Things we
lost in the fire
Tutte le cose che
avevamo, ora le abbiamo perse col favore
delle fiamme. Quinn era in piedi, davanti alla porta di casa sua, a fissare
la fiammella che stava prendendo vita nel suo giardino, tra pile di giornali,
riviste e oggetti provenienti dalla sua camera.
Fissava come ipnotizzata quell’incredibile elemento che
pareva dotato di una vitalità propria, mentre lentamente di appropriava delle cose che non rivedremo mai più, perché io
le distruggerò stanotte.
Tutto ciò che avevamo
accumulato io e te, Rachel Berry, tutto sistemato
davanti a me, frantumato in cenere,
così come lo è stato il mio amore per te.
Bella cosa l’amore, sorrise tra sé la Skank, soffiando via
dal suo viso una ciocca di capelli rosa, guarda dove mi ha portato. Sola, di
notte, nel giardino di casa sua, a diventare una “vandala” come Rachel si
ostinava ormai a definirla.
Queste sono tutte le cose che avevo, le cose che abbiamo perso, quelle che abbiamo ritrovato, quelle
che mi ricordano te.
Le cose che abbiamo
buttato nel fuoco della nostra felicità, nel fuoco della nostra passione,
mentre immaginavamo una casa, dei figli. Almeno, io lo immaginavo. Quel fuoco, evidentemente, bruciava solo in me.
Queste sono le cose per
cui abbiamo riso, per cui abbiamo pianto,
le cose che abbiamo perso nei cappotti dell’altra cercandole disperatamente
per poi sorridere quando ci venivano restituite, accettando anche gli
innumerevoli “Stai più attenta, amore!” , fregandocene di tutto e tutti.
Le cose che ho buttato
nel fuoco sono quelle che più ci rappresentavano, nel fuoco ci sei finita tu Rachel Berry, e in questo posto che mi ricorda così tanto te, l’unico fuoco
accettabile è il mio.
Mi ricordo ancora di quando ci sedemmo e facemmo quella lista di tutto ciò che possedevamo. Eravamo
a casa mia, nella mia cucina, io seduta a
capotavola e tu sdraiata sul ripiano,
una matita in bocca mentre masticavi la gomma con fare distratto. Le
sopracciglia ti si corrugavano per la concentrazione e ricordo, come se fosse
successo ieri, ogni singola parola che mi dicesti. Le ho tutte marchiate nel
cuore.
Conservavo ancora pezzetti di bigliettini scritti per caso,
a scuola o mentre studiavamo, con sopra le frasi più stupide, le più sdolcinate
e piene di cuoricini, le nostre fasi “serie” e le milioni di risate impresse
con l’inchiostro. E poi i tuoi diari, li lessi tutti una volta e mi ricordo che piansi.
Fu quando mi sentivo
sola durante quelle interminabili vacanze e tu eri lontana, sperduta chissà dove insieme ai tuoi.
Non mi dissero niente
di nuovo, ti conoscevo troppo bene, ma
amai leggere le parole che usasti. Pensavo di capirti, ma ora non saprei
più definire che parole useresti.
Quando passo per i corridoi la gente mi addita, ma non mi dà
fastidio, perché sono sempre stata abituata ad essere al centro dell’attenzione.
Queste sono le cose che avremmo
potuto vivere insieme, non come due estranee che cambiano strada quando si
vedono. Sono davvero queste le cose che abbiamo perso.
Le cose che abbiamo
buttato nel fuoco facendoci del male a vicenda, tu coi i tuoi sotterfugi,
io con le mie debolezze. E allora, preferirei mille volte finire nel fuoco eterno piuttosto che rimanere nel nostro inferno
personale.
Queste sono le cose
che abbiamo perso e che non torneranno indietro, non importa quanto
possiamo provarci.
Le cose che abbiamo
buttato nel fuoco non torneranno. Tutto si consuma, nel fuoco, tutto diventa cenere, nel fuoco.
Io ero la miccia e tu
eri la pietra, forse siamo state noi a dare inizio a questo fuoco, tra le
mille incomprensioni, qualcosa deve esserci sfuggito.
Ad un certo punto, ci siamo
sedute lontano e abbiamo guardato come la nostra storia si disfaceva. Finn,
Puck, non è stata colpa loro. Siamo state noi. Ed ora non mi rimane altro che
guardare tutto ciò che possedevamo
bruciato sulla pira, sacrificio del nostro orgoglio.
Tu dicesti che eravamo
nate con niente addosso quindi
saremmo potute scappare senza problemi, bastandoci a noi stesse. Giuro, per un
attimo ci credetti.
Ma, sicuro come l’inferno,
non abbiamo niente adesso.
Tu dicesti che eravamo
nate con niente addosso, come ci si sente ad essere davvero vulnerabili?
Sicuro come l’inferno,
tra noi non c’è nulla adesso.
Queste sono le cose che
abbiamo perso nel fuoco o meglio, tutto ciò che ci ho buttato.
Le cose che abbiamo
buttato nel fuoco, non ritorneranno. Nel
fuoco, persino il dolore non esiste più.
Capisci che non saremo
mai più le stesse? Che non potremo tornare indietro, capisci che non saremo mai più lo stesso? Capisci che, l’unico modo
per definirci d’ora in poi, sarà dire “due estranee con dei ricordi”?
Io la penserò così.
Il futuro è nelle
nostre mani e noi non saremo mai più le stesse. Anche se potrei
rinfacciartelo per tutti i giorni della mia vita, la verità dei fatti è che non
esiste più un noi, e pensarci ancora complicherebbe solo le cose.
Il futuro è nelle
nostre mani e non sarà più lo stesso, perché io non ti avrò qui con me.
Queste sono le cose che
abbiamo perso nelle fiamme, queste sono le cose che abbiamo gettato nelle
fiamme. Dicevi che io ero la tua salvezza, ma dove sei quando dovresti
essere la mia?
Le fiamme lambiscono i
muri, mentre Quinn alza gli occhi. Una macchina l’aspetta, non si è neanche
accorta del suo arrivo. Al volante, una figura nell’ombra. Non rimarrà più qui,
non c’è niente per lei a Lima, Ohio.
Le fiamme avvolgono la casa addormentata.
Con dolcezza
trasformeranno in polvere tutto ciò che ha amato.
Bea