Dimmi che mi
ami
Stavano cavalcando, come
facevano spesso durante i pomeriggi di primavera. Cathy era in vantaggio, come
sempre.
« Forza, Heathcliff!
» gridò lei, voltandosi a dargli un’occhiata prima di arrivare al traguardo
stabilito per la competizione « Non riesci mai a battermi. »
Lo stava prendendo in giro,
come al solito. Era fatta così. Trovava qualcosa di ridicolo in tutto e le
sembrava più che normale farlo notare. Così allegra e sbarazzina, la sua Cathy.
« È che non voglio farlo. » rispose lui con un’alzata di spalle.
« Ma così rovini la gara! »
insistette lei « Che gusto c’è se non ci provi, almeno? »
Il giovane la guardò fisso
per un po’, senza scomporsi. Ammirava la luce del primo sole della bella
stagione illuminarle la carnagione pallida, rendendola quasi traslucida. Era
splendida.
« Non voglio batterti, Catherine. » ripetè con la stessa calma di sempre.
Lei si imbronciò « Ma perché? »
Lui scese di sella « Perché nessuno di noi dovrebbe battere l’altro. » spiegò «
Dovremmo fare tutto stando fianco a fianco. Senza competizioni. »
Come al solito, mentre la
ragazza non dava nessuna importanza a quasi tutto ciò che accadeva, lui leggeva
tra le righe, comprendeva i messaggi subliminali che il carattere di Catherine
gli inviava continuamente. Così lontani, eppure così vicini.
« Ma è quello che facciamo, Heathcliffe. »
insistette lei « Perché devi sempre prendere tutto così seriamente? »
Il giovane le si mise al
fianco, adeguando il passo a quello di lei. Sospirò, vedendo che la ragazza,
come al solito, non riusciva a capirlo.
Catherine gli si parò
davanti, bloccandogli il passaggio. « Possibile che tu
non riesca a capirlo? » gli disse con quel suo sorriso
speciale, che mostrava quella parte di lei che non l’avrebbe mai lasciata.
Quella parte di bambina eterna. « È solo un gioco! La
vita è solo un grande gioco. Perché ti ostini anche sulle cose sciocche? »
Lasciando andare il cavallo
momentaneamente, per prenderla saldamente per le spalle, Heathcliff
la fissò « La vita non è un gioco, Cathy. Non è così.
» sospirò profondamente « E poi basta una sola persona in famiglia con la testa
tra le nuvole. »
Detto questo, la lasciò e
riprese le redini del cavallo, continuando a camminare in direzione della loro
casa. Dopo qualche metro, si rese conto che la ragazza era rimasta ferma,
impalata dove l’aveva lasciata con le ultime parole che le aveva rivolto.
Si voltò con espressione
interrogativa e, scorgendo il movimento ritmico ed improvviso delle sue spalle
che si sollevavano, si rese conto di averla ferita. In un attimo gli parve che
il suo cuore si spezzasse, che tutto attorno a lui si frantumasse sino a
diventare solo polvere insignificante.
Contava solo il fatto che
lei stava piangendo.
Con due falcate appena fu
accanto a lei e le sollevò gentilmente il mento, onde
poterla guardare negli occhi. Effettivamente, aveva il volto rigato di lacrime
e gli occhi umidi.
« Oh, Cathy! » esclamò
abbracciandola quasi con violenza, mettendole il volto al riparo, sicuro contro
il suo petto « Mi dispiace, perdonami! »
Ella gli si aggrappò con
forza, stringendo delicatamente le pieghe del suo mantello, dando libero sfogo
ai singhiozzi.
Rimasero in quella
posizione per diversi istanti. Heathcliff avrebbe voluto restare così per sempre.
« Heathcliff.
» mormorò poi lei, a un tratto, staccandosi molto
lentamente dal suo petto. Tenne lo sguardo abbassato a lungo, prima di
guardarlo negli occhi, con nuove lacrime che stavano affacciandosi.
Lui avrebbe fatto qualunque
cosa per scacciarle.
« Heathcliff.
» ripetè, con impeto appassionato « Dimmi che mi ami, Heathcliff! »
Il ragazzo quasi non credette alle sue orecchie. Il cuore gli esultò dalla gioia
e gli occhi gli si illuminarono di amore e speranza, di gioia incontenibile. « Ti amo! » quasi lo gridò « Ti amo, ti amo, ti amo. »
L’abbracciò di nuovo, con
amore, desiderio, stringendosela al petto come se avesse temuto di sognare.
Dopo un po’, la lasciò per
poterla guardare negli occhi.
« Dimmi che mi ami, Catherine. Dimmelo anche tu! »
Lei lo guardò con un amore
senza confini nei grandi occhi profondi. Schiuse le labbra con lentezza
esasperante, in procinto di pronunciare le tanto
attese parole, desiderate dal giovane.
Cominciò ad avvicinarsi
lentamente alle labbra di Heathcliff, senza smettere
di guardarlo. Egli chinò il collo, con il cuore che batteva forsennatamente,
per andare incontro al bacio imminente.
Poi, proprio quando
mancavano pochi centimetri per annullare completamente le distanze tra loro,
sul volto di Catherine, un sorriso divertito, con una sorta di malignità
fanciullesca prese il posto dell’espressione appassionata che aveva avuto fino
a quel momento.
« No. »
rispose, schernendolo.
Con una risata, a metà tra
il malizioso e l’innocente, si staccò da lui e, riprese le redini del suo
cavallo, cominciò a correre in direzione della casa, precedendolo.
Il ragazzo rimase fermo,
con il cuore colmo di dolore. Solo dopo alcuni minuti raccolse coraggio
necessario e la seguì. In quel momento, anche se non l’avrebbe mai accettato,
una parte di lui comprese che, per Catherine, era davvero tutto un gioco.
Allora?? Che ne dite?
Spero vi sia
piaciuta. Commentate numerosi, mi raccomando.
Baci.
Masked_lady