Attention!!!-Questa storia è narrata dal punto di vista
dei figli di Frank e Gerard. E scritta a quattro mani…
Rou (Miky) nei panni di Belial
Way…
Prudence (Fede) nella parte di Kian Iero.
Abel Way, il cui
punto di vista verrà pubblicato sempre in un capitolo a parte, lo facciamo
insieme o a turni!
Attention n°2 (da parte di Miky soprattutto)- Belial è una fottuta testa
di cazzo, quindi il linguaggio che usa è estremamente pieno di parolacce… Ma soprattutto
vorrei avvertire le fan sfegatate dei My Chem, coloro che non tollerano insulti verso i loro miti! Belial è
davvero davvero offensivo nei riguardi della band e soprattutto
nei riguardi di Gerard. Io ho avvisato… Se volete leggere mi auguro che
possiate perdonarmi tutti questi insulti, ma è il personaggio di Belial che è
controverso… Lo capirete da voi leggendo!!!
Enjoy!<3
Is there noone...
Noone...
Who care?
First Chapter
Belial p.o.v: This is the fucking
life I hate...
-Porca di
quella puttana, dammi il caffè! Passami quella cazzo di moka!!!-
La mia voce
irrompe nella cucina e addirittura da fastidio al legittimo proprietario,
mentre mio fratello mi guarda arrogante dall’altra parte del tavolo.
Agita la
moka per farmi sentire che di liquido non ne è rimasto affatto.
La testa
come ogni santa mattina mi fa un male boia e non so nemmeno come assalire quel
coglione dato che mi è impossibile muovermi se non con la velocità di una
tartaruga.
Stringo le palpebre
per focalizzare la sua figura e noto solo ora quell’orrenda maglia bianca con
le scritte che ha indosso. Dio mio, vorrei strappargliela…
-Guarda, è
finito… Che peccato, Belial… Ops.- Il suo odioso modo di parlare mi provoca un
tale disgusto che non posso far altro che rimanere schifato, nonché irritato a
morte. Prendo la scatola di biscotti e faccio per lanciargliela.
-La vedi
questa?! Sai dove te la ficco, piccolo poser bastardo?!- Lui si mette a fare il
pagliaccio per farmi incazzare ancora di più, come se si gustasse ogni parola
che esce dalle mie labbra.
Poi alle mie
spalle sento dei passi trascinati e uno sbadiglio rumoroso…
Ci mancava
pure quello strafatto di Gerard.
Abbandono il
mio posto imprecando e barcollo lentamente verso l’uscita, quando qualche
strano verso mi arriva alle orecchie.
-Maa… Caffè?
Abel, dov’è il caffè?- M’immobilizzo per ascoltare quale astrusità inventerà
mio fratello. -Papà… Non ce n’è… La moka è troppo piccola, comprane un’altra, no? Così
Belial non se lo scola tutto..- Lo sapevo... Pian piano rivolgo il volto verso
di lui e gli riservo una delle mie espressioni migliori.
-Gerard…
Guarda che io il caffè non l’ho nemmeno toccato. Non so chi l’abbia bevuto…
Bah…- Un terribile capogiro mi assale dopo lo sforzo di cagare mio fratello e
mi obbliga ad appoggiarmi allo stipite per non cadere del tutto.
Altrimenti
con mio padre sarebbero cazzi... Se se ne accorgesse, dato lo stato in cui si
trova privo di caffeina.
Mi strofino
gli occhi e una spinta mi fa quasi ribaltare, io quel deficiente di Abel con i
suoi jeans blu elettrico lo appendo al soffitto...
-Spostati,
razza di ameba…- Cerco di riprendere l'equilibrio, cosa assai complicata e il
rumore di una specie di pentola di fagioli arriva da fuori.
-Ciao!!! C’è
tuo fratello?- Kian... Come suo solito,
deve presentarsi qui con quella bici che ho dovuto dipingergli due mesi fa nel
suo garage.
Esco sulla
veranda e lo vedo sorridere da bravo rincoglionito appena mi vede...
-Sono qui…
Che cazzo hai, deficiente?! Sempre a rompere le palle con quella bicicletta…-
Nonostante lo ricopra di insulti tutte le volte, lui continua a passare a
prendermi.
In effetti
meglio lui che la macchina di mio fratello con i suoi gruppi sfigati...
Com'è che è?
My chem...
My homosexual romance!
Il gruppo di
Gerard.
Alzo lo
sguardo mentre inserisco il cd nel lettore e incontro quello di Iero che è
praticamente calamitato da qualche parte del mio corpo non ben definita.
-Ma che
diavolo guardi? Ma sei strabico?- Lui sbatte le ciglia e diventa di un colore
fragola che quasi mi vien voglia di...
-When I was a young boy...- La mia mente viene improvvisamente
danneggiata da quel baccano proveniente dalla Land Rover di Abel. Mio dio
santissimo...
-EMO DEL
CAZZO!!!!!- Con una manovra la sua macchina arriva quasi a investirmi e Aby si
mette a squadrarmi avvicinando pericolosamente la mano al mio viso.
Non so come,
mi ritrovo lontano da lì e delle cose mi scivolano sulla vita stringendomi
insistentemente.
-Vabbè… Ci
vediamo a scuola…- Mio fratello se ne va a velocità elevata e guardo l'auto
allontanarsi fino a sparire alla curva.
Faccio per
muovermi ma vengo trattenuto dalla presa di Kian, che ormai si fa fastidiosa e
invadente.
Con gli
occhi osservo le mani del coglione che si appiccicano ai miei fianchi e
sembrano non volersi più muovere.
-Iero... Hai
rotto i coglioni. Mollami ora o ti taglio le dita una ad una...- La mia
minaccia sembra non toccarlo minimamente e allora comincio a guardarmi in giro
alla ricerca di un'asta con cui picchiarlo.
La porta di
casa si spalanca e un cespuglio di capelli neri spunta fuori.
-Belial!!!
Cosa cazzo è la bottiglia vuota che c'è nel tuo bagno?!- Come una vipera
sguscio fuori dalla stretta di Kian e lo trascino verso la bici.
-Ma che ne
so... Alcool... Boh! Vodka... Rum.. Non mi ricordo, Gerard...- Iero mi fissa come un
pesce lesso finchè gli faccio segno di muoversi, lasciando così mio padre a
urlare da solo in giardino.
Dopo qualche
pedalata le mani di Kian mi riscivolano addosso, dato che lui e il guidare la
bici come una persona normale sono due cose differenti...
-Ma, che hai
bevuto di bello ieri? Potevi chiamarmi...- Spalanco gli occhi per poi ficcarmi
le cuffie nelle orecchie senza interrompere il contatto visivo tra i nostri
sguardi.
Osservo le
sue labbra muoversi in parole
sconosciute, mentre la sua espressione cambia continuamente.
Faccio
scivolare gli occhi lungo la sua felpa gialla e nera fino a concentrarmi sulle
sue dita che proprio non si scollano da me.
Io questo
non lo sopporto più... Perché deve toccarmi tutte le volte che ne ha la
possibilità?!
-Staccati.-
Lo sussurro a denti stretti, ma lui va avanti a parlare e non mi ascolta.
Non che io
stia ascoltando lui... Siamo pari.
Ad un certo
punto frena e mi fa scendere dal manubrio per mettere il lucchetto alla
bici.
-Che
palle...- Guardo le nuvole con attenzione pensando che forse sarebbe stato
meglio avere le sue mani addosso che andare a scuola.
Poi qualcuno
mi trascina per il cappuccio verso l'edificio scolastico. Ovvero quello che
definirei l'inferno... Sì. Una delle fottute Malebolgie.
Una cuffia
mi scivola fuori e mentre cerco di riprenderla Kian mi strappa del tutto gli
auricolari.
-Stasera
allora?! Vengo da te a bere?!?- Sbatto le ciglia un paio di volte e, prima che
possa rispondere, il dolce suono della macchinetta del caffè mi raggiunge
facendomi voltare verso qull'oasi paradisiaca.
Kian sbuffa
qualcosa e mi segue saltellando mentre inserisco gli spiccioli. Cazzo... Ma
dove sono tutti i miei soldi?!
-Hai 40 cent?-
Lui fa uno strano verso e tira fuori il portafoglio per cercare qualcosa. E
subito vedo luccicare banconote verdi...
-Vedi, i
Leathermouth hanno fruttato qualcosa! Mica come i My homosexual romance...-
Prendo le monete e le spingo nella fessura aspettando poi il mio caro e amato
caffè.
-Ma l'altro
giorno tuo padre non ti ha dato cento dollari? Che fine hanno fatto?- Alzo le
spalle e prendo il bicchiere di plastica per poi ricominciare a camminare per
il corridoio.
Cento
dollari... Dove saranno? Ho preso da bere... Ho preso le vernici... Ho preso
dei cd... Bah. Come li ho spesi tutti?
-Belial...
Mi ascolti? Guarda che Gee mica ti da soldi solo per bere!- Continuo ad
ammirare il mio caffè, quando sento un profumo odioso avvicinarsi.
Abel...
-Che cazzo
vuoi ancora?! Pure qui devi rompermi il cazzo, Abel? Sei davvero un…- Mi blocco
quando vedo il suo braccio strisciare sul corpo di Kian.
Ma questo
idiota che ci fa qui? Perchè? Perchè?!
-Senti Kian,
ti va se oggi andiamo insieme a bere qualcosa?- I miei passi si fermano quando
sento quella stupida proposta.
Lui deve
venire da ME a bere... Da me.
Svolto verso
una delle uscite e corro in cortile, non ho certo voglia di vedere quello
stronzo che mi toglie anche l'ultima ragione di vita.
Raggiungo
l'ombra di un portico e mi siedo riavviando il mio lettore. Dopo cinque
nanosecondi lo butto in cartella e mi concentro a sentire gli uccellini che
cantano. Abel del cazzo...
Chissà ora,
saranno tutti sorridenti insieme al bar della scuola.
Quanto lo odio...
Quanto vorrei che sparisse dalla faccia della terra.
Se mio padre
non gli desse sempre ragione, magari ora non pretenderebbe tutta l'attenzione
delle persone che mi avvicinano. Cioè Kian e basta...
I miei
pensieri vengono interrotti da un passante che sussurra al suo amico -Vedi...
Questo è il fratello spostato di Abel. Poverino... Way dice che è pazzo...-
Ed è come se
tutto il mal di testa da sbornia passasse... Mi fiondo verso di lui,
accorgendomi solo quando un pugno mi colpisce in pieno viso che è alto il
doppio di me.
-Io ti
prendo l'intestino e ti ci strozzo...- Mi rialzo a stento e cerco di stare in
piedi, notando poi il sangue che mi esce dal labbro. Il mio piercing...
Alzo la
testa e lo fisso per qualche secondo.
-Pazza sarà
quella puttana di tua madre, stronzo.-
Non faccio quasi in tempo a finir la frase che mi ritrovo nell'erba al
di là del porticato con questo che si avvicina pericolosamente a me.
-Ecco,
dai... Spaccami il muso, razza di scimmione ritardato.- Il tipo cade di lato e
una maglia sparaflashante attira la mia attenzione.
Ci mancava
Kian a rompere le palle. Tutte le volte che stanno per colpirmi, lui arriva a
tirarmi fuori dai casini. Come se a me facesse piacere...
Iero cade al
mio fianco e un gemito di dolore gli scappa dalla bocca appena picchia la testa
a terra.
Mi volto a
guardarlo e lo vedo massaggiarsi la nuca, mentre la mia mano corre subito ad
afferrare la cosa più preziosa che io possegga.
Sfoggio la
lama argentata accompagnata da un sorriso sbieco...
-Che cazzo
fa-- Taglio la manica del giubbino del gorilla, che comincia a perdere piume
macchiate di rosso vermiglio.
Spalanco gli
occhi nel vedere la scena che comincia a farsi interessante, ma Kian mi tira
lontano da lui.
-Ma sei
deficiente? Chi cazzo ti ha dato quel col... Oh.- Incrocio i suoi occhi e un
mezzo sorriso mi si disegna sulle labbra, quando però qualcuno mi strattona e
delle urla riempiono il cortile.
-Way! Che
hai fatto?! Sei un ragazzino deviato! Sei un piccolo delinquente! Tutte le
volte che c'è casino ci sei tu! Sempre! Sempre tu!- Stringo nella mano il
coltello e ho come una strana voglia di piazzarglielo nel petto a 'sto vecchio.
Poi Kian mi
tira la manica impedendomi di compiere la mia opera.
-Cazzo... Ci
fissano tutti!! Andiamocene...- Il prof mi tira la felpa mentre indica a Kian
la scuola, senza dire nulla.
-Beh? ha
finito di scuotemi o vuole che gli regali un bel paio di maracas?- Lui mi vuole
quasi sputare in faccia ma si trattiene, limitandosi a farmi strisciare fino
alla presidenza.
La preside
mi analizza da mezz'ora, senza dire nulla se non di smettere di guardarla in
questo modo inquietante.
Poi
all'improvviso la porta si spalanca ed entra Gerard con il fiatone di chi ha
corso da casa a qui senza fermarsi.
-Ah... Signor Way... Eccola finalmente! Come puo' vedere anche oggi suo figlio
è qui e non a lezione.- Mi guardo lo smalto sulle unghie, che si sta staccando
a chiazze, quando una mano mi si poggia sulla testa e mi arruffa i capelli.
-Ehm... Ma
sa, signora, lui è un po' particolare e... Cosa ha fatto stamattina?- Abbasso
la testa per farlo staccare da me, ma lui imperterrito mi tiene i capelli.
-Ha tagliato
il braccio ad un compagno...- Sento il respiro di Gerard bloccarsi, intanto che
la sua presa si rafforza.
Poi i suoi
occhi mi spuntano davanti e mi fissano.
-Cosa hai
fatto?!?!?!- Alzo un sopracciglio e sposto la testa di lato.
-Ho tagliato
il braccio a un tipo... Mi andava di farlo.- I suoi due fanali finiscono per
magnetizzare il mio sguardo, obbligandomi a spalancare gli occhi a mia volta.
Sarà la centomillesima fottutissima volta che ci osserviamo in questo modo.
Frank dice
sempre che con quest’espressione illuminiamo la stanza.
Preferirei che
ci fosse Frank qui, lui capirebbe… Lui non domanderebbe mai perché mi sono
buttato in una rissa. Mai…
La voce di
Gerard torna a riempire la stanza e mi distrae dai miei pensieri.
-E a me
invece non va che tu accoltelli i tuoi compagni senza una motivazione logica….
Belial, ma tu ti rendi conto di quello che fai? Mi esci di casa ubriaco e
arrivi qui a picchiare la…- Gerard si immobilizza quando qualcuno apre la porta
dello studio e lo vedo sconvolto, quasi afflitto.
Ritorno ad
osservarmi le unghie ed una voce dal timbro profondo comincia a parlare.
-Signor Way… Salve. Sono lo psicologo della scuola, desidererei parlargli in
privato.- Vedo l’ombra della preside avvicinarsi agli altri due, il rumore dei
suoi tacchi è insopportabile.
Sarà perché
mi ricorda quello delle scarpe preferite da quella puttana di Lindsey… Le
indossava quando se n’è andata.
Ascolto la
signora Taylor spiegare a Gerard la mia situazione e del motivo del richiamo
dello strizza cervelli. Poi la mano gelida di mio padre afferra la mia per
accompagnarmi in corridoio, mentre porta il cellulare all’orecchio.
Questo è
l’unico contatto che posso guadagnarmi… Mi sfiora solo quando deve trascinarmi
via dai guai.
-Frank… Sono
io. Vieni a scuola a prendere Bel. Nono, Kian oggi non è con lui… Tranquillo.-
Alzo la testa e incontro i suoi occhi che sono mutati in un grigio spento.
In questi
momenti mi sento una schifosissima merda…
Lui mi passa
le dita frai capelli e la fa scivolare fin sotto il mento per non farmi rompere
il contatto visivo.
-Stai con
Frank… Quando torno poi riprendiamo a parlare.- Mi allontano dalla sua presa e
vado ad aspettare Frank in cortile, senza nemmeno rivolgere la parola a quel
rincoglionito di mio padre.
Dieci minuti
dopo mi ritrovo seduto in macchina con il caro Iero-padre che dondola la testa
al ritmo della musica.
Non mi ha
chiesto nulla, come previsto…
Guardo i
giardini scorrere fuori dal finestrino e ci vedo bambini che stanno mano nella
mano con la mamma che li porta all’asilo. Io ci andavo con Frank…
-Lial… Come
mai Kian non è con te?- La sua stranissima voce mi fa tornare al presente e mi
volto verso di lui cercando una risposta che non lo deluda.
Se sapesse
che Kian è intervenuto nella rissa anche questa volta, mi toccherebbe rivedere
il suo sguardo disilluso.
-Lui è… Ha
cercato di aiutarmi, ma il prof l’ha mandato via. Voleva solo impedirmi di far
male all’altro e a me stesso.- L’auto
si ferma a casa Iero e scendiamo per poi dirigerci in cucina.
Jamia si
presenta subito a dare il benvenuto con il sorriso sulle labbra.
È sempre
così, qua… Non capita mai di entrare e non trovare nessuno ad aspettarti.
Da me…
Da me anche
se mio padre e mio fratello ci sono, nessuno si prende la briga di salutare.
Frank mi
prende la spalla e mi porta fino al tavolo per farmici sedere, offrendomi poi
un caffè quantità-Way.
-Dalla tua
faccia si direbbe che stamattina non ne hai ingerito a sufficienza… Tuo padre
lo ha finito tutto? Gee è irrecuperabile…- Sorseggio il mio maxi-caffè e
osservo Jamia trafficare per la cucina, per poi andare in salotto.
Frank mi
passa la mano davanti agli occhi e me lo ritrovo a pochi centimetri che mi
esamina attentamente.
-Che… che cosa stai facendo?!- Arrossisco, perché
è come ritrovarmi addosso lo sguardo di Kian… E ciò è estremamente
imbarazzante.
Le sue dita
mi afferrano il mento e mi bloccano il viso nella sua direzione. Oddio, ma che
cavolo…?!
-Hai appena
fatto una delle espressioni più simili a Gee, che io abbia visto sul tuo viso!!!!-
Sbarro le palpebre e continuo a fissarlo con le guance che scottano.
-Oddio!!!
Lial!!! Sei uguale!!! Ugualissimo!!!!- Quasi cado dalla sedia, quando
(ringrazio il cielo) Jamia lo richiama per aiutarla a rifare il letto e lui
corre subito da lei. Ritorno alla mia bevanda ormai tiepida e contemplo le foto
attaccate al frigorifero con le calamite colorate.
I cari Iero
sono tutti vicini e sorridenti, Kian abbraccia sua sorella, con le braccine
corte da bambino di sei anni qual’era. Io di foto prima dei sei anni con la mia
famiglia non ne ho più…
Qualche
insano di nome Gerard Way ha deciso di farle sparire, dopo il divorzio.
6 settembre
2017, al ritorno dal mio primo giorno di scuola mi aspettava un bel falò in cui
i sorrisetti folli di Lyn-z diventavano cenere trasportata dal vento.
“La cenere
va via, via con la mamma, Bel…”
Squilibrato…
Poggio la
tazza nel lavandino ed esco di casa per andare a rintanarmi nella mia stanza.
Tanto abito
a due case di distanza….
Qualche ora
più tardi, qualcuno comincia a scuotermi per le spalle, interrompendo i miei
sogni.
La voce più
insopportabile del mondo, quella che ha dato vita a quel cazzo di movimento
emo, mi risveglia nel giro di pochi istanti.
-…scappato
da Frank?! Ti avevo detto di stare con lui… Mi ha telefonato preoccupato,
cazzo! E non potevo nemmeno venir via da scuola!!- Mi metto a sedere e sistemo
le bende sulle braccia davanti al viso turbato di mio padre.
Come se non
sapesse già che le mie braccia sono mutilate… Ogni volta deve farne una tragedia.
Mi agguanta
il polso e lo tira verso di sé, obbligandomi ad avvicinarmi a lui.
-Sei venuto
qui per farti questo? Ma ti sembra normale lasciare casa di Frank per
rinchiuderti solo in questa topaia a rovinarti?!- Lo guardo dritto negli occhi
e mi aggrappo alla sua giacca con la mano libera.
-Io vado
dove mi pare a farmi tutto il male che voglio, stronzo. Tu non dovresti nemmeno
parlarmi, dato che sei il primo ad avere cicatrici… Non puoi biasimarmi,
Gerard.- Con forza sovraumana mi libero da lui e vado ad indossare una
qualsiasi felpa nera.
Lui rimane
immobile mentre io esco dalla stanza e scendo le scale per cercarmi una red
bull da bere. Anche perché è una delle poche cose che si trovano in dispensa….
I suoi passi
mi seguono per tutto il tragitto, finchè mi faccio cadere sul divano per vedere
se passano qualche film horror a quest’ora del mattino.
Ma lui
stacca la spina del televisore prima che io possa accenderlo e si siede sul
tavolino di legno di fronte a me.
-Senti
Belial… non ho voglia di ripetermi per la milionesima volta… Ma tu devi
ascoltarmi. Appunto perché ci sono passato anche io, so bene come ti senti.
Però non è giusto che continui a farti tutto questo…- Molto interessato ai suoi
discorsi da emo-depresso, tiro fuori il cellulare dalla tasca e digito un
messaggio per Kian, ritrovandomi però a mani vuote in pochi secondi.
Le parole di
mio padre si disperdono nell’aria mentre sorseggio red bull e penso a quelle
stupide iridi nocciola a breve lontananza da me. Chissà se Kian mi si avvicinerà
mai così… Proprio come ha fatto oggi con Abel.
Con la coda
dell’occhio intercetto la figura di mio fratello appoggiata alla porta del
salotto.
Mi fissa con
la solita aria superba, assaporandosi la mia nuova disfatta.. Con Kian, oggi,
ha fatto la stessa identica cosa.
Il tono
della voce di Gerard si fa sempre più alto e ringrazio la mia capacità di non
ascoltare nulla di quello che dice ‘sto vecchio stralunato.
Il suo viso
però si avvicina sempre più pericolosamente al mio, fino quasi a toccarci. Vedo
i miei occhi riflessi nei suoi e lo trovo un agghiacciante gioco di specchi,
dato che siamo uguali.
È nauseante…
-Lavati i
denti.- Sputo una stupida frase che sia in grado di allontanarlo da me.
Lo specchio creato
dalle sue iridi si fa enorme e un continuo cambio di espressioni mi si offre
alla vista, roba che ogni emo del cazzo pagherebbe per vedere.
-Che diavolo
spari, deficiente di un figlio?! Io faccio discorsi seri e tu mi parli dei miei
denti! Io ti prendo a schiaffi!! Ti mando da tua nonna…- Alla parola nonna
indietreggio e lo guardo stravolto.
-No. Fottiti
schifosissimo emo… Vai a tagliarti tu da tua madre.- Mi alzo e vado al piano
superiore senza far più caso a quello che urla quello schizofrenico.
E nemmeno
voglio vedere mio fratello godere della mia sofferenza… Non dopo quello che ha
fatto con Iero. No… No, non voglio più che mi porti via tutto.
Dei passi
svelti salgono le scale e mi sporgo tra le tende che coprono l’arcata che
collega la mia camera a quella di Abel.
Lui chiude
la porta dietro di sé e si volta a guardarmi.
I suoi
stupidi occhi Lyn-z-shaped mi analizzano per un attimo prima che apra
quell’inutile cosa chiamata bocca.
-Beh? Che
vuoi, pazzo?- Mi avvicino a lui, evitando di guardare i poster degli MCR e
degli MSI appesi alle pareti.
-Che cazzo
stai cercando di fare, stronzo? Guarda che lui mica ci sta con te… Sei solo un
fottuto egocentrico del cazzo! Io ti ammazzo…- Gli afferro il colletto e l’ennesima mancanza di equilibrio, dettata
dalla debolezza delle mie ginocchia, rischia di buttarmi a terra mentre mi alzo sulle punte.
-Ma che
vuoi? Io faccio quello che mi pare, mica hai il monopolio su Iero solo perché
lui ti fa la corte! Tu lo tratti come una merda! Dovrebbe lasciar perdere
quelli mentalmente instabili come te!!!- Alle sue parole, la lotta trai nostri
sguardi finisce con la mia ritirata.
Mi avvio
verso la stanza cercando di tenere un minimo di dignità, mentre il mio corpo
sembra perdere tutta la forza che aveva.
Mi appoggio
alla tenda per sostenermi. Io non mi merito nulla da Kian, non voglio nulla da
lui…
Con tutto il
dolore che gli provoco con la mia indifferenza, non posso pretendere niente.
Se lui vuole
frequentare di più Aby che me, io non posso protestare. Non sono certo la
compagnia migliore trai due…
-Però…
Faresti comunque meglio a non fargli male… Davvero, altrimenti io…- Chiudo la
tenda alle mie spalle e cado davanti allo stereo, accendendo la musica a palla,
prima che mio fratello mi senta piangere.
-Vaffanculo…
Vaffanculo…- Con le lacrime agli occhi afferro il barattolo di vernice e il
pennello per dirigermi al muro che separa le stanze.
Togliendo il
tribale che ho disegnato con Kian, riuscirò a non pensarci più… No?
No…
* * *
Kian p.o.v.: This is the fucking life I have...
-Buongiorno principessa,sorridi,è un nuovo luminoso giorno!-
Mi stropiccio gli occhi e alzo la testa dal cuscino per vedere chi
è quel pazzo che ha il coraggio di chiamarmi a quest'ora del mattino.
E' possibile che non si possa mai dormire in santa pace dentro
questa casa?
-Coraggio Kian...è ora di alzarsi,sono le sette e mezza,hai
esattamente dieci minuti per lavarti,fare colazione...passare a prendere
Bel...-
Belial!Cristo santo!Non ce la farò mai!
-Cavolo papà,potevi svegliarmi prima!- salto giù dal
letto,correndo verso il bagno e oltrepassando mia sorella,mentre sento un -
Buongiorno anche a te figliolo...- sarcastico,proveniente dalla mia stanza.
L'immagine che mi rimanda il piccolo specchio del bagno non è
delle migliori;le occhiaie rosse e gli occhi sanguigni sono un chiaro segno
della notte scorsa.Ma che colpa ne ho io se quel pazzoide di un Way ha deciso
che mandare messaggi alle tre del mattino è diventato il suo nuovo sport
preferito?Fino a poco tempo fa era quello di insultarmi,cosa che per altro ha
fatto via messaggio.
Mi faccio rapidamente una doccia,cercando di lavare via gli ultimi
segni del sonno.Quasi scivolo nella doccia,per uscire il più in fretta
possibile.
Esco dal bagno senza accapatoio e asciugamano,creando un lango per
il corridoio e beccandomi un 'Eugh!' di disgusto da parte della mia dolce
sorellina. Saltello fino in camera e metto i primi vestiti che trovo,lasciando
perdere la malsana idea di asciugarmi i capelli mentre mi lavo i denti.
Scendo le scale di casa a due a due,andando in cucina e
acchiappando un toast e una banana.
-Ti ho preparato il latte al cacao, Kian tesoro...- mia madre si
gira verso di me e mi sorride luminosa.
Davvero non so come fa ad essere così allegra e sorridente a
quest'ora della mattina.
Il mio sguardo vaga sul posto di mio padre e comprendo che per
stare dietro ad uno come lui ci vuole una prontezza di riflessi non
indifferente.
Tra noi,i piccoli progetti che porta avanti,la sua 'garage-band' e
il suo lavoro fisso da psicologo personale della famiglia Way,non so come
faccia ad essere così iper-attivo. Ha quarantacinque anni ma sembra più
ragazzino di me.
-Frank,per l'amor del cielo,smettila di saltellare sulla sedia e
vieni a darmi una mano...credo che oggi tocchi a te accompagnare Cheyanne a
scuola...- appena mia madre pronuncia il suo nome,nemmeno fosse stata
chiamata,spunta la testolina bi-color di mia sorella. Sorridente come sempre.
-Bonjour famiglia...- sbuffa,prima di sedersi e agguantare la scatola
di biscotti da sotto il naso di mio padre.
Le treccine rosse e castane,ondeggiano al ritmo della sua
testa,mentre canticchia qualcosa versandosi il latte;i suoi occhi,tali e quali
a quelli di mamma,saettano qua e là per la stanza,in cerca del telecomando.
-Kian...hai visto per caso...?-
Gli lancio il telecomando appoggiato sulla mensola e lei sorride
soddisfatta,mentre si aggiusta i centoventimila pizzi e altrettanti lacci
sparsi per il suo vestito ghotic lolita.
Il mio sguardo si sofferma sull'orologio in cucina,facendomi
rendere conto del mega-ritardo che probabilmente farò a scuola.
-Stra-cazzo!Ma è tardissimo!- urlo, e mi fiondo fuori dalla porta
sul retro,andando a recuperare la bmx in garage.
Quando sfreccio davanti la finestra della cucina,vedo mia madre
sporgersi dalla finestra con in mano un mestolo,gridando - Non si dicono
parolacce in questa casa!- con il sottofondo delle risate di mio padre e mia
sorella.
Sorrido ancora,quando arrivo davanti alla porta di casa Way;che
viene aperta senza che io bussi.
Davanti a me,appare la figura alta e slanciata del gemello tutto
fare...l'uomo dei corsi extra scolastici...l'onore della famiglia...Abel Way
insomma.
-Ciao!!! C’è tuo fratello?- domando,cercando di scorgere la figura
di Belial da dietro le sue spalle.Lo vedo avvicinarsi e spostare suo fratello
in malo modo,raggiungendoci in veranda.
-Sono qui… Che cazzo hai, deficiente?! Sempre a rompere le palle
con quella bicicletta…-
Alzo lo sguardo su di lui,soffermandomi su ogni particolare del
suo viso che oramai conosco a memoria,su ogni piega della sua maglia nera,su
ogni parte di lui che potrei descrivere ad occhi chiusi ma che non mi stanco
mai di guardare.
Abel ci sorpassa,entrando in macchina e accendendo lo stereo,che
spara a palla una canzone della band di mio padre e di Gerard.
Ma le parole mi arrivano lontane,al momento sono intento a fissare
le mani affusolate di Bel prendere il cd e metterlo dentro il lettore.
-Ma che diavolo guardi?Ma sei strabico?- la sua voce mi arriva
dritta alle orecchie,costringendomi ad alzare subito lo sguardo e facendomi
colorare le guance di un bel rosso acceso.
Non appena si accorge della canzone messa su da suo fratello,gli
urla dietro un - EMO DEL CAZZO!!!!!- non preoccupandosi che il padre possa
sentirlo o meno. Ma suppongo ci sia abituato oramai.
Abel si avvicina a noi con la macchina,col chiaro intento di fare
qualcosa a Bel...queste scene si ripetono quasi ogni mattina nel giardino di
casa Way.
Fortunatamente,ho la prontezza di riflessi necessaria per tirare
via Belial prendendolo per la vita.
-Vabbè...Ci vediamo a scuola...- Abel ci fa un cenno con la
testa,prima di ripartire a tutta velocità,sommergendoci del fumo della sua
dannata jeep.
Rimaniamo a guardarlo diventare un puntino sempre più lontano, e
le mie mani rimangono ben ancorate ai fianchi di Belial.
Sembra così piccolo così...da questa prospettiva. I suoi capelli
neri, che profumano di shampoo alla fragola,mi solleticano il naso. Mentre la
testa si muove al ritmo dei suoi sbuffi.
-Iero...Hai rotto i coglioni.Mollami ora o ti taglio le dita una
ad una...-
Abbasso lo sguardo quando lo sento parlare;oramai sono abituato a
queste minacce...sono rari i momenti in cui riesco a stargli così vicino...non ho
intenzione di farmeli rovinare dai suoi vaneggiamenti omicidi.
Improvvisamente,un rumore di una porta che sbatte ci fa sobbalzare
entrambi,mentre contemporaneamente voltiamo la testa in direzione della
veranda.
Un Gerard Way ancora in pigiama ci si avvicina minaccioso
brandendo una bottiglia vuota.
-Belial!!!Cosa cazzo è la bottiglia vuota che c'è nel tuo bagno?!-
Sento Bel scivolarmi via dalle braccia,mentre mi spinge verso la
bici che avevo lasciato sul viale.
-Ma che ne so...Alcool...Boh!Vodka...Rum..Non mi
ricordo,Gerard...-
Non deve essere bello sentirsi chiamati col nome di battesimo
anzichè con un appellativo carino,per un genitore.Ma d'altronde questa è solo
una delle mille e più stranezze di Bel,che sto fissando a bocca aperta da
almeno cinque minuti...più per il fatto che non mi abbia detto nulla
dell'allegra bevuta di ieri che per altro.
Lui mi guarda in maniera eloquente,facendomi capire che è meglio
partire subito,prima che Gee lo prenda a calci. Lo faccio salire sul manubrio e
comincio a pedalare,voltandomi per salutare Gerard,che ci urla dietro dalla
veranda.
Dopo aver superato due o tre case,levo le mani dal manubrio e
poggio le mani sulle cosce di Bel,sporgendomi in avanti verso il suo viso.
-Ma,che hai bevuto di bello ieri?Potevi chiamarmi...- gli dico
guardandolo nei suoi grandi occhi verdi,mentre ricambia il mio sguardo allibito
e si ficca le cuffie nelle orecchie,pur non smettendo di fissarmi.
-Ieri mi hai subissato di messaggi minatori e di morte...non
potevi metterci nel mezzo un bel ’Kian,mi sto scolando qualcosa di
indecifrabile,ti va di venire?Così te lo avveleno e poi te lo offro!'...mi
sarei accontentato anche di questo eh...- gli sorrido,anche se so perfettamente
che non mi sta ascoltando. Come sempre.
-Staccati.- mi dice glaciale,ma io continuo ad ignorarlo e a
sorridergli.
Mi tratta così da quando più o meno ci conosciamo...ovvero
praticamente sempre. Forse non si è nemmeno accorto che potrei volentieri
estirparmi il cuore e bruciarlo davanti a lui,se solo me lo chiedesse...o forse
lo sa ed appunto per questo si comporta così.
E' così tristemente sfinente stare con lui. E' come avere davanti
un muro invalicabile...come giocare una partita di ping pong contro un
muro...la pallina torna sempre indietro.
Non c'è mai dialogo tra noi,io cerco di coinvolgero nei
discorsi...di farlo ridere...o almeno di farlo sentire un tantino più felice.
Ma tanto me lo dice anche lui che sono un incapace su tutti i
campi;soprattutto in questo.
Arrivati davanti al parcheggio delle biciclette lo faccio
scendere,mentre metto cavalletto e lucchetto alla bici.
-Che palle...- dice,rivolto più a se stesso che a qualcuno in
particolare,mentre osserva l'immenso edificio di pietra e mattoncini rossi
davanti a noi.
Goia e gaudio...un’altra meravigliosa giornata di scuola ci
attende! Sbuffo prima di agguantare Bel per il cappuccio e trascinarlo dentro
l'edificio.Mentre si dimena dalla mia presa gli vedo cadere una cuffietta, con
l'occasione gli levo anche l'altra...forse così mi sentirà.
-Stasera allora?!Vengo da te a bere?!?- gli domando
sorridendo,sperando che dica di si;ma nemmeno due secondi dopo la mia
affermazione,la sua attenzione viene catturata dal rumore che produce la
macchinetta del caffè nell'atrio.
-Dannate macchinette...- borbotto,mentre lo seguo saltellando
verso quella macchina infernale.
Inserisce i soldi nella fessura febbrilmente.Dio,sembra un drogato
in crisi d'astinenza!
-Hai 40 cent?- da quando siamo partiti da casa sua,questa è la
frase più lunga che mi ha rivolto.
Mi lascio sfuggire un gemito di disappunto,mentre tiro fuori dalla
tasca il portafogli,tirando fuori gli spicci.
-Vedi,i Leathermouth hanno fruttato qualcosa!Mica come i My
Homosexual Romance...- lo guardo per un secondo,prima di dargli le monete che
prontamente inserisce nella fessura.
Tutta questa passione per la band di mio padre,proprio non la
capisco...eh,sai che novità!
-Ma l'altro giorno tuo padre non ti ha dato cento dollari?Che fine
hanno fatto?- gli domando,mentre lo vedo spalmarsi sul vetro della macchinetta
che fa intravedere la preparazione del caffè.
Afferra il bicchiere di plastica con le mani guantate e si avvia
per il corridoio.
-Belial...Mi ascolti?Guarda che Gee mica ti da soldi solo per
bere!-
Non mi presta la benchè minima attenzione,così mi limito a
seguirlo a testa bassa per buona parte del corridoio,fino a quando sento una
presenza insinuarsi tra noi due.
Abel...
- Che cazzo vuoi ancora?! Pure qui devi rompermi il cazzo, Abel?
Sei davvero un…- vedo Bel bloccarsi nell'esatto momento in cui mi blocco anche
io,mentre la mano di Abel scivola veloce sul mio fianco.Ma cosa...?!
-Sent Kian, ti va se oggi andiamo insieme a bere qualcosa?-
Spalanco gli occhi e arrosisco fin sulla punta dei capelli. Ma
cos'ha oggi? Non mi ha mai...
Cerco Belial con lo sguardo,ma pare essersi
volatilizzato,lasciandomi in una situazione estremamente imbarazzante.
-Ehm… Io… Non saprei se… Sai…- mi volto per vedere se Bel è ancora
da qualche parte,ma Abel insinua le sue dita sul mio fianco,tra i jeans e la
maglietta.
Questo contatto mi fa rabbrividire non poco,mentre la sua presa su
di me si rafforza.
-Lascialo stare quello… è inutile che provi a instaurare un
qualsiasi rapporto, tanto lui non vuole nessuno.-
Le sue parole mi lasciano completamente di stucco,e non riesco a formulare
un pensiero normale che non sia 'Scappa ora!' fino a quando il mio cervello si
riattiva magicamente,facendomi mormorare un sì.
Ci fermiamo in mezzo al corridoio e vedo i suoi occhi trapassarmi
da parte a parte,come volesse farmi una tac delle emozioni.
Il suono della campanella mi da una valida scusa per scappare da
quel contatto così strano,dandomi la possibilità di fiondarmi in bagno a fumare
circa seimila sigarette per ritrovare la mia pace interiore.
Mi chiudo nel primo bagno libero e mi lascio scivolare contro la
porta,mentre aspiro una boccata di fumo che poi getto fuori creando tanti
piccoli cerchietti.
Dovrei essere in classe ora...ma tanto i miei voti stanno 'calando
inesorabilmente a causa delle sue cattive compagnie' quindi tanti cazzi...se lo
possono scordare che lascio Bel...fottuta professoressa di lettere del cazzo.
Butto la sigaretta nel water e tiro lo sciaquone,mentre agito le
mani per levare un pò l'odore del fumo.
Non appena apro la porta però,ci manca poco che non tiri un urlo da
arrivare fin giù a New York.
Bel versus due energumeni mai visti prima,sta agitando le braccia
come uno schizzato,mentre i due gli si avvicinano pericolosamente.Cazzo.
Mi fiondo il più velocemente possibile nel cortile,ma quando arrivo
Bel è già disteso per terra,con il più alto tra i due che gli si avvicina
sempre di più.
Con la spinta datami dalla corsa mi lancio addosso al tipo in
questione,facendolo cadere rovinosamente di lato;e trovandomi per terra e con
la testa dolorante circa un secondo dopo...non avevo calcolato il suo
amico.Fottuto stronzo...
Vedo Belial tirarsi improvvisamente su a sedere e trafficare con
le tasche della felpa.
Mentre a fatica mi tiro su anche io,sento il tipo urlare - Che
cazzo fa- prima di vedere volteggiare le piume intrise di sangue dal suo
giubbino.
Boccheggio per la millesima volta in questa strafottuta
giornata,prima di afferrare Bel per un braccio e scuoterlo.
-Ma sei deficiente? Chi cazzo ti ha dato quel col... Oh-
Il coltello che impugna Belial è quello che gli ha regalato mio
padre per il compleanno...quell'uomo è un folle,ne ho la certezza assoluta.Lui
mi guarda accenando un sorrisetto sbieco,prima che grida inumane rimbombino per
tutto il cortile.
-Way! Che hai fatto?! Sei un ragazzino deviato! Sei un piccolo
delinquente! Tutte le volte che c'è casino ci sei tu! Sempre! Sempre tu!- il
professore di fisica ci raggiunge agitando le braccia,con la faccia talmente
rossa che sembra stia per esplodere.
Giro lo sguardo verso le finestre che danno sul cortile,accorgendomi
che mezza scuola è intenta a fissare la nostra scenetta patetica quotidiana.
-Cazzo...ci fissano tutti!!Andiamocene...- tiro la manica della
felpa di Bel,che però non mi degna di uno sguardo.
Il prof mi indica la scuola in un gesto imperativo,e io non posso
far altro che correre verso la mia classe e andarmi a sedere al mio
posto,mentre faccio finta di ascoltare la tirata che la prof di matematica mi
sta facendo sul 'comportamento civile all'interno di una scuola'.
Le sue parole non hanno assolutamente senso per me...sono troppo
impegnato a guardare fuori dalla finestra...a guardare Bel che viene trascinato
in presidenza per la terza volta questa settimana...a vedere Gerard arrivare di
corsa nemmeno venti minuti dopo.
Che cazzo di casino.
Le rimanenti cinque ore a scuola sono un'agonia. Il mio pensiero
va costantemente a Bel e a quello che possono avergli detto...o peggio,fatto.
Giuro che se lo espellono me ne vado anche io.
Non appena suona la campanella dell'ultima ora,mi fiondo fuori dalla
classe,prendendo i libri velocemente.
Quando scorgo una testa castana,spuntare dal marasma di gente
presente in corridoio,mi dirigo a passo spedito verso la sua direzione.
-Tuo fratello?Dov'è?Come sta?Che gli hanno detto?- cerco di farmi
notare da Abel,che si ferma nel corridoio e mi guarda aprendo le braccia.
Sto per andargli incontro,ma il contatto di stamattina mi fa
arrestare sui miei passi a più di un metro da lui.
Lo vedo avvicinarsi velocemente e bloccarmi i polsi,prima di
schiacciarmi contro il suo petto e allacciare le braccia dietro la mia schiena.
-Tranquillo...Va tutto bene!E' con papà a casa ora...vieni con me
al bar?- mi sussurra all'orecchio,facendomi provare di nuovo la sensazione
strana di questa mattina.
Cerco di scansarmi da lui e di trovare una scusa plausibile per un
rifiuto,mentre scuoto la testa.
-Devo andare dal fruttivendolo con mio padre...- l'unica cosa che
riesce a partorire la mia mente è questa stronzata colossale. Non mi fermo
nemmeno a vedere se ha capito...mi limito a montare sulla bici e a levare
lucchetto e cavalletto alla velocità della luce.Mentre mi dirigo a casa
praticamente volando.
Appena arrivato,mia madre mi accoglie con uno sguardo
glaciale,facendomi bloccare sul posto.
-Ha chiamato la preside poco fa,brutto scellerato...mi ha detto
che se continui a prender parte alle risse a scuola,ti spedisce nella classe di
punizione da quì fino alla prossima era glaciale...-
La guardo un attimo,prima di fiondarmi in camera e buttarmi sul letto,afferrando
il cellulare dalla tasca.
Se hanno detto questo a me che non ho fatto praticamente nulla,non
oso immaginare cosa abbiano detto a Bel.
Digito un messaggio veloce per sapere come sta e non appena
inviato,mi ficco le cuffie nelle orecchie per non sentire le urla di mia madre
da sotto in cucina.
Quanti fottuti problemi mi posso creare in una sola giornata?
C'è Bel con le sue follie...e ora si è aggiunto anche Abel col suo
comportamento strano.
E stasera sono pure a casa loro...
-Che cazzo...- mormoro,prima di alzare al massimo il volume della
canzone che sto ascoltando.
Magari potesse far sparire i problemi,come fa con i suoni intorno
a me...
--------
Ciao a tutti quelli che sono riusciti ad arrivare alla fine di
questa tortura di
storia!!!! <3
Speriamo vi sia piaciuta, dato che i nostri cari Frank e Gerard
hanno una parte alquanto limitata per ora, ma state tranquilli che anche per
loro arriverà il momento di esprimersi…
Che dire, avevamo avvisato che Gee viene sputtanato terribilmente…
XD
Però non odiate Bel, è così cattivo con suo padre per vari motivi
che scoprirete nel caso decidiate di continuare a leggere…
Kian ovviamente è un amore!!! <3
Aspettiamo commenti da parte vostra!!!
Ciao a tutti e grazie mille per l’impresa impossibile di leggere…
- Miky & Fede -