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Autore: screaming_underneath    27/11/2014    2 recensioni
La casa dorme; Rose Tyler apre le porte, in cerca di quella giusta.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Burning up a sun just to say goodbye'
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Questa storia partecipa al contest indetto sul forum da Stareem “I'd die to be where you are





 

Le porte sui Mondi
 

Va', allora. Ci sono altri mondi, oltre a questo.”
[L'ultimo cavaliere - S.King]




La voce la chiama; Rose Tyler apre le porte.

È un senso di sdoppiamento che la coglie quando è meno preparata; le difese abbassate per la prima volta dopo ore, giorni, poi mesi. All'inizio non la fa respirare, infine diventa un'abitudine, come le altre, malsana e potenzialmente distruttiva. La sensazione di essere tirata in due direzioni opposte, ferocemente; destinata forse a rarefarsi con lentezza, al ritmo dei suoi ricordi sempre più sfocati, sempre più manipolati, della sua altra vita.
Quella col Dottore.
La vita che ha paura di scordarsi, a cui si aggrappa con una tenace disperazione, la vita

(vera)

di prima.
Quella che non credeva avrebbe dovuto lasciar andare.

Succede di notte.
Sente labbra mormorare il suo nome nel buio, poggiate sul suo orecchio, e sono

(reali)

, calde e vere e giuste, come

(sono)

dovrebbero essere.
Ma poi spalanca gli occhi e ricorda.
Ricorda la Baia del Lupo Cattivo, l'addio. La pallida immagine di lui, solo una proiezione spinta in una crepa tra gli universi, scomparsa troppo in fretta; e allora ecco che il bisogno ritorna di nuovo. Forte, assurdo.
Sdoppiata tra il letto di una casa ancora nuova, con un padre ritrovato, un fratello e una seconda vita che sembra un miraggio, mentre labbra fantasma sussurrano cose lasciate in sospeso, dall'interno d'una stramba cabina aliena della polizia.

“Sono morta, in quel mondo,” ripete a occhi chiusi, provando a immaginare cosa si provi durante il trapasso. Ma l'unica cosa che sente è d'essere viva, reale come la sensazione del legno

(blu)

della porta su cui posa le dita.
“Sono morta, là,” si dice, ma poi apre gli occhi e guarda di nuovo, colma di speranza mentre il cuore batte forte e la Voce la chiama e... C'è solo il corridoio, affacciato su d'una camera da letto spalancata.

La casa dorme; Rose Tyler apre le porte, in cerca di quella giusta.
Quella d'un TARDIS ormai quasi dimenticato, verso una voce indimenticabile.
Le porte sui mondi.

(Sul suo).

I'd die to be where you are
I tried to be where you are







Due parole.

Questa tripla drabble nasce da una somma di cose, la cui più importante rimane di certo la mia attuale fissazione con la serie “La Torre Nera” di Stephen King, che devo ringraziare per questa immagine vivissima di una Rose che vaga nottetempo aprendo porte a caso, nella speranza di beccarne una che l'affacci sul TARDIS del Dottore.
In realtà è sempre la stessa lagna di sempre, nulla di particolarmente originale, ma un pochino di cuore io l'ho messo lo stesso, quindi magari, boh, spero possa esser piaciuta a chi ha letto.
E se non avete nulla da fare, tre cose vi consiglio: a) Andatevi a leggere le altre storie in gara per il contest di Stareem, per cui questa drabble è stata scritta b) Ascoltatevi fino alla morte questa bellissima canzone che è “Still Here” dei Digital Dagger e che fa da perno a tutto e c) Leggetevi la Torre, che non fa mai male un po' di Re.
Un cuore amorevole per Amaerise, che mi ha betato questa cosina nonostante non sia una grande fan di Rose, gettandomi nel panico per una parola in più che non doveva esserci <3
(E ricordate: "Evitate di far betare le vostre drabble a Amaerise, fermate il maltrattamento degli aggettivi possessivi!")

 

   
 
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