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Autore: ShiNear    07/12/2014    5 recensioni
Un oscuro passato si cela dietro le anime dei personaggi più innocui o sconosciuti. Ancora molto c'è da dire su come, effettivamente, si sia giunti all'aspro conflitto che grava su Death City.
Teony Tengan è una dei principali tasselli di un puzzle ancora tutto da scoprire ed incentiverà lo sviluppo di intrighi sempre più complessi.
I membri del NOT, apparentemente ancora incapaci di tirare fuori le unghie, saranno i primi a fronteggiare il temibile Zodiaco, una setta dalle origini sconosciute ai più.
Tsugumi d'altra parte stringerà rapporti con il "cancro" dell'umanità: Karkadoom, senza essere perfettamente cosciente della gravità delle sue azioni.
E mentre una nuova vendetta si fa spazio verso le ragazze della Shibusen e una vecchia minaccia torna sui suoi passi per un conto in sospeso, il mondo si affaccia ad un periodo tetro ed uscirne non sarà facile.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Meme Tatane, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Tsugumi Harudori | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
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1. PROLOGO

La stanza del maestro Law era immersa nel silenzio. Le candele lasciavano a intendere il clima di preghiera che ardeva nella sala, dove si trovava una ragazza con un cappuccio color cobalto. Era troppo presa nei suoi pensieri. Pensava ai genitori che non aveva mai conosciuto e a tutto quello che non aveva ancora capito della sua vita. E Justin, sempre pregando, non mancò di farglielo notare.
Sussurrò: - Concentrati, figliola. La tua anima è un bruco nel bozzo, ancora. Lenisci i pensieri con la medicina della tranquillità e non pensare a quello che è stato. Il momento presente è tutto ciò che ci appartiene. Respira. Medita.-
Lei si maledì mentalmente, prima di iniziare. Siccome non aveva un metodo di preghiera, si limitò a mettersi in contatto con la natura circostante. I suoni vicini e lontani. I sensi. Il battito calmo del suo cuore. Il suo respiro calmo. Aprì piano piano gli occhi e l’anima si aprì come un ventaglio, arrivando fino a toccare l’anima di Justin, che non mancò di sorriderle.
Spense la sua anima, dicendo: - Vedi? Sei già da adesso una bellissima farfalla.-
Lei si strozzò per l’emozione, e farfugliò: - G-grazie, maestro.-
Lui la fece alzare, dicendo: - Sei già abbastanza grande da fare quello che feci io anni fa.-
Lei strabuzzò gli occhi: - Come dice?-
Justin le diede la sua croce d’oro, dicendole: - Ora è tempo che io non sia più il tuo maestro. Tutto quello che puoi ancora apprendere, puoi apprenderlo solo alla Shibusen.-
Lei capì e cercò di restituire la croce, dicendo: - No, maestro. Io... io non mi sento pronta!-
Lui le disse, benevolo, chiudendo gentilmente le sue mani sulla croce: - Non eri pronta quando ti trovai, piccola e spaventata, in una Francia desolata e misera. Tutto quello che ti ho insegnato, devi metterlo a frutto, ora. Ora vai, ho già preparato tutto. Il tuo aereo parte fra tre ore e hai circa due ore di viaggio se vai spedita. All’aereoporto troverai l’orfana Crow. Trattala come una sorella, come il tuo prossimo...-
Lei terminò, seria, portandosi la croce al cuore: - ...come me stessa. Ma, così, di colpo... dovrei preparare le valigie. Sistemarmi... Non pensavo di salutarti così.-
Lui la rassicurò, accompagnandola alla porta: - Lo pensavo anch’io, ma ho numerosi impegni da portare come Falce della Morte dell’Europa. Capisco che tu sia perplessa, ma ti devi fidare di me. Lascia le borse a casa, alla tua nuova scuola ti daranno tutto.-
Lei era dubbiosa: - Sicuro?-
Lui le accarezzò la testa: - Cosa ti dico ogni sera? “Non contate voi più di molti passeri?”. Il Sommo Shinigami baderà a te, come tutti gli studenti della Shibusen.-
Lei lo abbracciò, dicendogli: - Grazie ancora, Justin. Di tutto.- Si sorprese della sua sfacciataggine (se così si può dire!) a chiamare il suo maestro per nome dopo cinque anni che viveva con lui chiamandolo solo “Maestro”. Anche la situazione era quasi bizzarra, ma si era abituata alle stranezze di Justin-Sen... No, non Senpai.
Lui ricambiò l’abbraccio, dicendole: - Abbi cura di te e fatti degli amici. Arrivederci, Teony.-
Mentre oltrepassava al porta alzandosi il cappuccio, Law le disse: - Oh, e vedi di non pestare troppo forte i tuoi futuri compagni di classe.-
In tutta risposta, lei si allontanò piano piano, ridacchiando per nascondere la tristezza, mentre Justin la osservava in silenzio. Quando scomparve dalla strada, una voce malefica sussurrò dietro di lui: - Arrivederci? Hai commesso peccato a mentire, Justin Law. Sarebbe stato più corretto dire “Addio”.-
Law sussurrò, prima che la Follia lo attaccasse: - Pietà di me, o Dio.-
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Aereoporto.- Ciao!- La bambina non rispose, si limitò a fissare il vuoto.
La ragazza provò a insistere, ma la bambina, improvvisamente, le si aggrappò al braccio, sussurrando solo: - Hawk... Faina... Gorgon... Teach... mamma!- L’ultima parola la urlò, tanto che la gente intorno a loro fissò curiosa la figura vestita di nero aggrapparsi alla ragazza celeste piangendo dalla rabbia.
La ragazza le posò la mano sulla testa e sussurrò: - I see your soul and you are safe with me*.- Era una formula dell’antica lingua, al suono della quale la piccola si calmò.
Ritornò alla posizione di prima, sempre stando aggrappata alla manica della ragazza e sussurrando: - Lucy Crow. L’ultima.-
Una figura ammantata dall’ombra osservò la ragazza con il cappuccio celeste e la bambina con il vestito nero salire sull'aereo e sussurrò, più a se stessa che a lei: - Abbi cura di te, Teony Tengan. Veglierò sui tuoi passi come potrò. Sebbene “Fugit irreparabile tempus”. E aiuta la Gattina, ora che l’Oscurità la avvolge. Avrà bisogno di te, un giorno non molto lontano da questo. Joma joma dabarasa.-

*La lingua antica lingua prevede una conoscenza implicita e siccome nessuno la conosce, ne trascrivo le parole in inglese. 
 
Angolo dell’autore: Lo sapevo che in un braccio di ferro tra me e la mia fantasia, quest’ultima avrebbe vinto. Come avrete immaginato, questa ff è dedicata alla mia Sensei, Teony-Senpai (anziana, nel senso di veterana e maestra di scrittura su questo sito per me), la quale svetta tra le vicende che andrò a narrarvi.
Chiedo scusa all’altra mia Sensei, ShinigamiGirl se l’idea di Law-Sensei è venuta anche a me, scopiazzando, seppur rasoterra, la sua ff. Le chiedo scusa in tutte le lingue per questo (anche in giapponese! Gomen’nasai!), ma senza questo sviluppo, la storia non andrà mai avanti. Detto questo, spero vi piaccia questa vicenda. Spiegherà un mucchio di cose sulle quali non potrò dilungarmi nell’altra ff.
Joma joma dabarasa.
   
 
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