E' solo un momento di crisi di passaggio,
che io e il mondo stiamo attraversando
E' solo un momento di crisi di passaggio
che io e il mondo stiamo superando
La luna sui sentieri,
sui destini, generali,
sui ragazzi che giocano
a calcio nei penitenziari.
Le stelle sui viali,
sulle offerte speciali
sulle ragazze che cantano
nella notte
verso i militari.
(Le luci della centrale elettrica)
Con i tuoi capelli ridisegnereiche io e il mondo stiamo attraversando
E' solo un momento di crisi di passaggio
che io e il mondo stiamo superando
La luna sui sentieri,
sui destini, generali,
sui ragazzi che giocano
a calcio nei penitenziari.
Le stelle sui viali,
sulle offerte speciali
sulle ragazze che cantano
nella notte
verso i militari.
(Le luci della centrale elettrica)
la macchina del tempo di Einstein-Rosen
per ritornare ai giorni del cortile
perchè ora mi fai un po' paura.
(La municipàl)
Avrei voluto bere di più
(ma non avevo i soldi)
(ma non avevo i soldi)
Come sia successo tutto questo ancora non lo so.
Come sia accaduto che il mio naso abbia preso a sanguinare, non lo so.
Avrei voluto bere di più.
Camminavo su e giù per la via, per sconfiggere l'ansia, con i polmoni che ringraziavano per la nicotina che gli stavo fornendo.
E come sia accaduto non lo so, forse avrei dovuto pensarci prima e portarmi via più soldi per poter bere di più.
Come sia poi accaduto che io mi sia ritrovata in ginocchio sul lastricato, con la sigaretta accesa male fra le labbra e una delle braccia del mio amico che cercava di farmi stare in piedi, non lo so.
E non avevo bevuto perchè avevo lasciato i soldi a casa.
E ho alzato la testa e non c'erano stelle.
Avrei voluto piangere ma non ci sono riuscita.
Mi sanguinava il naso ed ero in ginocchio e non c'erano stelle e non c'era niente. Il mio amico mi ha passato dei fazzoletti e mi sono pulita il viso dal sangue e le mani dall'unto della strada.
Ho guardato il mio amico che mi ha detto: "Era da un'ora che cercavo di portarti via da lì."
"Grazie."
Non ha nemmeno sorriso. Mi ha preso sottobraccio e ha continuato a camminare con me su e giù per la via. Potevo leggergli i pensieri che si condensavano addosso ad una luna pallida e malata e avrei voluto essere una spalla più forte sulla quale appoggiarsi.
E avrei voluto bere e piangere e sputare addosso ad un paio di persone.
Camminavo e non riuscivo a pensare.
Come se fosse già tutto perduto come se non ci fosse più speranza per nessuno. E invece ho guardato il mio amico e gli ho sorriso.
Lui guardava da un'altra parte.
Mi sono messa a cantare perchè avevo un presentimento assurdo, terribile e vero. E no, non volevo pensarci.
Avrei voluto bere di più ma non avevo i soldi.
Ho guardato di nuovo in alto e stavolta ha guardato anche il mio amico che ha detto: "Mi dispiace che tu stia male."
Non gli ho risposto. Mi ha abbracciata in mezzo alla strada e ha capito tutto.
Avrei davvero voluto bere di più. Ma avevo lasciato i soldi a casa.