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Autore: desyrin    27/11/2014    0 recensioni
Renji era sconvolto, non ce la faceva più, il dolore continuava a tormentarlo nei suoi sogni, un dolore talmente forte da non poterlo neanche combattere... se solo lei fosse ancora viva....
(ragazzi questa è la mia prima storia.... ho inserito uno shinigami mai esistito perchè volevo vedere come era la vita di Renji con un altra ragazza... vi prego non linciatemi per eventuali errori ortografici... spero vi piaccia ^^)
UN BESO
DesyRin :*
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Renji Abarai, Shūhei Hisagi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bene, capitano per oggi ho finito- Renji si alzò dalla sedia.
-bel lavoro, non dimenticarti che domani devi svolgere una perlustrazione dietro il confine est del Seireitei-
-sarà fatto!- ''uff finalmente un po di riposo!''. Renji stiracchiandosi si stava dirigendo verso l'uscita dell'ufficio della sesta brigata, quando il capitano Kuchiki attirò di nuovo la sua attenzione.
-Abarai, c'è ancora una cosa...- senza alzare lo sguardo dalle scartoffie sulla scrivania, porse una lettera a Renji, lui torno indietro a prenderla incuriosito. 
Era semplicemente una lettera senza nome, chiusa da un nastro azzurro. 
La aprì. Sgranò immediatamente gli occhi, fece cadere tutto e corse via dall'uffico.
Byakuya guardo la lettera e il contenuto cadere per terra, andò a raccoglierla. Dentro non c'erano parole, ma solo un fiore d'iris. Ridacchiò tra se.

''Dimmi che sei te! Dimmi che non è uno scherzo!'' A questo pensava Renji mentre correva come un forsennato. Si concentrò e provò a localizzare il suo reiatsu. 
''Trovato!'' .
Accellerò il passo fino ad usare lo shunpo. Arrivò finalmente ad una radura, si fermò con il fiatone e come un matto si guardò intorno senza vedere nessuno.... 
Non era possibile che si fosse sbagliato.
-Era tanto che non ci vedevamo..... Abarai-kun-
La sua voce, la sua bellissima, dolcissima voce. Si girò di scatto ed eccola li. 
Con i lunghi capelli corvini che svolazzavano al vento, un viso dolce e quegli occhi verdi bagnati dalle lacrime.
Per lui era una visione, non voleva crederci. Le corse incontro, abbracciandola con forza, affondando la testa nei suoi capelli e annusando il profumo ''il suo profumo''.
Quanto le era mancata! Le sue braccia le cingevano i fianchi talmente esili, da avere paura di farle male, era lì finalmente tra le sue braccia, per sempre!
Le mani di lei annaspavano nei capelli di Renji, li liberò  dalla coda e li sciolse.
Renji sentiva le lacrime di lei bagnargli la veste da shinigami.
-Sei tu.... non ci credo, sei tornata....- si scostò solo per prenderle il viso tra le mani. Finalmente poteva vedere quel viso.
-Ayame....- la voce di Renji tremò, era li ad un soffio dalle sue labbra la voleva, la desiderava da anni...
-Renji... aspetta.- Lei si scostò un pò. Lui la guardava e sentiva un dolore al petto mai sentito, finalmente la sua angoscia era finita. Leì, la donna della sua vita era tornata.
Ayame lo guardò in volto, le lacrime di gioia non smettevano di rigarle il viso.- sono passati 40 anni da quando ci siamo visti l'ultima volta.... gli porse il cordino che gli legava i capelli, lo guardò con sguardo sognante.
-Mi sono sempre piaciuti così, sei.... bellissimo con i capelli sciolti- arrossi violentemente, ma la sua mano non lasciava la guancia di Renji 
-Io... non riesco a stare un minuto di piu senza dirti cosa provo...-
-Non dirlo- Renji la interruppe e le mise una mano davanti alla bocca - Prima parlo io....- continuando a tenerle chiusa la bocca, si avvicino ad un orecchio
-Ti amo...- il sussurro si perse nel vento. Ayame non si mosse ma sentì il cuore scoppiare. Si Tolse la mano di Renji dalla bocca lo fissò, poi senza preavviso lo baciò.
Renji sentì finalmente le sue labbra..... quanto le aveva desiderate! Morbide, vellutate, le sue labbra tanto agognate! Un bacio, due, tre non finivano più era come una boccata di aria fresca, come riemergere dopo una lunga apnea... finalmente era sua. La amava, la amava tantissimo e lo voleva urlare al mondo.

Qualcosa però non andava, sentiva il corpo di Ayame sempre meno consistente contro il suo, cercava si stringerla 
ma non ci riusciva, riaprì gli occhi e si rese conto che si stava facendo tutto piu scuro. Il paesaggio sembrava come svanire 
piano piano e non riconosceva più i dettagli.
Ayame era sempre piu lontana, lo guardava e piangeva ora triste piu che mai.
-Addio Renji, ti amerò per sempre.- lei si voltò e sembrò andare via.
-No Ayame!!- si alzò come per correrle dietro ma non ci riuscì. Urlò disperato, la inseguì, ma fu tutto inutile. Il buio lo avvolse.

Aprì di scatto gli occhi e si tirò su a sedere. Lentamente mise a fuoco, era nella sua camera, nel suo letto. 
Era solo un sogno, solo un fottuto sogno. Eppure il suo profumo era ancora nell'aria, come se lei fosse stata li fino a due minuti prima. La figura di Ayame era ancora nitida davanti agli occhi di Renji, che bruciavano. Si toccò la fronte madida di sudore poi la guancia. Bagnata. Si rese conto di piangere come un bambino. Il cuore gli faceva male come se avesse un pugnale ardente conficcato dentro. Il senso di panico gli attanagliava lo stomaco e aveva i brividi.
''Perchè...?'' Pensò disperato, mentre altre lacrime gli rigavano il volto.
Si vergognava di se stesso. Non era nemmeno l'ombra del ragazzo che qualche mese prima aveva salvato Rukia dall'eseguzione insieme ad Ichigo, che aveva rischiato la vita evocando per la prima volta il Bankai contro il proprio capitano. La sua mente era troppo libera di vagare per ricordi dolorosi, ricordi che sembravano appartenere ad una vita fa, ad una vita in cui aveva una persona che amava e uno scopo, prima ancora di entrare nell'undicesima brigata, prima ancora di separarsi da Rukia in accademia, anzi era proprio dell'accademia che si parlava, dove aveva conosciuto lei, Ayame. avevano trascorso l'ultimo anno insieme, poi lui si era unito alla quinta brigata, e lei alla sesta. si vedevano di rado ma quando si riuscivano a vedere era festa, piano piano si resero conto che i loro sentimenti stavano crescendo. Renji fu mandato nell'undicesima brigata e Ayame divenne terzo seggio sotto la brigata dal capitano Kuchiki. un impresa degna di nota, era stata eloggiata per la sua tenacia e nella padronanza del kidou nonchè nella bravura con la sua zampakuto. Fu anche per quel motivo che Renji volle entrare nella sesta brigata, non solo per poter superare il capitano Kuchiki e rivendicare Rukia, ma anche per stare insieme a lei, Ayame. poi un giorno.....
Si alzò, si diresse verso il bagno, barcollando. La rabbia era talmente tanta, la disperazione, il dolore, non si rese conto di quello che lo circondava. Tirò un pugno al muro, lo sfondò completamente. Il suo reiatsu in quel momento uscì traboccante, talmente potente che lo sentirono nel raggio di parecchi metri.
Si accasciò per terra, dopo qualche momento entrò Hisagi.
-Che diavolo succede??- esclamò sorpreso, guardando la stanza devastata e vide Renji per terra in preda a singhiozzi di rabbia.
-oh cazzo...- sussurrò dispiaciuto. Aveva gia capito cosa era successo. Si inginocchiò al suo fianco e con vigorose pacche sulla schiena cercò di consolare il suo amico. In quel caso erano inutili le parole. 
Dopo minuti interminabili Renji riusci a parlare: -riuscirò mai a dimenticarla?- chiese flebilmente.
Hisagi non aveva il coraggio di rispondere. Ayame era scomparsa anni addietro, non erano riusciti a trovarla. Lei e i suoi compagni erano caduti in un' imboscata fatta da un branco di hollow. Erano stati trovati i corpi di tutti tranne il suo. Poco dopo essere stata nominata terzo seggio, le avevano assegnato una missione di stermini. Da allora Renji non si era piu ripreso. La amava tantissimo, Hisagi ne era certo. Era l'unico a sapere tutta la storia,  ad aver passato le notti con Renji in giro per la soul society a cercarla... senza successo.
-Renji, non puoi continuare così- disse Hisagi. -lo sai anche tu che devi andare avanti.
Ci fu un tranbusto fuori alla sua camera, chi chiedeva se il tenente Abarai stesse bene, chi solamente curioso di vedere cosa fosse successo.
D'un tratto un messaggero arrivò correndo. Si inginocchiò di fronte all'entrata della camera.
-vice-capitano Abarai!- urlò. era un membro della sesta brigata. -messaggio urgente! È stato ritrovato uno shinigami al di fuori della nostra sede. Sembra essere il nostro vecchio terzo seggio Ayame-sama!-
-impossibile!- sussurrò Hisagi sbigottito.
Renji a quelle parole alzò lo sguardo. Vide sulla soglia il capitano kuchiki che lo guardava, anche lui attirato dal reiatsu incontrollabile di Renji.
-che scena patetica- sussurrò il capitano con sdegno -la donna che ami è finalmente ricomparsa, si è scoperto che non era morta e tu che fai? Stai seduto per terra a frignare... sei proprio un coglione- si girò per andare via, un ultimo sguardo e Renji giurò di aver visto l'ombra di un sorriso sul volto sempre imperscrutabile di Byakuya kuchiki.
Senza dire una parola si tirò su, si sistemò l'uniforme da shinigami, Zabimaru al fianco e usci fuori in un lampo, seguito da Hisagi. Usci fuori dalle mura con fare svelto, la mente completamente vuota, non sapeva che pensare, non sapeva cosa doveva fare, il sogno, il reiatsu di Ayame, adesso nitido e indubbiamente suo... cosa era successo? Non voleva illudersi, ma allo stesso tempo voleva abbandonarsi alla disperazione che provava da quarant'anni, dare sfogo a quel dolore con le lacrime, anche se era un uomo, una perdita era sempre una perdita. Apri il cancello, quasi sfondandolo.
Lei era li, in piedi, bella come l'ultima volta che l'aveva vista, sul viso un'espessione di stupore. 
Gli cedettero le gambe, cadde in ginocchio, credendo di avere un'allucinazione. ''Sto ancora sognando''. vide lei corrergli incontro, poi l'impatto, talmente violento da farli cadere a terra, avvinghiati in un abbraccio.
Ayame che continuava a ripetere il suo nome singhiozzando, lui, ormai preda ad una gioia mai provata, scoppiò in lacrime e la strinse per minuti interi, forse per ore o anni, non se ne rese conto, e non gli importava. Seppe solo che Ayame era li con lui, il suo amore la sua eternità. Ayame era con lui. Di nuovo e per sempre.
-ti amo.... le sussurrò- lei  si staccò, lo guardò con occhi gonfi di pianto. Un espressione di gioia mai vista le attraversava il volto.
-Renji...- sussurrò anche lei.... non aveva parole sentiva che non riusciva a esprimere tutte quelle emozioni che la investivano come un mare in tempesta. Renji non le diede il tempo di esprimere niente, non aveva senso sprecare il tempo, non avevano senso le parole, voleva solo baciarla, stringerla finalmente a se. Le loro labbra si sigillarono in un bacio, il loro primo bacio.

Dopo 40 anni di attesa il loro amore era finalmente sorto, come il sole in un alba d'estate... la piu splendente. Senza più dolore, ma con la promessa di una rinascita felice governata dall'amore.

   
 
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