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Autore: Aliseia    29/11/2014    3 recensioni
Come accadde che l’apparizione di un Cervo Bianco spezzò non uno, ma due cuori.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Thranduil
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'L'Audace Primavera (thorinduil)'
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Fandom: Lo Hobbit
Genere: Slash - Introspettivo - Romantico
Rating: Per Tutti
Disclaimer: I personaggi e i luoghi presenti in questa storia in gran parte non appartengono a me ma a J.R.R. Tolkien e a chi ne detiene i diritti.
Riassunto : Come accadde che l’apparizione di un Cervo Bianco spezzò non uno, ma due cuori.

 
Ho visto la mia fine
 
 
Ho visto la mia fine. Su dondolanti semi di dandelions, oscillanti nell’etere tetro.
Seguivo, con un movimento circolare degli occhi, la scena in continua trasformazione. Le improbabili acrobazie dei nani.
Ho visto la mia fine.
Sui tronchi vellutati, sui rami contorti, avviluppati al cielo livido.
Mi prendevo a schiaffi per ritrovare il senno. Ma la ragione era già perduta.
Ho  visto la mia fine. Più volte.
La prima è stata nei suoi occhi metallici. Spietati e fieri, lucida lama di spada.
I suoi capelli neri oscillavano al vento… il mio cuore vacillava, come foglia che sta per cadere.
Il mento alto, gambe e braccia come le colonne di un tempio.
Solido e leale.
 
Ma poi l’aria vibrò. Un tintinnare d’argento.
Zoccoli delicati, frange di peluria bianca.
Risalii come in un sogno lungo le belle gambe candide. Sul pelo morbido del petto, sulle corna tenere e muscose. E i suoi occhi. Oh, i suoi occhi…
In una pioggia di luce palpitava l’intero Universo con le sue chiare stelle.
E non l’avevo mai visto, ma non potevo sbagliare.
Quelli erano gli occhi di Thranduil.
Sua la bocca delicata, e le membra agili e slanciate.
E il suo sguardo: divino e insieme animalesco.
Antico e sapiente, eppure inconsapevole.
Occhi dolcissimi. E taglienti.
Thorin impallidì, s'incrinò.
La mano sull’arco quasi venne meno.
Venne meno il suo cuore di cacciatore.
Ma davanti a lui era un Cervo. Un cervo bianco, in tutto il suo intatto splendore.
Si guardarono. Io, piccolo hobbit, non c’ero più.
Il nano incoccò la freccia. Sbagliò la mira.
 
 
  
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