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Autore: Natalia_Smoak    10/12/2014    7 recensioni
Attenzione spoiler 3x09
Mia versione di cosa potrebbe succedere dopo il famoso bacio sulla fronte del trailer della 3x09
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oliver Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice:
Sorpresina pre 3x09, che sono sicura ci ucciderà tutti. Spero come sempre di non risultare volgare o sgradevole e che il mio lavoro vi piaccia.
Ovviamente farò anche un post 3x09 nella mia raccolta !
Baci!
 
 
 
Show me a Hero and I will write you a tragedy
 
 
Nessun suono, nessun odore.
Il mondo in torno a me sembra essersi fermato, l’unica cosa che riesco a percepire sono le labbra fresche di Oliver sulla mia fronte bollente.
Lentamente lo sento staccarsi da me; ora siamo un po’ più distanti e riesco a guardarlo negli occhi
“Perché?” sussurro sull’orlo delle lacrime
“Devo farlo. Se non mi consegno a loro le persone di Starling City ne subiranno le conseguenze”  risponde dandomi una lieve carezza sulla guancia.
“E tu quali conseguenze pagherai per esserti consegnato a loro?”
“Felicity, me la caverò, sono preparato a questo” risponde serio
“Si, ma io no!” urlò liberando tutta la mia rabbia e la mia frustrazione mentre le lacrime che avevo così allungo trattenuto si fanno strada sulle mie guance
“Ehi, vieni qui” mi dice prima di prendermi e farmi accoccolare tra le sue braccia.
Il contatto con il suo corpo ha il potere di rilassarmi e mentre lui mi culla riesco anche a riprendere un minimo di controllo su me stessa, anche se ho sempre la faccia sepolta nel suo petto.
“Andrà tutto bene, vedrai” mi sussurra
“Lo dici per tranquillizzare me o te?” gli rispondo io mezza seria e mezza scherzosa
“Ehm, entrambi direi”
Fa per staccarsi da me, ma io lo fermo aggrappandomi con le mani alla sua maglietta
“Felicity…” prova lui per cercare di farmi staccare
“Fai l’amore con me” sussurro con la testa ancora sepolta nel suo petto
“Eh?”
Pur sapendo che lui ha sentito benissimo alzo la testa e con le guance in fiamme  trovo la forza di ripetergli ciò che ho detto: ”Fai l’amore con me”
O la va o la spacca
Per un momento rimane in silenzio, sembra stia decidendo cosa fare, come comportarsi. Per le prima volta Oliver Queen ha perso completamente la bussola.
“è un modo per convincermi a retare qui? Perché se è così devo dirti che non funziona…io voglio molto di più del sesso da te Felicity, pensavo lo avresti capito” dice guardandomi con un aria un po’ dispiaciuta
Mi avvicino a lui, questa volta sono io ha mettergli una mano sulla guancia e ad accarezzar la pelle ispida a causa della barba.
“Voglio che tu faccia l’amore con me per ricordarti, che qui, a casa, a Starling City ci sarà sempre qualcuno ad aspettare il tuo ritorno, Voglio che tu possa ricordarti di me e del mio corpo nelle fredde notti che trascorrerai a Nanda Prabat…” Non finì la frase, semplicemente non ci riuscì perché le labbra di Oliver me lo impedirono.
Oliver mi coinvolse in un bacio vorace, appassionato, un bacio diverso da quelli che ci eravamo scambiati.
Questa volta io non rimasi immobile come le volte precedenti: gli morsi il labbro inferiore, chiedendo accesso alla sua bocca e alla sua lingua.
Lui sembrò contento del mi gesto e le nostre lingue iniziarono a danzare insieme.
In un secondo mi ritrovai con la schiena appiccicata al muro e il corpo massiccio di Oliver che premeva contro il mio.
La sua bocca intanto era scesa sul mio collo e mordeva e succhiava insaziabile.  Emisi alcuni gemiti di piacere che Oliver sembrò gradire, considerando il modo in cui i suoi denti penetravano nella morbida carne del mio collo. Domani avrei avuto bisogno di una scatoletta  di fondotinta.
Sfortunatamente Oliver sembrò essere preso da un baralume di lucidità e si staccò dal mio collo, leggermente ansante poggiò la fronte sulla mia
“Felicity…”
“Oh, no, non ci pensare neanche, questo non è un errore e non metterà in pericolo nessuno di noi”
Lui sorrise leggermente:”Felicity, non ho mai pensato nulla di tutto ciò. È solo che non vorrei che fosse qui”
“Eh?”
“La nostra prima volta, non deve essere qui” ripetè lui guardandola negli occhi
“Casa mia” risposi io levandomelo malamente di dosso e afferrando la borsa per cercare le chiavi della macchina.
“No. Prendiamo la mia moto” ordinò lui serio
“D’accordo, qualsiasi cosa, ma sbrigati”
 
 
Il viaggio in moto fu una piacevole tortura, il mio corpo pressato contro quello massiccio di lui fremeva di anticipazione, e riuscivo a sentire la tensione che i suoi muscoli rigidi emanavano .
 Oliver parcheggiò la moto e con una furia inaudita mi tirò verso la porta di casa mia, cercai nella borsa le chiavi, mentre le labbra di Oliver erano già sul mio collo a torturare e suggere. Con non poca fatica infilai le chiavi nella toppa ed entrammo in casa.
Non arrivammo mai in camera, non quando la superfice della mia porta blindata era cosi vicina. Mollando malamente qualsiasi cosa avessi in mano piombai sulle labbra di Oliver che nel frattempo si stava togliendo la maglietta.
Lo guardai estasiata, e con le dita iniziai a percorrere le cicatrici che rendevano umano quel petto scolpito. Lo sentì sussultare ad ogni mio tocco e complice una audacia per me inusuale iniziai a percorrere con le dita la cicatrice sul suo osso pelvico, quella che sembrava un morso di squalo. Oliver mi bloccò delicatamente il polso quando arrivai all’orlo dei pantaloni.
Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: ”Dopo ti farò vedere fin dove arriva, ma prima dobbiamo occuparci di te”
Le parole e il tono con cui lo disse fecero tremare le mie gambe.
Con un gesto secco mi liberò dalla camicetta facendo saltare tutti i bottoni sul pavimento.
Strizzò entrambi i miei seni con le mani mentre con la bocca mi coinvolse in un altro appassionante bacio. Mi ritrovai a gemere sulla sulle sue labbra .
Come se fossi senza peso Oliver mi prese e mi depositò sul letto e si sdraiò sopra di me , mentre con un sapiente movimento di mani mi slacciò anche il reggiseno.  In un secondo fummo pelle contro pelle, cuore contro cuore.
Abbassò la testa e chiuse le labbra intorno ad un capezzolo, mentre con una mano si occupava dell’altro. Mano e bocca lavoravano in sincrono per farmi sospirare e gemere di piacere.
Però c’era qualcosa che mi turbava; era ancora troppo vestito.
Con la poca coordinazione rimastami, cercai di slacciargli la patta dei pantaloni e abbassargli i Jeans, lui capendo il mio intento si scostò da me per facilitarmi nella manovra e lanciare l’indumento sulla mia moquette.
Trattenni il respiro a guardarlo, Dio, era così bello.
Ancora una volta si mosse veloce, troppo per i miei gusti, ed in unico fluido movimento mi liberò della gonna.
Ora eravamo entrambi in slip e ci guardavamo scrutandoci, volendo memorizzare ogni centimetro di pelle l’uno dell’altra.
Oliver mi prese le gambe e se le mise alla altezza delle spalle e cominciando dai polpacci risalì in una scia di baci umidi, arrivato agli slip mi guardò intensamente, come a chiedere il permesso di ciò che stava per fare.
Io annuì debolmente in preda ai miei bassi istinti.
Lentamente e delicatamente mi sfilò le mutandine e facendomi fremere si avvicinò alla mia parte più sensibile.
“Oliver!” gemetti, incapace di controllarmi, mentre sentivo la sua lingua insinuarsi nelle pieghe del mio corpo.
Oliver continuò ad esplorare, suggere, assaggiare, e io stavo per crollare in mille pezzi sotto di lui.
Venni con un urlo acuto e le unghie affondate nelle sue spalle.
Appena fu sicuro che io fossi in grado di muovere di nuovo qualche muscolo si mosse, ma questa volta io lo anticipai e riuscì a spingerlo con la schiena sul letto, ma solo perché lui non oppose resistenza. Mi
Posizionai a cavalcioni sopra di lui e riuscì a togliergli i boxer. Mi soffermai a guardarlo; era così smaccatamente virile, sembrava una statua greca. A causa della mia distrazione Oliver ne approfittò per ribaltare ancora una volta le posizioni.  Ero intrappolata tra il suo corpo e il letto, ogni centimetro di pelle era a contatto col suo.
“Sei sicura?” mi sussurrò all’orecchio
“Si” risposi io facendo un grosso respiro
Oliver mi afferrò leggermente le ginocchia aprendomi le gambe quanto gli bastava per avere spazio sufficiente. In un solo fluido colpo diventammo una cosa sola. Io chiusi gli occhi alla sensazione e lui emise un sospiro di soddisfazione.
Non mi ricordavo che fare l’amore con una persona fosse così  bello.
Mi intrappolò le mani sopra la testa con i suoi polsi, poi iniziò a muoversi, lento e profondo, in una danza sensuale e  bollente.
Ogni volta che si muoveva andava a colpire proprio quel determinato punto che mi stava facendo perdere la cognizione di me stessa. Iniziai a sospirare e a fare versi di cui il giorno dopo mi sarei vergognata a morte. Ero sull’ orlo del baratro una seconda volta nel giro di pochi minuti.
Oliver si avvicinò alla mia bocca e dopo avermi baciato in maniera passionale lo senti dire:” Ci sei quasi, rilassati, rilassati…”
In pochi secondi venni di nuovo, seguita a ruota da Oliver che incassò la testa nella mia spalla e soffoco un grido animalesco. Ci addormentammo così, l’uno stretto all’altra, tutti nudi e odoranti del nostro stesso peccato.
Il giorno dopo mi sveglia da sola, il mio letto freddo e disfatto, sulle coperte giaceva un biglietto:
“Adesso so per che cosa sto combattendo. Ti amo. O”
 
 
 
  
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