Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: sangallo    13/11/2014    4 recensioni
Il diciottesimo compleanno della signorina Anna Frozen attira le più importanti personalità della città di Arendelle, e la giovane festeggiata spera che tra gli invitati possa nascondersi il suo grande amore e che preferibilmente sia un ufficiale. Ma sua sorella maggiore Elsa sembra celare un pericoloso segreto... Quale misterioso legame unisce la famiglia Bjorgman a quella delle due sorelle? E quali sono le vere intenzioni dell’affascinante ammiraglio Westergaard?
Una reinterpretazione di Frozen, in cui la gelida magia si nasconde nei romantici salotti di metà Ottocento.
[Kristanna] [Helsa]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La ricerca di Kristoff Bjorgman al mercato cittadino fu più complicata del previsto. Le nozze tra la signorina Weselton e il signor Westergaard avevano attirato molti volti nuovi ad Arendelle, e le strade erano pacificamente invase da soggetti di ogni tipo agghindati per l’occasione. Anna cercò di sbirciare tra un crocicchio e l’altro se intravedeva Sven ed il suo padrone, ma il solo panorama che si stagliava davanti ai suoi occhi era una parata di signore ingioiellate e di gentiluomini in ghingheri. Ogni tanto si fermava davanti a qualche vetrina e cercava di specchiarsi nel riverbero: le trecce annodate negli immancabili nastrini non avevano una ciocca fuori posto, con quelle guance delicatamente arrossate dalla cipria era il ritratto della salute e il corsetto le stava che era una meraviglia, dal momento che modellava il suo vitino da vespa come se fosse stato cucito sul suo corpo. Piacersi non era un problema, calmarsi lo era. Dopo aver cercato disperatamente Kristoff in ogni angolo della piazza senza riuscire a trovarlo, Anna iniziava a diventare insofferente ed ansiosa, e, perfino un tipo cocciuto come lei stava cominciando a rassegnarsi. Arrabbiata, delusa e con i piedi che le facevano male a causa degli stivaletti col tacco, adocchiò una panchina nei pressi del molo e partì con l’idea di sprofondarcisi. Ma mentre marciava a braccia incrociate e con gli occhi puntati al suolo, qualcuno la urtò, rischiando di farla cadere.

Chiedo perdono!” si affrettò a scusarsi l’uomo con cui si era scontrata e che le aveva messo istintivamente un braccio attorno alla vita per sostenerla. Anna vacillò riconoscendo la voce e la situazione in cui si era trovata tempo prima, quando era uscita con l’intento di acquistare i nastrini per l’acconciatura del suo compleanno, quando lui e lei si erano incontrati per la prima volta. Anna sperò, pregò di trovarsi nuovamente tra le braccia di Kristoff e venne esaudita, ma non si trattava dello stesso giovane che aveva conosciuto quel giorno. Kristoff indossava una elegantissima giacca color grigio perla, calzoni panna infilati in un paio di lucidissimi stivali neri e un panciotto a coste color antracite. Se non fosse stato che il suo torace muscoloso non gli permetteva di agganciare tutti i bottoni della camicia e che la cravatta era troppo stretta per essere annodata attorno al collo, sarebbe stato un gentiluomo da cartolina. Anna lo osservò come se fosse stato una statua di marmo: solo i capelli appena umidi, come se fossero stati lavati da poco e lasciati asciugare all’aria, erano l’unica traccia del ruvido Kristoff di un tempo.

“Ehm...io...scusa! Cioè... Io ti ho cercato dappertutto!” balbettò Anna, insistendo sulle ultime parole con una nota di polemica.

“Mi dispiace, per oggi non avevo in programma di recarmi al mercato” disse Kristoff “infatti avevo un’altra destinazione...” sussurrò Kristoff arrossendo lievemente.

E dove voleva andare vestito così? Tutte le volte che lei aveva insistito che doveva migliorare il suo stile lui aveva fatto orecchi da mercante, e ora come mai si era tirato a lucido? C’era forse un’altra ragazza di mezzo?

“Vorrei parlare con te, se non ti dispiace...” propose Kristoff con voce gentile. “Possiamo andare in un luogo più tranquillo?”

Anna annuì a comando, indecisa se essere rincuorata o gelosa.

Kristoff aiutò Anna a salire in groppa al fedele Sven, e insieme cavalcarono in silenzio fino ad una piccola radura caratterizzata dalla presenza di numerose rocce ricoperte di muschio dalla insolita forma sferica. Kristoff si sedette su una di esse ed Anna lo imitò. Quindi calò il silenzio e i buoni propositi di dialogare sembrarono essere rimandati.

“Volevo ringraziarti per aver consegnato la lettera di Hans ad Elsa...” ruppe il ghiaccio Anna, ma subito dopo si morse la lingua perché si era promessa di non nominare più l’ammiraglio in presenza di Kristoff.

“Dovere. Tua sorella ha già preso la sua decisione?”

“Sì. Alla luce di quello che c’era scritto sulla lettera ha capito di ricambiare l’amore di Hans ed è intenzionata ad accettare la sua proposta di matrimonio.”

“Mi fa piacere per loro.” commentò Kristoff con serenità, ma in maniera talmente laconica da rischiare di arenare per sempre il discorso.

“Io... volevo scusarmi con te...” si fece coraggio Anna: “tu avevi capito subito che Hans voleva Elsa e che le attenzioni che mi riservava erano solo cortesie. Io invece sono stata vanitosa e mi sono convinta che lui fosse attratto da me e invece non era così e io... ho creato un gran pasticcio, ecco tutto.” mormorò mortificata Anna. 

Kristoff dapprima non disse nulla, poi parlò : “gli uomini come Capitan Basetta nascono con la camicia: hanno potere, denaro, donne che si prostrano ai loro piedi solo con uno schiocco di dita. Non devono faticare, ma guadagnano sul lavoro degli altri. Li ho sempre criticati, non li ho mai sopportati e in un certo senso mi sono sempre sentito superiore a loro. Ma quando ne ho incontrato uno in carne e ossa ho finito per essere pazzo di gelosia.”

Anna continuava ad ascoltarlo in silenzio con il cuore che rimbombava nel suo petto.

“Poi una mattina mi trovo seduto al tavolo di una locanda con l’ufficiale più disperato e sfortunato che potessi mai incontrare e improvvisamente provo pena: per lui che deve salvarsi la faccia, e per me che invece l’ho persa scappando come un codardo.”

“Non credo che tu debba sentirti vigliacco, Kristoff” intervenne Anna “ho iniziato a sbagliare molto prima di te, quando mi sono illusa senza ragionare, quando ho cercato conforto nelle mie frivolezze per poi capire che dentro di me si stava diffondendo un vuoto. Non sono mai stata abituata ad essere considerata speciale, ho sempre vissuto all’ombra di mia sorella e molti mi conoscono come la seconda Frozen. Ci sono momenti in cui nemmeno io mi so definire, altri in cui l’opinione di me stessa viene smentita dagli altri.”

Poi si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro “Quando tu te ne sei andato... quando tu mi hai rivelato i tuoi sentimenti...Io...ho capito...ho capito che... avrei avuto bisogno di te sempre!” Anna aveva parlato con voce malferma e molto concitata. Se mai si era prefissata un copione delle cose da dire, in quel momento la memoria la stava tradendo.

Kristoff  si avvicinò e con una mano accarezzò una delle trecce di Anna: “prima di conoscere le tue teorie sui colori credevo che ci fossero solo due sfumature di verde: quello invidia e quello speranza. Conosci già il livore che ho provato per Hans. Ma forse non sai che quando ieri ti ho visto rincorrermi fuori dal cancello, per un attimo ho iniziato a sperare.”

“Come puoi aver pensato che ti avrei lasciato andare via così, senza ascoltare le mie ragioni?!” gridò Anna con commozione. “Come puoi aver pensato che non provavo dei sentimenti per te?”

Ma Kristoff le appoggiò l’indice sulle labbra come per zittirla. “Lasciami parlare, Anna.”

“Vivo in una baita sperduta e possiedo giusto due vestiti della domenica. Il mio unico amico è una renna e il mio livello d’igiene è di qualche punto superiore al suo (beh, niente che non possa essere migliorato, a dire il vero) non so ballare, non so conversare in maniera accattivante e non possiedo un reddito tale da garantirti una vita all’altezza delle tue aspettative.”

“Possiedo centinaia di vestiti e non so mai cosa mettermi” lo interruppe Anna “quando mangio i dolci al cioccolato mi sporco tutta la faccia, uso i libri di filosofia come fermaporta e il mio passatempo preferito è cavalcare per i boschi.” I due si scambiarono uno sguardo intenso e battagliero.

“è diverso” concluse Kristoff “non bastano le abitudini simili per...” e il giovane si interruppe guardando il suolo e arrossendo.

“Per...?” lo incalzò Anna.

“Per sperare di... chiedere la tua mano.”

Per un istante l’unico rumore udibile all’esterno fu il fruscio delle fronde degli alberi, mentre il battito furioso di due cuori scuoteva due corpi innamorati.

“A-a dire il vero un po’ di coraggio me lo sono fatto venire” balbettò Kristoff “visto che qualcuno mi ha insegnato che c’è un vestito adatto per ogni occasione, mi sono conciato come un damerino con l’idea di andare a villa Frozen e chiederti in sposa a tuo padre. Solo che non avevo fatto i conti con il caldo e il fatto che questi accessori sono strettissimi e io non ci sono abituato. Però quello è il problema minore, il vero dramma sarebbe stato essere respinto e rischiare di fare una pessima figura...”

Ma il suo discorso venne interrotto da Anna, che, alzandosi sulle punte dei piedi e avvinghiando le sue braccia attorno al collo di Kristoff, aveva intrappolato le sue labbra in un bacio. Il giovane mormorò qualche suono indistinto per l’imbarazzo, ma alla fine dovette cedere al dolce abbraccio della sua compagna.

“Scusami se non so rispettare l’etichetta, se non lascio che sia l’uomo a prendere l’iniziativa: non sono fatta per stare un ufficiale o con un aristocratico. Sono uno spirito libero e selvaggio e i miei sentimenti si impennano e precipitano con la stessa intensità. Ma adesso il mio futuro mi appare davanti agli occhi, stabile e splendente. L’unico uomo adatto a me è quello che mi ama: e quello sei tu.” disse Anna guardando Kristoff con una sguardo pieno di amore, di gratitudine e di gioia. “Devo anzi ringraziarti per avermi baciato con le stesse labbra che hanno pronunciato parole dolcissime” disse teneramente Kristoff “sei la mia voce quando mi mancano le parole e la mia allegria nei momenti di sconforto, mi completi e mi compensi e ora io non riesco più a fare a meno di te.”  E allora non fu difficile per il ragazzo ricambiare il primo bacio con uno più avvolgente e appassionato.

“Sai che cosa rappresentano queste rocce rotonde?” domandò Kristoff indicando la radura circostante.

“A dire il vero no! Mi sembrano tanti profiteroles!” commentò Anna.

“Sempre dietro a pensare al cioccolato, eh furia scatenata?” rise Kristoff “secondo la leggenda si tratta dei Troll, che durante le ore diurne dormono raggomitolandosi come grandi sfere rocciose. Sai, a differenza delle storie che li vogliono brutti e malvagi, posso dirti che si tratta di creature molto sagge e amorevoli.”

“Tu li hai incontrati?” chiese Anna con gli occhi spalancati.

“No, ma mia madre sì e le lasciarono un dono.” quindi si sganciò il ciondolo a forma di quarzo che teneva legato al collo. “Le regalarono il Talismano della Memoria, che si dice abbia il potere di influire sui ricordi delle persone.” Anna riconobbe quell’oggetto perché lo aveva notato quando aveva chiesto a Kristoff di lavorare per la sua famiglia. Poi, agganciando la collana attorno al collo di Anna, le disse “io oggi voglio donarlo a te così che ogni volta che ti sentirai una seconda scelta qualsiasi, ti ricorderai che per me sei il primo pensiero.”

Quante belle emozioni tutte in una volta! E quante poche parole per esprimerle tutte. I baci furono l’unica alternativa che Anna e Kristoff scelsero per sostituire discorsi che in nessun caso avrebbero reso giustizia ai loro sentimenti.

“Ma ci pensi Kristoff? Io e mia sorella ci sposiamo! Oh, questo va oltre i miei sogni più sfrenati... Lo stesso giorno! Dobbiamo assolutamente fissare la data lo stesso giorno!” stabilì Anna con determinazione ed euforia.

“Aspetta, mi è appena venuta in mente un’idea fantastica!” gridò Anna incrociando le sue mani con quelle di Kristoff. “Io ed Elsa potremmo arrivare davanti alla chiesa in groppa a Sven!”

“Scusa, furia scatenata, ma ti sembra che una renna sia l’animale adatto per accompagnarti all’altare?” domandò Kristoff un po’ divertito e un po’ perplesso.

“Perché no? basterà decorare la sua sella con dei nastrini bianchi!”

 

 

Note dell’autrice: il primo personaggio austeniano che mi ha dato l’ispirazione per descrivere Anna è stato Marianne Dashwood di “Ragione e Sentimento”: entrambe sono sentimentali, irrequiete, innamorate ed affezionatissime alla propria sorella; tuttavia entrambe hanno subito una delusione amorosa che le ha profondamente turbate e cambiate. Marianne si prende una devastante cotta per Willoughby mentre Anna si invaghisce di Hans, ma entrambe capiscono che il vero amore è un altro uomo, rispettivamente il Colonnello Brandon e Kristoff. Come Marianne, Anna fugge sotto la pioggia quando viene disillusa, e, come il colonnello, Kristoff si precipita a cercare la sua amata, indipendentemente che quest’ultima ricambi o meno i suoi sentimenti. Tuttavia, tra le coppie austeniane, quella formata da Marianne e Brandon mi è sembrata la più forzata e meno appassionata, perciò ho deciso di ispirarmi ad altri due splendidi personaggi che meglio descrivono l’amore autentico e sofferto tra Anna e Kristoff: Emma e Mr. Knightley. I due crescono insieme, litigano, battibeccano e si separano per un certo periodo. Emma inizialmente pensa di essere attratta da Frank Churchill, ma è solo quando inizia  sospettare che possa nascere qualcosa tra l’amica Harriet Smith e Mr. Knightley che si accorge dei sentimenti che prova per quest’ultimo. Come Kristoff, Mr Knightley è generoso, altruista, sincero fino ad essere tagliente e reprime i sentimenti per l’amica; anche la dichiarazione che fa alla sua amata è schietta come quella di Kristoff; come Emma, Anna capisce di essersi innamorata dell’uomo giusto solo quando ne sperimenta la lontananza. Anna e Kristoff rappresentano l’amore che si evolve a partire dall’amicizia e che scavalca le classi sociali.

Il prossimo capitolo sarà l’ultimo, assisteremo ai preparativi del doppio matrimonio, ma non mancheranno il romanticismo, l’ironia e le situazioni imbarazzanti ;-).

Vi aspetto la settimana prossima e vi ringrazio con tutto il cuore per le vostre splendide recensioni.

Vostra

Sangallo

 
   
 
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