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Autore: ___Lils___    14/12/2014    1 recensioni
E' una storia di una ragazza italiana con un passato difficile, in modo abbastanza pazzo e surreale arriva nel cast dello Hobbit. Interpreterà una Nana e legherà con il cast mentre cercherà di combattere i propri demoni.
P.S la storia è basata su una persona reale e questi fatti sono avvenuti, mi sono permessa di scrivere questa storia per alleviare le sue pene. Ti voglio bene, sai chi sei.
Genere: Avventura, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Salve a tutti, grazie per aver iniziato a seguire questa storia, il mio piccolo azzardo.
Un bacio a tutti
_Lils_




“Pronta?”
“No”
Alessandra inizia a ridere mentre scende dall’auto, io ho torturato il mio labbro superiore per tutto il tragitto, scendo anche io e le afferro la mano: “Mi rompi la mano se continui così”
“Scusa”
Ride di nuovo mentre ci avviamo verso l’entrata degli Studios: “Qualcuno è un po’ agitata”
“E’ il mio primo giorno di lavoro, lavorerò con il regista che ho sempre amato, come dovrei sentirmi?”
Sento una risata provenire da dietro di noi, ci voltiamo e di fronte a noi si erge una signora più alta di me, capelli castani e occhi azzurri: “Tu devi essere Giada, io sono Daphne. Peter mi ha detto di portarti da lui, la tua amica andrà a vedere le vostre sistemazioni”
Mi volto verso Alessandra che sorride e annuisce, mi stringe in un abbraccio: “Fagli vedere chi sei”
Annuisco mentre lei si allontana con l’autista che ci aveva accompagnate fino a lì, Daphne mi sorride e mi fa segno di seguirla, io annuisco: “Quanti anni hai?”
“Diciotto”
“Oh, piccolina! Hai l’età di mio figlio e ti catapultano in questo mondo. Ti troverai bene, il cast è fantastico, certo il più giovane ha dieci anni in più di te, ma li adorerai!”
Sorrido: “Lo spero, non sono brava a farmi nuove amicizie, ultimamente soprattutto”
Entro negli Studios e non posso fare a meno di sorridere, persone che corrono a destra e a sinistra, ci sono costumi, parrucche e scenografie per i corridoi, mi avvicino a Daphne: “E’ fantastico”
“Sei una fan, vero?”
Annuisco e lei sorride: “E’ davvero bello, spero per te che tu abbia dei polmoni forti, gli altri si allenano da mesi, tu devi iniziare subito con le cose toste”
Sorrido, ne ho uno di polmone, ma è ben allenato, ho lavorato come una matta in questi mesi per non sentire la mancanza dell’altro e per ritrovare la mia vecchia forma fisica.
“Eccoci qui, Peter è lì. Ce la fai a raggiungerlo da sola?”
Ingoio a vuoto e annuisco: “Credo di potercela fare”
La vedo voltarsi mentre mi fa un occhiolino e mi augura buona fortuna, io mi inizio ad avvicinare a Peter, scruto varie persone che parlano tra loro, ridono e scherzano, intravedo molti attori che conosco, le fiction della BBC sono sempre state le mie preferite. Andy si volta e quando mi vide si apre in un sorriso: “Eccoti! Ti stavamo aspettando, sai?”
Gli sorrido imbarazzata, lui si avvicina e mi prende sottobraccio, io cerco di fingermi disinvolta, se recito come fingo di esserlo sono bella che fregata! Mi porta vicino a Peter, tutti gli altri sono silenziosi ora, sorridono tutti ed io continuo a farlo imbarazzata: “Va tutto bene, pulce. Calma, non ti mangiano”
“Pulce?”
Lo vedo ridere: “Non ti piace?”
Alzo le spalle e sorrido: “No, è carino. Grazie per avermi dato questo nomignolo, apprezzo che cerchi di farmi sentire a casa”
“Questa diventerà la tua casa, ti piacerà. Diventeremo la tua famiglia, vedrai”
Sospiro, per gli altri diventerà una seconda famiglia, per me, se riuscirò ad instaurare dei rapporti, sarà una famiglia vera e propria, la mia non c’è più. Arriviamo al fianco di Peter, lui mi porta una mano sulla spalla e sorride agli altri: “Bene, dopo svariate peripezie abbiamo la nostra Sambril. Tutti zitti, ora parla lei”
Mi fa cenno di andare avanti, io ingoio a vuoto e sospiro: “Io…io”
Giada, finiscila di balbettare e fai la donna! Muoviti!
“Io sono Giada Rizzo, sono italiana e mi sono appena diplomata, ho diciotto anni. Amo i libri, non so che altro dire e mi vorrei sotterrare perché sono di fronte a persone che ho sempre stimato, credo possa bastare”
Finisco il mio discorso con una risata, gli altri si uniscono a me poi si vengono a presentare uno ad uno, evito di anticipare i loro nomi, sembrerebbe davvero strano, almeno per loro.
“Ecco, la nostra cuginetta. Io sono Aidan, lui è Dean”
Personalmente ho sbavato dietro a Mitchel in Being Human per tutte e tre le serie, so bene chi è Aidan e anche Dean non mi è nuovo, sorrido: “Piacere di conoscervi”
“E’ bello avere un’italiana, dicono che siete simpatici e sapete cucinare bene”
Faccio una smorfia colpevole: “Sulla simpatia potrei esserci, ma sulla cucina proprio no. Sono riuscita a bruciare di tutto, la mia migliore amica ha avuto mal di stomaco per una settimana dopo aver mangiato un piatto di pasta cucinato da me”
Dean assume un’espressione delusa e divertita, Aidan scoppia a ridere e mostra la sua faccia da cucciolo: “Ce ne faremo una ragione”
“Vi levate di torno? Vorremmo presentarci anche noi, le fate la corte dopo. Inoltre è troppo giovane!”
Sorrido nel vedere avanzare Martin Freeman, l’ho amato nella serie Sherlock e credo che Bilbo sia assolutamente un personaggio alla sua portata, lo interpreterà benissimo, gli porgo la mano: “Giada”
“Martin, felice di averti nel cast. Una giovinetta come te ci serviva proprio, siamo tutti troppo vecchi qui”
La sua affermazione provoca la risata di tutti, io sorrido divertita: “Non siete vecchi, sei nato pochi giorni dopo mio padre”
Sento una fitta prendermi il cuore, ma cerco di nasconderlo, quella frase è uscita fuori senza pensarci, eppure il dolore rimane, Andy mi guarda ed io sorrido come per rassicurarlo, Martin ride: “Questo non mi rincuora molto, comunque hai un padre giovane, come ha preso la tua venuta in Nuova Zelanda?”
Ingoio a vuoto, ricordo le lezioni di improvvisazione a scuola, mai dire la prima cosa che ci viene in mente, ma la più logica: “E’ molto contento, sono fieri della mia decisione”
Mi sorride e si scansa: “Come non possono esserlo? Diciotto anni e una carriera pronta a decollare”
Sospiro ed ingoio nuovamente a vuoto, nessuno sembra essersi accorto della mia rigidità riguardo la mia famiglia, ma mi sento continuamente osservata da due occhi, sorrido in direzione dell’attore che ne è il proprietario, i suoi occhi dal vivo sono ancora più belli.
“Benvenuta nel cast, Giada. Emozionata?”
“Molto, Sir Ian Mckellen. Ho sognato nel vedere i precedenti film, essere qui è un sogno. Sono spaventata, sono una novellina, non ho mai fatto nulla.”
“Chiamami Ian, vedrai che dopo averti visto in questo film tutti i registi vorranno averti nel loro”
Sorrido, quest’uomo è la gentilezza fatta persona, per ultimo si avvicina il mio osservatore: “Tu dovresti essere mia figlia”
Annuisco sorridendo: “Credo proprio di sì, spero di essere all’altezza di Thorin”
Mi rivolge un sorriso caldo: “Lo sarai, hai delle ottime qualità Giada, artisticamente e umanamente, questo è l’importante”
Alzo un sopracciglio, cosa voleva dire con quella frase? Andy arriva e mi prende nuovamente sottobraccio: “Bene, ci vediamo domani alle 8:00 per l’inizio delle riprese, tu vieni con me, dobbiamo vedere se il look di Sambril va modificato su di te”
Annuisco felice, sono eccitata, per la prima volta indosserò dei costumi per un vero film, Aidan e Dean si avvicinano a noi: “Veniamo con voi, ti facciamo compagnia, siamo curiosi di conoscerti e di vederti truccata, magari ti diamo una mano anche con le battute”
Sorrido mentre quei due si affiancano a me ed Andy, la voce di Martin arriva alle mie orecchie subito dopo: “Noi andiamo a mangiare qualcosa e poi vi raggiungiamo”
Mi volto e quest’ultimo mi fa l’occhiolino, Daphne aveva ragione, sono tutti davvero ospitali. Andy mi fa raggiungere la postazione trucco, nel frattempo mi illustra gli Studios, sono enormi e fantastici: “E’ un sogno che si avvera”
“Qui dentro”
Attraverso la porta indicata da Andy, i miei tre compagni mi seguono, appena entro vengo accolta da una donna dai capelli lunghi e biondi, mi porge la mano: “Piacere, sono Adele, la tua truccatrice”
“Giada, piacere mio”
“Vieni, iniziamo subito. Non avrai bisogno di tutto il trucco degli altri, sei per metà Elfa, ma abbiamo da lavorare. Peter viene dopo?”
Andy annuisce: “Deve sistemare una cosa e arriva, così vede se il look gli piace. Inizia con il tingerle i capelli, intanto provi un po’ di battute con questi due idioti”
Annuisco emozionata e, mentre i miei capelli vengono spicciati e tinti, leggo il copione, Aidan e Dean le recitavano a memoria, io ogni tanto uno sguardo dovevo darglielo, non avevo mai avuto problemi con la memorizzazione.
“Sambril! Che cosa ci fai qui?”
“Sono venuta a prendere un bicchiere di vino, che cosa posso farci qui?”
Guardo Andy che sorride soddisfatto: “Hai una vena comica incredibile, quando reciti è impossibile non crederti”
“Grazie mille”
Nel frattempo avevo visto i miei capelli mutare, dal castano al nero intenso, la lunghezza sempre la stessa, percorrono tutta la mia schiena e mentre un’altra donna si è messa a lisciarli, Adele è passata al trucco, non riesco a vedermi allo specchio, sono girata verso gli altri attori per provare, in quel momento sbucano dalla porta Martin, Peter e Richard.
“Peter, abbiamo fatto un acquisto fantastico, la devi sentire! E’ molto divertente e naturale”
Sorrido ad Andy, Peter mi fa l’occhiolino mentre gli altri due attori sorridono, il regista mi si avvicina e posa una mano sulla mia spalla: “Vogliamo provare con le scene più drammatiche?”
Annuisco mentre lui mi prende il copione e lo sposta su una pagina, lo fa vedere a Richard, questo annuisce poi mi riporge il copione, leggo le battute e cerco di memorizzarle, comunque posso sempre dare un’occhiata, me lo concedono. Mi schiarisco la voce, Richard mi guarda come per chiedermi il permesso di cominciare, annuisco.
“Ancora quella faccia?”
“Perché non me lo hai mai detto?”
Lui sbuffa e si siede su una sedia libera: “Non ce n’era bisogno”
Lo guardo con astio, ricordando gli insegnamenti della scuola: prendi le tue esperienze, ricorda le emozioni e mettile nella scena. La rabbia la ricordo bene, metterla contro un uomo non è difficile per me: “Non ce n’era bisogno? Sono per metà Elfa! Mia madre è diventata un orco! Tu credi che non ce ne sia stato bisogno? Io avevo il diritto di sapere!”
Richard mi fulmina con lo sguardo, nel frattempo rileggo la mia penultima battuta di quella scena, lui si alza e recita la sua: “Ho cercato di proteggerti dagli altri, se si fosse saputo ti avrebbero condannata ad una vita in disparte!”
Sul copione non c’è scritto quello che devo fare, ma nel libro Sambril è descritta come una tosta che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, neanche da suo padre. Mi alzo e arrivo di fronte a Richard, la mia truccatrice rimane scioccata: “Mi avrebbero condannata ad una vita in disparte? Se tu fossi stato di più con me ti saresti reso conto che sono stata allontanata tutti i giorni. Niente barba! Figlia di un capo! Postura troppo regale! Ammetti che non lo hai fatto per proteggere me, ma per proteggere te stesso! Chi avrebbe mai seguito un capo che ha avuto una figlia da un’Elfa?!”
“Non usare quel tono con me, non provare ad insinuare queste cose”
Richard mi prende per un braccio, mi libero dalla sua presa con rabbia: “Non toccarmi! Io…io ti odio!”
Sento le lacrime pizzicarmi, il volto di Richard era stato sostituito da quello di mio padre, ora è di nuovo lui. Scuoto la testa e sento l’applauso dei presenti, Richard si unisce a loro ed io sorrido imbarazzata: “Sei bravissima, voi due avete una chimica inspiegabile”
Torno a sedermi per finire il trucco, Peter continua ad annuire mentre Andy si complimenta, Martin sorride compiaciuto: “Questa ragazzina ci farà le scarpe a tutti”
“Finito!”
Ringrazio la mia truccatrice e mi alzo, Peter annuisce: “Va bene. Ottimo”
Mi guardo allo specchio, i capelli scendono giù lisci, il naso è un po’ più lungo e lo hanno affinato, la carnagione è più chiara.
“Via tutto. Abbiamo trovato la Sambril perfetta”
Gli altri escono tutti, io aspetto, devono togliermi tutto quell’impiastro dalla faccia, nel frattempo mi dicono come trattare i capelli per far in modo di lasciarli setosi. Quando finiscono, mi alzo e vedo che una persona non è uscita, Richard mi sorride: “Ti dispiace?”
Scuoto la testa e lui mi fa segno di uscire: “Ti accompagno alla tua roulotte”
Annuisco e mi faccio guidare da lui: “Sei molto brava, non mi aspettavo che avessi questa dinamica”
“Nessuno se lo aspetta, mi vedono come la ragazza alta un metro e settanta, piccola e indifesa, però quando recito mi sento libera, protetta perché non sono io quella che viene ripresa, sono io che fingo di essere qualcun altro. E’ un po’ contorto, ma è così che mi sento”
“Non è contorto, credo che la maggior parte degli attori si senta così, molti di noi continuano a fingere anche nella vita reale”
Lo guardo interrogativa poi sorrido: “Credo che tu sappia più cose di quello che vuoi far vedere”
“Mi piace osservare. Siamo arrivati, signorina Rizzo”
Sorrido e scuoto la testa, che uomo enigmatico, è strano, ma con lui mi sento diversa, in qualche modo protetta, la chimica di cui parlava Peter l’ho sentita anche io mentre recitavamo: “La ringrazio, Mr. Thornton”
Lo vedo sorridere, mi fa un cenno con la mano e sparisce tra le roulotte, io entro nella mia e Alessandra mi corre incontro: “Com’è andata?”
“Bene, sono socievoli”
Mi abbraccia: “La mia farfalla sta volando via”
“Era giunto il momento, no?”
Mi sorride: “Sì”
  
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