Libri > The Maze Runner
Segui la storia  |      
Autore: EvgeniaPsyche Rox    10/12/2014    11 recensioni
«Minho, io... Se ne accorgeranno.»
«Ma figurati!»
«Ragazzi?». Newt iniziò a tirare la giacca del moro. «Entriamo? Ho davvero freddo». Thomas lo guardò per una manciata di secondi e si mordicchiò il labbro inferiore.
Poi tornò a scrutare il sorrisetto di Minho e immaginò due corna rosse spuntare dalla sua testa; quindi abbassò nuovamente le iridi verso l'espressione implorante di Newt e non ebbe bisogno di fantasticare nulla perché il volto angelico glielo aveva già dato Madre Natura.
... Però non poteva prendere un altro due in biologia. E alle ultime due ore avrebbe avuto matematica, per Iddio.
-
[Accennata Thomas x Newt]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HTML Editor - Full Version

Mattinate alternative tra le pozzanghere.


HTML Editor - Full Version

Minho scrutò con un evidente cipiglio dipinto sul volto l'edificio di fronte a sé e scosse la testa con fare contrariato. «Dovrebbe essere illegale»
«Cosa?»
«La scuola.»
Thomas sospirò rumorosamente -Ogni volta che si trovava esclusivamente in compagnia di Minho si accorgeva dell'esasperante compito di Newt nel tenere a bada le scemenze dell'asiatico, a cui talvolta lui stesso si univa-. «E' la stessa frase che ripeti ogni mattina.»
«E' colpa mia se ci mandano a scuola ogni fottutissimo giorno?»
Il compagno storse le labbra, notando che, se talvolta si alzava dal letto con un minimo di determinazione nell'entrare senza addormentarsi alla prima ora, Minho possedeva l'innata abilità di annullare quella stessa determinazione in un soffio.
«E oggi ci sarà pure il compito di biologia... Non ho apeto libro ieri: mi sono sfondato di birra e videogiochi.»
«Tanto per cambiare», commentò sarcasticamente l'altro, sentendo però un terrificante nodo allo stomaco al pensiero del compito. Nodo che crebbe ulteriormente con la consapevolezza di sapere a malapena quattro facciate sulle trenta pagine che la professoressa aveva dato loro da studiare.
Ma perché diavolo aveva una così spiccata passione nei confronti del cosiddetto ''brivido del ridursi all'ultimo''? Tattica che tra l'altro in ambito scolastico non funzionava affatto.
E, nel bel mezzo delle sue riflessioni, successe.
Nel medesimo istante in cui Thomas si voltò verso l'amico, magari uscendosene con magre consolazioni come ''Almeno prenderemo due insieme'', Minho fece lo sguardo.
Labbra serrate, strette tra di loro, tirate un po' verso l'interno; soppraciglio sinistro inarcato, occhi luccicanti di malizia che lasciava intendere, nuca rivolta verso la direzione opposta alla scuola e...
«Perché quella faccia da disadattato?». L'elegante buongiorno di Newt fece sobbalzare i due mori che, dopo essersi ricomposti, si lanciarono uno sguardo di intesa, domandandosi entrambi come caspio facesse il biondino ad essere silenzioso come un gatto e a coglierli sempre di sorpresa.
Minho successivamente si schiarì la voce e diede una pacca sulla spalla del nuovo arrivato. «Suvvia Newt, lo sai che è la solita faccia di Thomas. Gli ho proposto diverse volte di ricorrere alla chirurgia, ma lui-»
«Stavo parlando di te, Einstein cinese.», gli fece notare con evidente tono pungente il più piccolo dei tre.
Dinnanzi a quell'affermazione Thomas trattenne a stento una risata, al contrario dell'altro moro che sbuffò sonoramente con il naso in cenno di dissenso. «Tu non puoi capire, bimbo.»
Newt in risposta si infilò le mani in tasca e abbassò le iridi scure, stringendosi nel frattempo le gambe piuttosto esili; Thomas, in uno dei suoi slanci di tenerezza improvvisi ed inspiegabili nei confronti del suo migliore amico, fu tentato di tirare un pugno in testa a Minho, avvicinarsi poi al biondo per afferrargli quelle morbide guance arrossate dal freddo e dirgli che non era mica una cosa brutta sembrare un bambino.
Ma tutto ciò non risultò necessario; Newt rialzò quasi immediatamente lo sguardo e, con un candido sorriso che lo caratterizzava, poiché era in grado di sfoderarlo con tutta l'innocenza del mondo anche quando la bocca sputava veleno a non finire, replicò: «E' lapalissiano, dal momento che non posso certo comprendere i discorsi di voi idioti.»
E mentre Minho si stava alzando la manica della giacca, pronto per simulare una rissa con il biondo, Thomas sospirò, intuendo che Newt poco prima era semplicemente infreddolito e non offeso dal soprannome del compagno.
Doveva smetterla di essere così premuroso nei confronti del suo migliore amico, seppur solo mentalmente! 
Insomma, non era mica normale perdere tempo a contemplare i suoi disordinati ciuffi dorati, o i suoi occhi scuri, in contrasto con la pelle un po' troppo chiara e...
«Allora?». Thomas si riscosse dai propri pensieri e notò che era stato Minho a parlare, nonostante anche Newt lo stesse osservando.
«Allora cosa?»
«Il mio sguardo.»
«Oh, quello.»
«Già.»
«Ehm, non so Minho... L'abbiamo fatto solo la settimana scorsa... »
Nel frattempo Newt stava tentando inutilmente di capire l'argomento dell'ambigua conversazione, sbattendo più volte le iridi; dopodiché inizio a sentire nitidamente il mormorio degli studentì e capì che mancavano pochi minuti al suono della campanella. «Entriamo? Sto morendo di freddo, caspio.»
Minho lo ignorò e ondeggiò la nuca verso l'uscita del cortile. «Vuoi davvero un altro due in biologia? Guarda che 'sta volta Teresa non ci aiuterà dopo quello che abbiamo combinato Sabato...»
«Minho, io... Se ne accorgeranno.»
«Ma figurati!»
«Ragazzi?». Newt iniziò a tirare la giacca del moro. «Entriamo? Ho davvero freddo». Thomas lo guardò per una manciata di secondi e si mordicchiò il labbro inferiore.
Poi tornò a scrutare il sorrisetto di Minho e immaginò due corna rosse spuntare dalla sua testa; quindi abbassò nuovamente le iridi verso l'espressione implorante di Newt e non ebbe bisogno di fantasticare nulla perché il volto angelico glielo aveva già dato Madre Natura.
... Però non poteva prendere un altro due in biologia. E alle ultime due ore avrebbe avuto matematica, per Iddio.
La campanella suonò e l'asiatico istintivamente sbottò un: «Thomas, dai!»
«Va bene, va bene! Andiamo!». Minho in tutta risposta mise in mostra un largo sorriso soddisfatto e si voltò, facendosi strada tra la mandria di studenti che si stavano avviando nella direzione opposta.
Thomas lanciò un'attenta occhiata a Newt che stava ancora tenendo un lembo della sua giacca con fare stralunato; dunque sospirò, intuendo che l'unico modo per non avere tremendi sensi di colpa era trascinare anche il più candido angelo all'inferno.
Così afferrò il biondo per un polso e lo costrinse a seguirlo, allontanandosi dall'edificio scolastico, non senza difficoltà: «Ma che fai! Tommy, lasciami! La scuola è dall'altra parte! E' già suonata, rischieremo di arrivare tardi! E che caspio, Tommy! THOMAS CAZZO LASCIAMI!»
Quest'ultimo, dinnanzi alla graduale irritazione dell'amico che poi sfociava spesso in sbalzi di tono e di linguaggio assai peculiari, lasciò finalmente la presa sul suo polso, ormai giunto sul marciapiede opposto rispetto al cortile della scuola.
«Uuuh, il biondino perfettino vuole passare al lato oscuro!», cantilenò Minho con aria assai divertita, ottenendo in tutta risposta da parte del diretto interessato uno sguardo glaciale che lo mise a tacere all'istante.
Thomas si massaggiò lievemente le tempie e sospirò. «Mi dispiaceva farlo entrare da solo», spiegò poi, come se l'oggetto della sua frase fosse un infante incapace di intendere e di volere.
«In effetti è anche l'unico a non essersela mai filata. Ti ricordi quando l'abbiamo fatto con Brenda, Teresa e Gally? Giocare a bowling alle nove del mattino è stato epico», divagò con fare assorto Minho, guardando un punto indefinito nel nulla.
«Si può sapere che cazzo avete nel cervello?!»
«Mi sa che è entrato nella fase schizzoide...»
«Chiudi quella fogna, Minho!». tuonò nuovamente Newt all'orecchio dell'asiatico, stordendolo completamente.
«Se volevate bottarvi la prima ora non avreste dovuto neanche osare avvicinarvi a me! Ma dico io, marinare?! Razza di idioti! Rincoglioniti, caspio! E l'avete fatto pure altre volte?! Tutte quelle assenze... Dio mio! E io che pensavo foste semplicemente cagionevoli di salute!»
«Calmati, Newt, calmati.», si precipitò a ripetere Thomas, impedendo all'altro moro di aprir bocca e di peggiorare ulteriormente la situazione. «Cerca di riprendere il controllo», proseguì, appoggiando una mano sulla spalla del compagno per poi massaggiargliela dolcemente.
«E comunque vogliamo marinare l'intera mattinata, non solo la prima ora.», tossicchiò Minho, rischiando di ottenere come reazione da parte del biondo una seconda sfuriata, evitata in tempo però da Thomas che si affrettò ad appoggiare anche l'altra mano sulla seconda spalla dell'amico, ricevendo così la sua totale attenzione. «Ehi, Newt, tranquillo. Non stiamo ammazzando nessuno. Forse abbiamo marinato troppe volte, uhm, ma oggi è per una buona causa. Cioè, non so un cacchio di scienze, okay? Se vuoi tu puoi entrare alla seconda, non voglio certo costringerti a-»
«No». Newt interruppe il discorso di Thomas e spostò leggermente la nuca, nascondendosi nell'ingombrante giacca. Poi gonfiò le guance e parlò: «Vengo con voi. Ogni volta che avete marinato mi avete lasciato da solo in classe. Non sapevo con chi parlare: A Teresa non sto simpatico, Brenda è sempre con Teresa, mentre Gally fa lo spaccone.»
Di fronte a quell'inaspettata rivelazione Thomas schiuse leggermente le labbra, sentendosi terribilmente in colpa; se non fosse stata per la presenza di Minho che lo metteva un po' in soggezione, si sarebbe sporto un poco e avrebbe lasciato un leggero bacio sulla fronte dell'amico, ma decise di limitarsi ad un: «Scusa, Newt.»
Quest'ultimo in risposta lo scrutò intensamente, quasi fosse incerto se quelle scuse fossero bastate o meno; dopodiché decise finalmente di schiudere le labbra, quando il terzo presente lo precedette sbuffando: «Beh, invece di perderci in certe scenate da gay non potremmo muoverci? Sapete, non vorrei vedere sbucare qualche professoressa.»


___________________________________________________________

HTML Editor - Full Version


*Note di Ev'*
In realtà non so esattamente il motivo per cui nei periodi più tragici e peggiori della mia vita io mi cimenti in storie più leggere e addirittura comiche. Istinto di sopravvivenza?
Sì, un racconto su un nuovo fandom. E' un trauma, davvero, perché tutta la mia ''carriera'' su EFP si concentrava esclusivamente sul fandom di Kingdom Hearts, e, talvolta, su ''Le cinque leggende'', ma in quest'ultimo periodo, boh... 
Mi sono presa in fissa con ''The maze runner''. Ma fissa pesante proprio, roba che ho aperto un profilo roleplay su Newt (E la cosa è grave, molto); tipo che sto sclerando su Newt e Thomas insieme (Non parliamo del video dei due attori che si stavano per baciare perché se no perdo la testa) e... e... Sì, mi sono rincoglionita assai e mi sono venute in mente non so quante storie riguardo questa saga. Mi sa che ci rimarrò un po' in questo fandom. -Rotola via felice.-

Ho divagato abbastanza, perciò posso finirla qui. Dovrei trascrivere il secondo capitolo abbastanza velocemente, quindi al prossimo aggiornamento!
See ya'-

E.P.R.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > The Maze Runner / Vai alla pagina dell'autore: EvgeniaPsyche Rox