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Autore: ThrasherArtist    03/12/2014    2 recensioni
“Dean, sai che non moriremo davvero. Il mio corpo diventerà cenere ma la mia essenza tornerà in paradiso insieme alla tua anima. Ti prenderò con me come quando sei stato salvato dalla Perdizione. I miei fratelli mi odiano per essere rimasto qui con te. Lo considerano un’inutile sofferenza. Dicono che metto sempre te davanti ai bisogni del cielo…Ma a me non importa.”
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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Ho preso lo spunto dalla canzone “Dancing with tears in my eyes” di Ultravox.La consiglio a tutti i fan dei ruggenti 80’s.La seguente fan-fiction è stata scritta senza gli scopi di lucro. Ci sono tanti riferimenti alla serie originale e ad una fan-fiction molto famosa.Avevo bisogno di far uscire i feels.
 

Dancing with tears in my eyes
Weeping for the memory of a life gone by
Dancing with tears in my eyes
Living out a memory of a love that died
It's late and I'm with my love alone
We drink to forget the coming storm
We love to the sound of our favorite song
Over and over




E’ arrivata la fine del mondo. Per questa volta è impossibile fermarla. Semplicemente non ci sono di mezzo l’Inferno o il Paradiso. Il mondo sta per finire a causa della bomba atomica che cadrà sul mondo tra esattamente tre ore. E’ ironico che il mondo sarà distrutto non dai demoni, non dagli angeli, non da qualche minaccia misteriosa ma semplicemente da un insieme degli umani che giocano a fare Dio. Non c’è niente che Dean e Sam Winchester possano fare a questo punto. I demoni sono scappati dalla superficie terrestre, gli angeli hanno deciso di ritirarsi perché non c’è nulla da fare o da cambiare. Il notiziario ha avvertito stamattina tutti gli abitanti che l’America sarà bombardata in meno di 24 ore. “I leader internazionali ci stanno provando” -ha detto la ragazza pallida e spaventata in TV. Fuori sulle strade le persone hanno deciso di vivere al meglio le proprie ultime ore. Guardavano il tramonto, stringendosi la mano.
Dean era solo nella stanza dell’hotel. Il disastro li ha raggiunti d’improvviso. Stavano cacciando un nido dei vampiri, niente di straordinario o spaventoso. Sarebbero dovuti ripartire poche ore dopo, all’alba. Il nido fu sterminato. Sam ha già salutato suo fratello. “Se non dovessimo rivederci prima che accada…Spero ancora che non accada. Ti voglio bene, fratello”. Si sono stretti in un abbraccio. Nessuno dei due mostrò di aver paura. “Vai a salutarla. Dille che ti sei innamorato e che l’ultima notte la passerai con lei” - è riuscito a rispondere Dean- “Cass ha detto che verrà da me. Starà con me. Non sarò solo”. Si sono scambiati un ultimo sguardo e Sam è uscito dalla porta per andare a dire addio a lei. Si chiama Jessica, come il suo primo amore. Ha gli occhi verdi come le foglie sotto la pioggia. Ed è una cacciatrice. Sam si è innamorato di lei, per la sua forza e la sua dolcezza ed era giusto dirglielo. Prima che il mondo finisca.
“Cass…”
Un leggero rumore delle ali. Invisibili. “Eccomi”. L’angelo per sempre giovane con gli occhi blu come il cielo poco dopo il temporale. Il cielo per cui egli ha dato tutto e non ha ricevuto nulla indietro.
“Puoi andartene, lo sai vero. Sali, Cass. Salvati”.
“Dean…Ero qui ancora prima che la specie umana nascesse. Sono stato umano. Ho provato tante emozioni. Vorrei piangere per ciò che sta accadendo. Vi state distruggendo da soli dopo tutta questa fatica per salvarvi, per crescervi… Dean, ho visto il primo pesce uscire sulla spiaggia ancora deserta. Le costellazioni erano diverse e io ero ancora giovane. Voglio condividere il dolore con te. Amo troppo l’umanità per andarmene…”.
Due uomini sospirarono guardandosi negli occhi. Non erano più un cacciatore e un angelo, erano semplicemente due uomini persi e spaesati.
La stanza dell’hotel non era affatto adatta per questi discorsi epici e per tutta la situazione in sé. Due letti spogli, i muri riverniciati svariate volte. Dall’unica finestra si vedeva il tramonto che scendeva sulla città. Questi colori così violenti… Blu, arancione, rosso, rosa e giallo lanciavano i propri riflessi sul pavimento creando uno strano gioco d’ombre.
La bottiglia di whisky rifletteva questo arcobaleno e sul tavolo i raggi di sole hanno formato dei disegni giocosi. Tutto il resto fu buio e in penombra. Dean era seduto sul angolo del letto, bevendo e sorridendo per nascondere una grandissima angoscia. Tutti questi anni spesi per salvare il mondo ….
“Cass, sai cosa mi fa imbestialire, dannazione?!Il fatto che io, te e Sammy siamo morti diecimila volte per salvare quel fottuto mondo per nulla. Tutti quegli anni spesi per nulla!!!”
Il bicchiere di vetro volò attraverso la stanza, incontrò il muro e cadde in mille pezzi.
“Non potete fare niente? Voi angeli? Siete inutili…Inutili!”.
“Dean…Non possiamo intrometterci. E’ scritto. Non possiamo. Ho passato tutti questi anni…Posso difendere la creazione di Dio dalle minacce esterne ma non posso…Non possiamo. Davvero, Dean…” – Castiel sembrava sul punto di piangere. Le lunghe ciglia vibravano dalla vergogna e dalla disperazione.
Le mani di Winchester tremavano. “Scusami. E’ che è troppo. Voglio sempre poter far qualcosa…Ma adesso sono immobile. E’ al di sopra di me. Volevo fare così tante cose. Sai che non ho mai avuto un ballo scolastico? Non ho avuto dei figli. Non penso di aver mai amato veramente nessuna donna. Non c’è mai stato niente al di fuori della caccia… Sto pensando di aver sprecato la mia vita. Prenditi un bicchiere e siediti con me. E’ la nostra ultima notte sulla terra. Cosa vorresti fare, Cass? Ora che capisci gli umani. Vuoi ancora stare seduto e aspettare la fine?”
L’angelo non ha risposto nulla. Ha riempito il bicchiere di whisky e si è seduto affianco a Dean. Gli strinse la mano e questo gesto fu così umano che il suo amico sussultò. Il crepuscolo stava calando e le ombre sono diventate ancora più ambigue. Solo gli occhi di Castiel continuavano a scintillare di un fuoco divino. Così è passata mezz’ora. Bevevano in silenzio perché si capivano con gli sguardi. Mille pensieri passavano per la testa di entrambi.
“Dean, sai che non moriremo davvero. Il mio corpo diventerà cenere ma la mia essenza tornerà in paradiso insieme alla tua anima. Ti prenderò con me come quando sei stato salvato dalla Perdizione. I miei fratelli mi odiano per essere rimasto qui con te. Lo considerano un’inutile sofferenza. Dicono che metto sempre te davanti ai bisogni del cielo…Ma a me non importa.”
“Non sarà lo stesso, Cass. Saremo solo un accumulo di energia. Non potrò abbracciarti. Non che io sia un tipo da abbracci…Ma se volessi non potrei. Non rivedrò mai più te così. Poi ho paura di morire. Stavolta ho paura.”
“In Paradiso tutto assume la forma che vuoi. Potrò essere così se tu mi vuoi così”.
“Perché cerchi sempre di salvarmi?”
“Non lo so. E’ così e basta. Il nostro legame…Comunque voglio solo ascoltare un po’ di musica mentre il mondo scompare, bere del whisky e parlare con te. Sono diventato così umano. Stare con voi questi anni mi ha cambiato più di tutti i millenni passati ad osservare la specie umana.”
In camera era presente un vecchio registratore con una manciata di cassette risalenti agli anni ’90. Qualcuno le avrà lasciate qui dopo una notte d’amore con la prostituta di passaggio o forse solo un’amante. Dean si alzò per scegliere cosa mettere su. La scelta non era molto vasta. Styx, Elvis Presley, Cutting Crew. Una playlist decisamente troppo romantica ma a questo punto non aveva molto senso fare gli schizzinosi. C’era bisogno di qualcosa per riempire il silenzio.
“Metti su Elvis. A volte diventavo invisibile e … venivo a vedere i suoi concerti. Allora non capivo il senso delle canzoni ma mi facevano stare bene”.
“Dio mio, Cass… Quanto sei una femminuccia.”
Eppure il cacciatore non ha protestato. Il registratore ha emesso un crack di protesta ma fece partire il nastro.
Wise men say only fools rush in….But i can't help falling in love with you shall i stay ,would it be a sin if i can't help falling in love with you…
Castiel ha sorriso continuando a bere. Il suo sguardo si è annebbiato come se stesse ricordando qualcosa di strettamente personale e prezioso. Sembrava così poco angelo.
Some things are meant to be
Take my hand, take my whole life, too

A Dean era difficile ricordare il momento del loro primo incontro in cui l’angelo del Signore fu così minaccioso e autoritario. Ha sentito una lacrima scendere lungo la guancia.
“Ehi, Cass…Vuoi ballare? Così. Tra amici. Non pensare male. E’ che tutto sta…finendo.”
Lui ha preso la mano di Castiel. Non c’era niente di sconcio nella sua proposta. Nessuno l’avrebbe chiamato frocio. Non c’era più nessuno a cui avrebbe importato. Non c’era niente di male nel condividere il primo e l’ultimo ballo con il proprio migliore amico. Dean sapeva che Cass non si sarebbe preoccupato delle convenzioni sociali. Conosceva le emozioni umane ma a lui non importava davvero e non gli è mai importato.
Si strinsero in un abbraccio imbarazzato. La voce di Elvis continuava a rimbombare per la stanza. Una voce soffice e dolce. Castiel non sembrava a disagio. Non ha mai capito la questione dello spazio personale comunque. La stanza finalmente era diventata buia. Dean piangeva in silenzio senza farsi vedere. Mancavano così poche ore. E a nessuno importava più l’immagine che lui dava di sé. A nessuno importava più che musica ascoltasse o se piangesse o meno. A Castiel non è mai importato…
Erano un po’ ubriachi, un po’ tristi e stranamente quell’abbraccio era la cosa più bella che potesse capitare ad entrambi. Le loro anime erano fredde dalla paura e dalla aspettativa ma il calore dei loro corpi si mescolava riscaldandoli dall’interno. Come gli animali in una tempesta di neve cercano di riscaldarsi stringendosi sempre di più.
“Dean. Baciami, per favore. Non…Pensare male. Voglio solo capire una cosa. Baciami.”
“Cass…Non…Lo sai.”
“Per favore.”
Tra due fottute ore il mondo sarebbe finito. Quindi cosa importava?
Dean si è chinato su Castiel e l’ha baciato. Tutto l’amore e l’affetto provato per lui in questi anni e tutte le preoccupazioni si sono riversati in questo bacio. Non era un bacio di quelli che voi potreste pensare. Non era come baciare la donna che ami, la tua moglie, la prima tizia al bar. Per loro due baciarsi era un atto di fede di uno nell’altro. Al di là di genere, definizioni. Semplicemente l’unione di due anime senza altri scopi. Dean sì è sentito stupido per tutti i pregiudizi nei confronti dei gay. Perché l’ultima cosa che avrebbe mai voluto fare prima di morire era baciare Cass. Si sentì bene.
“Ora spiegami” - i suoi occhi verdi guardavano con l’esigenza il suo interlocutore. Le pupille erano vagamente dilatate.
“E’ una cosa talmente umana…Io alla ricerca delle emozioni pure volavo verso queste riunioni di persone per studiarle, per capirle…Ma non riuscivo. C’erano queste coppie e ogni volta che c’erano queste canzoni tristi…Loro si baciavano. Allora non sapevo cosa significasse la parola “triste”. E non sapevo cosa significasse la parola “felice”. Non potevo nemmeno immaginare il significato della parola “dolceamaro”. E ora che manca così poco… Ho sentito la comprensione. Riuscivo a sentire questa sensazione agrodolce. Con te. Non ne conosco il nome. Potranno passare degli anni ma non riuscirò mai ad avvicinarmi a questo momento più di così. Più di quanto mi sia successo adesso.”
“Cazzo, Cass …” – le dita di Dean si strinsero in ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi. - “Cazzo! Proprio me dovevi scegliere.”
“Non capisco…”
“Cass. Ti sei innamorato di me”.
Tra i due è mancata l’aria. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Era una cosa talmente intima. Tutti gli sguardi, tutti i sacrifici assunsero un senso. Nessuno dei due respirava. Castiel ha deciso di rompere il silenzio per primo.
“Non so, Dean. Non sono nemmeno sicuro che noi angeli siamo in grado di amare qualsiasi cosa oltre Dio. Siamo condannati.
“Tu sei caduto. Sei un angelo caduto. Sam ti avrebbe definito Nefilim. Certo che puoi amare… Sono io che non posso amare. Tutto il buono è stato sradicato dal senso di colpa. Non mi è rimasto niente.”
Castiel senza pensarci lo baciò ancora per impedirgli di dire queste parole che sapevano di confessione finale e di disperazione.
L’uomo non si è tirato indietro e come risposta ha stretto la mano dell’angelo nella sua.
“Cass…Ciò sta accadendo solo perché tra poco tutto finirà e possiamo essere noi stessi veramente. Io… Non posso negare di provare delle cose per te. Ho bisogno di te. Io… Ti voglio bene, Cass. Ma… sai come sono. Non posso andare contro tutto ciò che sono stato finora. Lo sto facendo perché ormai a nessuno importa più. Dannazione. Ti ho pensato così tante volte nell’angolo della mente ma lo facevo ridurre a una dispensa buia della mia mente paragonando il bene che voglio a te al bene che voglio a Sam. Tra poco io morirò e diventerò pura energia e ormai non mi importa più. Voglio solo sentire un’anima vicina.”
“Le nostre anime si sono toccate quando ti ho preso, là nell’Inferno. Mi cercavi sempre senza saperlo…”
Si baciarono ancora, con cautela e timore. Si sono stretti sempre più vicini e finirono per sdraiarsi sul letto, sempre abbracciati, senza lasciarsi un attimo.
“Cass…Non è divertente che nell’ultima ora della mia vita sono diventato frocio? Sam mi avrebbe preso in giro a vita.”
“Tecnicamente sono solo un essere. Stai abbracciando un angelo, non un maschio o una femmina”.
“Stupido Cass. Ho così tanta paura”.
Il naso di Dean disegnava dei ghirigori sulla clavicola di Castiel. Egli non si è mai sentito così esposto prima. In pochi minuti è riuscito a tirare fuori un suo lato omosessuale ma forse non era neanche quello. Forse era semplicemente Castielssuale. Non gli andava di pensarci ora. Rimaneva un’ora circa e poi non gli avrebbe più importato. Poi non riusciva a vedere Cass come un maschio. Era semplicemente Cass, un angelo che rischiò tutto per salvarlo diecimila volte.
Così Dean deglutì e si tolse la camicia e la maglietta con uno strano pudore che non ha mai avuto fino d’ora con nessuno. Castiel non disse niente, semplicemente lo guardava con questi occhi blu che gli davano un’aria non terrena. Non apparteneva a questo mondo né a nessun altro. La cassetta di Elvis sottofondo continuava ad andare senza che i due se ne possano accorgere. La mano da lunghe dita sottili dell’angelo si appoggiò sul petto di Dean, gli fece una leggera carezza. Winchester si ritrovò a tremare dall’agitazione e per un secondo ha dimenticato di ciò che stava per accadere.
Non si sono più fatti domande, semplicemente si sono spogliati e si sono stretti sotto la coperta. Dean ha pensato che le labbra di Castiel sanno di whisky e di familiare, come se avesse già baciato quelle labbra tante volte.
Si guardarono e non che ci fosse qualcosa di magico o di straordinario. Semplicemente dopo anni sapevano di essere al posto giusto. Nessuno dei due ha mai fatto l’amore con un uomo prima d’ora. I loro membri si toccavano in una maniera piacevolmente dolorosa. I sospiri sono diventati sempre più affannosi e Dean ha sfiorato con la mano il pene di Castiel, pian piano aumentando il ritmo. La sua lingua era ovunque, sull’incavo del collo, sul mento, sul petto, lasciando i morsi che non facevano male. Al ragazzo è passato in mente un pensiero veloce che non era diverso dai rapporti con le donne se non meglio. Sentì il bisogno di avere l’angelo ancora più vicino, così vicino dal far male. Some things are meant to be…
“Cass…”
E’ bastato loro un solo sguardo per capirsi. Castiel era sopra, le loro dita si sono incrociate, aprendosi e stringendosi sulle lenzuola. Dean si è abbondonato a questa sensazione, essere sotto il controllo totale di qualcun altro. Ha chiuso gli occhi e ha fatto male, malissimo ma poi il dolore è passato e le labbra di Cass hanno lasciato una scia bollente sulle spalle, sulla schiena, sul collo. Le loro dita erano così intrecciate da far male. Vennero insieme, mordendosi le labbra e gemendo insieme. Mancavano cinque minuti alla fine del mondo.
Si sono stretti, sporchi di sperma.
“Allora è un addio? Addio, Cass.”
“No…Ci vediamo allora.”
Si è sentito solo il rumore delle bombe atomiche che cadevano sulla città, sulle città. Si diedero l’ultimo bacio. Una bomba colpì motel in pieno e nel buio un occhio allenato avrebbe visto un angelo che si innalzava verso il cielo portando in braccio una fragile anima umana, stringendola in un eterno abbraccio.
 
 
 
 
 
 
 
  
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