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Autore: Happy_Ely    04/11/2014    1 recensioni
Questa fic e Romantica, introspettiva e angst.
Spero che possa piacervi.
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Estratto dal testo:
Gonna nera corta, calze a rete nere, stivali alti fino al polpaccio, una felpa nera con il cappuccio che le copriva metà viso.
E sul volto un sorriso amore e triste.
Ma la cosa che più colpiva la gente era quella piccolissima maschera che la ragazza portava, difficile da vedere da lontano, ma se si osservava più attentamente la si poteva notare benissimo.
Quella figura nera stonava con quella giornata così solare.
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Dite cosa ne pensate.
Sono accetate anche le critiche.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shawn/Shirou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era un tranquillo pomeriggio di marzo.

Tutti erano intenti a godersi quella  giornata serena, la prima dopo un lungo periodo di piogge.

Il sole splendeva alto nel cielo, e con il suo calore rendeva ancora più piacevole la giornata.

I bambini che correvano da tutte le parti giocando a rincorrersi, gli anziani seduti sulle panchine, chi a dare
da mangiare ai piccioni, chi per leggere il giornale.

Mamme pronte a inseguire i propri  figli, i papà a chiacchierare tra di loro.

I ragazzi riuniti  sulle panchine a parlare delle ragazze che passavano.

Insomma quella giornata era uscita da un quadro per quanto era perfetta.

Troppo perfetta.

Intanto una ragazza stava camminando per il parco, era vestita tutta di scuro.

Gonna nera corta, calze a rete nere, stivali alti fino al polpaccio, una felpa nera con il cappuccio che le
copriva metà viso.

 E sul volto un sorriso amore e triste.

Ma la cosa che più colpiva la gente era quella piccolissima maschera che la ragazza portava, difficile da
vedere da lontano, ma se si osservava più attentamente la si poteva notare benissimo.

Quella figura nera stonava con quella giornata così solare.

Mentre camminava la ragazza teneva lo sguardo basso, odiava che la gente vedesse i suoi occhi.

- Elena! – Gridò qualcuno all’improvviso.

La ragazza si girò e vide  un ragazzo, alto poco più di lei, dai capelli color argento e gli occhi del medesimo
colore, la pelle nivea e sul volto un sorriso smagliante.

- Shawn. – Rispose lei con un tono di voce basso.

- Che bello vederti, come stai?  Mi spiace per come Kevin si sia comportato con te, è stupido molte volte. –
Disse Shawn avvicinandosi a lei.

Elena tirò un sorriso forzato, lei odiava sorridere ma la maggior parte delle volte era costretta a fingere un
sorriso, lei odiava avere la gente attorno e chiederle come stava.

- Bene, tranquillo. – Rispose lei.

- No! Tu non me la racconti giusta, che hai? – Disse Shawn di punto in bianco.

- Sto bene, Shawn non vedi? – Rispose lei allargando il sorriso.

“ Shawn ti prego smettila! ” Pensò lei mentre lo fissava negli occhi.

- Stai mentendo! – Disse ancora Shawn, avvicinandosi a lei.

- Dico la verità! – Continuò lei.

- Come stai? – Fu la sola domanda che Shawn fece in quel momento.

Solo allora quella maschera di cristallo costruita con il tempo si ruppe.

Solo allora, per la prima volta le lacrime cominciarono a solcare il suo viso.

- Perché a fermi tutti questa cazzo di domanda! Non lo so ok! Non so come cazzo sto, che cazzo ne frega a voi
di come sto io? – Disse lei cercando di trattenere le lacrime.

- Invece a me frega di come stai tu! – Rispose Shawn, prendendole i polsi.

- Si, come a dire che per il cancro c’è una cura che ti guarisce perfettamente e non ti fa perdere i capelli. - 
Disse lei di rimando.

- Allora io sarò la tua cura! – Disse il lupo dei ghiacci guardandola fissa negli occhi.

- Shawn ascolta… non esiste nessuna cura per me… - Disse Elena abbassando lo sguardo.

- La troverò e tu starai meglio! – Insistette lui.

- Shawn… ascolta, il giorno in cui il mondo capirà che la bellezza non è bionda, occhi azzurri e taglia
trentotto,  che l’intelligenza non ha la media del nove a scuola, che il divertimento non è sbronzarsi ogni
sabato sera , che il male non ha la pelle scura, quel giorno vivrò bene. Ma quel giorno non è oggi. – Rispose lei con un tono freddo più dello stesso ghiaccio.

- Tu vuoi sapere come mai sei così? – Disse lui, e senza che Elena potesse rispondere disse: - Eri una ragazza brava, di quelle che in giro non ne trovi. Mettevi l’anima in tutto ciò che facevi, soprattutto nell’amare le persone. Perdonavi sempre e chiedevi sempre scusa, anche se avevi ragione. Ti legavi subito alla gente , ed era per sempre.  Eri seria, buona e con un cuore immenso. Poi ti sono arrivate le pugnalate. La prima e ti sei rialzata, la seconda  e ti sei pure rialzata, la terza volta pure, ma già alla quarta iniziavi a essere stanca. La quinta e iniziavi a non farcela più. Ti sei chiusa a riccio per difenderti da un mondo che sa fare solo del male. Pungi chiunque per proteggere l’ultimo  pezzo del tuo cuore rimasto integro, E vuoi stare sola, senza nessuno intorno, tu il mare e il tuo dolore a chiederti cosa cazzo hai sbagliato. La cosa peggiora, smetti di amare e quindi smetti di essere chi eri prima. E inevitabilmente cambi. - Rispose lui con un sorriso amaro.

-  E tu sai cosa si prova quando una persona dice “ Io ci sarò sempre, non ti deluderò mai. Promesso! ” Sai che è una stronzata col botto! – Disse Elena – Soffri per  intere settimane, notte e giorno , ti domandi il perché, ti chiedi perché sei sbagliata, ti fai complessi che manco il miglior psicologo del mondo riesce a sciogliere, ti senti con un groppo alla gola e poi appena finisce tutto questo? Arriva un fottuto stronzo che ti fa ripiombare in tutto il male di questo mondo! No, Shawn non esiste nessun rimedio per questo! – Disse Elena iniziando a piangere e appoggiandosi con la schiena ad un albero.

- Invece esiste, è il tuo sorriso. Quel sorriso che mi fregava ogni volta… - Rispose lui – Non dire che ormai quel sorriso e morto e sepolto, non lo dire, perché io so che quel sorriso è la davanti a me pronto a uscire fuori e a farmi di nuovo innamorare per l’ennesima volta di te. – Aggiunse lui lasciando i polsi e mettendo le sue mani sul volto di Elena rigato dalle lacrime.

- Shawn chi vogliamo prendere in giro… io ormai sono vuota dentro di me! E poi seriamente chi cazzo si innamorerebbe di me? – Chiese Elena chiudendo gli occhi.

- Io… - Rispose Shawn con un filo di voce.

- Tu..? – Chiese Elena.

- Io mi sono innamorato di te e sono stato  un stronzo a non vedere quanto soffrivi, sai ti vedevo sempre
camminare fiera e sorridente, pensando che eri la più forte di tutti in questo mondo. Ma invece mi sbagliavo alla grande, non vedevo che tu mandavi dei segnali di aiuto , perché e strano vedere una persona camminare sotto la pioggia e non accelerare il passo, è strano vedere una ragazza che non si vuole truccare la mattina, che si presenta a scuola con le occhiaie e finge un sorriso. Io sono stato un vero stronzo a non capire che tu  stavi chiedendo aiuto, ma ora lo vedo…vedo che tu sei la persona più fragile al mondo che ha bisogno di amore e non che la gente la chiami solo per risolvere i loro problemi, tu hai bisogno di qualcuno che ti ami veramente, che sistemi il tuo cuore e che non ci giochi. –  Rispose semplicemente lui abbracciandola  così forte che Elena sentì dolore, ma quello era un dolore bello, perché anche se stava rischiando di romperle una costala la stava guarendo da quella sua depressione.

- Shawn mi prometti per favore di essere il mio e  per sempre felici e contenti? – Chiese Elena in quel momento.

- Non posso prometterlo. – Rispose lui abbracciandola ancora più forte.

- E perché ? – Chiese lei sorridendo di più.

- Perché io  non faccio promesse che alla fine so che non posso mantenere. – Rispose lui dandole un piccolo
bacio sul collo.

- Allora ci puoi provare? – Chiese lei iniziano a ridere ancora di più.

- Quello si. – Rispose lui sorridendo, finalmente era riuscito a levare la maschera che Elena di era imposta di
mettere sempre.
***
Erano passati vari anni da quel giorno di maggio.

Elena ormai aveva completato gli studi, aveva  diciotto anni .

Shawn ormai ne aveva ventisette,  e per lui il lavoro procedeva a gonfie vele.

Insomma le loro vite erano non perfette, ma buone.

Ma c’era ancora un passo da fare… Un passo davvero enorme.

- Vuoi tu Elena prendere quest’uomo come tuo legittimo sposo? – Chiese il prete.

- Si. – Rispose lei guardando il ragazzo…anzi l’uomo davanti ai suoi occhi, capelli color argento, occhi dello
stesso colore che ormai non erano più quelli di un cucciolo di lupo ma di un lupo adulto  e quel  sorriso smagliante che in tutti quegli anni non era cambiato per niente.

- Vuoi tu Shawn prendere questa donna come tua legittima sposa? - Chiese di nuovo il prete.

- Si. – Rispose lui guardando la ormai donna che aveva davanti a se, i capelli biondo platino ormai erano più
lunghi  di prima e finalmente i suoi occhi erano tornati di quel verde smeraldo acceso, Shawn sapeva che
quella promessa l’avrebbe mantenuta per sempre.

- Puoi baciare la sposa. – Disse infine il prete.

 E senza perder un secondo entrambi si baciarono.

Finalmente tutte e due potevano dire che avevano trovato quel vissero per sempre felici e contenti.

E mentre entrambi salivano sull’auto che li avrebbe condotti sulla nave per il loro viaggio di nozze Elena
disse: - Shawn che ne pensi se al viaggio vengono altre due persone? –

Shawn la guardò con uno sguardo che significava “ cosa? ” Ma poi guardando come Elena aveva messo le mani sulla pancia capì tutto.

- E me lo chiedi ? I nostri figli verranno sempre con noi. – Rispose con un sorriso.

Elena lo abbraccio, e  sussurrandogli  all’orecchio disse : - Allora auguri neo-papà, il piccolo e la piccola
sono felici.  –

Questa era la fine delle loro avventure, ma presto altre ne sarebbero cominciate.

 
***
- Esmeralda! Heyden! Siamo a casa. –Disse Elena aprendo la porte.

- Piccoli! Venite giù! – Disse Shawn.

- Mamma e papà! – Dissero due bambini, una era una femminuccia dai capelli color argento e gli occhi verdi acceso, l’altro il bambino aveva il taglio dei capelli simili a quello del papà, gli occhi erano color  argento mentre i capelli erano di un argento tendente al salmone.

I due piccoli si fiondarono tra le braccia dei loro genitori.

Felici di rivederli e ansiosi di raccontare la loro giornata.
 




Angolo autrice:
Non so come mi sia venuta in testa questa storia, ma spero che vi piaccia, è uno sfogo per me.
Spero che non si a troppo deprimente.
Allora si ci vede alla prossima e lascio un piccolo avviso.
Siccome in questi tempi i miei prof dono come dire? Ah si, dei tiranni, hanno fissato tantissimi compito questa settima, quindi sono chiusa in casa a ripassare, che il mio ragazzo mi dice che mi viene a torvare lui e ripassiamo insieme.
Poi inoltre si dice ( Nota est… che cosa c’entra il latino non lo so Nda me. Shirou: Lo studi troppo >.<)
Che da me si vuole occupare il tredici di novembre e temo che sia vero.
Quindi devo organizzare per scrivere e aggiornare le fic ^^
Alla prossima
Happy_Ely.
   
 
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