[Dunque, prima di iniziare ci terrei a dire due paroline, uno, non ho mai, dico MAI, scritto una storia e postata on-line e questa è la primissima, quindi se dovete giudicarla siate gentili. Due, faccio spesso errori nel scrivere di ogni genere, se ne trovate qualcuno, avvisatemi. Tre, questo prologo l’ho scritto quando avevo già scritto più di metà storia e inizialmente era in chiave comica fatto con un’amica che poi ho riadattato per la storia, quindi se in certi punti vi viene da ridere, è totalmente normale. Quattro, Buona Lettura!]
 
 
                                                                                Prologo  
Il Dottore mi lasciò a circa un chilometro da casa, verso le dieci di sera sotto la pioggia quando mi imbattei in due strani soggetti , uno molto grosso e l’altro più minuto che mi venivano in contro, poi il soggetto più grosso parlò
“ciao, per caso hai una banana?”                                                          
che richiesta assurda pensai  “no che non ho una banana!”
poi parlò quello più minuto “che peccato”
“per caso hai dei soldi? laggiù c’è una fruttivendola che tiene aperto fino a tardi, se tu ci dessi dei soldi potremmo comprarci delle banane … poi ti portiamo il resto” disse quello grosso con calma minacciosa
“ehm ... perché non ci andiamo assieme? mi avete messo voglia di banane … ahah” dissi cercando di sforzarmi a ridere
“ahahah simpatica la ragazza” disse ridendo quello grosso
“si molto, portiamola con noi dalla fruttivendola”  disse quello minuto facendo l’occhiolino a quello grosso
Andammo dalla fruttivendola che sembrava avere nessun sospetto sui due soggetti che mi stavano accompagnando
“salve ragazzi! che cosa vi offro?”  disse la fruttivendola sorridendoci
“delle banane, grazie!” disse quello minuto
l’altro prese una banana, stava per sbucciarla quando quello minuto gli disse sottovoce
“… la volevo io quella!”
quello grosso mi guardò come per dire “cosa ho fatto per avere un socio così pirla?”
“non è questo il momento per litigare … non ti sembra?”
“no! io voglio la tua banana!”
“stai dicendo seriamente?” disse quello grosso a quello minuto
“si sono serissimo!” ribatté quello minuto
Intanto io me ne stavo sgusciando via dai due litiganti quando quello minuto se ne accorse
“guarda! la ragazza sta scappando!”
“dove vai? ci devi pagare!” disse quello grosso urlando nella mia direzione
“aspettaci! torna indietro!” disse urlando quello minuto correndomi dietro assieme all’altro
Poco dopo li seminai e mi nascosi dietro l’angolo, e gli altri due si fermarono
“cavolo! l’abbiamo persa!” disse disperato quello grosso
“ci ha seminati!” disse incredulo l’altro
“dai! fatti venire un’idea! forza!” disse quello grosso a quello minuto
“si si! lasciami pensare!”
“okay …muoviti però! dai!”
“ecco! torniamo indietro e andiamo a prendere i soldi a casa nostra, così possiamo comprarci tutte le banane che vogliamo!” disse quello minuto con aria ingegnosa
“hey genio! casa nostra e troppo lontana!” 
“cavolo, è vero!”
Nel frattempo la fruttivendola stava chiudendo il negozio, e io mi stavo lentamente allontanando dal angolo
“sta chiudendo il negozio!!”  urlarono entrambi correndo verso la fruttivendola
Intanto io me ne stavo tutta sola soletta a camminare in un piccolo vicolo stretto e buio con il cappuccio in testa sotto la pioggia nella nebbia immersa trai miei pensieri quando qualcuno mi prese la mano
“vieni con me”  disse con voce rassicurante