Biscotto-Mania!
Mi
alzo dal mio letto con gli occhi ancora chiusi, stanotte proprio non ho
dormito. Dannatissimo temporale. I tuoni mi hanno tenuto sveglio. E dire che a
me piacciono tantissimo i temporali, specie quelli estivi. La devo smettere si suonare
la Song of Storms prima di andare a letto. Ma la adoro, che ci posso fare? Mi
lavo e vado a fare colazione, quando mi accorgo che non ho più biscotti.
Dannazione, io amo letteralmente i biscotti. I miei preferiti sono quelli al
cioccolato. Bah, per oggi passa. Finisco il cappuccino in fretta e vado
immediatamente al mercato. La signora Mackebon Latourt fa delle torte e dei
biscotti meravigliosi. Ho già l’acquolina in bocca. E tutto
rigorosamente a mano, eh! Arrivo
estasiato davanti alla sua bottega e… oh, no! No! Nonononono!!! Non
può essere chiuso per ferie! Leggo anche la scritta in piccolo:
“Luna d’argento con mio marito! Tre settimane al mare!”
Beh,
sono contento per lei, ma… come farò tre settimane senza
biscotti?! Sarò costretto a comprare quelli del suo eterno rivale, il
signor Lemitort Sonpiubon, certo, buoni anche i suoi, ma… non sarebbe
corretto, dopotutto. E’ anche vero che, però, io muoio senza
biscotti. Accidenti, che decisione difficile. Ad un tratto qualcuno mi tocca da
dietro. Mi volto e vedo il fratello del marito della cugina di quinto grado di
un mio vecchio amico che…
beh, avete capito.
-Ciao,
Link! Vedo che anche tu compri i biscotti dalla signora Latourt! Peccato stare
senza per tre settimane, io li adoro!-
-Certo…
i suoi sono i più buoni di tutta Hyrule! Però non li voglio
comprare dal signor Sonpiubon, sarebbe scorretto, non trovi?-
-Già…
ehi! Sarà una bufala, ma ho sentito che anche la famiglia reale ha una
fornitura di biscotti al cioccolato!-
Scoppio
a ridere.
-Forse
Re Hyrule, ma ti assicuro che Zelda è sempre a dieta. Non mangerebbe mai
biscotti al cioccolato. E’ già tanto se al suo compleanno mangia
quindici grammi di dolce.-
-Ma
i dolci non fanno affatto ingrassare! Servono al cervello!-
-E’
quello che penso anch’io! Ma sai, le ragazze…-
-Uff…
io non resisto. Mi accompagni dal signor Sonpiubon?-
-Cosa?!
Non lo farò mai!-
Sono
più che sicuro ora. Sarei rimasto senza biscotti per tre settimane, ma
io compro solo made in Mackebon Latourt!
-Ok,
Link… aroma delizioso al cioccolato la mattina presto… -
-Smettila!
Non vengo!-
-Peggio
per te!-
Ok,
sarebbe stato davvero, davvero difficile resistere tre settimane senza
biscotti. Potrei farmeli io… già! Un attimo… e la ricetta? E
poi, non ho uno schifo di bilancia a casa. L’impasto già pronto?
Nah, non è salutare, è pieno di conservanti.
Inizio
a camminare, guardando un po’ a destra, un po’ a sinistra; un
po’ in alto, un po’ in basso, ma mai davanti. Che genio che sono.
Ben presto, infatti, mi scontro con qualcuno. E’ Zelda, anche lei viene
al mercato per svagarsi ogni tanto.
Tutti
i miei pensieri complicati svaniscono in un istante, alla vista della sua
persona. Non ci posso fare nulla, solo stare vicino a lei, guardarla negli
occhi, sfiorarle una mano, mi provoca delle reazioni strane, come un brivido,
non ragiono più, emetto pensieri scoordinati… ma perché a
me, perché di lei… so benissimo che non potrò mai averla,
ma… lei è tutto.
-Oh,
Link! Scusa, non ti avevo visto, sai andavo dalla signora Latourt, mio padre
è di nuovo a corto di biscotti al cioccolato!-
Fa
una piccola risata.
-Beh…
viaggio sprecato, purtroppo…-
-Eh?!
Perché?-
-E’
in Luna d’Argento col marito… tre settimane al mare. Ha messo tanto
di cartello.-
-Che
notizia meravigliosa! Finalmente mio padre dimagrirà un po’, senza
quei biscotti ipercalorici!-
Mi
avvicino al suo volto, sorridendo maliziosamente.
-Dì
la verità… non ne hai assaggiato nemmeno uno?-
Lei
scuote la testa.
-Nemmeno
una briciolina?-
-Nemmeno
l’odore, Link.-
-Beh,
non sai cosa ti perdi, mia cara.-
-Ora
che ci penso, forse, una volta…-
-AH-AH!
Lo sapevo! Quei biscotti sono irresistibili! E poi mi vuoi spiegare
perché sei sempre a dieta? Non ne hai affatto bisogno!-
-Scherzi?!
Sono una balena spiaggiata!-
-Sicura
che al posto delle lenti a contatto tu non abbia delle lenti
d’ingrandimento?-
-Io
non ho le lenti a contatto!-
-Davvero?!
Peggio!-
-E
tu sei sicuro di non avere seriamente bisogno degli occhiali?-
-Allora
tutta Hyrule sarebbe paurosamente miope.-
-Seriamente,
Link… io sono brutta e grassa.-
Come
puoi dire queste cose, Zelda? Sei la persona più bella che io abbia mai
incontrato! Come posso fartelo capire…
-Non
dire idiozie. Sei perfetta…-
-Io
non mi fido di te. Sei mio amico, e pur di non farmi diventare triste diresti
qualsiasi cosa.-
-Ma…
è la verità… sei bellissima, lo sei sempre stata,
io…-
-ZELDA!
Lo sapevo che stavi parlando con qualcuno! Dove sono i miei biscotti?-
-Padre?!-
-Oh,
buongiorno Re Hyrule!-
-Sono
in carenza di zuccheri!-
-Padre,
vi verrà il diabete a forza di mangiare dolci!-
-E
tu diventerai anoressica a forza di mettere la gente a dieta! Anzi, con un
chiletto in più staresti anche meglio!-
-Già…-
dico io, fortunatamente nemmeno Re Hyrule è miope.
-Comunque
sia, Sire… la signora Latourt è in Luna d’Argento, la sua
bottega è chiusa.-
-CHE
COSA?! Spero non sia uno scherzo! Passeresti guai, caro il mio Link! E potrai
salvare Zelda anche venti volte, ma finirai nelle segrete e SENZA BISCOTTI!-
Furioso,
il Re Hyrule cammina a passi veloci verso la bottega. Rido, per poi sospirare.
-Come
lo capisco… Quando leggerà il cartello resterà scioccato.-
E
infatti, dopo un po’…
-NOOOOOOOOOO!!!!-
E’
il Re che ha letto il cartello, sicuramente. E spalanco gli occhi quando lo
vedo correre a gran velocità verso di me e Zelda.
-Zelda!
Come Principessa di Hyrule hai parecchi doveri da svolgere… PREPARIAMO I
BISCOTTI!!! Link, se vuoi puoi venire anche tu!-
Prende
Zelda per un braccio e la costringe a seguirlo verso il castello.
-E
chi se lo fa ripetere? Aspettatemi!-
-Ahi,
ahi! Ehi, Padre! Aspettate! Un attimo, io, EHI! Il mio tacco! Padre!-
Quello
manco la sente…
-DAPHNES
NOHANSEN HYRULE! VI ORDINO DI FERMARVI! –
Accidenti,
che urlo! Il Re infatti si ferma, e si scusa con Zelda. Pfft. Che scena
incredibile.
-Padre,
ho perso un tacco! Ora camminerò storta! E queste erano anche le mie
scarpe preferite!-
Mi
metto a ridere, e lei mi guarda malissimo.
-Non
preoccuparti, l’ho raccolto…-
Lei
spalanca gli occhi e fa un sorriso larghissimo. Le porgo il tacco.
-E’
proprio lui! Grazie!-
Mi
abbraccia all’improvviso e rimango spiazzato, arrossendo.
-Sai,
Link… queste sono anche le scarpe preferite di mia madre… oltre che
la corona, mi sono rimaste solo queste di lei…-
-Capisco…
portale ad aggiustarle al più presto, mi raccomando.- le dico,
sorridendo.
Mi
accorgo che le è scesa una lacrima.
Almeno
lei sua madre l’ha conosciuta, anche se per poco. Io ormai sono abituato,
parlare dei miei genitori mi rende un po’ malinconico, ma niente di
più.
Con
il pollice le asciugo quella lacrimuccia.
-Ehi,
non piangere, ok? Pensa a fare i biscotti!-
Lei
sorride.
-Giusto,
spero solo di non doverli assaggiare!-
La
guardo inarcando un sopracciglio.
-Perché
non sono sicura che vengano buoni, mica perché non li voglio mangiare!-
-Ah,
ecco! Volevo ben dire!-
Arriviamo
al castello ed entriamo nelle cucine, Re Hyrule fa sloggiare tutti i cuochi.
-Bene!
Link, Zelda, vi lascio al vostro destino, le ricette sono sul tavolo
laggiù! Probabilmente vi starete chiedendo perché non vi
aiuto… beh, volete mettere il piacere dell’attesa? Io me ne
starò zitto, buono, calmo e fermo nella sala del trono, quando avrete
finito portatemi i biscotti! In bocca al lupo!-
Il
Re richiude la porta con un sonoro “slam”, io e Zelda ci guardiamo.
-Crepi…-
Diciamo
insieme.
-Allora,
il libro delle ricette è sul tavolo.-
Vado
a prenderlo e inizio a sfogliarlo. Ci sono dei disegni assolutamente bellissimi
sui dolci… mi volto e vedo uno di quei cappelli da chef, bianchi, quelli
che sembrano funghi.
-Ho
sempre sognato di farlo…- mormoro.
Passo
vicino a Zelda che non capisce cosa stia facendo e metto in tasca il mio
cappello verde, e mi metto quello da chef.
-Ah!
Lo voglio anch’io!- mi fa Zelda.
Guardiamo
dappertutto, ma sembra che non ce ne siano altri.
-Faremo
a turno.- propone Zelda. Io sorrido e annuisco.
-Inizio
io!- Mi toglie il cappello dalla testa ed il libro delle ricette di mano.
-Allora…
facciamo questi con le gocce di cioccolato! Ingredienti per quattro
persone… ma noi siamo tre!-
-Vorrà
dire che ne mangerò per due…- dico, ridacchiando.
-Non
pensaci nemmeno! Metto a dieta anche te, stai attento!-
-Uh,
ma che paura!-
-Avrai
paura quando non troverai più la tua scorta di dolciumi perché
manderò le mie guardie a perquisire casa tua!-
-Non
lo faresti mai, ammettilo.-
-Già,
non lo farei mai… comunque…-
Burro a temperatura
ambiente: 230 grammi
Bicarbonato: 5
grammi
Zucchero a velo:
200 grammi
Estratto di
vaniglia: 2 grammi
Uova medie: 2
Farina 00: 360
grammi
Zucchero semolato:
100 grammi
Gocce di cioccolato
fondente: 350 grammi
Sale grosso: 10
grammi
Faccio
una faccia scioccata.
-Ben
dieci grammi di sale?!-
-Aspetta…
no, è facoltativo.-
-Senza
sale.-
-Obbiezione
accolta. Allora. Utilizzate una… planetaria
con gancio a foglia?! E che cavolo è?!-
-Ne
so quanto te.-
-Chisseneffrega.
Usiamo una pentola e un cucchiaio qualsiasi.-
-Concordo.-
Zelda
prende una padella tonda ed un mestolo di legno.
-Impastare
il burro, zucchero semolato e zucchero a velo. Link, me li passi, per favore?-
Prendo
il burro e la busta di zucchero semolato, e le porto a Zelda.
Lo
zucchero a velo è nello scaffale sopra Zelda, non ci arrivo nemmeno io,
è altissimo, che cavolo di cuochi hanno, i giganti?
-E’
lassù? Sicuro?-
-Al
cento per cento.-
-Prova
a sollevarmi, magari ci arrivo.-
-Ok.-
La
prendo dalle cosce e la sollevo, senza guardare.
-Sono
pesante, vero? Te l’ho detto che mi devo mettere a dieta!-
-E’
più pesante il Martello Megaton, vai tranquilla…-
-IL
SOFFITTO! LINK, IL SOOFFITTO!!-
-Oh,
cavolo!-
La
sollevo un po’ meno.
-Che
figo! Non avevo mai toccato il soffitto del castello! Ora predo lo zucchero a
velo! Ehi, ma la busta è bucat-
Non
fa in tempo a dirlo che una nuvola bianca e molto, molto dolce ci prende in
pieno.
-Hmm-
faccio io –E’ zucchero di ottima qualità.-
-Stà
zitto! I miei capelli resteranno appiccicosi per settimane! E’ terrificante!-
Rimetto
Zelda a terra. Tossisce un po’ e osserva la padella.
-Beh,
direi che 200 grammi ci sono… ora metto il burro e lo zucchero semolato.
Poi mescolo.-
Cerco
di spolverarmi un po’, dopo continuo a leggere la ricetta.
-Ottenere
un impasto omogeneo e cremoso… a
che punto sei?-
-Abbastanza
bene, direi. Guarda.-
Effettivamente
ha proprio un bell’aspetto. Le rubo il cappello da chef.
-Ora
è il mio turno! Estratto di vaniglia e le due uova.-
Non
sono mai riuscito a rompere un uovo, prima d’ora… almeno, non
decentemente. Spero di riuscirci, oggi. Stranamente va tutto bene, e verso
l’Estratto di vaniglia.
-Continuare
a mescolare per almeno cinque minuti…- mi legge Zelda.
-Nessun
problema.-
Passati
cinque minuti do il cappello a Zelda per la prossima fase.
-Fase
tre! Mescolare la farina 00, dopo averla setacciata, col bicarbonato,
incorporarla all’impasto precedentemente preparato. Chiarissimo!-
Già.
Peccato che anziché il bicarbonato Zelda abbia messo il sale fino.
-Oh…
beh, tanto il sale era nella ricetta…-
-Si,
ma cerchiamo di metterci il bicarbonato.-
Cerchiamo
in tutta la cucina e assaggiamo tutte le polveri bianche che troviamo. Trovo
una busta di zucchero a velo non bucata. Non ci credo.
-Che
schifo! Link, ho trovato il bicarbonato! Ricordami di non mangiarlo più
a vuoto!-
-Certo…
lo so, è schifosissimo!-
Una
volta aggiunta anche la farina è il turno delle gocce di cioccolato,
finalmente, ne rubo qualcuna, e devo ammettere che sono davvero deliziose!
-Ehi!
Ladruncolo, non si mangia mai mentre si cucina!-
-Non
ti è venuta fame a te, perché?-
-No!-
-Non
ci crederò mai!-
Dopo
aver amalgamato l’impasto per l’ennesima volta dobbiamo finalmente
preparare i veri e propri biscotti.
-Prendiamo
gli stampini e mettiamoci dentro un cucchiaio di impasto, com’è
scritto.-
-Ci
sono diverse forme, vero, Zelda?-
-Certo!
Io li voglio a stella!-
-Nah,
sono più belli a cuoricino!-
Zelda
mi guarda inarcando un sopracciglio.
-Che
c’è? E’ verissimo!-
-Tu…
che fai i biscotti a forma di cuore? Devi essere malato… oppure…-
Sorride
molto, molto maliziosamente.
-Innamorato!
E porterai i tuoi biscotti alla tua anima gemella, vero?-
-Quando
mai. Me li pappo tutti io. A colazione. Come sempre. Non ho mai regalato
biscotti a nessuno, io.-
-Seh…
fa il duro lui, poi cucina i biscotti a forma di cuoricino!-
-Ok,
sono innamorato! E con questo? Mi pare che non ci sia nulla di male!-
-SIH!
Lo sapevo! In queste cose non sbaglio mai, io!-
Sono
sicuro che si è sbagliata sulla persona di cui sono innamorato…
-E
non è perché sono innamorato che cucino i biscotti a forma di
cuoricino! Mi piace la forma e basta, chiaro?-
-Allora,
ne facciamo un po’ a cuoricino e un po’ a stella, ok?-
-Obbiezione
accolta!-
Finalmente
i biscotti hanno una forma, li mettiamo nel forno preriscaldato a 180° e li
lasciamo cuocere per quindici minuti.
-Uff…
ce l’abbiamo fatta! Spero solo che non si brucino!-
-Già…
dopo la doccia di zucchero, poi…-
-Allora,
raccontami tutto.- mi dice lei.
-Dunque…
è stata una sensazione strana… di solito io la doccia la faccio
con l’acqua, capisci?-
-Ma
no! Chi è lei, cosa fa nella vita, spero che abbia gusto nel vestire
altrimenti non la vorrò nemmeno conoscere…-
-Scusa,
di chi stai parlando?-
-Ma
è ovvio! Della tua ancora non-fidanzata! Voglio sapere tutto!-
-Oh,
Dio… n-non dicevo sul serio, sai? Era per assecondarti…-
-Guardami
negli occhi…-
I
suoi occhi, già… azzurri come il cielo…
-Lo
so che mi stai mentendo! Dai, dimmi tutto di lei!-
-Uff…
ok. Beh, credo che abbia molto senso estetico…-
-Se
si veste come te lascia perdere.-
-Hai
qualcosa contro il mio abbigliamento? Ti informo del fatto che le tuniche
lunghe sono comodissime!-
-Sì,
certo… poi?-
-E
comunque no, non si veste affatto come me. E poi solo i Kokiri si vestono come
me. E lei non è affatto una Kokiri.-
-Certo.
Aspetto fisico…-
-Beh,
secondo quello che dice lei, e sottolineo lei, e non io, è una balena
spiaggiata, brutta e grassa. Ma in realtà non lo è affatto,
anzi.-
-Sono
le stesse cose che ho detto io! A che gioco stai giocando, Link?-
Stupida,
stupida la mia Zelda.
-Lasciamo
stare. Occhi, capelli, carnagione?-
-Occhi
azzurri, color cielo, capelli biondi, color sabbia, carnagione… beh,
chiara.-
-Ok,
mi sto stufando, tu non me la racconti giusta. Stai descrivendo me, ti rendi
conto?-
Stupida,
stupida la mia Zelda. Sorrido.
-Nella
vita, cosa fa? Se mi rispondi “La Principessa di Hyrule” prendi
schiaffi, avvertito.-
-Ok…
Fa la Principessa del Destino.-
-Ma,
ma… uff. Non ti posso prendere a schiaffi. Oh, andiamo! Perché non
mi vuoi dire chi è? Mica vado a dirglielo!-
Stupida,
stupida la mia Zelda. Sospiro.
-Non
l’hai capito? Io-
Sentiamo
il campanello del forno. Cavolo, proprio adesso?
-Oh,
oh! I biscotti! Sono pronti! Evvai!-
Zelda,
entusiasta, toglie la teglia dal forno, dimenticandosi di prendere i guanti e
si brucia, tant’è che lancia la teglia in aria.
-Ahia!
Scotta!-
Ovviamente
tutti i biscotti volano, io prendo la padella in cui c’era prima
l’impasto e cerco di prenderne quanti più possibile. Anche lei fa
lo stesso, prendendo un’altra scodella, e va dalla parte opposta, o
almeno così sembra.
-Ce
la faccio! Ce la facciOOOHH!!-
Inciampa
sulla busta dello zucchero a velo e mi cade letteralmente addosso, con tanto di
biscotti rimasti. Fortuna che erano pochi…
-Ahi…
tutto bene, Link?-
-Uhi…
c-credo di sì…-
-Ce
ne sono cinque o sei a terra, ma direi che la maggior parte li abbiamo
salvati…-
-Dovrei
chiamarti l’Assassina di Biscotti, lo sai?-
-Anche
tu, Eroe del Tempo, penso che staresti meglio col nome di “Eroe dei
Biscotti”.-
-Che
combatte da secoli contro l’Assassina di Biscotti, in difesa delle
colazioni di tutti i bambini!-
-Ahahahah!!!
Certo, certo!-
-Scherzi
a parte, io direi di assaggiar-
-No!
Sono per mio padre!-
-Che
non ha fatto nulla, mentre noi abbiamo sgobbato tutta la mattina. Fosse per me,
non ne avrebbe mangiato neanche uno.-
-Fosse
per lui, non li avremmo nemmeno preparati.-
-Anche
questo è vero, ma…-
-Ma
niente! Ora tu ti alzi e andiamo da mio padre coi biscotti!-
-Certo,
peccato che qualcuno mi sia caduto addosso
e che io in questo momento non possa alzarmi.-
-Oh,
è vero! Scusa!-
Si
alza e mi porge la mano per alzarmi, e noto un segno rosso su di essa.
-Dovresti
mettere la mano sotto l’acqua fredda per un po’, lo sai?-
-Bah,
è solo una scottatura.-
-Che
potrebbe anche prendere infezione se almeno non la disinfetti.- le dico
alzandomi.
-Ok,
beh… non ne ho voglia.-
-Bene,
morirai di dolore, ma prima perderai una mano e poi l’altra, e forse
anche metà braccio…-
-CHE
COSA?! Vado immediatamente in bagno!-
Non
è affatto vero, ma è comunque meglio prendere precauzioni.
Intanto metto tutti i biscotti dentro un recipiente decente, penso che siano
carini.
E
chissà, magari sono pure buoni…
E
magari, se ne assaggio solo uno, Zelda non se ne accorge…
Ne
prendo uno a forma di cuoricino, lo sto per mordere…
-LINK!
Metti subito giù quel biscotto! Li mangerai dopo!-
-Nah,
proprio ora dovevi arrivare?-
-Mettilo
giù. Subito adesso.-
Metto
giù il biscotto molto a malincuore.
-Sono
contenta che tu li abbia mesi in ordine, batti il cinque!-
-Non
voglio batterti il cinque.-
Già,
vorrei farti battere il cuore…
-Voglio
mangiare i biscotti.-
-Quanto
sei noioso... Ok, solo uno però. E lentamente, sennò non te ne
accorgi nemmeno.-
-Davvero?-
Lei
annuisce.
-Ma
davverodavverodavverodavvero??????-
-Ora
che me l’hai chiesto, a pensarci bene…-
-Okay,
scherzavo.-
Prendo
lo stesso biscotto che stavo per addentare prima e me lo mangio in un sol
boccone.
Masticando
cerco di capire se li abbiamo fatti bene oppure no.
-Mh.-
Zelda
mi guarda curiosa.
-Mh-mh-
Si
avvicina a me spalancando gli occhi.
-Si,
direi che sono…Zelda, sembri la bambina dell’esorcista con gli
occhi così, smettila.-
Ride,
la sua solita risata che mi fa impazzire.
-E’
che voglio sentire il tuo verdetto.- mi spiega.
-Ah,
giusto. No, cioè, sono anche buoni, se solo non avessimo scambiato il
burro con il lievito scaduto.-
-CHE
COSA?!-
Prende
la bustina del “burro” che abbiamo usato e legge a mezza voce:
-Lievito
di birra… ottima qualità… data di scadenza…
OMMIODDIO!-
Mi
guarda preoccupata.
-Ci
sono due cose che mi danno da pensare. Ora, tu hai mangiato questi biscotti che
non si sono gonfiati perché il lievito era scaduto… e appunto, se
ti sentirai male…-
-Pffft.
Non ho mai avuto mal di stomaco in vita mia.-
-Non
mi fido… e seconda cosa… cosa dirà mio padre?-
-Nulla,
perché non gli porteremo i biscotti.-
-Uff.
Ci abbiamo lavorato così tanto.-
-Andiamo
a dirglielo?-
Zelda
annuisce e ci avviamo entrambi verso la porta, dopo aver buttato i biscotti.
Faccio per aprire la maniglia, ma la porta non si apre.
-Link?
Ehm…-
-Non…
si apre?-
-Sembra…
chiusa a chiave!-
-Ma
come sei andata in bagno se era chiuso a chiave?-
-Sono
passata dalla porta di servizio che conduce al lavabo delle cucine.-
-C’è
un lavabo di servizio?!-
-No,
c’è una porta di sevizio che conduce al lavabo delle cucine.-
-Sisi,
intendevo quello.-
Cavoli.
Ogni giorno ne sento una nuova, qui al castello.
-E
quella porta delle cucine… porta nei corridoi principali?-
-Porta
di servizio… no, va solo al lavabo.-
-E
noi come usciamo da qui?!-
-Davvero.
Una bella. Domanda.-
-Ok,
beh, Zelda… sappi che ti ho voluto bene.-
-Davvero?
Non l’avrei mai detto. Beh, anche io. E non è una cosa molto
romantica anche perché probabilmente non moriremo qui dentro, dato che i
cuochi devono entrare a preparare il pranzo per tutto il resto della
servitù.-
-Ma
certo che lo so. Era per fare un po’ di scena.-
-Seh.-
Rimaniamo
zitti a fissare la porta chiusa per un po’, evidentemente abbiamo
esaurito gli argomenti.
-Uh,
Link, posso chiederti una cosa?-
-Ma
certo, anche due.-
-Cosa
è che non avevo capito, poco fa?-
-Oh,
no, nulla, lascia fare.-
-No,
ora lo voglio sapere.-
Sospiro.
Avrei voluto trovare un modo migliore per dirle quello che provo… non
voglio che finisca così.
-Non
vorrei dirtelo ora, ma non fa niente.-
-Perché?-
-E’
qualcosa di complicato, non voglio dirlo così, adesso, nel senso…-
-Oh.
Beh, ma siamo soli, e prenderò quel qualcosa seriamente.-
-Non
è il fatto di prenderlo seriamente! Non mi piace il modo in cui
dovrò dirlo! Avrei preferito dirti che ti amo che so, con il classico
mazzo di fiori o con la lettera, magari con una canzone, dato che a te piace la
musica, o… beh, non lo so.-
Mi
guarda stupita. Rielaboro il discorso appena fatto e mi accorgo che in
volontariamente ho sparato quelle due parole con una superficialità
incredibile. Ho sempre saputo di essere un idiota in fondo, ma non così
tanto.
-Link,
io…-
-Non
l’ho nemmeno detto apposta, sono un idiota.-
-Non
importa. Dillo di nuovo.-
-Tutta
la frase? Non me la ricordo!-
-No,
solo quelle due parole.-
-Eh?-
-Dillo
di nuovo.-
-Ehm…
ok… io… ti amo.-
-Dillo
ancora, ti prego.-
-Ma,
perché? Sono già abbastanza in imbarazzo, non ti pare?-
-Perché
ho sempre voluto sentirti dire quelle due parole, e mi ero convinta che probabilmente
non le avresti mai dette, mentre io avrei voluto dirtele fin dal primo momento
in cui ci siamo incontrati.-
Provava
quello che ho sempre provato io, da sempre. E ancora una volta la mia idiozia
si è rivelata non così tanto idiota.
Mi
avvicino a lei e la abbraccio delicatamente, quasi fosse un cristallo, il
più bello e prezioso dei diamanti, quello che era, ed era sempre stata.
-Link,
ti amo anche io.-
Sorrido.
-Mh,
l’avevo capito.-
Mi
stringe a sé ancora di più.
-Idiota.-
-Avevo
capito anche quello.-
Le
prendo il mento tra l’indice e il pollice, è così bella,
è sempre stata così bella… Oh, Zelda, non vedevo
l’ora di incontrarti, e ora che l’abbiamo fatto…
Mi
avvicino al suo viso, e spero nel mio primo bacio, dato alla persona che
più amo.
Ma
evidentemente non è ancora il momento.
-ZELDA!
LINK! I MIEI BISCOTTI!!-
Si
sentono dei forti colpi.
Ma
secondo me l’avete capito. E’ Re Hyrule che tira calci alla porta,
esatto.
-PERCHE’
E’ CHIUSO A CHIAVE?!?! PERCHE’?!?! Ah, già, l’ho
chiuso io per impedirvi lasciare la cucina e cucinare i biscotti… Dove
sono le chiavi? Oh, accidenti! Aspettate un attimo! MAGGIORDOMO!!!!
MAGGIODOOOMOOO!!!!!-
-Mio
padre, eh?-
-Ho
paura di dirgli che i biscotti sono immangiabili. Mi ucciderebbe. Ci ucciderebbe.-
-Non
gli conviene. Sono l’unica erede al trono. Potrebbe uccidere te, quello
si.-
-Ah,
ecco.-
-ECCOMI!
ECCOMI!-
Il
Re Hyrule sfonda la porta con un colpo di Karate eseguito perfettamente, tra
l’altro con le chiavi in mano, e trova Zelda seduta sopra di me,
abbracciati.
-E
Cosi stavate giocando agli sbaciucchiamenti proibiti eh? DOVE! SONO! I! MIEI!
BISCOTTI!-
Zelda
si alza e cerca di parlare.
-Abbiamo
confuso il burro con il lievito scaduto… sono immangiabili.-
-E
stavate lì a dirvi quanto vi amate a vicenda anziché rifarli?! Ma
in che mondo siamo! Ora me li cucino io! Vi voglio fuori! Fuori! E Link, voglio
anche la richiesta di matrimonio per iscritto e una torta panna e fragole
altrimenti sognati la tua Zelduccia, chiaro?-
-Chiarissimo…-
Ci
spinge fuori e si chiude a chiave da dentro.
-Link…
tu sai fare una torta panna e fragole?-
-No,
ma potremmo provarci…-
-Col
burro vero, stavolta.-
-Già.
O magari col lievito non scaduto.-
Andiamo
al mercato a cercare gli ingredienti per la torta. E una penna buona, per
scrivere.
Direi
che, tutto sommato, è stata una giornata divertente. Omettendo la
sensazione del lievito scaduto in bocca. Ho cercato di non darlo a vedere,
ma… era davvero schifoso.
Angolo Autrice ZeLinkosa (?):
Diciamocelo. Questa doveva essere una
songfic. Già. Tutto è partito dalla meravigliosa canzone dei This
Century: Everywhere Everything, che vi consiglio vivamente di ascoltare *-*
Una strofa diceva:
«’Cause I hear your voice,
Cut trough the noise,
And I wanna hear the words you say,
Hey, Prima Donna, don’t you wanna talk to
me..»
Letteralmente:
«Perchè sento la tua voce
Tagliare attraverso i rumori
E voglio sentire le parole che dici
Hey, Prima Donna, non vorresti parlare con
me (*).»
M’è venuto in mente che Link poteva sentire
la voce di Zelda spiccare attraverso i rumori del mercato di Hyrule, ma Link
doveva avere un pretesto per andare al mercato, così è venuta
fuori ‘sta cosa dei biscotti :D E poi quando lui pensa che Zelda è
tutto (Aw, che tenero. Tutti: l’hai scritto tu, idiota! Io: Lo so,
appunto, u.u). Che poi Everywhere, Everything è il titolo della canzone,
quindi ok.
L’altro, unico riferimento alla
canzone è quando Link paragona Zelda ad un diamante.
«Spinning like a perfect diamond,
Glowing in the light, she’s shining,
Just the way I like it
And I can’t fight it»
«Girando come un perfetto diamante,
Splendendo nella luce, lei sta splendendo
(**)
Proprio nel modo in cui mi piace (***)
E non posso farci niente (****)»
*:Non so come sia, ma l’ho
interpretata come una richiesta, “non vuoi parlare con me?” Non ci
sono punti interrogativi, ma la sola frase tradotta letteralmente: “non
vuoi parlare con me” non avrebbe senso, se non quello di affermare che
questa “Prima Donna” non vuole parlare con colui che ha scritto la
canzone. E non è questo il caso.
Almeno credo.
Fra l’altro, non so che significato
possa avere dire “Prima Donna” in Inglese, ma in Italiano non
è molto azzeccato. Penso che sarebbe come dire “la prima donna di
cui mi sono innamorato”… ma non sono sicura.
**: Gli inglesi (o americani, come in
questo caso, o comunque la lingua inglese) hanno più verbi di noi
Italiani (baka!) e quindi per due diversi verbi nella traduzione si usa la
stessa parola, anche se c’è una leggera sfumatura. Possiamo
prendere in esempio i verbi: “talk”, “speak”,
“tell”, “say”. Significano tutti “parlare”,
“dire”.
Talk
about football. Parlare di calcio.
Speak
a language. Parlare una lingua.
Tell
me a secret. Dimmi un segreto.
Say
something. Dì qualcosa.
Anche per le parole “house” and
“home”: in Italiano si traducono entrambe in “casa”, ma
per “home” si intende “casa propria” ( es. I’m at
home. -Sono a casa-) Per “house” non si intende il dottore della serie
TV (anche quello se vogliamo :D) ma una “casa qualunque” (es.
I’m at Link’s house. –Sono a casa di Link- /Uno a caso xD).
***: Traduzione schifosissima. Punto.
Troppo letterale, non suona neanche bene, ma non saprei come tradurla in altro
modo. This Century, perdonatemi. >.<
****: Letteralmente sarebbe: Non posso combatterlo.
Ma suona male. E allora ho scritto in un altro modo.
Se non ve ne è fregato nulla degli
asterischi che ho messo e non avete nemmeno letto le note… bah. Avete
fatto bene. Anche perché tutti gli asterischi erano delle noiosissime
semi-lezioni di Inglese.
Comunque, in poche parole, la fic non centra quasi
nulla con la canzone :D
Ma verrà il giorno in cui riuscirò a
scrivere una songfic decente. Tra l’altro, non so nemmeno se ci voglia il
trattino (song-fic) Macchemmeffrega.
Bene,
L’Angolo Autrice è finito,
Andate in pace.
O se volete a lasciare una recensione. Ma
attenti agli attacchi isterici. E al diabete da biscotti.
Vostra-meglio-che-ora-mi-sotterro-e-muoio,
ValyXD
P.S. Ora ho finito
veramente :D
P.P.S. Ascoltate i This Century!!! ;)
E proprio non avete voglia
di andare a cercare, questo è il loro canale youtube: (non è spam, solo che credo valga
davvero la pena di sentire le loro canzoni, anche se non sapete
l’Inglese)
youtube.com/user/ThisCenturyBand :D
P.P.P.S. Basta. Questa
è l’ultima.
Ciauz.