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Autore: B Rabbit    11/11/2014    2 recensioni
{GRI}
E infine, Ji Yong guardò Seung Hyun, lì fra i raggi più deboli dei riflettori, perso nello sfondo nero monocromatico del palco.
[A Bambi, perché è tutta colpa sua se ho scritto ciò]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: G-Dragon, Seungri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beyond the wall




L’esaltazione del pubblico esplose in nuove urla impetuose, sopraffando le ultime, deboli note della canzone appena terminata. Avanzò piano, il ragazzo, falciando la distanza tra lui e il burrascoso pubblico con passi leggeri e seducenti; si fermò al boccascena e, alzando le braccia, raccolse le grida che tuonarono ancora una volta, rombando eccitanti nelle sue orecchie.
Sorrise entusiasta di tutto quel calore donatogli da ogni singola persona, così intenso da lavare via la stanchezza che, viscosa, aderiva e gravava sulle membra provate, così elettrizzante da colmare di nuovo spirito il cuore palpitante.
Il sorriso fiorì maggiormente sulle sue labbra, rivelando una ben conosciuta bellezza, grazia delicata e magica e suadente.
Avvicinando il microfono alla bocca, Ji Yong rispose con entusiasmo al richiamo vibrante del mare nero e vivo dinanzi ai suoi occhi, così vorticoso da annegarlo nelle emozioni in esso disciolte.
Continuò a parlare, a ridere serenamente, provocando reazioni vivide in ogni persona, in ogni cuore, incatenando e soggiogando con sorrisi e morbide espressioni ogni anima, obbligandole celatamente all’attenzione.
Sollevò il braccio e per un po’ oscillò la mano con innocenza, un attimo ed un altro secondo ancora, quasi volesse salutare ogni presente, ciascuno alla volta.
«Grazie a tutti!» ruggì il leader, esultando poi alla risposta immediata degli spettatori. Rise allegramente, sorrise ai battiti e alla voce di tutte quelle vite.
Sentì la voce di Taeyang avvicinarsi sempre più, rivolgendosi affabile alla folla, e quando lo ebbe a fianco gli diede una pacca amichevole sulla spalla, quasi concedendogli il posto di intrattenitore.
Si voltò e camminò verso il resto del gruppo; Daesung si avvicinò rapido e gli circondò amichevolmente le spalle con il braccio.
«Manca una canzone» lo informò, spossato ma altrettanto allegro.
«Lo so» gli rispose sorridendo e, con movimento fluido, sfuggì alla sua presa. Notò T.O.P. accennare qualche passo verso Daesung, ma senza avvicinarsi a lui – fissava in silenzio il leader, invece, ignorando il pubblico, gli altri compagni –.
E infine, Ji Yong guardò Seung Hyun, lì fra i raggi più deboli dei riflettori, perso nello sfondo nero monocromatico del palco.
Lo raggiunse con falcate lievi, passi affrettati. Gli si accostò, gli gettò un braccio al collo.
Avvicinò le labbra alla guancia in un bacio affettuoso, un sorriso vellutato dipinto sul viso, pregustando già il tepore che avrebbe percepito.
Strappò il contatto con un movimento rapido e non voluto, un barlume di sorpresa disciolto nelle iridi dilatate e il retrogusto amaro della tristezza sulla lingua.
Fissò incredulo il più giovane, il suo viso contratto, la sua espressione combattuta.
Abbassò lo sguardo, il maknae, come per fuggire da quello del suo leader, di Ji Yong, dai suoi occhi sbarrati, persi e sconvolti; mosse le labbra, boccheggiò qualche suono spezzato ed insignificante, ma che ferì lo stesso il compagno, causandogli tagli inesistenti grondanti di lacrime nere.
Ji Yong abbassò il capo e rimase in silenzio. Ignorò i passi del ragazzo, che piano lo abbandonò alla voragine gorgogliante apertasi nel suo petto; disprezzò il pubblico, che esultò appena una voce si unì a quella degli altri, una melodia sgraziatamente allegra e spensierata e penosa; avvertì T.O.P., il suo sguardo mesto e cosciente, i suoi passi nitidi, il suo tocco delicato ma presente.
«Forza, l’ultima canzone» gli disse con la sua voce roca e calda, lenente. Lui annuì con un cenno assente del capo, rimanendo immobile, pietrificato dalla stanchezza che piombo improvvisamente sulle sue spalle.
«Forza» lo incoraggiò per poi annunciare al pubblico la canzone di chiusura, ricevendo come risposta un immediato boato di approvazione.
Ji Yong alzò lo sguardo e seguì i movimenti dei suoi compagni, le braccia alzate, le camminate lente lungo il palco; sentì le loro voci, unite o soliste, possenti o delicate.
Sospirò e chiuse gli occhi. Avanzò di qualche passo, deciso nonostante l’oscurità fittizia delle sue palpebre, stracciata da alcune macchie di luci.
Udì con attenzione il ritmo, lo catturò e lo assorbì dentro di sé, sentendolo scorrere come gocce libere di pioggia. Avvicinò il microfono, aspettò gli attimi dovuti e, aprendo finalmente la bocca tremante, cantò, rigettando tutta la frustrazione, la tristezza e il dolore che lo soffocavano, camuffandoli abilmente in una miscela magica di timbro vocale e sfumature sonore.
Strinse le mani, svuotandosi completamente di quel veleno corrosivo che lo stava facendo sussultare e morire.
Serrò gli occhi, percependoli odiosamente bruciare, e per questo si diede dello stupido, dell’insensato, dell’immaturo.
Liberò l’ultima sillaba senza stonare, senza incrinare alcuna nota con sciocche debolezze della sua voce provata, cedendo con successo il dominio a T.O.P..
Alzò il braccio e sorrise alla gente con la speranza di nascondere le lacrime della sua anima.
Sentì la canzone avvicinarsi velocemente al suo assolo ed aspettò con un briciolo di ansia.
Daesung incrociò gli occhi con i suoi, quasi a volerlo avvisare; Ji Yong annuì e si spinse verso il limite estremo del boccascena.
Alzò la mano libera all’orecchio, la destra con il microfono alle labbra. Ascoltò le battute perire monotonamente prima del suo inizio, e sperò di cantare con la stessa forza di T.O.P., con l’identica gentilezza di Daesung.
Aprì la bocca e liberò la voce. Ma improvvisamente vacillò.
Continuò a cantare – l’esperienza lo aveva istruito a non lasciarsi zittire dagli imprevisti o sorprese – e, lentamente, si voltò.
Scrutò Seung Hyun, i suoi occhi mesti e dolcemente supplichevoli, desiderosi di perdono; avvertì le mani del maknae posarsi con delicatezza sui suoi fianchi, percepì il calore di quella tenera stretta bruciargli la schiena, dissipando il groppo che attimi prima lo stava soffocando.
Ji Yong volse lo sguardo in avanti e cantò, libero e sereno e in pace, ammaliando il pubblico con un intreccio di sensazione e tonalità che mai aveva udito fuoriuscire da lui.
Terminò l’ultima nota con un vibrato dolce che, piano, si spense insieme alle ultime gocce di musica.
«Scusami…» sussurrò lui con un frullio debole della voce, posando il mento sulla spalla destra del maggiore che, accennando un sorriso, adagiò con dolcezza la testa di fianco la sua. «Davvero, scu–».
«Smettila…» lo zittì lui, una delicata risata ad ingentilire il tono apparentemente arrabbiato.
Il maknae annuì con un cenno del capo e rimase immobile, regalando calore e felicità al ragazzo che, sereno, si beò di quegli attimi rari.
Ji Yong salutò la folla, urlando loro la sua gratitudine – l’immensa felicità che provava in quel momento –.
«Spero che vi siate divertiti co –» ma la voce si rifiutò misteriosamente di uscire.
T.O.P. si volse verso i due e sbarrò leggermente gli occhi: inaspettatamente, Seung Hyun aveva baciato la guancia arrossata dell’altro, zittendolo per la sorpresa – un attimo, perché poi rise, facendo sorridere imbarazzato il compagno –.
Il rapper sbuffò divertito, scuotendo appena la testa.
E mentre gli altri intrattenevano il pubblico, il maknae sembrò non volersi separare dal ragazzo: gli regalava baci fugaci sulla guancia, oppure sulla mandibola se l’altro si spostava. E Ji Yong sorrideva felice, completamente catturato dai quei suoi gesti inaspettati, dal tepore dolce, dal suo odore inebriante che gli stuzzicava piacevolmente le narici, marcando di più il suo sorriso.
Si sentì intossicare da tutto quello, troppo veloce per essere metabolizzato in fretta – e a lui andava bene così, bramoso sempre più di quelle attenzioni –.
«Scusa ancora» ripeté nuovamente lui con un sussurro dolce.
Il più grande si morse le labbra sorridenti. «Ma sta’ zitto…» .

















Non posso dilungarmi molto D:
Spero che vi sia piaciuta – non tanto, eh, un pochetto –.
Grazie a tutti per aver letto :3


  
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