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Autore: Madin    12/12/2014    4 recensioni
-Io ti amerò sempre Peter Pan!- questo gli sussurrai quando lui si era già allontanato dalla mia finestra, dopo averci riportato a casa.
E lui non mi aveva sentito. E lo sapevo. Eppure sentivo un enorme groppo in gola nel vederlo andare via. Sapevo che non l'avrei più rivisto e questo mi intristiva. Mi ero innamorata di lui a poco a poco, del suo carattere ribelle, dei suoi modi sbarazzini, della sua risata, della sua allegria. Tutto di lui mi aveva conquistata.
Avevo vissuto la più incredibile delle avventure e ne ero rimasta scottata. Perché l'avventura vera non era essere andata all'Isola Che Non C'è, era stato innamorarmi di lui. Stupida! Stupida! Non avrebbe mai potuto ricambiare, non conosceva il significato dell'amore, perché eravamo solo bambini, ai tempi e lui non avrebbe mai potuto vivere nel mio mondo. Perché lui era Peter Pan, il bambino che non sarebbe mai cresciuto, che amava giocare e che volava da una parte all'altra dell'isola come un uccellino. Lui che vedeva tutto come un gioco.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Campanellino, Capitan Uncino, Peter Pan, Wendy Darling
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Once Upon A Time In Neverland

 

Promesse

 

Dormire nel mio letto fu più strano di quanto immaginassi, svegliarmi e trovare un soffitto sopra la testa fu quasi ansioso. Abituata com'ero a tutte le stelle dell'Isola. Gira lo sguardo e trovai Peter assopito ai piedi del letto, con il viso nascosto nelle braccia... lo rividi bambino e il cuore mi si riempì di tristezza. Mi avrebbe lasciato a Londra.

«Peter...» lo svegliai dolcemente «Peter!» lui alzò la testa di scatto e si guardò intorno. Quando mi vide sorrise «Buongiorno...» disse con la voce impastata di sonno. Si strofinò gli occhi e poi venne verso di me, gli feci segno di sdraiarsi nel letto.

«I tuoi fratelli potrebbero vederci» disse lui di rimando.

«Qui si usa bussare alla porta prima di entrare, Peter, non entreranno.» lui si grattò la nuca e poi accettò, un po' restio. Mi domandai perché.

Mi appoggiai sul suo petto una volta che si fu sistemato, con un braccio dietro la testa. Chiusi gli occhi e sentii il sonno invadermi completamente.

Quando mi risvegliai Peter era esattamente nella stessa posizione di prima e capii che qualcosa non andava.

«Peter, che succede?» lui guardava fisso, sembrava in trance «Peter!»

E allora lui si decise a parlare «John ha ragione. Tu devi restare qui.»

Quasi scoppiai in lacrime, sentivo la gola bruciare «Ancora con questa storia, Peter? Credevo...»

«No. Tu devi restare qui...»

«Peter! Ma...»

«Come puoi pensare di essere così egoista?! I tuoi genitori soffrono per la tua scomparsa e i tuoi fratelli ti vogliono accanto a loro. Come puoi essere così egoista e scegliere ancora me?» inizialmente mi ero arrabbiata eppure adesso sentivo la rabbia scemare e il senso di colpa prenderne il posto. Mi concessi alle lacrime.

Piansi e piansi.

Ero combattuta. Peter aveva ragione: come potevo essere così cieca? Come potevo fare del male alle persone che amavo, volontariamente?

Gli presi la mano e feci un profondo respiro.

«Non sono ancora pronta a lasciarti andare Peter...» gli confessai.

«Ieri hai detto che lo eri, qualunque cosa significhi.»

«Ed era così. Ma ora... ora so che è reale. Potrei liberarci entrambi, Peter, potrei liberarti dalla magia del Bacio.» lui non ne fu così sorpreso come avevo sempre immaginato.

«Come?» sembrava che parlare gli costasse un enorme fatica.

«Se tu mi baciassi quando te lo chiederei, saresti libero e potresti tornare chi eri prima: un bambino che amava divertirsi.»

«Quindi serve un bacio per annullare un bacio?» io annuì «Ma ti ho sempre baciata e non è mai cambiato nulla...» era confuso e si passò una mano tra i capelli spettinandoli maggiormente.

«Dipende da me. Ogni volta che mi baci non desidero altro che averti, non lasciarti andare. È questo il segreto...» Peter si alzò dal letto e iniziò a camminare avanti e indietro.

«Mi stai dicendo che solo tu hai questo potere?!» sembrava deluso o in qualche modo... preoccupato. Annuii di nuovo.

Bussarono alla porta «Wendy? Peter? Siete lì?»

«Entra pure John» risposi alzandomi dal letto.

Mio fratello entrò cautamente con la testa bassa e strisciando i piedi. Venne verso di noi e sorrise. Strano.

«Volevo sapere... ecco... se vi andava di andare a fare un giro. Shopping!» John che proponeva di fare shopping?! Il mondo si era capovolto.

«Shopping?» domandai stupita

«Shopping?» ripeté Peter perplesso. Sorrisi.

«John che ti salta in mente?»

«Vorrei che parlassi con la mamma. Lei sta per tornare e sarebbe felicissima di vederti.» all'improvviso raggelai. Se la mamma mi avesse visto mi avrebbe impedito di andarmene di nuovo. Era stata una mia decisione andarmene e non ne avevo parlato con lei.

Scossi violentemente la testa «No! Assolutamente no!»

«Ma Wendy...» tentò John

«No, John. Ci sarebbero troppe cose da spiegare mamma e papà non capirebbero...»

«Qualcuno vuole spiegarmi che state dicendo?» intervenne Peter sempre più confuso. Lo spinsi dolcemente sulla schiena e scusandomi lo chiusi fuori dalla finestra. Lo vidi strabuzzare gli occhi e levitare davanti alla nostra finestra incavolato.

«Ascoltami John...»

«No Wendy ascoltami tu. Sono stanco... sei mancata per mesi nei quali ti credevamo persa o addirittura....morta; abbiamo pensato il peggio e ora che sei di nuovo qui vuoi lasciarci di nuovo per stare con Peter. Ma non capisci che se tu andrai con lui ucciderai mamma e papà e contrariamente che Peter non rimarrà mai qui? Non potrà mai rimanere qui!» per la prima volta in vita mia la verità mi schiaffeggiò in pieno volto lasciandomi dolorante e caddi in ginocchio.

Facevo fatica a respirare, sentivo tutto questo opprimermi in maniera irreparabile mentre John mi assisteva e Peter batteva sui vetri per raggiungermi.

Avrei tanto voluto non avere possibilità di scelta. Perché ogni scelta avrebbe comportato dolore  qualcuno: o ai miei genitori se me ne fossi andata o a me se fossi restata.

Ma alla fine sapevo che la decisione giusta da prendere, quella moralmente più giusta, era sempre stata lì, in un angolo della mia mente. Solo che non volevo vederla...

 

Passammo il pomeriggio in silenzio. Mia madre era tornata e io ero riuscita a non farmi vedere; John e Michael avevano mantenuto il silenzio a malincuore.

Peter mi teneva tra le braccia e stava in silenzio, sapeva cosa avevo deciso. Ormai mi conosceva piuttosto bene. Ciò che mi sorprese fu che accettò senza sollevare questioni, da vero uomo.

Sorrisi al pensiero di lui come uomo, alla vita che avremmo potuto vivere... alle avventure che ci aspettavano. Strinsi la sua mano e le mie guance si rigarono di lacrime.

«Andiamo a giocare con la neve!» mi propose Peter. Annuii ma i miei fratelli avevano degli impegni: John a pianoforte e Michael a teatro. Era uno scrittore provetto. Le avventure del bambino che non cresceva mai e che poteva volare fecero il giro di Londra in poco tempo.

Così uscimmo io e Peter a giocare. La neve era fredda tra le mie mani.

Avevo il naso rosso per il freddo e Peter ne baciò la punta affettuosamente, prima di lanciarmi una palla di neve addosso. Lo guardai sorpresa e ricambiai il lancio. Mancandolo ovviamente...

«Non vale volare Peter Pan! Combatti da umano!» lui aggrottò le sopracciglia e atterrò con un tonfo sordo sulla neve.

Mi guardò intensamente e il suo sguardo mi accese, sciogliendomi il cuore. Corsi da lui e mi buttai sul suo collo e cademmo entrambi sulla neve, ridendo.

Ci guardammo e poi unimmo le nostre labbra in un bacio freddo e al contempo caldo d'amore.

«È bello giocare con la neve sapendo che non sono stato io a farla cadere...» sorrisi e mi persi nei suoi occhi verdi «Ti amo Wendy» pensai di essermelo immaginato e la mia decisione sembrò pesare sul cuore.

«Vivremo mille avventure» iniziai a dire «Sconfiggeremo i pirati e il nipote di Uncino! Anzi, i nipoti del nipote di Uncino. E creeremo una bellissima Tana per gli altri Bimbi Sperduti. Magari con uno scivolo...»

«E un albero di neve!» suggerì Peter «Adoro la neve!»

«Sì! Magari che cambia colore allo scendere della notte...»

«E tanti alberi di frutta... la frutta fa bene.» annuii «Costruiremo una nostra nave pirata e lasceremo che i nostri figli si divertano al timone...»

Ci fu un momento di pausa.

«I nostri figli?» gli domandai

«Sì, avremo tanti bambini. Sia maschi che femmine e gli insegnerò a volare e tu gli racconterai le storie.»

«Storie sul loro papà...»

«...di come si innamorò della mamma e sconfisse il più temibile dei pirati!» lo guardai con un sopracciglio alzato e lui scoppiò a ridere.

«Potrai raccontare ciò che vorrai Wendy... te lo prometto non interferirò né cambierò le tue storie.»

«Promettilo.» lui mi guardò confuso «Prometti, Peter Pan, che tutto questo di cui abbiamo parlato succederà...»

«Ti prometto, Wendy Moira Angela Darling, che tutto questo succederà...» e con queste parole suggellammo la nostra promessa con un bacio.

 

Quanto mi sbagliavo...

 

Lo sapeva, in ogni caso. Peter sapeva quale decisione avessi preso e fingere che le cose fossero diverse fu un bel gioco, pieno di mute bugie ed omissioni. Era volato via durante la notte...

Mio malgrado non ero riuscita a dormire e l'avevo sentito andar via. Si era avvicinato al mio letto e mi aveva dato un bacio sulla fronte «Ci rivedremo Wendy...» si voltò per volare via ma non resistetti e lo afferrai per un braccio.

«Peter... aspetta.» mi guardò confuso, chiedendomi con lo sguardo se avessi per caso cambiato idea. Purtroppo non era così...

«Che succede?» mi avvicinai e gli accarezzai una guancia. Dovevo sistemare una faccenda.

«Stare con te, anche se solo per poco, è stata l'esperienza più bella della mia vita. Tu sei la cosa migliore che mi sia mai capitata. Ci siamo amati tanto, noi due, tanto quanto due persone possono amare in una vita intera; perciò lasciarti è ancora più difficile...»

Lui, con le lacrime agli occhi, mi sembrava quel bambino tanto sperduto che era all'epoca del nostro primo incontro da cui sembravano passati secoli...

«Baciami, Peter Pan...»

E con quel bacio suggellai una promessa mai fatta e rinunciai a lui per sempre.

 

NOTE:

Buona sera! Non odiatemi! Mettete giù quelle armi improprie che potrebbero nuocere alla mia salute gravemente! Sì, è andata così. Dispiace tantissimo anche a me, è stato difficile accettarlo. Ma cercate di capire la decisione di Wendy... la sua famiglia... il prossimo capitolo arriverà presto dato che tra poco ci sono le vacanze, promesso! Alla prossima!

   
 
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