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Autore: Lely_1324    14/12/2014    4 recensioni
CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITAINSWAN SPELLING- PANTS AND PASSION


CaptainSwan spelling:
Scrivere flashfic o oneshot partendo dai seguenti prompt, la pubblicazione può avvenire in qualsiasi momento, l’unica regola consiste nel rispettare la sequenza senza saltare lettere.
C Prompt Chocolate&Comfort
A Prompt Alcool&Angry
P Prompt Pants&Passion
T Prompt Trick&Trust
A Prompt Accord&Apologize
I Prompt Internet&Interest
N Prompt Night&Need
S Prompt Storm&Sadness
W Prompt Wood&Warmth
A Prompt Arms&Ache
N Prompt Neck&Neck
Iniziativa creata da: Alexies, CSLover, Alexandra_Potter, Lely_1324, Clohy e Pandina.






La situazione si stava scaldando.
Troppo.
Anche lui, d’altronde.
“Se rifà ancora una volta quella cosa del dito.." pensò. 
Emma continuava a mordere la fragola, masticandola lentamente e guardandolo negli occhi.
La stessa fragola che gli aveva sottratto con aria dispettosa qualche istante prima.
Il succo le continuava ad inumidire la bocca … Killian ne percepiva l’odore squisito.
Chiuse un attimo gli occhi, e respirò profondamente.
Doveva calmarsi. Il cavallo dei pantaloni stava diventando pericolosamente stretto.
Quando gli riaprì, lei lo guardava, dubbiosa.
-C’è qualcosa che non va?-gli chiese.
“C’è che se non smetti di mangiare quella fragola … “
Alzò una mano, lentamente, e l’avvicinò al viso di Emma.
Le toccò una guancia con la punta di quattro dita: la sua pelle era così liscia.
Fece scivolare la sua mano verso la sua bocca.
Quando vi giunse e la sentì bollente ed umida di succo zuccherino sotto le sue dita, lei aveva già chiuso gli occhi e schiuso le labbra, lasciando che vi uscisse un sottile gemito.
Killian stava faticando a mantenere il controllo dei propri gesti.
Con pollice, raccolse il succo rimasto ad un angolo delle sue labbra.
-Apri- sussurrò, con una voce stranamente più profonda e calda.
Emma obbedì, allargando le labbra.
Lui, delicatamente, vi introdusse il dito.
“Non l’hai fatto tu? Lo faccio io”. pensò a salvaguardia della sua sanità mentale.
Emma richiuse le labbra attorno al suo dito, aprendo gli occhi di nuovo.
Killian li scrutò profondamente, avvertendo un brivido lungo la schiena, mentre Emma lo succhiava.
Ora era davvero troppo.
La cerniera dei pantaloni cominciava a gridare sommessamente aiuto.
Fece uscire lentamente il dito dalla sua bocca, continuando a fissarla, aspettando la sua reazione.
-Non avevi voglia di mangiarla tu, quella fragola?-sussurrò lei, ansimante.
Lui annuì, chiedendosi quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Emma molto semplicemente, con uno sguardo di sfida acceso negli occhi, assestò un ultimo morso al frutto rosso.
E lui capì ciò che lei voleva.
Le afferrò un braccio e se la spinse addosso, per ritrovarsela faccia a faccia con lui.
Lei sorrideva, col respiro un po’ affannoso.
L’odore della fragola lo inebriava, soprattutto perché veniva dalla sua bocca.
Dopo averle stretto la vita in una morsa,come se non volesse farla fuggire, aveva posato le sue labbra sulle sue.
Lei gli circondava le spalle con le braccia, stringendolo forte. Riusciva a sentire i suoi seni premuti contro il suo petto.
La  lingua di lui  cominciò ad esplorare la sua morbida, dolcissima cavità, e la sua  mano iniziò a scivolare lentamente lungo la sua schiena, arrivando alla curva delle sue natiche e spingendole il bacino contro il suo.

Si staccò lievemente da lei , giusto la distanza per vedere le sue labbra lucide e gonfie, e sentirla riprendere fiato a fatica.
Lei gli aveva sorriso, mentre  sentiva il suo petto  alzarsi ed abbassarsi in guizzi irregolari contro il suo.
-Perdonami- mormorò lui- avrei fatto qualsiasi cosa per un po’ di quella fragola.-
Lei aveva tirato indietro il capo in una risata.

Che meraviglia che era, quella donna così forte, così sensuale, così insicura.
“Così innamorata”aveva pensato Hook, fissandola.

Killian cominciò a sbottonarle la camicetta, scoprendole il ventre piatto.
Le poggiò entrambe le mani addosso, sulla pancia, e le lasciò scivolare dietro la schiena.
La sua era  pelle così liscia da sembrare irreale.
Lei aveva chiuso gli occhi, mentre si godeva le sue mani calde,il suo tocco vibrante, percorsa da brividi di eccitazione.
Con un gesto rapido, le sganciò il reggiseno. Poi lasciò che la camicia scivolasse sulle spalle, lasciandola a seno nudo.
“Stupenda”pensò, accarezzandola con studiata lentezza e posandole un bacio umido sulla clavicola
-Sei così bella- le sussurrò, volendo renderla partecipe del suo pensiero.
L’alito caldo di lei sulla sua pelle lo fece rabbrividire e non poté fare a meno di stringere con maggior veemenza i suoi fianchi morbidi.
Eppure percepì una cappa di gelo che cominciava a calare su di lui, su di loro.
Lei doveva sapere, sarebbe stato meschino continuare a mentirle.
Le  prese una mano e se la poggiò vicino al cuore.
Il tocco fresco della sua pelle lo riscosse dalla malinconia di quel languore.
-Emma...- sussurrò per richiamare la sua attenzione. 
Fu questione di pochi secondi, poi un lampo di consapevolezza attraversò lo sguardo di lei.
-il tuo cuore ...perché...?- domandò confusa.
- Tremotino.- spiegò brevemente-  Ho riavuto la mia mano per una sera, ma questo mi ha reso suo schiavo...la magia ha sempre un prezzo.- 
Lei si voltò con lentezza, gli occhi acquosi e le pupille dilatate di chi ha la vista annebbiata.
-Avrei soltanto voluto la verità. Niente di più. Non credevo che ritenessi opportuno mentire persino a me.-sussurrò, ricomponendosi.
Sentì il un graffio nel petto
-Perdonami- sussurrò lui. I suoi occhi semichiusi erano supplichevoli.
Qualche lacrima colava sul volto di Emma, ma Hook  non vide tristezza né rancore nei suoi occhi.
Lei iniziò a parlare,scostando le sue labbra di pochi millimetri: -  Nella mia vita ho imparato che il volersi bene si costruisce. Ma l'amore, quello vero no. Lo senti, è immediato, non ha tempo. E' un contatto, un abbraccio, un bacio. Un attimo, un incontro possono bastarti per una vita intera.  Rinunciarci è folle, sempre e comunque, credimi. 
E io non intendo rinunciare a te, qualsiasi cosa accada. -
Lui la strinse a sè con veemenza, sopprimendo un singhiozzo, e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo potè sentire ancora quel profumo inebriante che il suo corpo sembrava emanare naturalmente, come per qualche strano scherzo della chimica.
- Neanche io Emma, neanche io- sospirò raucamente sul suo collo.
  
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