, gli occhi a mandorla pieni di desideri inespressi e il petto che brucia un po' per le urla che costringe al suo interno.
Le sarebbe piaciuto uno di quegli attici luminosi, che ha visto a Milano e Berlino, quelli con le vetrate lucide e la terrazza ampia, invasa da ogni genere di pianta, dai quali si vede tutta la città e persino il cielo, d'estate.
Sognava una parete lasciata in cemento a vista e una intonacata di bianco, un divano nero e la riproduzione di un quadro di Hokusai in soggiorno, che sarà anche nata a Londra, ma lei si sente giapponese.
Si vedeva già, sdraiata sul divano, i pennarelli buttati per terra insieme al blocco da disegno, una rivista tra le mani e la voce di Ashton in bagno, perché non si sente completo se non canta qualcosa sotto la doccia, che sia la ultima hit degli One Direction oppure qualcosa dei Guns'n'Roses.
Avrebbero vissuto tranquilli, le bozze per le nuove canzoni sul comodino, le valigie sempre pronte per essere riempite, due birre nel frigorifero per qualsiasi evenienza e i vestiti eleganti per il red carpet dei Brit Awards del 2016, quando Ashton e gli altri si sono esibiti davanti all'intera Inghilterra, eccitati ed intimoriti, anche se pochi sono a conoscenza dell'agitazione.
Mariko crede che stiano perdendo tempo, cercando disperatamente di trovarsi a metà strada su una linea interrotta.
"E' un anno che non ti vedo" e intanto lo perde, ogni notte, tra mille volti.
Stringe tra le mani il telefono, ignora l'ennesima notifica su Twitter e riprende a disegnare la sua collezione.
Ashton è in America, a esattamente 8755,80 km, e adesso tutto è cambiato, Mariko si sente come se tutto fosse sempre stato sabbia tra le sue dita. Sente scivolarsi addosso i sorrisi, i messaggi della buonanotte in pieno giorno, le dediche che lui sapeva che solo lei avrebbe potuto capire, i video, i regali, quella volta che si era presentato a casa sua con un mazzo di rose e i capelli ancora bagnati, per la fretta di vederla.
Ogni giorno lo sente più lontano e ogni giorno è più fievole la prospettiva di una vita insieme, che, ok, a lei non piacciono le cose facili, ma nemmeno quelle impossibili.
Nemmeno il tatuaggio più doloroso è lontanamente paragonabile al vuoto spaventoso che si crea all'altezza del suo stomaco: le toglie il respiro, le forze, la voglia di portare avanti una battaglia che le sembra di combattere da sola contro il nulla.
Avrebbe voluto girare l'Europa, con lui, correre per non perdere i treni, conservare i biglietti dei concerti e delle mostre in una scatola di legno di quelle che sua nonna le regalava da bambina, nascosta a dovere in fondo all'armadio, ormai di entrambi.
Mariko ama la vita e odia la distanza, perché che non è soltanto un numero ma qualcosa di concreto l'ha capito soltanto da qualche mese e ancora non riesce ad accettarlo.
Ogni notte posa il mento sulle ginocchia, tirate al petto, e sospira, cullata dall'oscurità dolce della sua stanza da letto, troppo grande per una sola persona.
Un messaggio, una chiamata, nulla.
Un altro fuso orario lo porta via.
"Non mi arrendo"
"Tieni duro per entrambi"
Mariko vive di idee e luci fluorescenti, sogna di correre via, di non dover dividere Ashton con la fama, vuole che arrivi il suo momento e sorride quando le cade l'occhio sui simboli che ha sulla mano sinistra.
"Tu sei la Luna ed io il Sole"
Chiude gli occhi e vede due figure che si tengono per mano, non le piace piangere e cancella il suo numero dalla rubrica, che adesso sono vicini quanto due sconosciuti, ma lei ha combatutto fino alla fine.
Non ha rimpianti, ora, probabilmente lo tatuerà.















NdA: Non so minimamente che cosa dire, ma mi sembrava scortese grisare del tutto lo spazio autore, quindi vi faccio un salutino veloce :)
La OS è ovviamente ispirata a "Close as strangers", buuut è una cosa un po' contorta che è venuta in mente ad Alessandra e io spero tanto di essere riuscita a cogliere almeno una parte di ciò che lei si aspettava.
Vi ringrazio tanto tanto tanto perché mi siete sempre accanto e, beh, non potrei desiderare delle lettrici migliori!
Grazie davvero!
Ci sentiamo presto :*

Eleonora



  
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