------Piccolo spazio dell'autrice
Oggi ho visto "La fine del tempo" e dato che Ten è stato uno dei personaggi che ho più amato in tutte le serie tv ho deciso di scrivere questa piccola flash-fic sui suoi ultimi momenti.
Nella FF mi riferisco al nono dottore chiamandolo letteralmente Nine per distinguerlo da Ten.
Se voleste leggere questa FF con una canzone di sottofondo io vi suggerirei "Echo" di Jason Walker.
------Buona lettura!
 

Barcollo dentro il tardis. Sento un po' di calore al centro dei miei cuori. È la rigenerazione lo so.
Quando il Maestro era morto ero stato invaso dal sollievo. Forse gli Ood si sbagliavano. Forse non dovevo morire. Ma poi avevo sentito quei 4 battiti. Era la mano di Wilfred sul vetro.

La morte busserà 4 volte.

La paura mi aveva invaso subito insieme alla comprensione. Sarei morto per un amico. È un buon modo per andarsene se non altro. Ma quello che dicevo era vero. Potrei fare ancora tanto. Posso dare ancora tanto alla Terra e a questo Universo. 
E poi vi era stato il dolore dentro quella cabina. Per vari secondi il dolore era stato tutto. Non riuscivo a pensare a causa del dolore, ma il mio subconscio mi suggeriva che sarei morto lì. E invece il dolore era diminuito, ma non cessato. Sarebbe stata una rigenerizzazione lenta e forse anche dolorosa. 
In quegli ultimi momenti viaggiai nel tempo e nello spazio per rivederli. I miei compagni. I figli del tempo. Evito di parlare con alcuni di loro. Sarebbe solo un discorso triste e impacciato. 
Vedo Donna felice al suo matrimonio, vorrei parlare con lei. Era la mia migliore amica e ora il solo ricordo di me la potrebbe uccidere. 
E infine vado da lei. Rose. Sono all'inizio del 2005 perciò non mi conosce ancora. Non sa che tra qualche mese arriverà Nine a sconvolgerle la vita. Ma vedere il suo sorriso mi fa stare meglio, anche se solo per qualche secondo. 
Ripenso a Nine. Lui non aveva avuto così tanta paura. Lui era morto per Rose e il suo amore gli aveva dato coraggio.Ma ora lei è lontana. Io non potrò mai più rivederla. Io sono solo.

Non voglio andarmene.

Sento il calore che si fa sempre più forte. Dovrebbe accadere da un momento all'altro. Tra poco sarò come Nine, solo un ricordo nella mente di un'altra persona. Di un altro Dottore. L'undicesimo. 
Il calore ora è insopportabile. Butto la testa all'indietro e vedo le finestre del tardis che si spaccano, le colonne che cadono e il tardis stesso andare a fuoco. 
Ho paura.