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Autore: MistressHell    25/11/2014    2 recensioni
Una one-shot dal punto di vista di Regina.
Prende spunto dal doppio episodio 4x08-4x09 quindi attenzione spoiler! per chi non dovesse seguire la messa in onda americana.
Tratta dal testo: Le persone muoiono, questo Regina lo aveva sempre saputo.
Lo aveva imparato da piccola quando la sua badante era stata improvvisamente sostituita ed il personale aveva pianto di nascosto.
Lo aveva ricordato da adolescente, vedendo sua madre strappare il cuore dal corpo del suo amato. Il suo povero Daniel.
Regina aveva compreso che le persone muoiono, continuamente, per le cause più disparate: un influenza, la vecchiaia, un maleficio, una ferita. Ciò che aveva sempre fatto adirare Regina era la consapevolezza che seguiva la morte.
Perché le persone morivano e basta e stava ai vivi continuare, proseguire le loro vite malgrado il vuoto inferto.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehi, salve a tutti. So che sono in ritardassimo con gli aggiornamenti di ‘Lascia che io sia la tua ossessione’ per non parlare di ‘Hell’s Kitchen’ ma spero che questa piccola…cosa, vi rallegri un po’. Per modo di dire, è molto angst. Buona lettura

 

Vendetta

 

Le persone muoiono, questo Regina lo aveva sempre saputo.

Lo aveva imparato da piccola quando la sua badante era stata improvvisamente sostituita ed il personale aveva pianto di nascosto.

Lo aveva ricordato da adolescente, vedendo sua madre strappare il cuore dal corpo del suo amato. Il suo povero Daniel.

Regina aveva compreso che le persone muoiono, continuamente, per le cause più disparate: un influenza, la vecchiaia, un maleficio, una ferita. Ciò che aveva sempre fatto adirare Regina era la consapevolezza che seguiva la morte.

Perché le persone morivano e basta e stava ai vivi continuare, proseguire le loro vite malgrado il vuoto inferto.

Ogni morte aveva lasciato un segno nel cuore di Regina: Daniel, suo padre, ogni singola pedina del suo gioco, Cora. Ognuno di loro le aveva insegnato a soffrire in modo diverso.

Ed ora, dover aggiungere a quella casella un’ altro nome la stava uccidendo.

Per quello non aveva presenziato al funerale. Era solo un immensa farsa, Tremotino era ancora in libertà, dopo ciò che aveva compiuto era vivo e tutti si preoccupavano di celebrare un cadavere?

Quello era solo un corpo morto! Emma non si trovava più li, ed era tutta colpa sua.

Un bussare  incerto la destò dai suoi pensieri, si trovava seduta davanti alla finestra, osservava il cielo plumbeo e si disse che era giusto, non poteva esserci il sole in un giorno simile.

Robin bussò ancora ma Regina non rispose, era giorni che lo evitava, una parte di lei desiderava dargli la colpa ma sapeva che sarebbe stato ingiusto, era colpa sua.

Aveva trovato più semplice affidarsi al destino, alla polvere di fata ed aveva scacciato Emma quando questa le aveva aperto il cuore.

Un conato di vomito la inondò quando si rese conto che mentre lei si sollazzava fra le lenzuola con il suo “Vero Amore”, Emma stava scappando dalla città, spaventata dai suoi poteri fuori controllo.

Quando Emma si era ritrovata faccia a faccia con l ‘ingordigia di Tremotino, lei era scappata alla biblioteca pubblica, per leggere il destino di uno stupido libro!

La mora si morse il labbro per non piangere, prese quel quadrato maledetto dalla sua tasca, lo aveva trovato poco dopo la chiamata di Biancaneve. Mentre apprendeva della morte di Emma, aveva trovato la pagina del libro che le mostrava una vita con lei.

Il bussare divenne più insistente ora e Regina si ritrovò a ruggire, perché nessuno la lasciava sola col suo dolore?

<< Robin va via! >> ringhiò ma la porta si aprì di scatto, sulla soglie una Biancaneve devastata, Regina sentì una fitta al petto, non aveva mai visto la donna in quello stato. Le aveva portato via il lieto fine molte volte, aveva ferito e ucciso molte persone che amava ma mai Neve era apparsa cosi affranta. Sembrava semplicemente svuotata di tutto. Non c’era più speranza, non c’era più nulla. Emma, la sua Emma, la primogenita, la figlia perduta e ritrovata era andata. Morta. Nessuna speranza l’avrebbe riportata in vita.

<< Perché non sei venuta? >> ringhiò la donna, facendo trasalire l’ ex sindaco. << Non credevo fosse il caso, dopotutto sono pur sempre la Regina Catt…>> le sue parole furono interrotte da un urlo rabbioso << Perché non sei venuta? Era il suo funerale! >> . Regina mantenne lo sguardo in quello della donna che aveva tanto a lungo odiato e si disse che avrebbe scagliato un'altra maledizione se questo le avesse permesso di evitarle questo dolore, perché cosi Emma sarebbe ancora con loro.

<< Come hai potuto? >> sputò Biancaneve, ogni parola era seguita da una falcata rabbiosa << Lei ti amava ! >> quest’ ultimo urlo ruppe qualcosa dentro il petto della regina, un argine che era rimasto intatto fino a quel momento, le lacrime scesero copiosamente mentre i lineamenti cosi regali e algidi si contorcevano in una maschera di dolore.

<< Cosa vuoi da me? Perché sarei dovuta venire al suo funerale? Per piangere un corpo morto? E’ morta! Ho perso la mia occasione. E mostrare il mio dolore al mondo non cambierà nulla. Anche io l’amavo e sono stata cosi concentrata a cercare il mio lieto fine con Robin da lasciarla andare! >>.

Neve traballò sul posto, la voce rotta di Regina e le sue parole la svuotarono della rabbia e lei cadde sulle ginocchia, il corpo scosso dai singhiozzi << Non capisci? E’ colpa mia! Era fuori controllo ed io ero a letto con Robin! Lei stava morendo ed io correvo da lui. L’ ho tradita! >> .

L’ ira di Biancaneve sembrava essersi incanalata in Regina che ora urlava il suo dolore, il suo urlo fu cosi carico da magia da far tremare le pareti.

<< E non fingerò che vada tutto bene! Non sopporterò la presenza di Belle alla sua veglia. Non visiterò la sua tomba >>. La donna dai corti capelli corvini la trafisse con uno sguardo vuoto << Cosa vuoi, Regina? >>. Lei trovò facile la risposta << Voglio uccidere Tremotino >>.

Si aspettava una risposta, una negazione, una via di redenzione ma la donna di fronte a lei annuì, un fuoco risoluto negli occhi << Lo troveremo. Ma sarò io ad ucciderlo. Mi ha privato della speranza ed io lo ripagherò togliendogli la vita >>.

Regina e Biancaneve rimasero li, l’ eco delle parole a risuonare nell’aria, una promessa negli occhi di entrambe, avrebbero trovato vendetta. Insieme.

 

  
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