Rieccomi
gente! E come dire…
tanta attesa per cosa??? In primis direi per la mia prima fanfic
drammatica che ho avuto il coraggio di rendere pubblica, a rischio e pericolo
di tutte voi innocenti pecorelle che leggono cose drammatiche, mentre molte
altre resteranno sepolte nelle mie cartelle colme di file inutili per il
semplice motivo che sono orriende. E in secondis per farvi trepidare nell’attesa di un altro chapter malamente riuscito… vabbè mi rifarò col prossimo! Nel frattempo commentate! …aehm, per
favore? Un commentino piccino picciò? Anche solo “Sei
completamente scema” mi andrebbe bene!
@giulia_riddle_black: che bello risentirti! Mi ha
fatto piacere vedere che ti eri rimessa a leggere la mia fic!
Pensavo di averti offeso con quella battuta sull’addio al celibato del vecchio
zio voldy! …nel caso
non ti fossi offesa allora adesso mi starai detestando cordialmente… sob! Sono un’impiastro! Per
rispondere al tuo commento si, Lucy è un mito, per lo meno nella mia fantasia
malata!
@shari92: naaaaa! Non
morire! Dai mancano solo pochi capitoli! Se muori adesso come faròòò??? Detto questo quando ho scritto uno è un ingenuo e
l’altro è ubriaco stavo pensando a Mignolo e Proproff… sa i due topi…
uno è un genio e l’altro è un idiota… nessuno ci ha pensato, ah? N-nessuno? Altro lavoro per il mio psichiatra.
@Bloodlily:
grazie! I miei personaggi adorano quando mi fate dei complimenti!(Nellie e Lucy mi guardano malissimo mentre sbucciano le patate
che saranno il pasto della settimana) Oh e va bene! IO adoro quando mi fate dei
complimenti!
@nellie89: non ti preoccupare! Sei libera di recensire
quando vuoi, ben inteso che quel “quando vuoi” vuol dire SEMPRE!, l’importante è
che la fanfic ti piaccia e ti faccia ridere!
@PotterWatch:
se vuoi ti faccio arrivare una copia omaggio di “Sgozzare: oggi si può!”, ti assicuro
che è molto illuminante sull’argomento!
@Ashley Snape:
oooooh! Lucy in the sky with diamons!
Che c’entra? Niente ma ci stava! Sicchè anche tu ami la mia Lucy! Vi avverto: Nellie sta diventando gelosa!(Nellie,
mettendomi il broncio”Non è vero!”)
Epiphany!
Ovvero: la befana non vi è mai sembrata più inquietante!
Sweeney fissa
il vuoto dove un attimo fa c’era Anthony.
L’autrice è stata così malvagia da togliergli
persino il piacere di urlare “Vattene!” al marinaio per vedere la paura nei
suoi occhioni da cerbiatto, oltre al resto!
Vorrebbe piangere, ma è un killer, lui ha la sua
dignità!
Per cui comincia a percorrere avanti e indietro la
stanza, minacciando di morti violentissime un immaginario Anthony Hope.
“Gente che strilla, gente che scappa, gente che
beve il mio Viakal! Che succede?” domanda la Lovett furibonda piombando nel monolocale.
“No,I had him!”
“Beh, è stato meglio così perché il giudice è innocenteeee!”
“His throat was there
below my hand!
And now he never gone again!”
“Better like that
Believe me, idiot!”
“There's a hole in the world
like a great black pit
And it's filled with people
who are filled with shit
And the vermin of the world
inhabit it.”
Sweeney fa
una bella pausona per riprendere fiato, dal momento
che le ultime strofe le ha dette tutte in una volta, continuando a andare
avanti e indietro sotto la finestra.
“But not for looooong…”
Sorrisino psicopatico.
“They all deserve to die!
Tell you why, Mrs Lovett,
tell you why!
Because the judge is a pervert,
The body-guard too,
The priest is too short,
The dog make me scare,
The poet has curly hair,
The actor has too many fans,
The grocer is green,
The sailor is stupid,
The lawyer is too expensive,
The vicar is too piker,
The hop is too gay,
The politician is too bad to know…”
Nellie fa il
cenno della forbicina che taglia al nostro Todd che nella sua ira si sta un
pochino facendo prendere la mano.
“So they all deserve
to die!” conclude Todd
seccato fissando il suo riflesso nello specchio infranto e infine voltandosi e
marciando deciso verso la Lovett.
“Even you,
Mrs Lovett,
Even Iaaaaayeeeee!!!!”
Nel suo incedere fuorioso
e incontrollato verso la panettiera, deciso a sbatterla sul muro di compensato
con un grande gesto enfatico stile “iosonotantopazzo”,
il barbiere scivola all’indietro come se avesse centrato una buccia di banana e
cade a terra con un sordo tonfo.
“Signor T!” esclama Nellie,
preoccupata, correndo al suo fianco “No! No! Se volete farvi del male dovete
buttarvi giù dalla finestra, se cadete c’è il rischio che rimaniate paralizzato
e poi io vi avrò a mio carico per il resto della vostra inutile esistenza!”
Sweeney muove
lentamente le dita della mano destra e si alza a sedere con enorme fatica.
“Tu guarda, il vaso da notte.” mormora osservando
l’oggetto che l’ha fatto scivolare, con una voce penosamente debole, e
lanciandolo fuori dalla finestra aperta “Signora Lovett,
dov’è la controfigura quando ne abbiamo bisogno?”
“Temo che ne dovrà fare a meno in futuro” osserva Nellie guardando fuori dall’enorme finestra “L’ha centrata
in pieno.”
“Ah.” mormora Todd massaggiandosi la testa “Dunque…
dov’eravamo? Ah
già!
We all deserve to die!
Because the lives of the wicked
should be made brief
For the rest of us
death will be a relief
We all deserve to die.”
Mentre canta Sweeney
butta la Lovett sulla sedia, che cede miseramente
sotto quest’ennesimo colpo rompendosi in mille pezzi. Todd si batte una mano
sulla fronte, esasperato e si allontana da Nellie,
che cerca di rialzarsi rivolgendogli epiteti parecchio originali, con fare
tragico.
“And I’ll never see Johanna,
No I’ll never hold my girl to me!
Finish!”
Sweeney esce
in strada in preda a una cieca furia omicida, e si ferma solo davanti a un
gruppo di impettiti gentleman in nero.
“Alright!
You sir, too sir
how about a shave?
Come on, visit
your good friend Sweeney.
You sir, you sir?
Welcome to the grave.”
La gente lo guarda stranita ma lui continua a
incedere, tetro, minaccioso e inarrestabile.
“I will have vengenance
I will have salvation.
Who sir, you sir?
No one in the chair,
come on! Come on!
Sweeney's waiting.
I want you bleeders.
You sir - anybody.
Gentlemen
don't be shy!”
La folla cammina veloce sui grigi, gelidi
marciapiedi di BergenEhm! Londra!, alcuni passanti si
fermano stupefatti a fissare l’inquietante barbiere, altri passano oltre, altri
ancora si divertono a osservare il guizzare frenetico del rasoio da una mano
all’altra. Convinti che si tratti di un artista di strada tirano piccole
monetine all’indirizzo di Todd che le
ignora, chiedendosi però che cavolo ci fanno quegli idioti nella sua fantasia
musicale.
“Not one man,
No no ten men,
Not a undred can assuage me!
I will have you!”
Parecchie signorinelle sventolano i ventagli con
foga sulle loro gote arrossate dal desiderio irrefrenabile e scandaloso che la
voce attraente e roca di Todd ha scatenato in loro. Dall’altra parte della
strada un gruppo di improbabili damerini fa ondeggiare i propri fazzoletti
all’indirizzo del barbiere, oppure fischiano e lanciano occhiate equivoche al
confuso Sweeney, che se ne va, piuttosto seccato, a
passo di carica attaccando una nuova strofa.
“And I will get him back
Even as he gloats
In the meantime
I’ll practice on dishonorable throats!”
Mentre cammina, Babber
cerca di sferzare l’aria con il suo rasoio, ma, inevitabilmente, lo sgusciante
amico gli sfugge di mano e Todd deve lanciarsi a pesce sul selciato per
recuperarlo in tempo. Sweeney atterra, centrando in
pieno una pozzanghera, e acchiappando il rasoio all’ultimo minuto, giusto in
tempo per mettersi in ginocchio e assumere un’opportuna aria tragica e
disperata.
“And my Lucy lies in ashes
And never see my girl again!
But the work waits!
I’m alive at last!
And I’m full of joyyyyyyyyyyy!”
Sweeney Todd
alza le braccia al cielo grigio malsano, una minaccia, una maledizione, sulla
città tanto odiata.
Sweeney
chiude gli occhi, mentre l’inquadratura sale mostrandoci questa suggestiva
scena dall’alto. Il barbiere attende che la musica per organo cessi affinchè egli possa aprire gli occhi e ritrovarsi in
ginocchio nel suo piccolo, lercio monolocale e scoprire di essersi sognato
tutta quest’inquietante scenetta, con un filo di delusione.
Invece al silenzio che Todd si aspettava, si
sostituiscono uno scroscio di applausi e grida entusiaste. “YUUUU-HUUU!!
GRANDE! BRAVO!” “UN AUTOGRAFO!” “UNA CIOCCA DI
CAPELLI!!!” “TI SUPPLICO FAI UN SORRISNO PSICOTICO!!” “FERMO LI’ IN POSA TI
PREGO!!!” “WAAAAAA-HAAA! MERAVIGLIOSO!!!”
Babber
spalanca gli occhi, stupefatto, e si guarda attorno sconcertato: decine di
ragazzine, donne, uomini e anche il fruttivendolo all’angolo lo salutano con
una ola piuttosto ben riuscita e una ritmico grido sottolineato dagli applausi
a tempo “BIS!BIS!BIS!”, tranne un paio di ragazze piuttosto audaci che
scandiscono slogan di diversa natura, riguardanti un possibile spogliarello.
Decisamente confuso, Sweeney cerca fra la folla la
signora Lovett, ma non fa in tempo a aprir bocca che
sente il rumore di una sirena riempire l’aria.
Dal carro-ambulanza scendono cinque individui
vestiti di bianco, uno con una rete da pesca in mano. Gli uomini puntano verso
il barbiere che però riesce a evitare la rete, e si da alla fuga, con grandi
balzi da canguro.
Seguono gli uomini di Bedlam,
armati di rete e camicia di forza, un lungo corteo di fans
e curiosi e davanti a tutti loro, Todd corre disperato urlando e agitando il
rasoio.
Da un vicolo buio, un vecchia mendicante osserva la
scena scuotendo la testa, mentre i cavalli del suoi carro si riposano, stremati
dopo una lunga lunga notte di corse a tutta velocità.
La mendicante si diverte a guardare il barbiere correre a balzi oppure la Lovett che, ultima arrivata nel buffo corteo, brandisce il
suo enorme mattarello e si fa largo tra la folla.
La vecchia donna sospira, passandosi una mano sulla
fronte nera di fuliggine. “Non te lo meriti, tesoro,” borbotta infine salendo
sul carro e afferrando le redini “ma, come dice l’autrice, the show must go on! IIIIIIIAAAAAAHHHHH!!!! ALLA CARICA!!!”
I cavalli cominciano una corsa violenta e
velocissima, puntando, ovviamente, verso gli inseguitori di Sweeney,
disperdendoli oppure direttamente falciandoli e spalmandoli sulla strada.
La vecchia mendicante, ridacchiando soddisfatta,
devia il corso del carro per non investire gli uomini che inseguono Todd, e
sparisce in un vicolo, l’eco della risata terrificante e del rumore di zoccoli
aleggia ancora nell’aria sconvolta di Fleet Street.
La mattina dopo, all’uscita del manicomio di Bedlam, due pallide figure si allontanano, con passo
veloce.
“Non potevate fermarmi invece di lasciarmi uscire
in strada, signora Lovett?” domanda Sweeney irato alla nostra Nellie,
che sta riponendo il portamonete dopo aver pagato la cauzione per il nostro
barbiere.
“Vi dirò, ho pensato di fermarvi, ma sembravate
così assorbito nella vostra parte stile pazzo psicotico, che non me la sono
sentita, perdonatemi.”
Il signor Todd borbotta una vaga protesta,
incomprensibile e si incammina veloce e stizzito.
Che fanfic è mai questa?
Borbotta fra sé e sé il nostro Babber, Non riesco a
sgozzare nessuno, non riesco a prendere a teierate
nessuno, non grido, non ho neppure delle fantasie musicali degne di questo nome!!!
Il barbiere si immobilizza e schiocca le dita, il
viso cereo gli si illumina come una lampadina. Parrebbe essere giunto a una
brillante conclusione, cosa alquanto rara per il suo fiacco cervellino.
“Ma certo! Tutta colpa di Turpin!
Ma se lo becco io…”
Comincia il barbiere con cipiglio cupo, subito
interrotto dalla Lovett che lo prende sotto braccio.
“Certo, caro, come no.” mormora Nellie
sbadigliando, conciliante. Todd la fissa sconcertato.
“In genere lei non mi da mai ragione, Signora Lovett.”
“Ho preso troppi antidepressivi per discutere con
chicchessia, caro.”
E mentre l’alba fa capolino sulle vie grigie di
questa strana città, i due si allontanano a passo lento, verso il noto
monolocale in Fleet Street, incuranti delle grida
disperate di un certo marinaio, rinchiuso in una delle tante celle di Bedlam.