Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
Ricorda la storia  |      
Autore: hikachu    04/12/2014    2 recensioni
Anche dopo la fine di tutto, Shark non sa chi dovrebbe essere: un re, una qualche sorta di adulto, un adolescente con una cotta...
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ryoga/Shark, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Li scorge al tramonto, che camminano verso casa l'uno a fianco dell'altra.

Yuma parla, parla, parla, come se non dovesse mai smettere, senza guardare avanti; fissa invece il viso di Kotori, in attesa del preciso istante in cui i suoi tratti si scioglieranno dall'espressione severa in una risata. Di questo passo inciamperà in qualcosa e cadrà e finirà con il suo stupido muso spiaccicato sul marciapiede. Le possibilità che ciò accada sono astronomicamente alte, aumentano anzi ad ogni momento, eppure non sembra importare a Yuma. Proprio quel che ci si aspetterebbe da lui, tutto sommato, veramente.

Shark osserva lui e Kotori fare uno, due, tre, quattro altri passi e finalmente Kotori si copre la bocca. Yuma la guarda con lo stupido ghigno-sorriso che produce in queste situazioni (gli capita di rado di essere quello che dice, te l'avevo detto, agli altri), che lo fa sembrare ancora più stupido del solito. Stupido Yuma con i suoi stupidi capelli e i suoi stupidi vestiti e le sue stupide battute volgari e tutto il stupido resto. Stupido Yuma che è come il sole per Shark. Yuma che tiene a Shark più di chiunque altro oltre alla sua famiglia (o ciò che ne resta); a scapito di tutto. Forse, anche a causa di tutto.

Shark vorrebbe essere un po' stupido anche lui, appena quanto basta per raggiungerli adesso, dire ciao nel tono più distaccato che gli riesce – quel equilibrio tra duro e naturale, come se non dovesse sforzarsi per ottenerlo – e trovare una scusa per ridere di Yuma, poi con lui ma non troppo, forse farsi uscire come per caso, ehi, non ho niente da fare, quindi che ne diresti di andare a vedere quelle nuove espansioni o che-so-io, solo non con quelle parole perché sarebbe troppo ovvio, troppo disperato. Non che Yuma se ne accorgerebbe. Una volta c'erano momenti in cui odiava quella parte di lui, prima che iniziasse a considerarla una fortuna perché lasciarsi alle spalle la persona che era stato e la vita che aveva avuto era stato già abbastanza doloroso così—senza che ipotetici scenari sentimentali fossero qualcosa di più concreto.

Perché non ora, dunque? Oggi potrebbe essere il giorno in cui Shark realizza il suo piccolo sogno patetico (esattamente quel che ci si aspetterebbe da un adolescente senza cervello, smielato e un pizzico ammattito dagli ormoni—il genere di persona che Rio sostiene che sia sotto gli strati da tipo tosto, il genere di persona che lui non dovrebbe essere quando ha i ricordi di vite intere che gli nuotano nel cervello) o il suo piccolo cuore patetico viene spezzato.

Cinque, sei, sette passi ancora e Yuma inciampa, la punta consumata della sua scarpa da ginnastica si incastra in una crepa, e un momento dopo lui è a terra, la faccia incollata al marciapiede come previsto. Kotori ne boccheggia il nome e corre a controllare che non ci siano ferite, ma Yuma è già balzato in piedi perché è invincibile, gli idioti hanno la testa dura dopotutto, e sta fissando dritto Shark, gli idioti si accorgono delle cose nei momenti meno opportuni dopotutto. La sua bocca larga sorride intorno ad un entusiasta: “Ehi, Shark!” che fa fare un passo in avanti a Shark. Oggi potrebbe essere il giorno, se lo desiderasse. Uno, due—

“Nasch?”

Durbe lo guarda stringendo gli occhi a poco meno di tre metri di distanza. Deve essere tornato sui suoi passi quando si è accorto che Shark era rimasto indietro, perché anche Durbe tiene a lui.

“Perderemo gli altri se non ti sbrighi, Nasch.”

Durbe non sembra accorgersi di Yuma, o della vergogna che riempie Shark al solo sentire quel nome in quel posto, in quel momento. Rende insignificante ogni altra cosa, ogni cosa che sia importante per Ryoga Kamishiro ed ogni cosa che lui trovi seccante allo stesso modo, facendolo sentire come se stesse partecipando a qualche gioco infantile che non è per lui. Non più. È cosciente che non sono questi pensieri che dovrebbe fare, che renderebbero Yuma triste, ma dove vado d'ora in poi, ora che tutto è finito, è una domanda a cui ancora non sa rispondere, e non vuole dirlo a Yuma, perché a Shark non piace rendere Yuma triste, perciò no, non sarà oggi. Probabilmente nemmeno domani. O il giorno dopo. Ma un giorno, chissà.

Fa uno, due, tre passi indietro, annuisce in direzione di Yuma senza guardarlo veramente, e poi Shark segue Durbe, di nuovo nel limbo che è il suo posto.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL / Vai alla pagina dell'autore: hikachu