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Autore: histattooedarms    30/11/2014    1 recensioni
“Lei non era mai stata una di quelle ragazze che si faceva mettere i piedi in testa, lei era sempre stata sicura di se stessa, non aveva mai avuto paura di niente, ma questa volta era diverso perché quando si trattava di lui riponeva le armi, abbassava la guardia e si lasciava andare a qualsiasi cosa. Lui aveva il suo completo controllo, lui era il suo punto debole”
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matthew Shadows, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Nota dell'autrice:

Cari Lettori,
ho deciso di pubblicare il secondo capitolo perché sono ansiosa di sapere cosa ve ne pare fino ad ora. Ho messo i dialoghi in grassetto spreando di rendervi la lettura più semplice e piacevole, volevo inoltre ringraziare chi ha aggiunto la storia alle seguite. Non mi resta che augurarvi una buona lettura.


***



«Buongiorno a tutte!» salutò Beatrice come faceva tutte le mattine
«Buongiorno» risposero loro all’unisono.
Quella mattina c’era qualcosa di diverso, i vari gruppetti di persone parlavano a bassa voce ben attenti a non farsi sentire, stavano tutti sulla difensiva e Beatrice non riusciva a capirne il motivo.
«Qualcuna di voi può spiegarmi che succede questa mattina?» sentenziò lei
«Dicono che ieri notte si siano incontrati alcuni ragazzi qui a scuola per scambiarsi la droga, ma uno di loro si sia fatto riconoscere dalla polizia e stanno tutti vociferando sul fatto che potrebbe essere uno del quinto anno, sai, della banda di Sanders» le rispose Scarlet.
«Capirai, fosse la prima volta che li beccano quei cinque. Non ci trovo niente di così “segreto” in questo da dover parlare tutti a bassa voce» le rispose Beatrice, senza dar troppo peso a quello che le aveva appena raccontato l’amica.
Il suono della campanella distolse tutti dai loro pensieri e ognuno si diresse nella propria aula per la prima lezione dell’ultima settimana di scuola prima delle vacanze invernali.

*
*
*

Beatrice si diresse a passo veloce verso l’aula di matematica, voleva evitare di rimanere imbottigliata nel traffico dei corridori del lunedì mattina e senza accorgersene tenendo lo sguardo fisso sul cellulare e le cuffiette nelle orecchie andò a sbattere involontariamente addosso ad un ragazzone alto più o meno un metro e ottanta affiancato dai altri quattro ragazzi alti si e no come lui ad eccezione di uno che era poco più alto di lei. Il più alto, Jimmy, aveva gli occhi cerulei e i capelli corvini, il ragazzo che gli stava affianco, Zacky, detto anche Vee, aveva gli occhi chiari tra il blu e il verde e i capelli sempre neri, mentre il ragazzo più basso era Johnny, detto Christ, portava una piccola cresta che lo faceva assomigliare ad un pollo e aveva gli occhi color nocciola.
«Dovresti guardare dove metti i pedi, dolcezza» la riprese Brian, soprannominato anche Gates, il ragazzo dagli occhi marroni, profondi come il mare.
«Ha ragione, potresti farti male» la prese in giro con un sorrisetto malizioso Matt; il ragazzo dagli occhi verdi, il sorriso invidiabile e due adorabili fossette.
«Scusatemi, vado di fretta» tagliò corto lei, riprendendo le sue cose e dirigendosi verso l’aula.
Non aveva mai sopportato quei cinque, non li poteva proprio vedere; li definiva altezzosi, arroganti e non riusciva a capire perché tante ragazze (comprese le sue amiche) sbavassero per loro, che fossero tutti e cinque dei bei ragazzi non c’era dubbio, ma la loro immagine e reputazione le davano sui nervi.
“Non sopporto quei cinque, ma chi si credono di essere?!” si disse mentre ripensava all’accaduto sedendosi sul suo posto.

*
*
*

Terminate le prime lezioni della mattinata, Beatrice raggiunse le sue amiche in mensa, le quali stavano animatamente spettegolando di qualcuno come facevano spesso.
«Hei Bea, come ti sono andate le lezioni? A me una noia mortale, non hai idea
Le chiese Faith con fare teatrale appoggiandosi il dorso della mano alla fronte.
«Molto bene, mi sono divertita molto soprattutto a matematica» rispose lei sorridendo.
«A matematica? Non capirò mai come ci si possa divertire a matematica» sentenziò la bionda Estelle
«Beh, ragazze volevo dirvi che questo venerdì una della mia classe organizza una festa di  quelle grandiose e mi ha chiesto di portare le mie amiche, quindi vi va?» propose Scarlet già proiettata con la mente a quel venerdì
«IO CI STO!» urlarono in coro Estelle e Faith
«Bea?» chiese Estelle e Beatrice, ritrovandosi tre paia di occhi che la fissavano implorandola di accettare, accettò.
«è deciso allora! Ci mettiamo d’accordo questo pomeriggio perché adesso devo scappare a lezione. A dopo» salutò con un cenno della mano Scarlet per poi scappar via veloce come il vento.

*
*
*

17.00 – Abbey’s Cafè

«Non vedo l’ora che sia venerdì, le feste di Alexandra spaccano sempre e sono così felice che ci abbia invitato!» Scarlet era su di giri per quella festa, era diventata incontenibile.
«Scarlet, spero sia migliore di quella a cui ci hai portato l’ultima volta» la canzonò Beatrice scatenando la risata delle altre due e un espressione di finta offesa si dipinse sul volto di Scarlet per poi scoppiare anch’ella in una fragorosa risata.
«Oddio, guardate chi sta entrando» interruppe ad un certo punto Estelle strabiliata.
«Mmm, cosa non farei a Zacky» disse maliziosamente Faith «…è così fottutamente perfetto»
«Oh no, non li posso vedere, spiegatemi cosa ci trovate in quei cinque di tanto bello e “perfetto”» chiese acida Beatrice
«Sorella, tu non capisci proprio niente» le rispose Scarlet.
«Sssh Scarlet taci, stanno venendo da questa parte»
Beatrice si irrigidì, non li sopportava per nulla al mondo.
«Com’è piccolo il mondo, non è vero ragazzi» disse con fare beffardo il ragazzo dagli occhi marroni, mentre si avvicinava alle ragazze.
«Ci si vede di nuovo» continuò lui rivolto alla ragazza «ho sentito che ci sarete anche voi alla festa di venerdì» concluse sfiorando il mento della rossa, Scarlet, che andò in brodo di giuggiole come si suol dire.
«Ebbene sì, Brian» rispose fredda Beatrice.
«Come sei acida con noi, cara» intervenne Zacky spavaldamente ammiccando a Faith.
Beatrice difficilmente riusciva a trattenersi difronte alle provocazioni, ma con loro non ne valeva la pena e gli sorrise sfacciatamente.
«Dovremmo venire più spesso in questo locale, Matt, non trovi?»
«Oh sì, se troviamo così tante ragazze graziose poi» gli rispose il ragazzo accomodandosi affianco a Beatrice cingendola con il braccio sinistro.
«Se solo fossero più carine con noi» disse Gates lanciando un’occhiata di sfida a Beatrice.
«Aah, va all’inferno Gates» sbottò lei, divincolandosi dal braccio di Matt «Ci vediamo domani ragazze» disse infine dirigendosi verso l’uscita.
“Non posso proprio soffrirli quelli lì, poi Gates è il peggiore di tutti. Pallone gonfiato” si disse tra sé e sé quando qualcuno la strattonò per il polso.

   
 
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