Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: volevostareconte    05/11/2014    2 recensioni
E allora mi infilo la tua felpa, guardo il mio film preferito e bevo il tuo tè alla menta, che preparavi tutte le mattine e l’odore arrivava sempre fino alla camera da letto. E a me quel tè fa schifo, davvero, ma per un attimo posso immaginare che tu sia dall’altra parte della casa e non dall’altra parte del mondo, e magari così il tempo passerà più in fretta.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Don’t you worry about the distance
I’m right there if you get lonely
Give this song another listen
Close your eyes
Listen to my voice, it’s my disguise
I’m by your side

A volte penso che mi piacerebbe avere una storia d’amore come quella dei libri. Hai presente, no? I due si conoscono e la loro storia è un continuo crescendo.
Noi ci siamo conosciuti un sabato di luglio, lo ricordo perché i miei genitori erano andati al mare e io avevo approfittato per rimanere fuori tutta la notte.
Avevi i capelli ricci tenuti indietro da una fascia, che, non smetterò mai di dirti, proprio non mi piace. Indossavi una camicia blu che ti fasciava i muscoli non scolpiti ma comunque evidenti e bevevi un drink con poca enfasi. Eri con i tuoi amici ma parlavi poco e cercavi di allontanare quella ragazzina che non ti lasciava in pace un attimo.
Io avevo gli occhi lucidi dall’alcool, ridevo continuamente e facevo discorsi insensati, ma ricordo di aver detto alla mia amica quanto tu fossi bello, e quindi beh, un po’ di lucidità mi era rimasta.
Perché tu sei bello davvero. E lascia perdere gli occhi verdi che mi mettono sempre un po’ in soggezione, lascia perdere il neo che hai vicino alla bocca e le tue gambe forse troppo magre.
Lascia perdere le tue mani grandi e le dita esili, le sigarette che fumi quando sei nervoso ed il cd che invece ascolti mentre fai la doccia.
Lascia anche perdere la tua voce appena ti svegli la mattina e i tuoi anelli che avevi promesso mi avresti regalato, almeno uno.
Tu sei molto altro oltre a questo, Harry.
Sei tu che ti svegli quando di notte il cane piange e vai ad accarezzarlo, sei tu che aiuti sempre la vicina di casa con la spesa e sei tu che chiedi scusa per primo quando litighiamo, anche se la colpa è la mia. Sei tu quello che non si arrabbia se gli rubo milioni di felpe e magliette e che va a ricomprare i cereali se sono finiti.
La seconda volta che ci siamo visti eravamo al compleanno di Louis.
Io ero rannicchiata in un angolo a piangere perché avevo litigato con la mia migliore amica e tu mi hai portato un bicchiere d’acqua, che non mi spiego ancora dove tu abbia trovato in quella casa piena di vodka e rum, e mi hai portato a casa.
Il giorno dopo mi hai chiamato per sentire come stavo e io iniziavo già un po’ a scoprirmi. Io e la mia migliore amica abbiamo fatto pace, ma noi abbiamo continuato a sentirci.
Sulla panchina davanti alla caffetteria della città, quella dove fanno il frappuccino più buono di ‘sto mondo, mi hai baciata e io ho iniziato a tremare.
Tutte le volte che “Hai freddo? Stai tremando!” e grazie della felpa Harry, ma non è il freddo, sei te.
Perché quando mi sei vicino non importa da quanto tempo ci conosciamo, non importa quanti baci ci siamo dati e quante volte abbiamo litigato, per me sarà sempre la prima volta, avrò sempre quel nodo in gola e la paura di perderti.
Quella c’è sempre, non se ne va, e anche se tutte le sere quando vai a giocare a calcetto con Zayn e Liam mi dici “Torno per cena” oppure quando parti per un tour specifichi sempre “Ti chiamo appena arrivo, non ti preoccupare, ti chiamo” io non ci riesco.
Perché a volte capita che tu dimentichi di chiamarmi, sei dall’altra parte del mondo a divertirti e io sempre qua ad aspettarti. A volte passano giorni in cui non ti sento e all’improvviso squilla e il telefono e la tua voce roca mormora “Amore scusami tanto, sono stato impegnatissimo in questi giorni” e ok, ti capisco, ma come stai Harry? Come sto io?
“Ti piace l’America?” me l’avevi promesso, che avremmo fatto una foto sotto la statua della libertà e che mi avresti portato in giro per tutti i centri commerciali finché le mie gambe non avrebbero gridato pietà.
“E’ fantastica, le persone sono gentilissime e le fan! Cavolo, le fan sono stupende” e so che per te loro sono tutto, ma io sono qualcosa? Quando torni Harry?
“Tu come va la scuola?” Chiedimelo Harry, perché ci giri intorno? Chiedimelo.
“Tutto bene, sempre le stesse cose, la settimana prossima ho l’esame di matematica, non faccio altro che studiare, non ho mai un momento libero.” Lo boccerò di sicuro questo esame, sia perché io di matematica, fondamentalmente, non ci ho mai capito nulla, sia perché è impossibile studiare se tu sei a migliaia di chilometri di distanza.
“Come stai?” sussurri con un filo di voce, che a malapena riesco a sentire. E vorrei dirti tante cose ma come faccio? Tu sei in un altro continente a portare avanti la tua vita e io sempre al punto di partenza ad aspettarti. Ma va bene così, Harry, va bene così, lo giuro.
“Bene” rispondo, anche se subito dopo mi sfugge un singhiozzo.
“E perché stai piangendo?”
“Mi manchi Harry… L’altro giorno mi sono svegliata e per un attimo mi sono scordata del fatto che tu sia in tour e poi quando mi sono girata dall’altra parte per salutarti tu non c’eri e…” . Un altro singhiozzo. Sospiri e in questo momento so che ti stai passando una mano tra i capelli e ti stai guardando intorno come fai sempre quando stai cercando qualcosa da dire.
“Mancano 53 giorni” e lo so che per te passeranno in un battito di ciglia, sei con i tuoi amici e vedi posti nuovi ogni giorno.
“Lo so”. Restiamo entrambi in silenzio per un po’ finché qualcuno non arriva a chiamarti.
“Scusami tanto, mi hanno chiamato, abbiamo un’intervista tra un’ora, ti chiamo domani.” So che non lo farai.
 Fai una piccola pausa e “Ti amo, e mi manchi anche tu”.
Anche io ti amo Harry ma non te lo dico perché altrimenti scoppierei veramente a piangere e già è abbastanza difficile così quindi riattacco.
 Molte persone non sopportano le pressioni di un amore a distanza, non le biasimo. E’ una cosa estenuante.
Ma poi penso al momento in cui tornerai a casa dopo mesi di tour. Penso al sorriso che ti apparirà sul volto e al tuo profumo , alle tue braccia che mi stringeranno e alla tua voce roca e allora mi ripeto, ne vale la pena.
E allora mi infilo la tua felpa, guardo il mio film preferito e bevo il tuo tè alla menta, che preparavi tutte le mattine e l’odore arrivava sempre fino alla camera da letto. E a me quel tè fa schifo, davvero, ma per un attimo posso immaginare che tu sia dall’altra parte della casa e non dall’altra parte del mondo, e magari così il tempo passerà più in fretta.
 Magari il tempo passerà più in fretta ma io, nel frattempo, ti aspetto.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: volevostareconte