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Autore: Jakrat    07/12/2014    0 recensioni
Princess Celestia è la suprema regnante di Equestria assieme a sua sorella Princess Luna. Ella protegge i suoi sudditi e fa sorgere il sole ogni mattina, ma... questa non è la Equestria che conosce.
È una nuova nazione, dove Discord e Luna non sono mai esistiti, Queen Chrysalis regna su pony e Mutanti e lei... è il sindaco di Ponyville.
Sola, sembra essere l'unica a ricordarsi della realtà precedente e sta perciò a lei scoprire cosa sia successo e quale delle due Equestria, quella che rammenta o quella in cui sta vivendo, sia quella vera e quale un errore.
Genere: Avventura, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Princess Celestia, Queen Chrysalis, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 10: Sulla Luna


Considerato chi sono, le minacce non mi toccano. La maggior parte delle minacce sono solo... minacce.

Espressioni come “Distruggerò il mondo!” sono solitamente proferite da chi ha capito di stare vedendo collassare il proprio.

La maggior parte delle minacce sono per lo più figlie della paura, minacciati che minacciano, come un gatto che rizza il pelo.

Eppure, mentre osservo il mostro davanti a me, riconosco di esserne terrorizzata. È qualcosa in grado di far venire i brividi anche a qualcuno come me.

Lei, di contro, sembra invece provare un insano piacere nel farsi beffe di me e della paura che mi procura, graffiando con i lunghi artigli la pietra su cui si posa ad ogni passo. Mentre si avvicina a me con passi lenti e studiati, sibila “Ho assistito al tuo operato, giù sulla terra. Un ottimo lavoro, non c'è che dire... ma allo stesso tempo, è contro i miei piani. E, non so come la vedi tu, ma sono molto poco incline a trattare con i guanti quelli che mi mettono i bastoni tra le ruote.”

Lo stridio del metallo sulla pietra ha il potere di destarmi. Come la Puledra della Luna si avvicina, io indietreggio nel tentativo di temporeggiare. Sono qui, devo solo aspettare che Queen Chrysalis mi raggiunga presto.

Mentre mi guardo intorno con la coda dell'occhio, alla ricerca di qualsiasi segno del suo arrivo, le domando “Ti ho incontrato per la prima volta in questo istante... in che modo ti avrei ostacolato?”

Durante la mia ricerca purtroppo noto soltanto come la luna qui sia come uno specchio della distorsione della Equestria che ho appena lasciato e la mia confusione cresce ulteriormente.

L'intero pianeta pare essere una landa che sfida apertamente la ragione, le leggi stesse della fisica e della natura sembrano essere state spazzate via dal capriccio di un dio crudele mentre fiumi di crema scorrono dal basso verso l'alto diretti in vasche da bagno di ceramica dove cani si lavano fischiettando. Alle spalle di questi, un'altra faccia mi osserva divertita prima di aprire la bocca, lasciando uscire da lì canarini a pois con il becco scheggiato.

Abbassando lo sguardo verso il territorio, con complessi intrecci di figure ottagonali colorate al posto della terra, noto complesse costruzioni di cristallo a puntellare il paesaggio mutando costantemente, come giochi di incastri senza fine.

Perdendo il coraggio di indagare oltre sulla natura distorta di quel luogo, ritorno sulla Puledra della Luna: temo che una osservazione prolungata di questo mondo potrebbe condurmi alla pazzia.

In ogni caso, non appena la sua oscura figura si specchia sulle mie iridi magenta, la vedo mentre scuote le spalle, spinta dal suo malefico sghignazzare, come se si stesse pregustando qualcosa. Ciò, nemmeno a dirlo, mi preoccupa sensibilmente.

Ancora prima di poter trovare una risposta a quale dei due rischi sia il minore, se rischiare la pazzia guardandomi intorno alla ricerca di Chrysalis oppure farmi invadere il dorso dai brividi osservando la Puledra della Luna negli occhi, tutto intorno a me si fa buio. Quando anche il più esile raggio di luce sparisce, non posso vedere nemmeno il mio naso, in mezzo all'oscurità che mi circonda.

Mi concentro e cerco di illuminare il corno per evocare un semplice incantesimo di luce attorno a me ma, con sommo stupore, noto come sebbene senta la mia magia scorrere intorno a me resta soltanto l'oscurità. Si tratta di eventi talmente rapidi che mi è impossibile reagire, ho a malapena il tempo per pensare.

Mentre cerco di capire come questo sia possibile, la voce della Puledra Della Luna si fa prepotentemente largo nel buio spiegandomi “Sai, si dice che una delle paure più diffuse sia quella del buio.”

Oltre alle sue parole, giunte improvvisamente da una direzione che non riesco a comprendere, un soffio sulla guancia mi fa trasalire per la sorpresa.

Mi volto rapidamente verso il mio fianco aspettandomi di trovare quello stesso alicorno davanti ai miei occhi, ma tutto ciò che riesco a vedere una volta girata resta il buio. È come se fossi stata murata viva in una grotta senza spiragli.

Ma, se ci pensi bene, capisci subito che non è del buio in sé che i pony hanno paura, bensì di quello che potrebbe celarsi nelle tenebre! Di quello che non vediamo e che potrebbe avere il sopravvento su di noi prima di quando possiamo accorgercene!” mentre odo queste esclamazioni cercando di capire da dove possano venire, un improvviso solletichio sulla groppa mi coglie ancora alla sprovvista, aumentando la mia agitazione.

Scattante, eseguo un dietro- front della durata inferiore ad un secondo e sparo un raggio verso la Puledra, nel tentativo di colpirla e porre finalmente fine a questa situazione.

Tuttavia, benché avverta perfettamente di aver lanciato l'incantesimo corretto, non vedo ne' la luce del mio corno ne' lo stesso incanto evocato.

In questo modo, il tocco di una piuma può essere un topo, o un insetto che si arrampica per il garretto e un soffio addirittura qualsiasi cosa... anche la nostra paura più grande!”

Dove, in nome di Equestria, si nasconde?

Non faccio in tempo a chiedermi ciò che avverto un improvviso scricchiolio allo stesso modo in cui sentirei un colpo di cannone in piena notte. Illudendomi che la Puledra della Luna si trovi nella stessa posizione della sorgente di quel rumore, lancio un ennesimo incantesimo in quella direzione, ma questa volta qualcosa mi colpisce in mezzo alle ali.

L'armatura ha attutito la maggior parte del danno, inoltre non si tratta di qualcosa abbastanza potente da ferirmi, però la sorpresa è tale che avverto mancarmi il fiato per qualche istante.

Ciò che stai provando, Celestia, si chiama paura. Una comune emozione generata dalla previsione di uno specifico dolore o pericolo.” continua a spiegare quella voce ignorando, se non addirittura compiacendosi, della mia attuale condizione “Ed è questo quello che riservo a chiunque cerchi di ostacolarmi.”

Arrendendomi al fatto che non potrò mai trovarla fino a che sono circondata dall'oscurità, decido di cambiare approccio. Se non posso scovarla, forse posso farla avvicinare provocandola.

Va bene, allora. Io sono qui. Fai del tuo peggio!” le rispondo, mentre acuisco ogni senso per prepararmi alla prossima mossa del mio atipico avversario.

Oh, lo avrei fatto comunque anche senza il tuo permesso.” ribatte la Puledra della Luna alle mie provocazioni, mentre le tenebre attorno a me cominciano lentamente a diradarsi come la rugiada sulle foglie nel corso di una giornata torrida.

Mentre la luce si espande, trovo il brutto muso della Puledra della Luna ad uno zoccolo di distanza dal mio, come se per tutto questo tempo in cui non potevo vederla lei non avesse fatto altro che avvicinarsi a me.

Noto, in questa posizione, dense coltri di fumo nero che sembrano ritornare sotto i suoi zoccoli... che sia quella la causa dell'oscurità che mi avvolgeva fino a poco fa? Ma non conosco alcun pony con simili poteri... chi si nasconde dietro quella maschera?

Io sono la Puledra della Luna...” ripete dunque l'alicorno avanti a me, rispondendo ai miei pensieri “Padrona indiscussa degli Incubi e maestra nella paura! Lo sai da cosa sono nate le mie legioni che adesso stanno invadendo la tua preziosa Equestria?” mi chiede alla fine, tenendo le ali spiegate come se da quelle parole dovrei sentirmi minacciata o intimorita.

Faccio cenno di no con la testa per farle continuare di proposito il suo monologo: più tempo stiamo a parlare, più Queen Chrysalis ne ha a disposizione per raggiungermi!

E poi, agendo in questo modo, potrei forse riuscire a far luce su un paio di aspetti ancora misteriosi che ruotano attorno alla figura dell'unico alicorno esistente oltre me in questa alternativa linea temporale. Come, ad esempio, dove si trovi Discord in questo momento, dato il fatto che mi era parso di capire che lui e questa Puledra Della Luna collaborassero.

Ogni Incubo che nasce sulla luna è la reincarnazione di qualche paura, fobia o timore di pony, Mutanti, grifoni e qualsiasi altra razza sul vostro pianeta... loro si nutrono dei vostri tormenti! Anche se riuscite a sconfiggerne qualcuno, esso non è perso per sempre, perché non esistono creature immuni alla paura. L'Incubo che è stato sconfitto si ricostruisce gradualmente nelle tenebre che avvolgono il mio mondo, alimentando il suo risentimento nei vostri confronti per tutto il tempo che richiede la sua ricostruzione.” mi spiega dunque l'alicorno riguardo l'origine delle sue legioni, parlando con il tono tipico di chi è sicuro del suo trionfo “E sono stata io... io con la mia magia ho dato i natali a questa forza inarrestabile!” mi confida infine, trasudando orgoglio e vanteria da tutti i pori.

Non importa.” rispondo al suo vanto, socchiudendo gli occhi “I tuoi Incubi potranno tornare tutte le volte che vogliono, ma non riusciranno mai ad avere il sopravvento su Equestria e il resto del mondo!” le preciso. In questa occasione non c'è un secondo fine o una strategia da seguire, le sto dicendo sinceramente quello che penso.

La Notte Eterna è un evento terribile anche nella realtà da cui provengo, ma in questa sempre essere addirittura peggiore. Ragione in più per impegnarsi ad impedirla.

Penso per un momento a quello che mi ha detto Twilight nell'Arabia Sellata: “Io ho visto cosa porta la guerra e ho combattuto per porvi fine, con successo. Non è forse ammirevole anche questo?

Condannai la sua linea d'azione. Reputo che una vera vittoria la si possa avere solo conquistando il nemico intero e intatto, evitare lo scontro.

Ma esistono situazioni in cui questo non è possibile. Esistono esseri con cui non si può discutere, con cui è impossibile trovare un accordo.

Esistono creature che vogliono soltanto vedere il mondo bruciare.

In questi casi, non posso lasciare che la mia inclinazione alla risoluzione pacifica dei conflitti faccia fallire. Sono la principessa, ho prestato giuramento di difendere Equestria più di mille anni fa, non verrò meno alla parola data.

Corrugo la fronte e mi preparo alla battaglia imminente, ma la reazione della Puledra della Luna alla mia risolutezza è una fragorosa risata. Ogni vocale da lei espressa echeggia intorno a me come un tuon.

Ahahah! Sei speciale, Princess Celestia... l'ho capito sin da quando non sono riuscita ad entrare nei tuoi sogni, come invece ho fatto con il piccolo Haakim.”

Comprendo al volo che lei sta parlando del Campione dell'Arabia Sellata, ma la scoperta del vero nome di quel pony così particolare viene oscurata da un'altra questione: cosa intende dire la Puledra della Luna, affermando che non è mai riuscita ad entrare nei miei sogni?

Cosa?” esclamo, quasi involontariamente, ed esprimendo in questo modo la mia confusione.

Lei, tuttavia, pare ignorarmi per concentrarsi su altro “Hai paura... ogni pony ha paura...” borbotta infatti, socchiudendo gli occhi dietro l'elmo che nasconde le fattezze del muso, parlando come se stesse riflettendo a voce alta “Ma non hai paura per te... no... è qualcosa di... diverso. Ma cosa?” mentre si chiede questo, si sfrega lo zoccolo- artiglio all'altezza del mento con fare riflessivo.

Resto ammutolita: finora credevo di aver capito cosa fosse successo, di poter finalmente dare una spiegazione a tutta la follia che mi circonda in questi giorni, ma adesso quella certezza è crollata come un castello di carte e le riflessioni espresse dalla Puledra della Luna non mi aiutano.

Ad un certo punto, il volto dell'alicorno pare illuminarsi come chi ha un'intuizione geniale.

A rafforzare questa impressione, lei alza verso il cielo l'artiglio- zoccolo esclamando nel mentre, con voce che non lascia presagire alcunché di buono “Eureka!”

Ciò che rende la scena ancora più drammatica è il fatto che uno solo degli artigli è alzato al cielo mentre gli altri, per motivi che non riesco assolutamente a spiegarmi, sono piegati con le estremità verso il basso, come una mano chiusa a pugno.

Deglutisco, in previsione di cosa possa ancora accadere, e tale ansia, mista alla confusione che domina nella mia testa, mi porta a dimenticare l'arrivo di Queen Chrysalis.

Tu hai paura...” inizia allora la Puledra della Luna, puntandomi contro lo stesso artiglio che prima era alzato al cielo come per indicarmi “... di fallire.

Quelle parole mi cadono addosso come palle di cannone.

O meglio... di quello che consegue al tuo fallimento!”

Precisato questo, vedo lo stesso fumo nero che si era riunito sotto gli zoccoli a terra dell'alicorno uscire allo scoperto ed avvolgermi nel lasso di tempo di un battito del cuore.

Il caotico paesaggio intorno a me cambia nuovamente, mostrandomi ancora una volta un ambiente diverso da quello che potevo vedere prima. Ma questa volta, la confusione lascia lo spazio all'orrore.

Attorno a me ora vedo Canterlot, o meglio, una Canterlot devastata ancora in preda alle fiamme, come se al suo interno si fosse appena finito di combattere una battaglia di proporzioni bibliche.

Le alte guglie dorate del castello sono aperte a metà come gusci d'uovo, la maggior parte dei maestosi palazzi che ornavano le vie sono ridotti a pareti spoglie con addosso fori di dimensioni talmente elevate da rendere difficile anche il solo distinguerli dalle finestre.

In mezzo a questo scenario, vedo ogni pony di Equestria marciare incatenato al compagno avanti a lui, come uno schiavo, coperto di polvere e ferite, trascinando debolmente gli zoccoli e tenendo gli occhi spenti di chi ha assistito ad atrocità capaci di piegare la mente, perennemente rivolti verso il basso.

A dettare il ritmo della loro triste marcia sono le risate di scherno dei miei nemici, seduti su troni d'ottone posti in cima ad alte colonne di macerie fumanti, mentre titaniche fiamme alle loro spalle consumano quel poco che rimane di Equestria.

No!” esclamo con tutto il fiato che ho nel petto, sconvolta da quella visione di tutti quegli sguardi tristi e rassegnati di chi in cuor suo ha già accettato un'eternità di dannazione, sentendosi impotente di fronte alla catastrofe. Ogni paio di occhi la cui luce si è spenta rappresenta per me un fallimento.

Anche se quello che vedo è solo una riproduzione, un costrutto fatto apposta per indebolirmi, tutto intorno mi appare così reale, così viva da farmi tremare le zampe. Posso sentire perfino gli odori delle macerie in fiamme e i singhiozzi dei vinti riempire l'aria, mentre le risate e i sorrisi diventano mere parole senza significato.

Hai il terrore di tutto questo da quando hai davvero fallito per la prima volta...” prosegue la Puledra della Luna, apparendo alle mie spalle come nebbia che filtra dal terreno, parlando con un tono di voce molto criptico. Il tono di chi nasconde ancora qualcosa.

Mi volto lentamente verso di lei, spinta dalla curiosità di vedere cosa intende fare, ma lo spettacolo che mi mostra riesce ad essere peggiore di ogni mia più nera aspettativa.

Osservo sul corpo della Puledra della Luna formarsi una linea luminescente arancione verticale, la quale le attraversa il corpo dall'elmo, passando in mezzo agli occhi, fino ad arrivare allo spazio vuoto tra gli zoccoli, squarciando anche quella stessa realtà costruita ad arte.

Tale spirale appena apparsa emana alcuni aloni luminescenti, come luce che cerca di passare attraverso pareti fatiscenti, dall'aspetto poco rassicuranti. Sembra quasi che quell'alicorno si sia improvvisamente trasformato in un vulcano, pronto per eruttare.

In pochi secondi la luce diventa ancora più intensa, fino a che la Puledra della Luna non comincia a dividersi a metà, seguendo la direzione tracciata dalla linea e le parti del corpo dalla radice del collo si piegano ai lati, come pareti di ghisa appena fusa. Maggiore si fa l'ampiezza dell'apertura, inoltre, più la luce assume un aspetto più intenso.

In tutto questo, quella diabolica creatura non ha emesso un solo suono.

Quando l'apertura creata in quell'essere si fa sufficientemente ampia, la luce si spegne improvvisamente e l'alicorno resta avanti a me, aperto come la bocca di un vulcano dal petto in su.

Deglutisco, mentre ancora ignoro cosa devo aspettarmi.

Improvvisamente, sento provenire dall'interno del corpo della Puledra della Luna dei singhiozzi.

Subito dopo, un paio di zoccoli scuri e il muso di una puledra dalla chioma eterea blu notte, una tiara nera sul capo e le lacrime che le solcano le guance partendo dagli occhi color ciano esce allo scoperto dal petto in su, come a voler sostituire la Puledra della Luna.

Non è tuttavia la modalità con cui il nuovo pony, di cui al momento si può vedere solo il corno svettare in mezzo alla criniera, è apparso ma bensì chi ella sia che mi fa mancare mancare la terra sotto gli zoccoli.

La riconosco ancora prima che apra la bocca, non potrei mai fare altrimenti.

Sigh... sorella... perché lo hai fatto?” mi chiede mia sorella, apparsa da dentro la Puledra della Luna, con la voce rotta dai singhiozzi “Dovevamo governare questa terra insieme e invece... mi hai sostituito senza pensarci due volte!”

Qualunque cosa stia succedendo, avverto in me un opprimente senso di colpa che mi schiaccia. Tutto in una volta, più di mille anni di rimorsi mi cadono addosso come un'incudine. Nemmeno le mie amnesie dovute a questo nuovo mondo mi hanno salvato da loro.

Le lacrime inumidiscono il mio volto ancora prima che possa accorgermene.

I... io...” balbetto, colpita da un misto di confusione e dispiacere capace di levarmi le parole di bocca e spegnere definitivamente il flusso dei miei pensieri.

Non ti importa di me!” mi rimprovera ancora, puntandomi contro uno zoccolo accusatore “Pure adesso, non ricordi nemmeno il mio nome!”

Comincio involontariamente ad indietreggiare, come se mi stesse minacciando, ma in realtà sono io che vengo fortemente tentata di scappare da lei e la sensazione che mi provoca il solo ricordo di quei momenti.

Sfortunatamente, ella sembra accorgersi di questa mia intenzione e continua ad infierire senza pietà “Nemmeno quando sono tornata ti sei degnata di presentarti per cercare di fermarmi... hai lasciato fare a pony che non c'entravano niente, preferendo restare nascosta pur di non affrontare il peso dei tuoi errori!”

Ignoro cosa rispondere, allo stesso modo in cui non riesco nemmeno a pensare. Il nodo che avverto alla gola e la confusione nella mia testa mi impediscono di ragionare anche su faccende elementari.

Il dibattito sarebbe proseguito ancora a lungo, ma una voce interrompe improvvisamente entrambe, intromettendosi con la stessa violenza di un fulmine che si abbatte sul terreno in mezzo a noi.

Tsk- tsk! Qui stiamo giocando sporco!” esclama questa voce, con evidente disappunto, pur senza apparire di fronte a nessuna di noi due alicorni.

Prima che possa accorgermene, qualcosa apparso dal nulla mi afferra saldamente per le ali, trascinandomi in una direzione sconosciuta.

Non avendo ne' le forze per reagire diversamente ne' il tempo, riesco solamente a sbirciare brevemente alle mie spalle.

In questo modo vedo una zampa di leone e una d'aquila tenermi per le ali mentre mi trascinano in una fenditura apparsa dal nulla dietro di me.

Dalla forma che questa fenditura ha, potrebbe sembrare un taglio in una tela all'interno del quale è possibile vedere solo uno sfondo grigio indefinito, come nascosto dentro una folta nebbia. Ma più che il suo aspetto, ciò che più mi colpisce è quando sia apparsa: possibile che ne' io ne' la Puledra della Luna ci siamo accorte della sua presenza?

Mentre vengo trascinata, avverto la voce di mia sorella esclamare “No!” attirando così la mia attenzione.

Non potendo fare altro, faccio appena in tempo per voltarmi verso di lei.

Nel suo volto è sparita qualunque traccia di tristezza che manifestava fino a poco fa, lasciando il posto ad una rabbia cieca, mentre digrigna i denti e spalanca gli occhi dilatando le pupille.

La vedo saltare fuori dalla carcassa ancora fumante da cui è sorta spalancando le ali e tenendo gli zoccoli puntanti verso di me, come a volermi ghermire al volo. Compresa l'impossibilità di una simile azione, mia sorella spalanca la bocca e, senza alcuna logica apparente, la Puledra della Luna esce da quella cavità, mostrandosi nuovamente avanti ai miei occhi. Si tratta di una visione così scioccante e al tempo stesso imponente che non riesco a vedere che fine faccia il corpo di mia sorella.

Attraverso completamente i bordi della fenditura verso la quale sono trascinata e immediatamente vedo questa chiudersi come una chiusura lampo, lasciando fuori l'orribile nemico.

La Puledra della Luna sparisce davanti ai miei occhi, coperta dal manto avanti a noi.

Una volta ferma e messi nuovamente gli zoccoli a terra mi occorre un po' di tempo, prima di adattarmi al nuovo ambiente annebbiato che adesso sta tutto attorno a me. Siamo passati da un calderone di orrori, caos e scene prive di logica, alla desolazione. Pare di essere in un deserto durante una notte senza luna e senza stelle.

Qualsiasi cosa mi stesse trascinando prima, ha lasciato la presa senza aggiungere una sola parola, limitandosi a lasciarmi il tempo di riprendermi dall'improvviso cambio di scenario e da quello che la vista di mia sorella ha provocato nel mio animo.

Non so dire quanto tempo mi ci sia voluto per ritrovare la calma, ma alla fine riesco nell'intento e ritrovo l'orientamento, insieme ad una parziale lucidità mentale. In questo modo inizio a cercare chi si trova in quel posto con me, volendolo ringraziare per il soccorso.

È proprio in questo momento, come se non avesse atteso altro, che la voce di prima si fa nuovamente sentire nuovamente, attirando prepotentemente la mia attenzione.

Oh, Celestia...” la nota di rimprovero in quella voce è così evidente da essere tangibile. Ma non è quel tono a permettermi di riconoscere di chi si tratta questa volta, bensì la voce stessa.

Non si tratta di un accento particolare, o una particolare musicalità nelle sillabe pronunciate, a renderla riconoscibile tra mille altre. È una voce che sto inseguendo da quando tutto questo è cominciato. Ed è per questo che mi do della stupida per non averlo riconosciuto subito.

Come un pony ormai adulto che incontra dopo tanti anni colui che lo tormentava da piccolo nei panni del bulletto scolastico, quelle poche parole sono sufficienti a farmi accapponare il manto e a far invadere il mio dorso da brividi in grado di scorrerlo come tanti pegasi in gara attorno ad un circuito.

Mi volto e, finalmente, lo vedo.

Il suo aspetto è unico in tutto l'universo.

Non possono esistere altri come lui, qualsiasi sia la linea temporale o la realtà parallela in cui ci si trova.

Discord...” lo chiamo, in un soffio di voce, indecisa se dare al mio richiamo un tono più sul minaccioso o sul sorpreso.

La figura serpentiforme accenna ad un'espressione compiaciuta, nel sentirsi chiamare.

Espressione che viene tuttavia presto messa in ombra da una faccia ben più cupa mentre aggiunge “Guarda cosa stai combinando!” indicando al termine della sua esclamazione un punto dietro di se.

Osservo il punto indicatomi e vedo me stessa, distesa a terra su un fianco, circondata da una densa nuvola di fumo nero mentre la Puledra della Luna mi cammina nervosamente intorno, come se stesse cercando qualcosa.

Dalle costruzioni intorno a lei, comunque, sembra che mi trovi in un castello, ambiente di gran lunga diverso da quello in cui la stavo affrontando poco prima. Che cosa significa?

Io ti dico che hai più poche ore per salvare Equestria e tu dormi? Per giunta davanti ad un pony che può entrare nei tuoi sogni e modificarli a suo piacimento?!?!” continua nel suo rimprovero il Draconequus, senza lasciarmi il tempo di trovare una risposta.

Ma non ascolto veramente cosa mi stia dicendo. Semplicemente, la sua voce e l'ennesima interruzione sono state la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Sono stanca.

Stanchissima.

E non lo dico solo perché sono due giorni che non chiudo occhio nel tentativo di risolvere questa faccenda il prima possibile.

Sono arcistufa di fare, ogni volta che indago, un passo avanti e due indietro.

Non ne posso più di trovare sempre più misteri intorno a me, piuttosto che scoperte.

E non sopporto vedere come, con il passare del tempo, le poche risposte che ottengo durante le indagini si rivelano immancabilmente sbagliate o mal interpretate.

Questa esperienza mi sta davvero portando al limite, fisico e mentale.

Non ho ancora terminato di versare le mie lacrime da quando la Puledra della Luna mi ha fatto rivivere i rimorsi che provo nei confronti di mia sorella, ma incurante di come devo apparire in questo momento mi volto a denti stretti a guardare nuovamente la creatura di caos che è arrivata al mio fianco.

Che cosa hai fatto?” gli ringhio, trattenendo a stento la rabbia nata dalla frustrazione dei miei innumerevoli fallimenti in questi giorni.

Prego?” mi risponde lui. Forse non ha capito cosa gli abbia chiesto, ma dal tono con cui si è espresso pare che quella parola sia più un'esclamazione, che una domanda.

Ciononostante, sono stanca di pormi domande e perciò mi preparo a lanciare ogni incantesimo che conosco per fermare il Draconequus, mentre riuso un'altra volta l'antica voce regale di Canterlot per ripetergli “Che cosa hai fatto ad Equestria, mostro?

Nonostante il mio sbraitare, vedo il volto di Discord piegarsi in una smorfia divertita “Ah, quello che io avrei fatto?” mi chiede, stupendosi al punto da farsi quasi uscire gli occhi dalle orbite “Questa sì che è buona!” esclama infine, cominciando a ridere sguaiatamente, tenendosi a mezz'aria grazie alle piccole ali, diverse fra loro, sulla sua schiena.

Sebbene mi faccia piacere quando qualcuno riesce a ridere, questa scena mi irrita ulteriormente.

È stato Discord ad avvisarmi che non abbiamo più molto tempo per salvare Equestria, perciò non sono disposta a vederlo perderne così tanto mentre io avverto il cuore battermi in gola per la pressione.

Sono stanca dei tuoi giochetti! Rispondi!” esclamo quindi, usando ancora la voce regale di Canterlot e battendo violentemente uno zoccolo a terra per incitarlo a smetterla.

Il Draconequus torna finalmente composto, tuttavia ne' dalla voce ne' da qualsiasi altro fattore mi pare che lui abbia anche solo fatto caso al mio gesto. Pare piuttosto che si sia accorto da solo che non può stare a ridere tutto il tempo che vuole.

Oh, Celestia...” esordisce dunque lui, alzando entrambe le zampe in alto, come in segno di resa.

Benché lo senta nitidamente sghignazzare, so che non posso aspettarmi maggiore serietà da lui, perciò lo lascio proseguire.

Scusami tanto, ma il fatto è che è proprio questo il bello!” si giustifica subito dopo, parlando come chi sta per raccontare una barzelletta molto divertente, combattendo nel frattempo l'impulso di ridere per primo.

Cosa vorresti dire?” domando, inarcando un sopracciglio senza capire.

Scandendo pesantemente le sue parole, Discord confessa “Io non ho fatto niente. Assolutamente niente! Non c'entro nulla, con tutta questa storia!”

Conosco bene quella creatura e so riconoscere quando mente e quando dice la verità. Sgrano gli occhi vedendo come, per quanto in contrasto con quello che ho creduto finora, egli sia sincero.

Approfittando del mio silenzio, Discord conclude “La verità Celestia è che, per oggi, il vero cattivo della storia... sei tu.”

  
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