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Autore: Cassie78    10/11/2014    4 recensioni
Tratto dal brano:
Il telefono squillò.
Assonnata tastai sul comodino accanto a me... Vidi chi era e sbuffai.
-Il fatto che tu mi stia chiamando a quest'ora mi deve far ricredere sulla possibilitá che tu sia uno stolker?-chiesi ironica.
SPOILER PER CHI NON SEGUE LA PROGRAMMAZIONE AMERICANA.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il telefono squillò. 
Assonnata tastai sul comodino accanto a me... Vidi chi era e sbuffai.
-Il fatto che tu mi stia chiamando a quest'ora mi deve far ricredere sulla possibilitá che tu sia uno stolker?-chiesi ironica.
-veramente non so che ora sia da te, in qualunque parte del mondo tu sia, ma qui a Starling City sono le 21- disse Ray con il suo solito tono disinvolto. No aspetta...
Le 21!! Mi alzai di scatto e mi misi seduta sul letto. Guardai fuori dalla finestra ed era buio e io indossavo ancora i vestiti del giorno appena trascorso. No, non era mattina e no, ovviamente non avevo il pigiama, quindi non mi ero sdraiata sul letto con l'intento di addormentarmi. 
E allora mi ricordai tutto. 
Ero andata via prima dal lavoro per un forte mal di testa, verso le 18 e mi ero stesa un attimo sul letto tanto per riprendermi prima di andare al covo. Dovevo essermi addormentata. 
-ehi Felicity ci sei?- chiese preoccupato Ray
-Sisi- dissi- é solo che mi sono addormentata e pensavo che...- non riuscii a continuare. Mi strofinai una mano sulla fronte. Dio dovevo essere già al covo da più di un'ora!! 
-come va il mal di testa stai meglio?- chiese lui premuroso.
-Sisi molto meglio grazie per l'interessamento ma ora scusa devo scappare ciao grazie ancora.- attaccai e corsi al bagno, aprii la doccia e mi ci infilai ancora tutta vestita sotto l'acqua ghiacciata. Mi svegliai completamente. Mi asciugai e mi rivestii.  
Il mio cellulare squillò. Era Oliver. 
Era la trentesima chiamata e il sesto messaggio(uno più preoccupato dell'altro). Risposi.
-Ehi Oliver!-dissi incerta sul tono da usare
-Felicity dove cazzo sei?!- mi gridò. Io allontanai la cornetta stordita. Mi aspettavo tutto tranne quello. Era più arrabbiato o più preoccupato?
-Oliver scusa non volevo farti preoccupare io...- non riuscii a finire la frase perché lo sentii sospirare.
-sai quanto ero preoccupato?- chiese lui. 
-scusami...-dissi io- sto arrivando al covo 
-va bene sbrigati- disse per poi attaccare.
In pochi minuti arrivai al covo. Scesi le scale e subito captai su di me lo sguardo intenso di Oliver. Lo ignorai e mi accomodai. C'era solo lui al covo.
-io sto aspettando una spiegazione- gli sentii dire. Alzai lo sguardo ed era lì che mi fissava a braccia conserte.
-avevo mal di testa mi sono sdraiata sul letto e mi sono addormentata e non mi sono accorta dell'ora- dissi-contento della spiegazione?- chiesi io non capendo il motivo di tanta preoccupazione.
-no per niente- disse lui avvicinandosi a pochi passi dal mio viso- penso che tu non abbia capito quanto io sia stato in pensiero fino ad ora.
-non ne capisco davvero il motivo- dissi perplessa alzandomi in piedi mettendomi davanti a lui.
-dopo...-lo vidi contrarre la mascella- dopo quello che é successo con il tuo ex io ho paura che ti possa succedere qualcosa in ogni momento, io...- disse alzando gli occhi al cielo. Quando li ripuntò nei miei erano lucidi- io non voglio più in vita mia passare altri minuti come quelli e rivivere la preoccupazione che ho provato non sapendo cosa ti fosse successo, mentre tu eri tra le mani di quello li- concluse passandosi le mani sul viso quasi esasperato. Io non riuscivo a parlare. Mi stava spiazzando. Si stava lasciando vedere per come era e per quello che provava veramente. Dopo poco riprese a parlare.
-stavo perdendo il controllo sai?!- mi chiese- quando eri lì e lui ti toccava e ti puntava quella pistola contro io stavo per venire meno alla mia promessa, stavo per ucciderlo e non avrei esitato a farlo. E sai qual'é la cosa peggiore? Che tutt'ora non mi pento di aver pensato di volerlo uccidere perché in quel momento, davvero, lo volevo con tutto me stesso. Sarei tornato ad uccidere di nuovo, per te...- disse lui.
Mi sentivo uno schifo perché sapevo che era vero, che avrebbe ucciso per proteggermi senza esitare, e io non me lo sarei mai perdonato se fosse successo di nuovo.
Mi avvicinai a lui e gli misi una mano sulla guancia. Lui chiuse gli occhi e mise la sua mano sopra la mia.
-Ma per fortuna non é successo, so perfettamente che lo avresti fatto ma per fortuna non é stato necessario- gli dissi.
-questo perché TU lo hai fermato prima che potessi farlo.- disse lui guardandomi- per la prima volta nella mia vita le mani mi tremavano mentre tendevo l'arco, la mia presa non era ferma come sempre. Ero...-si bloccò.
-non devi andare avanti se non vuoi- dissi io ancora con la mia mano sulla sua guancia.
-no voglio farlo, non posso più tenermi dentro tutto!- disse sicuro- ero terrorizzato, non ho mai avuto così tanta paura neanche quando mi stavo consegnando a Slade e sapevo che sarei morto. Quando ho visto che ti puntava contro quella pistola ho perso ogni briciolo di ragione che avevo, ero confuso, arrabbiato, terrorizzato. Quando ci sei di mezzo tu e la tua vita mi é difficile restare concentrato, ed è per questo che nonostante tutto, nonostante quello che provo per te, io non posso lasciarmi andare con te. Perché sarebbe la fine.- disse lui prendendomi il viso tra le sue mani.- é per questo che so che non posso essere sia Arrow sia Oliver Queen e pensavo che tenerti lontana sarebbe stata la cosa migliore da fare!- disse lui sempre più vicino al mio viso. Io smisi di respirare. Dove voleva andare a parare? Mi sentivo come un'adolescente al primo bacio, le gambe molli, il cuore a mille, le farfalle nello stomaco...abbassai lo sguardo perché quel discorso lo avevo già sentito e ogni volta il mio cuore si spezzava come se fosse la prima, perché già sapevo come avrebbe concluso.
-ma mi sbagliavo- disse infine lui sospirando. Io alzai lo sguardo di scatto sorpresa. Ormai le lacrime scendevano copiose dai miei occhi.
-cosa?- chiesi io in un sussurro. Lui sorrise.
-mi sbagliavo perché l'unico momento in cui non sono lucido è quando tu sei lontana da me, e per lontana non intendo solo di luogo. Tu, la tua luce, il tuo sorriso, le tue parole siete l'unica cosa che mi tiene lucido, che mi portano sulla retta via. Ho capito che senza di te non ci sarebbe stata la persona che oggi é davanti a te e ho capito che ho sempre sbagliato. Io...io non voglio averti più lontana di quanto tu già non lo sia stata in questi giorni, mai più.-disse e vidi nei suoi occhi sincerità, paura e amore...non riuscivo a parlare ma riuscivo a muovermi. Non resistetti e con foga mi avvicinai a baciarlo. Lui mi ricambiò all'istante e mi strinse a se con le sue forti braccia. 
Le nostre lingue si intrecciarono con foga. Avevamo atteso tanto per questo bacio, un vero bacio, non come quello dolce in ospedale. 
Ad un tratto le nostre posizioni si invertirono e mi ritrovai attaccata alla scrivania dei computer. La sua mano destra scese lentamente sul mio corpo fino ad arrivare all'orlo del vestito e solo quando sentii la sua mano a diretto contatto con la mia pelle mi resi conto che la sua mano era finita sotto il la mia gonna e stava risalendo. Il suo tocco mi faceva impazzire. 
Gli strinsi le braccia intorno al collo e lui portò l'altra mano all'altra gamba.
Come se non pensassi nulla mi sollevò e mi fece sedere sulla scrivania e si sistemò tra le mie gambe. 
Passò a baciare il mio collo tracciando una scia di baci. Di scatto si staccò da me e con un braccio buttò a terra tutto quello che c'era sulla scrivania e spostando i computer. Tornò a baciarmi.
-ehiehi attento ai miei bimbi!- dissi io mentre mi baciava 
-shhhh te li ricompro tranquilla- disse lui continuando a baciarmi. Io lo allontanai e lo guardai perplessa.
-ah si e con quali soldi- chiesi io divertita.
-touché!- disse lui per poi rifiondarsi sulle mie labbra. 
Lo sentii mentre mi abbassava la cerniera del vestito e me lo sfilava e io feci altrettanto con la sua T-shirt. Mano a mano i vestiti sparivano. Restava solo il nostro amore.

-ti prego dimmi che non lo abbiamo fatto davvero sulla MIA scrivania!?- chiesi io mentre eravamo stesi sulla sua brandina/ letto ed eravamo abbracciati sotto le coperte.
-si, e sul tappeto degli allenamenti e sul muro lì giù e...- disse lui ridendo.
-OkOk stop- dissi io e lo baciai.
-mmmm potrei abituarmici sai?!- disse lui.
-oooo finalmente!- disse una voce. Ci voltammo e davanti a noi c'era Diggle che sorrideva soddisfatto.
-ehi Dig- disse Oliver cercando di coprirmi il più possibile- la mia ragazza è nuda ti sarei grato se la smettessi di guardare da questa parte- disse lui. Io lo guardai. "La mia ragazza"... Sorrisi.
-ok amico, come se non vi avessi visto, torno tra 5 minuti- e così dicendo uscì.
-la mia ragazza eh?- chiesi io alzandomi.
-oh si mia e solo mia!- disse poi mi prese per il polso e mi strattonò facendomi ricadere sulla brandina. Si mise sopra di me guardandomi.
-ti amo- disse serio
-ti amo anche io Oliver- dissi io e tornammo a baciarci scoprendoci sempre più innamorati. 
Ormai non c'era più via di fuga. 
Eravamo indissolubilmente uniti.


Ciao a tutti, in questa piccola storia ho voluto sbizzarrirmi a immaginare il comportamento di Oliver dopo la 3x05, nella quale, devo ammettere, mi aspettavo più Olicity *-*
Spero vi piaccia, fatemelo sapere!! Ciao baciii.
   
 
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