Dicono di me, talvolta,
di nero e di blu
pensieri tarati sul peso di un macigno
Edipico.
Sento che mi guardano, labili
presenze nella mia vita
a me estranea
per mia natura
o scelta
Saprei trovare con certezza
ombre effimere dall'alto della loro figura
avvolte nel mantello della morale
conforto e desiderio
soglia di sopportazione
cosparsa di cocci di bottiglia acuminati
ancora con le impronte di chi li ha posati.
Inseguire un sogno di parole producendo
solo immagini
Come pensi ci si possa sentire?
Il corpo ricorda coinvolgimenti che la mente ha dimenticato
ormai
Pulsioni di lotta
egoismo distruttivo
verso di me.
Campana di vetro, ghiaccio
pianeta ai confini del pensabile
con leggi rovesciate e violette
Forse, un giorno, sarò davvero quello che volete voi.
Scivolo, talvolta, inciampo
la vita diventa il cervello e l'enorme vicolo cieco che è.
Costruirsi un'apparenza fittizia o vera che sia
amare dolere il prossimo
come parte delle tue membra
Svagare - lucciole dell'anima che danzano all'alba
possibile di un nuovo Essere
sentire vivere morire vedere il reale
come fosse una cosa, un tutto
e lacerarsi poter vivere mille personaggi in uno solo
spettatori diversi ma
lo straccio di scena è immutato.
quando il proprio essere ingombra se stesso
gorgo profondo e crosta bianca.
04.11.08 Va.