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Autore: ValyXD    11/12/2014    6 recensioni
Altra ZeLink.
Altra stupidaggine.
Altra storiella.
Altri biscotti!
Come se la caveranno Link e Zelda alle prese con attacchi isterici, diabete da biscotti, carenza di zuccheri? Ma soprattutto... sapranno cucinare dei biscotti degni di Re Daphnes Nohansen Hyrule? Io avrei i miei dubbi...
ValyXD
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Link, Princess Zelda | Coppie: King of Red Lions/Daphnes Nohansen Hyrule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Biscotto-Mania!

 

 

 

Mi alzo dal mio letto con gli occhi ancora chiusi, stanotte proprio non ho dormito. Dannatissimo temporale. I tuoni mi hanno tenuto sveglio. E dire che a me piacciono tantissimo i temporali, specie quelli estivi. La devo smettere si suonare la Song of Storms prima di andare a letto. Ma la adoro, che ci posso fare? Mi lavo e vado a fare colazione, quando mi accorgo che non ho più biscotti. Dannazione, io amo letteralmente i biscotti. I miei preferiti sono quelli al cioccolato. Bah, per oggi passa. Finisco il cappuccino in fretta e vado immediatamente al mercato. La signora Mackebon Latourt fa delle torte e dei biscotti meravigliosi. Ho già l’acquolina in bocca. E tutto rigorosamente a mano, eh!  Arrivo estasiato davanti alla sua bottega e… oh, no! No! Nonononono!!! Non può essere chiuso per ferie! Leggo anche la scritta in piccolo: “Luna d’argento con mio marito! Tre settimane al mare!”

Beh, sono contento per lei, ma… come farò tre settimane senza biscotti?! Sarò costretto a comprare quelli del suo eterno rivale, il signor Lemitort Sonpiubon, certo, buoni anche i suoi, ma… non sarebbe corretto, dopotutto. E’ anche vero che, però, io muoio senza biscotti. Accidenti, che decisione difficile. Ad un tratto qualcuno mi tocca da dietro. Mi volto e vedo il fratello del marito della cugina di quinto grado di un mio vecchio amico che…  beh, avete capito.

-Ciao, Link! Vedo che anche tu compri i biscotti dalla signora Latourt! Peccato stare senza per tre settimane, io li adoro!-

-Certo… i suoi sono i più buoni di tutta Hyrule! Però non li voglio comprare dal signor Sonpiubon, sarebbe scorretto, non trovi?-

-Già… ehi! Sarà una bufala, ma ho sentito che anche la famiglia reale ha una fornitura di biscotti al cioccolato!-

Scoppio a ridere.

-Forse Re Hyrule, ma ti assicuro che Zelda è sempre a dieta. Non mangerebbe mai biscotti al cioccolato. E’ già tanto se al suo compleanno mangia quindici grammi di dolce.-

-Ma i dolci non fanno affatto ingrassare! Servono al cervello!-

-E’ quello che penso anch’io! Ma sai, le ragazze…-

-Uff… io non resisto. Mi accompagni dal signor Sonpiubon?-

-Cosa?! Non lo farò mai!-

Sono più che sicuro ora. Sarei rimasto senza biscotti per tre settimane, ma io compro solo made in Mackebon Latourt!

-Ok, Link… aroma delizioso al cioccolato la mattina presto… -

-Smettila! Non vengo!-

-Peggio per te!-

Ok, sarebbe stato davvero, davvero difficile resistere tre settimane senza biscotti. Potrei farmeli io… già! Un attimo… e la ricetta? E poi, non ho uno schifo di bilancia a casa. L’impasto già pronto? Nah, non è salutare, è pieno di conservanti.

Inizio a camminare, guardando un po’ a destra, un po’ a sinistra; un po’ in alto, un po’ in basso, ma mai davanti. Che genio che sono. Ben presto, infatti, mi scontro con qualcuno. E’ Zelda, anche lei viene al mercato per svagarsi ogni tanto.

Tutti i miei pensieri complicati svaniscono in un istante, alla vista della sua persona. Non ci posso fare nulla, solo stare vicino a lei, guardarla negli occhi, sfiorarle una mano, mi provoca delle reazioni strane, come un brivido, non ragiono più, emetto pensieri scoordinati… ma perché a me, perché di lei… so benissimo che non potrò mai averla, ma… lei è tutto.

-Oh, Link! Scusa, non ti avevo visto, sai andavo dalla signora Latourt, mio padre è di nuovo a corto di biscotti al cioccolato!-

Fa una piccola risata.

-Beh… viaggio sprecato, purtroppo…-

-Eh?! Perché?-

-E’ in Luna d’Argento col marito… tre settimane al mare. Ha messo tanto di cartello.-

-Che notizia meravigliosa! Finalmente mio padre dimagrirà un po’, senza quei biscotti ipercalorici!-

Mi avvicino al suo volto, sorridendo maliziosamente.

-Dì la verità… non ne hai assaggiato nemmeno uno?-

Lei scuote la testa.

-Nemmeno una briciolina?-

-Nemmeno l’odore, Link.-

-Beh, non sai cosa ti perdi, mia cara.-

-Ora che ci penso, forse, una volta…-

-AH-AH! Lo sapevo! Quei biscotti sono irresistibili! E poi mi vuoi spiegare perché sei sempre a dieta? Non ne hai affatto bisogno!-

-Scherzi?! Sono una balena spiaggiata!-

-Sicura che al posto delle lenti a contatto tu non abbia delle lenti d’ingrandimento?-

-Io non ho le lenti a contatto!-

-Davvero?! Peggio!-

-E tu sei sicuro di non avere seriamente bisogno degli occhiali?-

-Allora tutta Hyrule sarebbe paurosamente miope.-

-Seriamente, Link… io sono brutta e grassa.-

Come puoi dire queste cose, Zelda? Sei la persona più bella che io abbia mai incontrato! Come posso fartelo capire…

-Non dire idiozie. Sei perfetta…-

-Io non mi fido di te. Sei mio amico, e pur di non farmi diventare triste diresti qualsiasi cosa.-

-Ma… è la verità… sei bellissima, lo sei sempre stata, io…-

-ZELDA! Lo sapevo che stavi parlando con qualcuno! Dove sono i miei biscotti?-

-Padre?!-

-Oh, buongiorno Re Hyrule!-

-Sono in carenza di zuccheri!-

-Padre, vi verrà il diabete a forza di mangiare dolci!-

-E tu diventerai anoressica a forza di mettere la gente a dieta! Anzi, con un chiletto in più staresti anche meglio!-

-Già…- dico io, fortunatamente nemmeno Re Hyrule è miope.

-Comunque sia, Sire… la signora Latourt è in Luna d’Argento, la sua bottega è chiusa.-

-CHE COSA?! Spero non sia uno scherzo! Passeresti guai, caro il mio Link! E potrai salvare Zelda anche venti volte, ma finirai nelle segrete e SENZA BISCOTTI!-

Furioso, il Re Hyrule cammina a passi veloci verso la bottega. Rido, per poi sospirare.

-Come lo capisco… Quando leggerà il cartello resterà scioccato.-

E infatti, dopo un po’…

-NOOOOOOOOOO!!!!-

E’ il Re che ha letto il cartello, sicuramente. E spalanco gli occhi quando lo vedo correre a gran velocità verso di me e Zelda.

-Zelda! Come Principessa di Hyrule hai parecchi doveri da svolgere… PREPARIAMO I BISCOTTI!!! Link, se vuoi puoi venire anche tu!-

Prende Zelda per un braccio e la costringe a seguirlo verso il castello.

-E chi se lo fa ripetere? Aspettatemi!-

-Ahi, ahi! Ehi, Padre! Aspettate! Un attimo, io, EHI! Il mio tacco! Padre!-

Quello manco la sente…

-DAPHNES NOHANSEN HYRULE! VI ORDINO DI FERMARVI! –

Accidenti, che urlo! Il Re infatti si ferma, e si scusa con Zelda. Pfft. Che scena incredibile.

-Padre, ho perso un tacco! Ora camminerò storta! E queste erano anche le mie scarpe preferite!-

Mi metto a ridere, e lei mi guarda malissimo.

-Non preoccuparti, l’ho raccolto…-

Lei spalanca gli occhi e fa un sorriso larghissimo. Le porgo il tacco.

-E’ proprio lui! Grazie!-

Mi abbraccia all’improvviso e rimango spiazzato, arrossendo.

-Sai, Link… queste sono anche le scarpe preferite di mia madre… oltre che la corona, mi sono rimaste solo queste di lei…-

-Capisco… portale ad aggiustarle al più presto, mi raccomando.- le dico, sorridendo.

Mi accorgo che le è scesa una lacrima.

Almeno lei sua madre l’ha conosciuta, anche se per poco. Io ormai sono abituato, parlare dei miei genitori mi rende un po’ malinconico, ma niente di più.

Con il pollice le asciugo quella lacrimuccia.

-Ehi, non piangere, ok? Pensa a fare i biscotti!-

Lei sorride.

-Giusto, spero solo di non doverli assaggiare!-

La guardo inarcando un sopracciglio.

-Perché non sono sicura che vengano buoni, mica perché non li voglio mangiare!-

-Ah, ecco! Volevo ben dire!-

Arriviamo al castello ed entriamo nelle cucine, Re Hyrule fa sloggiare tutti i cuochi.

-Bene! Link, Zelda, vi lascio al vostro destino, le ricette sono sul tavolo laggiù! Probabilmente vi starete chiedendo perché non vi aiuto… beh, volete mettere il piacere dell’attesa? Io me ne starò zitto, buono, calmo e fermo nella sala del trono, quando avrete finito portatemi i biscotti! In bocca al lupo!-

Il Re richiude la porta con un sonoro “slam”, io e Zelda ci guardiamo.

-Crepi…-

Diciamo insieme.

-Allora, il libro delle ricette è sul tavolo.-

Vado a prenderlo e inizio a sfogliarlo. Ci sono dei disegni assolutamente bellissimi sui dolci… mi volto e vedo uno di quei cappelli da chef, bianchi, quelli che sembrano funghi.

-Ho sempre sognato di farlo…- mormoro.

Passo vicino a Zelda che non capisce cosa stia facendo e metto in tasca il mio cappello verde, e mi metto quello da chef.

-Ah! Lo voglio anch’io!- mi fa Zelda.

Guardiamo dappertutto, ma sembra che non ce ne siano altri.

-Faremo a turno.- propone Zelda. Io sorrido e annuisco.

-Inizio io!- Mi toglie il cappello dalla testa ed il libro delle ricette di mano.

-Allora… facciamo questi con le gocce di cioccolato! Ingredienti per quattro persone… ma noi siamo tre!-

-Vorrà dire che ne mangerò per due…- dico, ridacchiando.

-Non pensaci nemmeno! Metto a dieta anche te, stai attento!-

-Uh, ma che paura!-

-Avrai paura quando non troverai più la tua scorta di dolciumi perché manderò le mie guardie a perquisire casa tua!-

-Non lo faresti mai, ammettilo.-

-Già, non lo farei mai… comunque…-

 

Burro a temperatura ambiente: 230 grammi

Bicarbonato: 5 grammi

Zucchero a velo: 200 grammi

Estratto di vaniglia: 2 grammi

Uova medie: 2

Farina 00: 360 grammi

Zucchero semolato: 100 grammi

Gocce di cioccolato fondente: 350 grammi

Sale grosso: 10 grammi

 

Faccio una faccia scioccata.

-Ben dieci grammi di sale?!-

-Aspetta… no, è facoltativo.-

-Senza sale.-

-Obbiezione accolta. Allora. Utilizzate una… planetaria con gancio a foglia?! E che cavolo è?!-

-Ne so quanto te.-

-Chisseneffrega. Usiamo una pentola e un cucchiaio qualsiasi.-

-Concordo.-

Zelda prende una padella tonda ed un mestolo di legno.

-Impastare il burro, zucchero semolato e zucchero a velo. Link, me li passi, per favore?-

Prendo il burro e la busta di zucchero semolato, e le porto a Zelda.

Lo zucchero a velo è nello scaffale sopra Zelda, non ci arrivo nemmeno io, è altissimo, che cavolo di cuochi hanno, i giganti?

-E’ lassù? Sicuro?-

-Al cento per cento.-

-Prova a sollevarmi, magari ci arrivo.-

-Ok.-

La prendo dalle cosce e la sollevo, senza guardare.

-Sono pesante, vero? Te l’ho detto che mi devo mettere a dieta!-

-E’ più pesante il Martello Megaton, vai tranquilla…-

-IL SOFFITTO! LINK, IL SOOFFITTO!!-

-Oh, cavolo!-

La sollevo un po’ meno.

-Che figo! Non avevo mai toccato il soffitto del castello! Ora predo lo zucchero a velo! Ehi, ma la busta è bucat-

Non fa in tempo a dirlo che una nuvola bianca e molto, molto dolce ci prende in pieno.

-Hmm- faccio io –E’ zucchero di ottima qualità.-

-Stà zitto! I miei capelli resteranno appiccicosi per settimane! E’ terrificante!-

Rimetto Zelda a terra. Tossisce un po’ e osserva la padella.

-Beh, direi che 200 grammi ci sono… ora metto il burro e lo zucchero semolato. Poi mescolo.-

Cerco di spolverarmi un po’, dopo continuo a leggere la ricetta.

-Ottenere un impasto omogeneo e cremoso… a  che punto sei?-

-Abbastanza bene, direi. Guarda.-

Effettivamente ha proprio un bell’aspetto. Le rubo il cappello da chef.

-Ora è il mio turno! Estratto di vaniglia e le due uova.-

Non sono mai riuscito a rompere un uovo, prima d’ora… almeno, non decentemente. Spero di riuscirci, oggi. Stranamente va tutto bene, e verso l’Estratto di vaniglia.

-Continuare a mescolare per almeno cinque minuti…- mi legge Zelda.

-Nessun problema.-

Passati cinque minuti do il cappello a Zelda per la prossima fase.

-Fase tre! Mescolare la farina 00, dopo averla setacciata, col bicarbonato, incorporarla all’impasto precedentemente preparato. Chiarissimo!-

Già. Peccato che anziché il bicarbonato Zelda abbia messo il sale fino.

-Oh… beh, tanto il sale era nella ricetta…-

-Si, ma cerchiamo di metterci il bicarbonato.-

Cerchiamo in tutta la cucina e assaggiamo tutte le polveri bianche che troviamo. Trovo una busta di zucchero a velo non bucata. Non ci credo.

-Che schifo! Link, ho trovato il bicarbonato! Ricordami di non mangiarlo più a vuoto!-

-Certo… lo so, è schifosissimo!-

Una volta aggiunta anche la farina è il turno delle gocce di cioccolato, finalmente, ne rubo qualcuna, e devo ammettere che sono davvero deliziose!

-Ehi! Ladruncolo, non si mangia mai mentre si cucina!-

-Non ti è venuta fame a te, perché?-

-No!-

-Non ci crederò mai!-

Dopo aver amalgamato l’impasto per l’ennesima volta dobbiamo finalmente preparare i veri e propri biscotti.

-Prendiamo gli stampini e mettiamoci dentro un cucchiaio di impasto, com’è scritto.-

-Ci sono diverse forme, vero, Zelda?-

-Certo! Io li voglio a stella!-

-Nah, sono più belli a cuoricino!-

Zelda mi guarda inarcando un sopracciglio.

-Che c’è? E’ verissimo!-

-Tu… che fai i biscotti a forma di cuore? Devi essere malato… oppure…-

Sorride molto, molto maliziosamente.

-Innamorato! E porterai i tuoi biscotti alla tua anima gemella, vero?-

-Quando mai. Me li pappo tutti io. A colazione. Come sempre. Non ho mai regalato biscotti a nessuno, io.-

-Seh… fa il duro lui, poi cucina i biscotti a forma di cuoricino!-

-Ok, sono innamorato! E con questo? Mi pare che non ci sia nulla di male!-

-SIH! Lo sapevo! In queste cose non sbaglio mai, io!-

Sono sicuro che si è sbagliata sulla persona di cui sono innamorato…

-E non è perché sono innamorato che cucino i biscotti a forma di cuoricino! Mi piace la forma e basta, chiaro?-

-Allora, ne facciamo un po’ a cuoricino e un po’ a stella, ok?-

-Obbiezione accolta!-

Finalmente i biscotti hanno una forma, li mettiamo nel forno preriscaldato a 180° e li lasciamo cuocere per quindici minuti.

-Uff… ce l’abbiamo fatta! Spero solo che non si brucino!-

-Già… dopo la doccia di zucchero, poi…-

-Allora, raccontami tutto.- mi dice lei.

-Dunque… è stata una sensazione strana… di solito io la doccia la faccio con l’acqua, capisci?-

-Ma no! Chi è lei, cosa fa nella vita, spero che abbia gusto nel vestire altrimenti non la vorrò nemmeno conoscere…-

-Scusa, di chi stai parlando?-

-Ma è ovvio! Della tua ancora non-fidanzata! Voglio sapere tutto!-

-Oh, Dio… n-non dicevo sul serio, sai? Era per assecondarti…-

-Guardami negli occhi…-

I suoi occhi, già… azzurri come il cielo…

-Lo so che mi stai mentendo! Dai, dimmi tutto di lei!-

-Uff… ok. Beh, credo che abbia molto senso estetico…-

-Se si veste come te lascia perdere.-

-Hai qualcosa contro il mio abbigliamento? Ti informo del fatto che le tuniche lunghe sono comodissime!-

-Sì, certo… poi?-

-E comunque no, non si veste affatto come me. E poi solo i Kokiri si vestono come me. E lei non è affatto una Kokiri.-

-Certo. Aspetto fisico…-

-Beh, secondo quello che dice lei, e sottolineo lei, e non io, è una balena spiaggiata, brutta e grassa. Ma in realtà non lo è affatto, anzi.-

-Sono le stesse cose che ho detto io! A che gioco stai giocando, Link?-

Stupida, stupida la mia Zelda.

-Lasciamo stare. Occhi, capelli, carnagione?-

-Occhi azzurri, color cielo, capelli biondi, color sabbia, carnagione… beh, chiara.-

-Ok, mi sto stufando, tu non me la racconti giusta. Stai descrivendo me, ti rendi conto?-

Stupida, stupida la mia Zelda. Sorrido.

-Nella vita, cosa fa? Se mi rispondi “La Principessa di Hyrule” prendi schiaffi, avvertito.-

-Ok… Fa la Principessa del Destino.-

-Ma, ma… uff. Non ti posso prendere a schiaffi. Oh, andiamo! Perché non mi vuoi dire chi è? Mica vado a dirglielo!-

Stupida, stupida la mia Zelda. Sospiro.

-Non l’hai capito? Io-

Sentiamo il campanello del forno. Cavolo, proprio adesso?

-Oh, oh! I biscotti! Sono pronti! Evvai!-

Zelda, entusiasta, toglie la teglia dal forno, dimenticandosi di prendere i guanti e si brucia, tant’è che lancia la teglia in aria.

-Ahia! Scotta!-

Ovviamente tutti i biscotti volano, io prendo la padella in cui c’era prima l’impasto e cerco di prenderne quanti più possibile. Anche lei fa lo stesso, prendendo un’altra scodella, e va dalla parte opposta, o almeno così sembra.

-Ce la faccio! Ce la facciOOOHH!!-

Inciampa sulla busta dello zucchero a velo e mi cade letteralmente addosso, con tanto di biscotti rimasti. Fortuna che erano pochi…

-Ahi… tutto bene, Link?-

-Uhi… c-credo di sì…-

-Ce ne sono cinque o sei a terra, ma direi che la maggior parte li abbiamo salvati…-

-Dovrei chiamarti l’Assassina di Biscotti, lo sai?-

-Anche tu, Eroe del Tempo, penso che staresti meglio col nome di “Eroe dei Biscotti”.-

-Che combatte da secoli contro l’Assassina di Biscotti, in difesa delle colazioni di tutti i bambini!-

-Ahahahah!!! Certo, certo!-

-Scherzi a parte, io direi di assaggiar-

-No! Sono per mio padre!-

-Che non ha fatto nulla, mentre noi abbiamo sgobbato tutta la mattina. Fosse per me, non ne avrebbe mangiato neanche uno.-

-Fosse per lui, non li avremmo nemmeno preparati.-

-Anche questo è vero, ma…-

-Ma niente! Ora tu ti alzi e andiamo da mio padre coi biscotti!-

-Certo, peccato che qualcuno mi sia caduto addosso e che io in questo momento non possa alzarmi.-

-Oh, è vero! Scusa!-

Si alza e mi porge la mano per alzarmi, e noto un segno rosso su di essa.

-Dovresti mettere la mano sotto l’acqua fredda per un po’, lo sai?-

-Bah, è solo una scottatura.-

-Che potrebbe anche prendere infezione se almeno non la disinfetti.- le dico alzandomi.

-Ok, beh… non ne ho voglia.-

-Bene, morirai di dolore, ma prima perderai una mano e poi l’altra, e forse anche metà braccio…-

-CHE COSA?! Vado immediatamente in bagno!-

Non è affatto vero, ma è comunque meglio prendere precauzioni. Intanto metto tutti i biscotti dentro un recipiente decente, penso che siano carini.

E chissà, magari sono pure buoni…

E magari, se ne assaggio solo uno, Zelda non se ne accorge…

Ne prendo uno a forma di cuoricino, lo sto per mordere…

-LINK! Metti subito giù quel biscotto! Li mangerai dopo!-

-Nah, proprio ora dovevi arrivare?-

-Mettilo giù. Subito adesso.-

Metto giù il biscotto molto a malincuore.

-Sono contenta che tu li abbia mesi in ordine, batti il cinque!-

-Non voglio batterti il cinque.-

Già, vorrei farti battere il cuore…

-Voglio mangiare i biscotti.-

-Quanto sei noioso... Ok, solo uno però. E lentamente, sennò non te ne accorgi nemmeno.-

-Davvero?-

Lei annuisce.

-Ma davverodavverodavverodavvero??????-

-Ora che me l’hai chiesto, a pensarci bene…-

-Okay, scherzavo.-

Prendo lo stesso biscotto che stavo per addentare prima e me lo mangio in un sol boccone.

Masticando cerco di capire se li abbiamo fatti bene oppure no.

-Mh.-

Zelda mi guarda curiosa.

-Mh-mh-

Si avvicina a me spalancando gli occhi.

-Si, direi che sono…Zelda, sembri la bambina dell’esorcista con gli occhi così, smettila.-

Ride, la sua solita risata che mi fa impazzire.

-E’ che voglio sentire il tuo verdetto.- mi spiega.

-Ah, giusto. No, cioè, sono anche buoni, se solo non avessimo scambiato il burro con il lievito scaduto.-

-CHE COSA?!-

Prende la bustina del “burro” che abbiamo usato e legge a mezza voce:

-Lievito di birra… ottima qualità… data di scadenza… OMMIODDIO!-

Mi guarda preoccupata.

-Ci sono due cose che mi danno da pensare. Ora, tu hai mangiato questi biscotti che non si sono gonfiati perché il lievito era scaduto… e appunto, se ti sentirai male…-

-Pffft. Non ho mai avuto mal di stomaco in vita mia.-

-Non mi fido… e seconda cosa… cosa dirà mio padre?-

-Nulla, perché non gli porteremo i biscotti.-

-Uff. Ci abbiamo lavorato così tanto.-

-Andiamo a dirglielo?-

Zelda annuisce e ci avviamo entrambi verso la porta, dopo aver buttato i biscotti. Faccio per aprire la maniglia, ma la porta non si apre.

-Link? Ehm…-

-Non… si apre?-

-Sembra… chiusa a chiave!-

-Ma come sei andata in bagno se era chiuso a chiave?-

-Sono passata dalla porta di servizio che conduce al lavabo delle cucine.-

-C’è un lavabo di servizio?!-

-No, c’è una porta di sevizio che conduce al lavabo delle cucine.-

-Sisi, intendevo quello.-

Cavoli. Ogni giorno ne sento una nuova, qui al castello.

-E quella porta delle cucine… porta nei corridoi principali?-

-Porta di servizio… no, va solo al lavabo.-

-E noi come usciamo da qui?!-

-Davvero. Una bella. Domanda.-

-Ok, beh, Zelda… sappi che ti ho voluto bene.-

-Davvero? Non l’avrei mai detto. Beh, anche io. E non è una cosa molto romantica anche perché probabilmente non moriremo qui dentro, dato che i cuochi devono entrare a preparare il pranzo per tutto il resto della servitù.-

-Ma certo che lo so. Era per fare un po’ di scena.-

-Seh.-

Rimaniamo zitti a fissare la porta chiusa per un po’, evidentemente abbiamo esaurito gli argomenti.

-Uh, Link, posso chiederti una cosa?-

-Ma certo, anche due.-

-Cosa è che non avevo capito, poco fa?-

-Oh, no, nulla, lascia fare.-

-No, ora lo voglio sapere.-

Sospiro. Avrei voluto trovare un modo migliore per dirle quello che provo… non voglio che finisca così.

-Non vorrei dirtelo ora, ma non fa niente.-

-Perché?-

-E’ qualcosa di complicato, non voglio dirlo così, adesso, nel senso…-

-Oh. Beh, ma siamo soli, e prenderò quel qualcosa seriamente.-

-Non è il fatto di prenderlo seriamente! Non mi piace il modo in cui dovrò dirlo! Avrei preferito dirti che ti amo che so, con il classico mazzo di fiori o con la lettera, magari con una canzone, dato che a te piace la musica, o… beh, non lo so.-

Mi guarda stupita. Rielaboro il discorso appena fatto e mi accorgo che in volontariamente ho sparato quelle due parole con una superficialità incredibile. Ho sempre saputo di essere un idiota in fondo, ma non così tanto.

-Link, io…-

-Non l’ho nemmeno detto apposta, sono un idiota.-

-Non importa. Dillo di nuovo.-

-Tutta la frase? Non me la ricordo!-

-No, solo quelle due parole.-

-Eh?-

-Dillo di nuovo.-

-Ehm… ok… io… ti amo.-

-Dillo ancora, ti prego.-

-Ma, perché? Sono già abbastanza in imbarazzo, non ti pare?-

-Perché ho sempre voluto sentirti dire quelle due parole, e mi ero convinta che probabilmente non le avresti mai dette, mentre io avrei voluto dirtele fin dal primo momento in cui ci siamo incontrati.-

Provava quello che ho sempre provato io, da sempre. E ancora una volta la mia idiozia si è rivelata non così tanto idiota.

Mi avvicino a lei e la abbraccio delicatamente, quasi fosse un cristallo, il più bello e prezioso dei diamanti, quello che era, ed era sempre stata.

-Link, ti amo anche io.-

Sorrido.

-Mh, l’avevo capito.-

Mi stringe a sé ancora di più.

-Idiota.-

-Avevo capito anche quello.-

Le prendo il mento tra l’indice e il pollice, è così bella, è sempre stata così bella… Oh, Zelda, non vedevo l’ora di incontrarti, e ora che l’abbiamo fatto…

Mi avvicino al suo viso, e spero nel mio primo bacio, dato alla persona che più amo.

Ma evidentemente non è ancora il momento.

-ZELDA! LINK! I MIEI BISCOTTI!!-

Si sentono dei forti colpi.

Ma secondo me l’avete capito. E’ Re Hyrule che tira calci alla porta, esatto.

-PERCHE’ E’ CHIUSO A CHIAVE?!?! PERCHE’?!?! Ah, già, l’ho chiuso io per impedirvi lasciare la cucina e cucinare i biscotti… Dove sono le chiavi? Oh, accidenti! Aspettate un attimo! MAGGIORDOMO!!!! MAGGIODOOOMOOO!!!!!-

-Mio padre, eh?-

-Ho paura di dirgli che i biscotti sono immangiabili. Mi ucciderebbe. Ci ucciderebbe.-

-Non gli conviene. Sono l’unica erede al trono. Potrebbe uccidere te, quello si.-

-Ah, ecco.-

-ECCOMI! ECCOMI!-

Il Re Hyrule sfonda la porta con un colpo di Karate eseguito perfettamente, tra l’altro con le chiavi in mano, e trova Zelda seduta sopra di me, abbracciati.

-E Cosi stavate giocando agli sbaciucchiamenti proibiti eh? DOVE! SONO! I! MIEI! BISCOTTI!-

Zelda si alza e cerca di parlare.

-Abbiamo confuso il burro con il lievito scaduto… sono immangiabili.-

-E stavate lì a dirvi quanto vi amate a vicenda anziché rifarli?! Ma in che mondo siamo! Ora me li cucino io! Vi voglio fuori! Fuori! E Link, voglio anche la richiesta di matrimonio per iscritto e una torta panna e fragole altrimenti sognati la tua Zelduccia, chiaro?-

-Chiarissimo…-

Ci spinge fuori e si chiude a chiave da dentro.

-Link… tu sai fare una torta panna e fragole?-

-No, ma potremmo provarci…-

-Col burro vero, stavolta.-

-Già. O magari col lievito non scaduto.-

Andiamo al mercato a cercare gli ingredienti per la torta. E una penna buona, per scrivere.

Direi che, tutto sommato, è stata una giornata divertente. Omettendo la sensazione del lievito scaduto in bocca. Ho cercato di non darlo a vedere, ma… era davvero schifoso.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice ZeLinkosa (?):

Diciamocelo. Questa doveva essere una songfic. Già. Tutto è partito dalla meravigliosa canzone dei This Century: Everywhere Everything, che vi consiglio vivamente di ascoltare *-*

Una strofa diceva:

 

«’Cause I hear your voice,

Cut trough the noise,

And I wanna hear the words you say,

Hey, Prima Donna, don’t you wanna talk to me..»

 

Letteralmente:

 

«Perchè sento la tua voce

Tagliare attraverso i rumori

E voglio sentire le parole che dici

Hey, Prima Donna, non vorresti parlare con me (*).»

 

M’è venuto in mente che Link poteva sentire la voce di Zelda spiccare attraverso i rumori del mercato di Hyrule, ma Link doveva avere un pretesto per andare al mercato, così è venuta fuori ‘sta cosa dei biscotti :D E poi quando lui pensa che Zelda è tutto (Aw, che tenero. Tutti: l’hai scritto tu, idiota! Io: Lo so, appunto, u.u). Che poi Everywhere, Everything è il titolo della canzone, quindi ok.

L’altro, unico riferimento alla canzone è quando Link paragona Zelda ad un diamante.

 

«Spinning like a perfect diamond,

Glowing in the light, she’s shining,

Just the way I like it

And I can’t fight it»

 

«Girando come un perfetto diamante,

Splendendo nella luce, lei sta splendendo (**)

Proprio nel modo in cui mi piace (***)

E non posso farci niente (****)»

 

 

*:Non so come sia, ma l’ho interpretata come una richiesta, “non vuoi parlare con me?” Non ci sono punti interrogativi, ma la sola frase tradotta letteralmente: “non vuoi parlare con me” non avrebbe senso, se non quello di affermare che questa “Prima Donna” non vuole parlare con colui che ha scritto la canzone. E non è questo il caso.

Almeno credo.

Fra l’altro, non so che significato possa avere dire “Prima Donna” in Inglese, ma in Italiano non è molto azzeccato. Penso che sarebbe come dire “la prima donna di cui mi sono innamorato”… ma non sono sicura.

 

**: Gli inglesi (o americani, come in questo caso, o comunque la lingua inglese) hanno più verbi di noi Italiani (baka!) e quindi per due diversi verbi nella traduzione si usa la stessa parola, anche se c’è una leggera sfumatura. Possiamo prendere in esempio i verbi: “talk”, “speak”, “tell”, “say”. Significano  tutti “parlare”, “dire”.

Talk about football. Parlare di calcio.

Speak a language. Parlare una lingua.

Tell me a secret. Dimmi un segreto.

Say something. Dì qualcosa.

Anche per le parole “house” and “home”: in Italiano si traducono entrambe in “casa”, ma per “home” si intende “casa propria” ( es. I’m at home. -Sono a casa-) Per “house” non si intende il dottore della serie TV (anche quello se vogliamo :D) ma una “casa qualunque” (es. I’m at Link’s house. –Sono a casa di Link-  /Uno a caso xD).

 

***: Traduzione schifosissima. Punto. Troppo letterale, non suona neanche bene, ma non saprei come tradurla in altro modo. This Century, perdonatemi. >.<

 

****: Letteralmente sarebbe: Non posso combatterlo. Ma suona male. E allora ho scritto in un altro modo.

 

Se non ve ne è fregato nulla degli asterischi che ho messo e non avete nemmeno letto le note… bah. Avete fatto bene. Anche perché tutti gli asterischi erano delle noiosissime semi-lezioni di Inglese.

Comunque, in poche parole, la fic non centra quasi nulla con la canzone :D

Ma verrà il giorno in cui riuscirò a scrivere una songfic decente. Tra l’altro, non so nemmeno se ci voglia il trattino (song-fic) Macchemmeffrega.

Bene,

L’Angolo Autrice è finito,

Andate in pace.

O se volete a lasciare una recensione. Ma attenti agli attacchi isterici. E al diabete da biscotti.

Vostra-meglio-che-ora-mi-sotterro-e-muoio,

ValyXD

 

P.S. Ora ho finito veramente :D

P.P.S. Ascoltate i This Century!!! ;)

E proprio non avete voglia di andare a cercare, questo è il loro canale youtube:  (non è spam, solo che credo valga davvero la pena di sentire le loro canzoni, anche se non sapete l’Inglese)

youtube.com/user/ThisCenturyBand  :D

 

P.P.P.S. Basta. Questa è l’ultima.

Ciauz.

   
 
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