Mieza, Macedonia. I giorni di scuola sono quasi al termine per Alessandro ed Efestione. Ma in una fredda notte invernale il tempo può ancora fermarsi.
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Era sempre confuso e interdetto quando Efestione lo amava così. Quel tipo di carezze erano considerate vergognose e ricordava l’imbarazzo, il tenero impaccio della prima volta in cui era successo.
Tuttavia, non provava alcun senso di colpa. Pura pazzia, ma era così.
Nessuno poteva vederli, nessuno poteva violare il santuario segreto di quella loro intimità.
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Questa storia fa parte del mio ciclo di racconti su Alessandro il Grande.