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Autore: pepper snixx heat    03/12/2014    3 recensioni
Una piccola Once short su Regina ed Henry, per cercare di capire come era il loro rapporto: prima di Emma, prima del libro prima del Pilot di Once upon a time in pratica.
Dalla storia: Herny gridò verso la cucina ma non attese la risposta, comunque incomprensibile della madre, e afferrò il telecomando cominciando a fare zapping tra i canali fino a trovare un programma che gli interessasse.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Tesori del Drago


 

Il campanello di Regina suonò quando erano già passare le nove, la mora era sdraiata sul divano e per in un momento era stata intenzionata a ignorarlo, Certamente Biancaneve voleva dare dimostrazione della sua innata pietà. O Emma con i suoi innocenti occhi da cucciolo era venuta a scusarsi per ciò che aveva fatto.
Il campanello suona ancora, e di nuovo, Regina sospirando si costringe ad alzarsi. C'era un'altra persona che sarebbe potuta essere lì, ma non sarebbe stato il caso. In quel momento poi sarebbe sicuramente stato impegnato in altre faccende.
Il campanello suonò l'ennesima volte. 
-Sto arrivando- 
Regina stava ancora brontolando cupamente quando si fermò davanti alla grande porta di casa. Fece un respiro profondo e aprì. 
-Henry- 
Lei rimase sbalordita quando vide il ragazzo, ora solo qualche centimetro più piccolo di lei, davanti a lei. 
-Ciao mamma- 
Lui la salutò gentilmente e entrò senza tanti complimenti.
-Che cosa ci fai qui?-
Regina si era fatta da parte e guardava il ragazzo, si guardava intorno felice e iniziò a togliersi giacca e scarpe. 
-Bhe, ci vendo a vivere.- 
Rispose Henry  allegramente.
-La stanza di Emma dalla nonne è  troppo piccola. Non sono stato qui per oltre un anno...-
Lui la guardò per la prima volta dritta negli occhi.
-...e inoltre mi sei mancata- 
-Oh, Henry- 
Regina stava lottando per trattenere le lacrime che involontariamente erano scese dai suoi occhi alle sue parole. D'istinto strinse in un abbraccio spacca ossa il figlio. 
-Mamma va bene. Mi stai soffocando. 
Regina rise e lo lasciò andare scusandosi. 
-Hai fame?-
Chiese accompagnando Henry in soggiorno. Il ragazzo scosse la testa negando. 
-Ho mangiato più che a sufficienza dalla nonna. Ma non mi dispiacerebbe una cioccolata calda con panna e cannella- 
Sorrise e Regina non poté fare a meno di sorridere anche lei. 
Regina andò in cucina, Henry non la seguì, ma saltò coraggiosamente sul divano della sala.
-Guardo la tv ok?- 
Herny gridò verso la cucina ma non attese la risposta, comunque incomprensibile della madre, e afferrò il telecomando cominciando a fare zapping tra i canali fino a trovare un programma che gli interessasse.
Poco dopo Regina entrò nella stanza, un vassoio in argento con due grandi tazze di cioccolata calda e una ciotola di biscotti al burro in mano.
-Cosa stai guardando?- 
Chiese Regina mentre posava il vassoio con delicatezza sul tavolino. 
-Un documentario sui vulcani-
Regina annuì e Henry allungò le gambe sul divano, prendendosi uno schiaffo giocoso alla coscia dalla madre. 
-Ritirale- 
Henry rise e tirò indietro le gambe. Regina si sedette accanto a lui e si sporse in avanti per prendere le due tazze dal vassoio. Ne diede una ad Henry che la prese con tutte e due le mani. 
-Il piccolo principe non è più così piccolo eh?- 
Henry lo disse sfacciatamente, e subito dopo riportò l'attenzione sul televisore. 
Lo sguardo di Regina era puntato su di lui, ma non poté fare a meno di perdersi nei suoi pensieri riguardanti suo figlio. Henry non si rese conto di quanto avesse ragione con quella affermazione.



-Allora Henry, quale storia vogliamo leggere questa sera?- 
Regina tirò fuori da sotto il letto i libri per l'infanzia adatti ai bambini di cinque anni come suo figlio Henry. Il bambino si sedette a gambe incrociare sulla sua coperta e la guardò, poi guardò la scatola dei libri che Regina aveva messo accanto a lui, la madre iniziò a prenderealcuni liri. 
-Il gatto e il cappelli matto- 
Henry scosse la testa. 
-Che ne dici allora di Prosciutto e uova verdi? O Il maialino Lollo?- 
Mentre parlava, Regina metteva i libri di fronte a lui, ma Henry aveva le mani giunte sul petto e scosse la testa in silenzio.
-Perché non mi dici che libro vuoi leggere?- 
Henry la guardò torvo, frugò brevemente nella scatola, ma poi si stufò e spinse lontano i libri. 
-I libri sono noiosi. Sono tutte stupide storie per bambini sugli animali o che si assomigliano- 
Regina rimase leggermente interdetta dalle parole del figlio. 
-Ma ti è sempre piaciuto leggere i racconti-
-Non adesso!- 
Henry incrocia le braccia al petto nuovamente. 
-Questi libri sono per bambini, io non sono più un bambino- 
Regina ricominciò a mettere apposto tutti i libri. 
-Se allora sei grande, non hai bisogno della storia per andare a letto. 
E così mise sotto il letto la scatola. 
-Noo- 
Henry cominciò a piagnucolare e lamentoso continuava a chiedere alla mamma di leggere una storia. Si aggrappò addirittura. 
-Abbiamo solo questi libri Henry. O ne trovi uno che ti piaccia, oppure niente storia-
Regina riprese la scatola e la mise davanti a Henry, ma lui la ritirò indietro. 
-Come vuoi cucciolo umano- 
Il sindaco rimise apposto la scatola. 
-Ora sotto le coperte- 
-Mamma no!- 
Henry si mise a piangere. 
-Voglio una storia mamma, tutti i bambini hanno la storia della buonanotte. Mamma per favore- 
Regina rispose spazientita e alzò la voce. 
-Abbiamo solo storie per bambini- 
Quel giorno Henry era stato impossibile da gestire. Aveva minato la su pazienza tutto il giorno. 
-Voglio una storia su un principe. Una volta me ne hai raccontata una- 
Regina si fermò stupita. Henry aveva ragione, qualche tempo prima era malato, aveva la febbre alta e mentre tamponava un panno freddo sulla fronte le raccontava la storia. Non pensava che Henry se la sarebbe ricordata. 
-Non era un libro, era una storia che ho inventato sul momento- 
-Allora pensaci un altra volta. Ti prego mamma- 
Regina sospirò e si sedette accanto a suo figlio sul letto. C'era un motivo per cui Henry aveva solo libri per bambini che parlavano di animali e giocavano nel mondo in cui viveva. Libri senza magia, cavalieri e principesse, libri che non ricordavano a Regina il mondo da cui proveniva. Aveva evitato di parlargli si streghe cattive e regine. I mondi magici erano crudeli ai suoi occhi. I mondi senza magia invece erano molto tranquilli in confronto. Un posto migliore per far crescere un bambino. D'altra parte, sembrava proprio quello il mondo che aveva un fascino particolare per via della magia e l'eroismo, soprattutto nella letteratura per l'infanzia, e soprattutto per i bambini dell'età di Henry. 
-Va bene, allora dammi in tempo di pensare mentre ti metti sotto le coperte- 
Regina ormai doveva ammettere la sconfitta. 
Henry fece un gran sorriso appena la madre gli disse quelle parole. Si mise sotto le coperte e lei gliele rimboccò. Si schiarì la gola e guardò il figlio che era lì in attesa. 
-C'era una volta un piccolo principe che viveva in un grande castello con il re, la regina e tutti i numerosi servitori. In principe aveva tutto quello che voleva. Una sala enorme dove c'erano tonnellate di giocattoli- 
-E se ha un cavallo?- 
Henry interruppe. 
-Si aveva un pony. Un cavallo sarebbe stato troppo grande per lui. Il pony stava nelle stalle del cortile posteriore insieme agli altri cavalli della corte reale- 
-Come si chiamava il cavallo?-
-Si chiamava Zampa, per via delle zampe grandi che aveva- 
Henry arricciò il naso. 
-Ma che nome brutto mamma-
Regina rise. 
-Allora sceglilo tu il nome- 
Gli occhi di Henry andarono in cerca di qualcosa nella stanza, pensava e pensava. 
-Macchia, perché ha una macchia sulla fronte- 
-La macchie bianche sulla fronte dei cavalli hanno diversi nomi. Molti cavalli ne hanno una. Se è grande che copre tutto il muso si chiama lista. Se è piccola stella- 
Regina cercò di spigare a Henry la differenza. Gli occhi del figlio si illuminarono.
-Allora il pony del piccolo principe si chiama Stella- 
Regina ridacchiò e continuò. 
-Il piccolo principe viveva con il suo pony di nome Stella e la sua famiglia in questo enorme castello e anche se aveva un sacco di giocattoli incredibili era molto infelice- 
Henry interruppe nuovamente. 
-perché?-
-Perché non sempre è bello essere principi. Il piccolo principe non aveva fratelli ne sorelle e un giorno sarebbe diventato egli stesso re. Ma prima di governare si devono imparare un sacco di cose. Quindi ogni giorno il piccolo principe aveva molte lezioni in cui avrebbe imparato come comportarsi correttamente, come mangiare correttamente, come gestire la tesoreria e altre mille cose che deve sapere un re. Era come la scuola, solo molto peggio perché non aveva compagni di scuola e gli insegnanti erano molto severi. Ma solo perché era tutto così difficile che il piccolo principe sarebbe stato un re. Sarebbe stato di gran lunga più felice a vivere in un villaggio come un ragazzo normale a giocare con gli altri bambini.
-Oh povero principe- 
Regina diede ragione a suo figlio. 
-Ma c'era una cosa che faceva divertire il principe le sue lezioni con il suo cavallo. Stella era come la migliore amica per il piccolo principe soprattutto quando galoppavano insieme in quel momento si sentiva abbastanza libero. Purtroppo al piccolo principe era permesso girare solo con l'accompagnatore, ma il suo più grande sogno era quello di cavalcare alla velocità della luce solo ed esclusivamente con Stella attraverso i campi-
-E' anche stato determinato giusto? E segretamente di notte, quando anche le guardie dormivano usciva furtivamente fuori e cavalcava con Stella. Ma siccome era buio i due anno perso la strada- 
Henry sembrava così eccitato.
-Vuoi raccontare tu la storia?- 
Chiese Regina sarcastica, ma segretamente era contenta che Henry fosse tanto preso dalla storia e le avesse dato uno spunto su come sarebbe potuta continuare la storia. 
-No, vai avanti- 
Disse Henry. 
-Dopo che uscirono si persero nella notte, e non riuscirono a trovare il sentiero. Mentre giravano iniziò a piovere e allora si decisero a trovare la notte aspettando che facesse giorno- 
-una grotta nei campi?- 
Suo figlio sembrava scettico. 
-La grotta era nella foresta. Veniva dal villaggio, ha passato i campi ed è arrivato nella foresta- 
Regina pensò che si era salvata in extremis. 
-Ad ogni modo c'era una grande grotta con un precipizio. Il piccolo principe e Stella erano scappati e bagnati fradici chiusi in una grotta con il cielo color pece fuori. Quando la mattina successiva schiarì, videro che erano nuovamente asciutti. Quando si guardarono in giro videro che la grotta era molto più grande di quanto avevano pensato prima. Non era una semplice grotta, ma una caverna sotterranea. 
-Stella e il piccolo principe sono scesi giù?-
-Certo che l'hanno fatto. Il piccolo principe avrebbe sempre voluto avere un'avventura e Stella era un Pony coraggioso, così i due esplorarono la grotta. Non camminarono a lungo, perché si accorsero che c'era un drago gigante, lungo almeno 15 metri con enormi scaglie verdi. 
Per fortuna il drago dormiva profondamente, dietro di lui però erano accumulate montagne di monete d'oro e d'argento, gioielli, piatti. Ma c'erano anche quadri costosi vestiti e altre cose di valore. Il piccolo principe e Stella camminavano il più silenziosamente possibile, volevano passare dietro al drago perché il piccolo principe aveva visto una catenina d'oro che appartenva a sua madre. Quando la regina aveva scoperto che le era stata rubata pianse. 
La coppia reale aveva due palazzi, il Palazzo d'Estate e il Palazzo d'inverno. Una notte, la famiglia era al Palazzo D'Inverno con tutto il seguito. Uno di questi aveva un drago e adesso il piccolo principe capì che era stato lui a rubare la collana. Ricordandosi di quanto era triste la sua mamma quando la collanina le era stata rubata, pensò a quanto sarebbe stata contenta se l'avesse riavuta così decise di rubarla nuovamente. 
La collanina era vicino alla zampa destra del drago, su un mucchio di lingotti d'oro. Così il piccolo principe passò in punta di piedi e prese il medaglione e lo mise nella tasca. Tuttavia, il drago grugnì nel sonno e il piccolo principe si spaventò tanto che inciampò contro una pila di monete d'oro che caddero e fecero un rumore assordante. 
Il drago si svegliò immediatamente per via del rumore e guardò il piccolo principe con rabbia. Il piccolo principe vide subito che non poteva scappare perché il drago gli aveva bloccato l'uscita con la coda, così alzò le mani e gridò: “Faremo qualsiasi cosa! Sono qui solo perché lei ha una catenina che era di nostra madre che è molto importante per lei”, allora il drago di fermò perché nessuno gli aveva mai parlato. Se qualcuno entrava erano cavalieri che volevano ucciderlo o persone troppo persone che si trovavano per sbaglio lì. Nessuno di loro sapeva che il drago sapeva anche parlare. Il drago disse “Se desideri riavere la catenina devi darmi qualcosa in cambio”. Disse il drago con voce inquietante. “non ho nulla da scambiare” disse il piccolo principe. Cercò di convincere il drago, ma questo rimase ostinato. Il piccolo principe si mise a piangere a causa della frustrazione- 
Regina faceva voci diverse per i diversi personaggi. E all'ultima frase Henry riprese la parola. 
-Come faccio io a volte- 
Henry ormai aveva la voce assonnata. 
-Si tesoro, proprio come te certe volte. Non si ottiene tutto ciò che vuole subito- 
Regina spinse il nasino di Henry. 
-Sai cosa? Quando il drago vide il bambino piangere ha avuto pietà- 
"Come faccio a volte." Henry ha preso atto con una voce assonnata.
-Esattamente. Il drago allora cominciò a pensare e finalmente gli venne un'idea. 'Quando sarai re, dovrai dire a tutti di lasciarmi stare', per il piccolo principe era un vero affare, così accettò. Il drago diede il permesso al piccolo principe e a Stella di uscire dalla grotta.
Dopo che i due cavalieri sconfissero il drago e recuperarono il ciondolo, cavalcarono verso casa, quando la corte li vide esultarono. Il re non riuscì ad arrabbiarsi con suo figlio perché era troppo felice di rivederlo sano e salvo. Il piccolo principe dovette però dare una spiegazione di ciò che aveva fatto, e questa fu data dalla collanina consegnata alla madre. Si mise a piangere e abbracciò il figlio. 
Molti anni dopo, quando il piccolo principe divenne re, la prima cosa che fece fu una legge che impediva alle persone di infastidire il drago. Il drago ne sentì parlare e fu sorpreso, non si sarebbe mai aspettato che il piccolo principe si ricordasse del patto. Il drago era così grato e contento che diede gratuitamente i tesori a chi li richiedeva, e poté finalmente volare via di qua e di là senza bisogno di nascondersi. Così il drago e il piccolo principe furono entrambi felici, il drago perché era libero e il piccolo principe perché non avrebbe pi dovuto fare lezioni noiose. E così vissero tutti per sempre felici e contenti.-
“la vita di un re non è così semplice come l'ho descritta a lui”, pensò Regina, ma in quel momento non aveva importanza, Henry non aveva neanche sentito la fine della storia, aveva chiuso gli occhi e si era addormentato. Regina diede ad Herny un bacio sulla fronte, si alzò con cautela e spense la lampada sul comodino del bambino per poi uscire. 


Nel pomeriggio seguente Regina ed Herny andarono in a comprare del materiale scolastico per il bambino. 
-Perché non andiamo mai in biblioteca?- 
Herny era molto incuriosito. 
-Attualmente è chiusa- 
Rispose Regina seccamente. Il drago che abitava la sotto era molto diverso da quello che le aveva raccontato lei.
Henry dalla libreria scelse diversi libri di spessore, due sorelle streghe e in un altro un principe, Regina sospirò, in realtà aveva sempre saputo che non poteva sottrarsi a quel mondo.
“Sono solo storie Regina” si disse più volte, “tutti i bambini crescono con le storie, ma quando crescono non credono che esistono davvero draghi e magia”
Quella sera guardavano la tv in salotto. 
-è ora di andare a letto, piccolo uomo- 
Regina porse la mano al figlio per portarlo di sopra, in tutta risposta Henry si sedette sul divano ancor più comodamente con la tazza di cioccolata in mano. 
-Io non ho finito di bere questa-
disse Herny con tono di sfida. 
-L'ho preparato quasi due ore fa! Stai solo cercando di posticipare l'ora di andare a letto, o lo bevi subito o lo lasci. Ma in cinque minuti ti voglio vedere lavare i denti- 
Herny soppesò le parole della madre per un attimo. 
-che cosa ottengo se vado a letto subito?-
Era la prima volta che Henry cercava di scendere a compromessi e, anche se sapeva che avrebbe dovuto stroncare sul nascere questa cosa, Regina decise di lasciarlo vincere. 
-Puoi leggere tutti i libri nuovi che vuoi- 
Herny sorrise leggermente. 
-E se non vado a letto?- 
“Stai sfidando la sorte un po' troppe volte” pensò Regina.
-Allora i libri sono tutti miei-
-Sei come il drago-
borbottò Henry ma mettendo la tazza quasi vuota su tavolino e correndo verso il bagno del piano di sopra. 
Regina ridacchiò e sistemò il soggiorno. Sentiva Henry sistemarsi per la notte, dal bagno alla stanza. Prima sembrava lo stesso come tutte le notti, ma poi sentì che stava facendo avanti e indietro per il corridoio. Si fermò e rimase in ascolto, poi sentì un grido dall'alto.
-Drago! Vieni a prendermi, ho rubato il tuo tesoro!- 
Ci fu un altra risatina e poi passi veloci che andava da una parte all'altra del corridoio.
Regina conosceva il gioco di Henry, “Due in uno” penò, strisciò più silenziosamente che poteva su per le scale. Poco prima il bambino aveva cominciato a battere i piedi per terra quasi ritmicamente da quando era entrato in camera della madre. Regina era arrivata e con voce profonda e dissimulata disse:
-Whooo hai rubato il mio tesoro?-
Dall'altra parte della porta si sentì una risatina. Appena si era avvicinata alla camera aprì un piccolo spiraglio dalla porta e vide Henry con le coperte tirare su fino al naso. Appena la vide iniziò a ridacchiare. 
-Hai rubato il mio tesoro?-
Chiese entrando nella stanza con una finta gobba fatta con le spalle e le mani a forma di artigli.
-No-
Disse Henry nascosto sotto le coperte. 
-chi mi ha rubato allora il mio tesoro?- 
-Qualcun altro- 
Henry rispose subito. 
-E perché la tua coperta ha una strana forma ai tuoi piedi?- 
Herny fece un'altra risatina e si mosse ulteriormente sotto la coperta. 
-Questi sono i miei piedi- 
Regina dovette ammettere che aveva fantasia e dava risposte repentine.
-Ma tu non hai i piedi così grandi. Sai cosa penso? Credi che tu mi abbia rubato il tesoro. E sapete cosa succede ai giovani ribelli che rubano il mio tesoro?- 
Man mano che parlava Regina strisciava sempre più vicino al letto.
-Che cosa?-
domandò Henry, e ormai Regina era arrivata vicino a lui. 
-La punizione peggiore del mondo. Il famosissimo solletico- 
Così si buttò a fare il solletico al rigonfiamento delle coperte dove sapeva esserci Henry. Il bambino strillò e si mise a ridere di gusto, si contorse e cercò di sfuggire alla madre, ma lei era più forte e così non ci riuscì.
-Si, ho io il tuo tesoro- 
Alla fine rimase sfinito e con la bocca aperta, Regina smise di fargli il solletico e il bambino tornò sotto le coperte vagando per il letto. Quando tornò su aveva un libro comprato quella mattina.
-Possiamo leggerlo oggi?- 
Chiese innocentemente. Regina annuì e si sedette sul bordo del letto. Henry si era già raggomitolato nella coperta e si era messo accanto a lei. Il sindaco aprì il libro e cominciò a leggere. 
Da quel giorno in poi ripeterono quel gioco ogni sera prima di andare a letto. La scatola dei libri si era trasferita dalla camera di Henry a quella di Regina. 
Dopo l'entrata a scuola, e in un tempo veramente limitato, Henry imparò a leggere da solo, i libri diventavano sempre più grandi e ogni volta che la madre chiudeva il libro e gli dava la buona notte il bambino rimaneva alzato per leggere ancora un po', Regina andava una mezz'ora dopo a spegnere le luci e prendere il libro così che lo potesse rubare al drago la sera dopo. 
Così fu fino a quando Henry compì nove anni, il primo febbraio 2009 quello spettacolino non si fece più. Regina era sorpresa perché sentiva più l'ormai fedele “drago ho rubato il vostro tesoro”, non sentendolo si avviò verso le scale. Facendo attenzione bussò ed entrò. Henry era sdraiato sul letto leggendo il suo libro. 
-Non vuoi che ti legga qualcosa?-
Chiese Regina preoccupata e un po' triste. Henry era cambiato, sembrava spesso trise e Regina aveva da poco preso un appuntamento con Archie per questo. 
-non sono più un bambino- 
rispose Henry, senza neanche alzare gli occhi dal suo libro.
Regina non rispose, ma annuì e chiuse la porta. 





-Ho dovuto fare un vulcano per la scuola l'anno scorso- 
Continuò Henry con il suo racconto. 
-Il ragazzo di mamma, Walsh, mi ha aiutato se qualcuno mi avesse detto che era il mago di Oz...- 
La sua voce si spense, Regina non disse niente ma guardò suo figlio mentre finiva l'ultimo sorso di cioccolata. Era cresciuto molto in quell'ultimo anno, tanto che la sua voce aveva cominciato a cambiare. Henry sbadigliò. 
-Vado a letto- 
Disse. Regina lo guardò sorpresa. 
-è questo senza che nessuno ti costringa? Complimenti- 
Henry sorrise. 
-Puoi aspettare un secondo qui, senza salire le scale?- 
Regina annuì non sapendo bene cosa fare. 
-Va bene, metto intanto le tazze nel lavello- 
Henry si alzò e corse su per le scale, mentre Regina portò al roba in cucina. Aveva appena poggiato le stoviglie quando sentì qualcosa di terribilmente noto e di cui aveva nostalgia. 
-Drago ho rubato il tuo tesoro- 
Regina trattenne le lacrime e rise correndo verso le scale, una volta vicino alla camera chiese, mascherando la voce con la mano:
-chi ha rubato il mio tesoro- 
Questa volta entrò nella stanza e trovò Henry seduto a gambe incrociate sul letto. Davanti a lui, il grande libro delle favole con la copertina in cuoio e le grandi lettere dorate recitavano “Once upon a time” 
-Questo è probabilmente un vero tesoro- 
Disse il ragazzo indicando il libro. Regina si sedette e sospirò insieme a lui. 
-In effetti credo lo sia- 
-in questo libro ci sono storie che non rappresentano la verità. La prima volta che ho letto questo libro ho pensato che fossi la Regina cattiva, ma non lo sei- 
Regina guardò il figlio. 
-Ero la Regina Cattiva- 
-Si, lo sei stata, ma quello che voglio dire che dimostra come sia veramente il male, ma non sei tu. Non sei stata mai veramente, hai sempre avuto un lato buono in te. Era solo... nascosto. Pensavo che non mi amavi, perché eri la Regina Cattiva e queste non possono amare. Ma non è vero. Mi hai sempre amato ma io non volevo vedere perché avevo tanta fede nel contenuto del libro- 
Regina prese una mano di suo figlio. 
-Henry ho fatto tanti errori. Se mi fossi comportata correttamente non avresti mai avuto bisogno di credere nel libro. Era chiaro che prima o poi si doveva notare che in questa città c'era qualcosa che non andava, ma invece di proteggerti o preferito farti credere di essere tu il problema. - 
Henry mise una mano sulla spalla della madre. 
-tutto questo non è importante per me, è passato, è solo una vecchia storia del libro. Ora ne scriviamo una nuova. In cui non ci sono Regine cattive ma solo mamme buone!- 
Henry l'abbracciò. 
-Ti voglio bene mamma- 
Regina cullava il suo bambino tra le braccia. 
-Ti amo anche io, più di ogni altra cosa al mondo- 






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Salve, vi rompo con questa piccola One Short! Allora, ovviamente un piccolo commento sarebbe fantastico e mi farebbe slatellare come una scema! Se non vi va di mandarlo qui potete utilizzare: 
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