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Autore: Durhilwen    08/11/2014    4 recensioni
« Ci sono cose che il tempo non può accomodare, ferite talmente profonde che lasciano un segno, e persone con le quali hai semplicemente condiviso troppo, per non considerarle parte di te. »
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frodo, Sam
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Aveva detto ai suoi amici “vi raggiungo tra poco”, ma poi quel poco si era trasformato in ore, e Sam se ne stava lì, diritto in piedi a fissare l’orizzonte con il Libro Rosso in mano; in attesa di conforto, forse, o di un miracolo.

Spostò il peso del corpo dal piede sinistro al destro, e una sottile lamina di colore chiaro sgusciò dalla prigione delle pagine in cui era stata stretta a lungo: una lettera.

Recitava in alto “a Samvise l’Impavido, senza il quale Frodo non avrebbe fatto granché”.

«Padron Frodo, ma cosa andate dicendo...» sussurrò l’Hobbit, un po’ a sé stesso, un po’ alla calligrafia sghemba del suo migliore amico.

Aprì tremante la lettera, si sedette a terra e sopraffatto dall’emozione iniziò a leggere:

 

Mio caro Sam,

ho sempre amato scrivere lettere, eppure sto odiando il motivo per cui lo sto facendo ora.

Se tutto è andato secondo i piani, stai leggendo queste righe dopo la mia partenza, e vorrei dirti due parole in merito: mi dispiace.

Perdonami Sam, non ho avuto il cuore di avvertirti prima, ed Eru sa quanto avrei voluto farlo.

Quali parole avrei dovuto usare, per una simile circostanza?

Non sarei stato capace di formulare nemmeno un addio.

Spero tu non mi stia odiando («come potrei, padron Frodo!») e spero non dimenticherai quello strano Hobbit con cui sei quasi morto – qui il nostro Sam soffocò un risolino tra i singhiozzi.

Ti ricordi quel giorno d’autunno, quando Gandalf quasi ci buttò fuori di casa, con un Anello in mano da distruggere, un luogo da evitare e lo stesso luogo da raggiungere? – Sam annuì vigorosamente.

Ti ricordi quando abbiamo superato i confini della Contea?
Riesco a sentire il profumo dei fiori, Sam, riesco a vedere l’azzurro del cielo, se mi concentro.

Ti ricordi il Monte Fato? “Come potrei mai dimenticarlo!”, starai pensando – Sam sorrise tristemente.

Quel giorno mi parlasti di fragole con la panna, di verdi colline e frutteti in fiore.

E io non riuscivo a ricordare, per me c’era solo il buio.

Ma ora so, che senza di te non avrei mai più rivisto nessuna verde collina, nessun frutteto in fiore, e non avrei più assaggiato alcuna fragola («non dite così...»).

Perché tu, Sam, sei l’unico con cui avrei mai potuto condividere quest’avventura.

Sulle rive dell’Anduin ti buttasti in acqua per raggiungermi, e non so proprio cosa ne sarebbe stato di me se quel giorno io fossi partito prima.

A Cirith Ungol ti ho respinto, ed è stato l’errore più grande della mia vita.

Perdonami Sam, perdonami.

Abbiamo affrontato qualcosa di così immenso che non riesco quasi a crederci.

Un viaggio per una vita intera, dove abbiamo visto orrori che pochi altri conoscono.

Ma la verità, è che non cambierei nulla di ciò che è successo (o quasi...) – Sam ridacchiò.

Senza quest’avventura non avrei mai conosciuto Samvise l’Impavido, non avrei mai imparato che è sempre una buona idea portare del sale della Contea nel proprio zaino, anche se la meta è Mordor; non avrei mai apprezzato la Contea come sto facendo ora.

Sam, ti ringrazio.

Per essermi stato accanto e per non avermi mai abbandonato, ma soprattutto perché sei Sam “il Giardiniere”.

Non serve uccidere un orco per essere chiamati coraggiosi, non serve sfidare Sauron per diventare Impavidi.

Dopotutto, per me lo sarai sempre.

Anche quando il tuo compitò sarà convincere Elanor e Cioccadoro a dormire, perché è l’amore che metti nelle cose a renderle così importanti.

Sam, non ti dimenticherò nemmeno tra cent’anni, e se vorrai, promettimi che racconterai la nostra impresa alle tue figlie («lo farò, padron Frodo!»).

Promettimi che ti prenderai cura della Contea («lo prometto!») e che vivrai una vita meravigliosa.

Un’ultima cosa... non chiamarmi “padron Frodo”;  Sam, sei come un fratello per me, e giuro che lo sei sempre stato, a prescindere dall’essere un giardiniere o meno.

Ci sono cose che il tempo non può accomodare, ferite talmente profonde che lasciano un segno, e persone con le quali hai semplicemente condiviso troppo, per non considerarle parte di te.

Tu sei una di quelle, Samvise Gamgee, non dimenticarlo mai.


Namárië, mellon nin.

                                                                                                                                                            

 

                                                                                                                                                                                                                                                             Frodo.

 

Il ragazzo che tempo prima era partito insieme al Portatore dell’Anello, lasciò spazio all’adulto che era ormai diventato.

Sam si alzò in piedi, fissò un’ultima volta l’orizzonte sussurrando: «Addio, Frodo». Poi col sorriso sulle labbra lasciò il porto, e tornò a casa.

Era tornato.

 

 


 

 

Angolo dell'autrice.
Era circa mezzanotte quando ho avuto quest'idea, così mi sono seduta sul letto con un quaderno e una penna in mano, a fissare le righe vuote.
Questa mattina ho scritto, e spero di non aver combinato un disastro.
Sono molto affezionata a Frodo e Sam, e alla loro amicizia; spero di avergli reso giustizia, con questa lettera.
Ringrazio tutti, vi mando un bacino.
   
 
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