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Autore: Vanilla_91    07/11/2014    6 recensioni
L'inizio di un nuovo anno scolastico può portare con sé innumerevoli sorprese: nuovi amici, nuovi professori, nuove esperienze.
Kagome è una ragazza semplice, adora Sango, la sua migliore amica, Sota, suo fratello maggiore e il suo sogno più grande è quello di girare il mondo. Per questo, quando viene selezionata per un progetto studio che si terrà in America, non può che esserne entusiasta.
Ciò che non ancora non sa, è che dovrà avere a che fare con InuYasha, un teppista prepotente e scorbutico, che non sopporta, con il suo gruppo di amici e con un ex fidanzato invadente e noioso.
Folli corse in moto, feste proibite, guai, gelosie e quel pizzico di follia tipico dell'età accompagneranno i protagonisti in questa nuova avventura.
Tre mesi di convivenza forzata, novanta giorni per imparare a conoscersi e ad andare d'accordo..chissà che l'amore non ci metta lo zampino.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La finestra leggermente aperta e le tende tirate lasciavano filtrare la luce lunare che si infrangeva sul pavimento creando uno strano effetto di luce e ombra. Erano quasi le 02:00 di notte, constatò Kagome osservando il display della sua radiosveglia, ma dormire quella notte le sembrava impossibile. I pensieri le torturavano la mente senza concederle la possibilità di scivolare in un sonno quieto. Erano trascorsi quasi dieci giorni dal loro ritorno in Giappone e le cose con Inuyasha non si erano ancora stabilizzate. Il ragazzo sembrava costantemente impegnato con i suoi amici e non sembrava curarsi del fatto che loro due non avessero trascorso un momento da soli da quando erano rientrati dall’America.
Kagome sentiva parlare di lui solo dagli studenti che minuziosamente raccontavano dell’ultima rissa provocata dagli Youkai, dell’ultima conquista di Kohaku, di come Koga fosse cambiato dopo aver conosciuto la nuova studentessa straniera..chiacchiere e solo chiacchiere.
Quella situazione la stressava e per quante volte avesse tentato di affrontare l’argomento con Inuyasha non c’era mai riuscita. Dei rumori provenienti dal cortile sul quale la sua finestra sporgeva attirarono la sua attenzione. La ragazza si domandò chi mai a quella tarda ora della notte potesse trovarsi lì e la paura di trovarsi faccia a faccia con un eventuale ladro l’assalì. Nonostante la mente e i riflessi fossero ancora intorpiditi e rallentati dall’ansia e dal timore, riuscì velocemente a calcolare le molteplici alternative. Correre a chiamare il nonno o sua madre avrebbe richiesto troppo tempo, in più cosa mai avrebbero potuto fare un anziano e una donna contro un ladro magari anche armato? Se avesse afferrato velocemente il cellulare riposto poco lontano dal letto nel tentativo di chiamare le forze armate probabilmente sarebbe stata udita dall’aggressore. Decise che la soluzione più adatta, seppur più rischiosa, fosse quella di tentare di stordire il ladro prima di fuggire a ripararsi in un’altra camera. Si guardò intorno in cerca di qualcosa di abbastanza pesante, ma con rammarico apprese di non possedere nulla che facesse a suo caso. Proprio mentre la sua mente tentava di vagliare nuove possibilità il “ladro” scavalcò agilmente il davanzale della sua finestra. Se la paura non l’avesse paralizzata avrebbe probabilmente urlato a squarciagola e quando alla fine riconobbe, grazie alla debole luce lunare, il familiare viso si lasciò andare ad un respiro che portò via con se tutta l’ansia. Si accasciò con poca eleganza sul letto, mentre rabbia e sollievo lottavano tra loro per prendere il sopravvento.
-Kagome, ti sei afflosciata come un sacco di patate.- commentò stupidamente il nuovo arrivato.
Decisamente l’osservazione poco carina e il tono di scherno, fecero sì che a prevalere tra i sentimenti della ragazza fosse la rabbia.
-Inuyasha, brutto imbecille, hai idea della paura che mi hai fatto prendere?- ringhiò, lottando per tenere sotto controllo la voce.
-Ti ho spaventata?- le domandò.
-Non è di certo una cosa normale che qualcuno tenti di entrare nella mia camera a quest’ora della notte. Pensavo fosse un ladro e stavo già tentando di elaborare un piano per metterlo K.O.- confessò Kagome, arrossendo poi per la sua stessa confessione.
Inuyasha la fissò. Le guancie rosse, il respiro accelerato e la mano ancora posata all’altezza del cuore la rendevano incredibilmente buffa e tenera. Le si avvicinò lentamente e se l’attirò tra le braccia.
-Mi dispiace averti spaventata. Non era mia intenzione..- disse a sua discolpa.
-Mi spieghi cosa ci fai in camera mia alle 2 di notte?- domandò la ragazza.
-Avevo voglia di vederti..- confessò Inuyasha.
Ripresasi lentamente dal precedente shock, le parole del ragazzo fecero scattare Kagome.
-Davvero avevi voglia di vedermi?- gli chiese allontanandosi da lui e fissandolo in malo modo.
Inuyasha non riuscì a spiegarsi il comportamento della mora e rispose sinceramente.
-Sì.-
-Se ti fossi mancata così tanto, ti saresti ricordato un po’ prima di me- gli disse collerica.
-Lo so, Kagome, che è tardi, ma non sono riuscito a liberarmi prima.- tentò di spiegare lui.
-Non sto parlando solo dell’orario, Inuyasha. Sono dieci giorni che io e te non passiamo qualche minuto insieme. Sei sempre impegnato in questa o in quell’altra cosa.. riuscirai mai a trovare un po’ di tempo per me?- sbraitò lei.
-Che cazzo significa? Non ci siamo visti tutti i giorni a scuola?- chiese, perplesso e vagamente infastidito.
La ragazza esitò, non sapendo come comportarsi. Stava scherzando o le sue parole nascondevano una verità più profonda?
Forse lui non aveva sentito la sua mancanza, forse lui non avvertiva la voglia di trascorrere del tempo con lei.
Gli stava facendo troppa pressione? Era troppo esigente?
Si lasciò assalire dai suoi stessi dubbi, arrivando a domandarsi se non fosse proprio lei quella dalla parte del torto.
-Kagome, siamo tornati da pochi giorni ed era tanto che non vedevo i miei amici e la mia famiglia. È naturale che io voglia passare del tempo con loro.-
La ragazza annuì appena, ancora persa tra i suoi pensieri.
-Questo, però, non vuol dire che io non voglia stare anche con te..altrimenti non sarei qui ora.- sussurrò con tono malizioso, avvicinandola.
Approfittò del comportamento docile della ragazza per cingerle la vita ed attirarla a sé.
-Profumi di buono.- mormorò al suo orecchio, mordendone il lobo, prima di scendere a baciare il collo.
Le sue intenzioni erano chiare, ma Kagome esitò. Anche lei lo desiderava, aveva ormai imparato a conoscere il languore che le infiammava il ventre, ma qualcosa la bloccava. Le labbra del ragazzo reclamarono le sue, impegnandola in un bacio irruento. Le mani di lui corsero, sicure ed esperte, a sollevarle la maglietta, smaniose di un contatto con la pelle calda e nivea della ragazza.
Quando i movimenti di InuYasha si fecero più audaci, Kagome mise a tacere i dubbi e i ripensamenti..in quel momento InuYasha era lì con lei, a tutto il resto avrebbe potuto pensare l’indomani.
 
 
 
-Kagome, queste occhiaie? Non dormi la notte?- le domandò Sango a tono basso.
Kagome si stropicciò gli occhi, tentando di non cedere al sonno e crollare addormentata sullo spesso libro di storia.
-Forse non ti senti bene, vuoi che ti accompagni in infermeria?- le domandò ancora preoccupata l’amica.
-No, è tutto ok, Sango. Sono solo stanca.-
-No, Kagome, ti conosco e non va affatto bene.-
Fu un velato richiamo e un’occhiataccia dell’antipatica professoressa di storia a costringerle a tacere.
Sospirò.. desiderava ardentemente un letto, il suo bellissimo letto. I giorni si susseguivano uno dopo l’altro, uno più stressante dell’altro.
Il professor Nuriko l’aveva inaspettatamente nominata sua assistente, caricandola così di nuove responsabilità. Soltanto da lei pretendeva la perfezione e questo la costringeva a lunghe e stressanti maratone di studio notturno..in più c’era InuYasha.
Tra loro, se di un loro si poteva parlare, le cose erano peggiorate. Si vedevano a scuola, sempre più spesso di notte, ma i loro erano attimi sfuggenti e rubati. Lui era sempre in giro con gli amici a far casino e lei si era stancata di quella situazione.
Quando la campanella suonò, raccolse velocemente gli appunti, recuperò qualcosa lasciata sotto il banco e ignorando la professoressa, che non aveva ancora abbandonato l’aula, si avviò verso l’uscita.
-Kagome, ma dove stai andando?- le domandò Sango, raggiungendola nei corridoi.
-Ho del materiale da consegnare al professor Nuriko prima dell’inizio della prossima lezione.- spiegò, indicando i fogli che stringeva tra le mani.
-Vuoi che ti accompagni?-
-No, non è necessario. Farò in fretta e dopo ho intenzione di andare da InuYasha, abbiamo delle cose da chiarire.-
-Ok, ma se hai bisogno di me chiamami subito.- dichiarò seria Sango.
Annuì, leggermente perplessa per lo strano comportamento della sua migliore amica.
Decise di non pensarci e percorse il corridoio che l’avrebbe condotta all’ufficio dove il professore la stava attendendo.
Bussò alla porta aperta, per attirare l’attenzione dell’uomo. L’abito formale e forse troppo elegante, rendeva maggiormente austera la figura del professore. I tratti marcati e severi del volto incutevano soggezione.
-Vieni pure, Higurashi. Accomodati e chiudi la porta.-
Kagome fece come gli aveva detto.
-Professore, ho qui tutto ciò che mi aveva chiesto: il calendario con le attività della classe, i progetti proposti negli anni precedenti dai club di letteratura e il loro impatto sul pubblico. C’è tutto.- spiegò, soddisfatta.
-Fa un po’ vedere.-
La ragazza si mosse per porgergli i documenti, ma l’uomo la precedette. Abbandonò la scrivania e portandosi alle spalle di Kagome prese a studiare i documenti che lei ancora stringeva tra le mani.
La moretta arrossì, colta da un inspiegabile disagio. Lui non l’aveva nemmeno sfiorata, ma sentiva il suo respiro sulla nuca e percepiva chiaramente la sua vicinanza.
Cosa stava accadendo?, si domandò.
L’uomo, con movimento indifferente, le sfilò i fogli dalle mani, tornando alla sua postazione iniziale.
-Molto bene, Kagome, hai fatto un buon lavoro. Vorrei che entro dopodomani mi facessi avere delle proposte sui temi che potremmo svolgere per la festa della cultura.-
Kagome annuì, moggia. La settimana successiva sarebbe stata faticosa per la sua classe, impegnata in diverse interrogazioni e al sei sarebbe toccato fare il doppio del lavoro.
-Se non le serve altro io andrei via.-
-In effetti c’è dell’altro.- asserì il professore, togliendo gli occhiali dalla montatura sottile e osservandola con sguardo serio. –Qui manca la tua firma.- le fece notare, indicando il campo non compilato su uno dei fogli.
-Mi spiace, ho controllato tutto prima, ma deve essermi sfuggito.- mormorò, mortificata.
- È un errore facilmente risolvibile.-
Il professore le porse una penna e nell’atto di riprenderla le sfiorò in modo apparentemente casuale la mano.
Kagome, scossa, sollevò il volto a cercare quello dell’uomo, ma questo non la degnò della minima attenzione.
-Mi piace lavorare con te, sei una valida collaboratrice, Kagome.- dichiarò, con tono basso, concentrandosi su di lei.
Sotto quello sguardo penetrante e scrutatore la ragazza si ritrovò a tremare.
-Se è tutto io andrei.- bisbigliò.
-Va pure.- la congedò l’uomo con aria annoiata e tono improvvisamente freddo.
Kagome fuggì via dall’ufficio. Non riusciva a comprendere fino in fondo la soggezione che quell’uomo le incuteva. Spesso si soffermava a fissarla troppo, le sue parole erano a volte equivocabili e i suoi gesti insoliti.. non era mai inopportuno, ma c’era qualcosa in lui che la portava a rabbrividire ogni volta che ci pensava.
Si diede della sciocca..la stanchezza la portava a pensare cose che non esistevano. Respirò profondamente, nella speranza di trovare nuove energie e si diresse verso la classe di InuYasha.
Nonostante lo strano rapporto che c’era tra loro, vederlo sicuramente le avrebbe consentito di scaricare tutta l’ansia che l’incontro con il professor Nuriko le aveva causato.
Quando raggiunse la classe del fidanzato, la situazione peggiorò invece di migliorare..InuYasha sembrava impegnato in una conversazione fitta ed importante con la Barbie mora.
Quella Kikyo sapeva che adesso era con lei che stava InuYasha? Provava ancora qualcosa per lui?
Era gelosa, insicura e tutto a causa del comportamento assurdo di quello che si definiva il suo ragazzo, ma non si comportava da tale.
-InuYasha.- lo chiamò.
I nervi tesi, era pronta a fare una scenata se solo quella volte avesse osato liquidarla con frasi stupide.
-Ciao, Kagome.- la salutò.
-Dobbiamo parlare.- dichiarò, studiando Kikyo che la fissò di rimando.
-Ora!- precisò, perentoria, sempre più infastidita.
-Vieni qui, lascia che ti presenti Kikyo.-
L’attirò a sé, in modo che si ritrovasse faccia a faccia con la bella mora.
-Kikyo, lei è Kagome. Kagome, ti presento Kikyo.-
Rispose al cenno di saluto dell’altra per mera educazione. Voleva restare sola con InuYasha, la voglia di discutere, di avere spiegazioni, la rabbia, erano spariti di fronte alla prospettiva di poter passare del tempo con lui.
Da quanto non passeggiavano mano nella mano come facevano tutte le coppie?
-InuYasha, possiamo..- tentò di dire.
-Scusa, Kagome, ma ora devo andare. Reiko e Riuji mi stanno aspettando fuori. Ti lascio con Kikyo.-
Non le diede il tempo di replicare. Le stampò un frettoloso bacio sulle labbra e scappò via. Kagome restò impalata a fissare la porta dell’aula.
Se n’era andato, l’avesse lasciata così..
-In questo modo non riuscirai ad ottenere la sua attenzione.-
Infastidita, si voltò a fissare l’altra ragazza.
-Come prego?-
Il mondo era ingiusto, pensò. Kikyo era bellissima e non aveva nemmeno la voce stridula ed insopportabile che aveva sempre immaginato associata alla sua figura.
-Senti, Kagome, so che probabilmente mi odi e forse non mi crederai, ma non ho più nessun interesse per Inuyasha. Sono felicemente fidanzata e lo considero solo un caro amico.- dichiarò, e a testimonianza delle sue parole, le mostrò lo schermo del suo cellulare, su cui spiccava la foto di due giovani teneramente abbracciati.
Provò un pizzico d’invidia per quella felicità evidente..un altro buon motivo per odiarla.
-Che volevi intendere prima?-
-Che se continuerai a cercarlo, lui continuerà a fuggire. Gli uomini sono esseri stupidi e banali, devi ignorarlo se vuoi ottenere la sua attenzione.-
Kagome sollevò un sopracciglio, visibilmente scettica.
- È troppo sicuro di sé, del fatto che sarai tu a cercarlo. Non ho interesse a mentirti, non se ho intenzione di esserti amica.-
-Essermi amica?-
-Quel testone non l’ha ancora capito, ma sei quella giusta per lui.-
Le sorrise, prima di oltrepassarla e lasciarla sola con i suoi pensieri.
Poteva crederle? Era sincera? Doveva davvero ignorare Inuyasha per ottenere le sue attenzioni?
Aveva senso provarci? Aveva poco da perdere..



NOTE DELL'AUTRICE SEMPRE IN RITARDO:
Ciao a tutti :)
E dopo il finale di Questioni, arriva anche il dodicesimo capitolo di questa insopportabile storia xD InuYasha è un coglione, sono la prima ad ammetterlo, Kagome è terribilmente stressata e per lei i guai seri non sono ancora iniziati. Cosa ne pensate di Kikyo? Sarà sincera o il suo comportamento nasconde secondi fini? E il professor Nuriko? L'istinto di Kagome sarà fondato?
Come sempre lascio a voi ogni giudizio e se vi va fatemi conoscere il vostro parere :) Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono la storia, chi la recensisce e chi l'ha inserita tra le seguite/ preferite/ ricordate. Grazie mille :)
P.s. Questa storia si avvia verso il finale, non manca mica molto :) E volevo inoltre scusarmi per il ritardo in cui sto rispondendo alle recensioni. Le leggo tutte, ma mi sembra di non avere mai un attimo libero. In questi giorni mi metto sotto e recupero anche con quelle da lasciare :)
Ultima cosa, vi lascio come sempre il link del nostro gruppo per chi volesse aggregarsi: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/

 
   
 
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