07/12/2014
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Era veramente finita e avevano vinta.
Forse il verbo "vincere" non era dei esatto, però era quello che si avvicinava di più.
L'operazione Corbra era risultata vincente.
Aveva vinto. Lei aveva vinto.
Per tutta la sua vita era stata considerata una "perdente", oggi, in quella sperduta cittadina del Maine lei era risulltata una vincente. La vincente.
I suoi sforzi erano stati premiati, quel mese passato cercando di non fuggire.
Per tutta la sua vita era scappata, non più di poci anni in ogni città, e per quando viaggiare sia fantastico, non avere un posto da chiamare casa era pressocché distruttivo.
Le sue fatiche erano ricompensate, aveva tenuto duro assecondando le idee, quelle che credeva folli, di Henry. Cercando di convivere con una persona totalmente diversa da lei. Cercando di contrastare quella stronza della madre di Henry.
L'obbiettico per cui aveva tanto lottato era stato raggiunto. Finalmente avevo un posto da chiamare casa, era complicato, era bizzarro e complicato. Mio figlio era casa, quella piccola città era casa. Gli screzi con Regina, recuperare il tempo con Henry e i suoi genitori. Tutto ciò che succedeva intorno a lei a Storybroom la faceva sentire a casa.
Il male era stato sconfitto. a differenza di tutti gli altri, non credeva che fosse Regina il male. Anzi, Emma non era molto diversa da lei, aveva agito male ma non si poteva biasimare del tutto il suo comportamento. Anche lei aveva fatto cose non propriamente giuste.
L'eroe aveva trionfato.
Lei era l'eroe.
Ma ora?
Ma ora che l'eroe aveva trionfato? Ora che ogni tassello era tornato al proprio posto, che cosa ne sarebbe stato di lei?
Non aveva pensato al dopo. Non pensava che ci sarebbe stato un dopo. Un post-maledizione per così dire. Ma c'era, quando la nuvola viola si era dissipata si era resa conto che il dopo esisteva, e che esisteva anche il prima. Il prima, Biancaneva, il principe azzurro, la Regina Cattiva e tutte le fiabe che aveva letto da bambina.
Che avrebbe fatto ora?
Un abbracciò. Un abbracciò di sua madre e di suo padre gli fecero capire che non doveva più stringere i denti per tenere lontano le persone.
Era tornata a casa.
Dopo 28 anni, avrebbe cenato a casa, con la sua famiglia.
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oook, non avevo nulla da fare e ho scritto questo. Su Emma che (per chi mi conosce è cosa ovvia) non è un personaggio che amo particolarmente. Fatto sta che mi è venuta e l'ho scritta. Ovviamente ci sono cose diverse dalla storia orivinale, come il fatto che Emma si senta subito a casa, che non mi importa.
LASCIATE UNA PICCOLA RECENSIONE.
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