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Autore: Hipatya    27/10/2008    6 recensioni
[SasuSaku]
Alzò lo sguardo sul volto serio di Sasuke-kun:"Questo è per quando tornerai," gli disse.
Ribattè quello, innervosito:"Io non tornerò!"
Sakura gli imprigionò le mani con le sue:"Tutti tornano prima o poi."
"E' una bugia."
"La racconto a me stessa; può forse far male?"
Prima Classificata alla Seconda Edizione del Mini Contest "From Quotes" indetto da V@le.
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Masashi Kishimoto, che ovviamente si prende tutti i diritti del loro uso

Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Masashi Kishimoto, che ovviamente si prende tutti i diritti del loro uso.

 

 

 

 

L'Attesa

 

Sakura, presso i Cancelli, attendeva con gli occhi grandi e luminosi della speranza. Intrecciava le dita in un filo di lana rossa, creando complicate figure simili alle tele impalpabili dei sogni.
Vedeva un sacco di persone passarle davanti. Con la testa seguiva impercettibilmente il loro movimento, ora di qua e ora di là, avanti e indietro, avanti e indietro fino all'infinito. Guardava le persone senza posa, come se fossero state perle e lucciole, pronta a scorgere il volto che aspettava. Si alzava sui talloni e sforzava lo sguardo per vedere più lontano: con gli occhi cercava febbrile quel viso, quel viso illuminato da una consapevolezza tutta nuova che, spontaneamente, le avrebbe strappato un sorriso: "Sì, aspettavo te!".

Tanto so che arriverà, lo so, arriverà, io lo so, manca poco, arriverà presto...

Quando Naruto attraversò i Cancelli, non le fu possibile ignorarlo.
Naruto le sorrise, le parlò nel modo più dolce che Sakura conoscesse, le chiese mille volte di andare via con lui.
Sakura, con un sorriso cristallizzato, scuoteva la testa. Non accennò neppure a donare il filo al compagno di Squadra: la lana rossa rimase inerte nelle sue dita.

 

"Sasuke-kun."
Le passò davanti e per un attimo temette di non riconoscerlo. Gli afferrò la mano, gli legò il filo di lana al polso e poi fissò a lungo, trasognata, la linea rossa sulla sua pelle: sembrava una scottatura profonda, una cicatrice color del sangue.
Alzò lo sguardo sul volto serio di Sasuke-kun:"Questo è per quando tornerai," gli disse.
Ribattè quello, innervosito:"Io non tornerò!"
Sakura gli imprigionò le mani con le sue:"Tutti tornano prima o poi."
"E' una bugia."
"La racconto a me stessa; può forse far male?"
E Sasuke non ebbe la forza di strapparsi dal polso il filo rosso:"Non c'è cosa che faccia più male" mormorò fiocamente. 

 

 

Quando Sasuke-kun sparì oltre la curva della strada e la matassa del filo cominciò a dipanarsi, Sakura sedette presso i Cancelli, e sorrise.
Sorrise di gusto.
Sapeva che presto sarebbe arrivato. Oh sì, sì, lei lo sapeva bene. Era una certezza così totalizzante che annientava.
Per questo, per non morire, lei aspettava.

 

Il filo di Sasuke si sciolse, scivolò a terra e rimase lì, come dimenticato,fra cielo e terra in una strada senza destinazione.
 Sasuke, senza quel laccio intorno al polso, si sentì smarrito.
Siamo umani, pur liberandoci di un fardello non possiamo fare a meno di rimanervi attaccati, pensò. E si rese conto che tutto ciò in cui da sempre aveva creduto non era che una gigantesca, illusoria bugia.

 

 

Sakura sedeva presso i Cancelli e, come sempre, aspettava. 

Le stagioni morivano, c'era sempre un nuovo tramonto da guardare e uno scroscio di pioggia da cui difendersi, eppure Sakura restava lì, ai Cancelli.
Lo stesso sorriso, indelebile, sulle labbra color di rosa. La stessa inestinguibile speranza negli occhi, la stessa espressione vuota e ostinata.
Sakura aspettava.
E chissà se s'accorgeva d'essere già sfiorita.

"L'uomo è molte cose, ma non è ragionevole"
Oscar Wilde


  Fin



 

 

 

Note dell'Autrice
Prima Classificata alla 2° Edizione del Mini Contest "From Quotes" indetto da V@le, che come al solito si è dimostrata una giudice splendida e disponibilissima per avermi concesso la proroga e per aver reso noti i risultati in un tempo così... fulmineo? Sì, direi che fulmineo è la parola giusta :).
L'ho già detto, non mi aspettavo davvero di vincere: c'è qualcosa che mi sono stonato in questa Flashfic, forse l'aria Nonsense -che poi è più di un'aria, questa flash è pesantemente Nonsense dall'inizio alla fine-, forse la vena OOC di Sasuke e Sakura, forse l'appiglio alla ragionevolezza degli esseri umani che capisco soltanto io. Boh.
Comunque, godetevi questo piccolo esperimento surreale di fili rossi e menzogne (il tema del nostro Contest mi ha contagiata XD) e, se vi va, lasciatemi una recensione.

Grazie dell'attenzione,
Hipatya

 

  
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