ARRIVO IN GIAPPONE

L'aereo militare sul quale mi trovavo puzzava peggio di una stalla che non veniva pulita da giorni. Tutti gli uomini intorno a me avevano un fucile o un mitra, ma io no! Sull'aereo conobbi Jack Star, un ragazzino di 17 anni, ma ne dimostrava due in più. Jack mi chiese perché non avevo un'arma. Io non sapevo se rispondergli o no, ma alla fine alzai i pugni e lentamente uscirono dei coltelli fatti di osso, ma in realtà erano le mie ossa! Tutti fecero un salto indietro: uno di loro si spaventò talmente tanto, che mi sparò dritto nel cuore! Ma essi rimasero ancora più scioccati, perché la pallottola che mi aveva sparato quel militare, uscì dal mio petto, e la ferita mi si rimarginò in una frazione di secondo. Jack mi fissò per un attimo... per poi rimettere quel poco che aveva nello stomaco. Improvvisamente, l'aereo cominciò a sobbalzare perché eravamo appena entrati in territorio nemico. Il comandante ordinò di prendere un paracadute e buttarci. Avrei voluto dire che era una cazzata, ma nemmeno il tempo di parlare che stavo già precipitando verso terra. I cecchini giapponesi iniziarono a spararci addosso e di 30 uomini solo in 15 toccammo il suolo. Vidi il comandante per terra con 3 pallottole nel petto. Allora decisi di prendere le redini di quella merda. Accidenti se dovevamo stare attenti! Se i cecchini ci avvistavano eravamo cibo per cani.

Spazio di Bart

Ciao a tutti! Mi presento: mi chiamo Bart e questa è la prima storia che scrivo, quindi mi scuso in anticipo se trovate degli errori, infondo sono solo un ragazzo di prima media =) Se il prologo vi ha incuriosito non perdetevi il secondo capitolo. E fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie ciao!