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Autore: __lovatosheart    20/12/2014    1 recensioni
"Tutto ciò a cui riusciva a pensare, in quel momento, era il ricordo delle labbra di qualcun altro; del modo in cui l'avevano sorpresa, quella sera, lasciandola senza fiato.
'Altro che farfalle nello stomaco', aveva pensato."
Genere: Angst, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Camila Cabello, Lauren Jauregui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's the wrong kind of place, to be thinking of you.

Camila stava ascoltando le canzoni presenti sul suo mp3 per cercare di ammazzare il tempo durante il lungo viaggio. Al suo fianco era seduta Dinah, nei tre sedili davanti c'erano Ally, Normani e Lauren.
Quando sentì le prime note di quella canzone, fu percorsa da decine di brividi, e il suo sguardo cadde inavvertitamente su una persona ben precisa.

 
Leave me out with the waste
This is not what I do
It's the wrong kind of place
To be thinking of you
Era sul punto di cambiare canzone, quando le parole del primo verso la colpirono così duramente da lasciarla quasi senza fiato.

"E' il posto sbagliato, per star pensando a te."

Senza che potesse evitarlo o controllarlo, delle immagini di qualche mese prima le tornarno in mente, chiare come se fossero state stampate col fuoco nella sua memoria.

Camila sentì il ragazzo farsi sempre più vicino, e fu quasi tentata di scivolare lungo la panchina per mantenere la distanza fra loro tale.
Ma l'incertezza e la paura di ferire i sentimenti dell'altro furono più forti, e qualche secondo di ritardo fece la differenza. Il ragazzo si voltò e, un po' impacciato, si avvicinò sempre di più.

Fu un secondo, e la mora si ritrovò le labbra del cantante sulle proprie.

Erano morbide e delicate, e sentì il lieve accenno di barba dell'altro raschiarle la guancia.
Era un bacio dolce, leggero, che probabilmente avrebbe fatto tremare le ginocchia a qualsiasi altra ragazza, ma non fu così per Camila.

Tutto ciò a cui riusciva a pensare, in quel momento, era il ricordo delle labbra di qualcun altro; del modo in cui l'avevano sorpresa, quella sera, lasciandola senza fiato.

'Altro che farfalle nello stomaco', aveva pensato.

Le labbra di quel ragazzo, per quanto lui potesse essere gentile e simpatico, l'avevano fatta sentire sporca e a disagio. Qualcosa semplicemente non sembrava essere giusta.

E nonostante lo sapesse perfettamente, dentro di sè, non fu capace di ammettere che l'unica cosa 'sbagliata', in quella situazione, era la persona.

 
It's the wrong time
For somebody new
It's a small crime
And I got no excuse
 
'Non è possibile', pensò la ragazza, osservando sconvolta il putiferio che si era scatenato su ogni social network. Era persino nei giornali di gossip.

'Mahone e Cabello, nuova fiamma o semplice trovata pubblicitaria?'

L'intero web sembrava essersi diviso in due fazioni per distribuire, rispettivamento, equo odio ad entrambi.

E' vero, era abituata a rivecere odio gratuito a causa del suo posto di rilievo nel panorama musicale, ma non ne aveva mai ricevuto per motivi del genere.

Soprattutto quando neanche lei sapeva di essere diventata improvvisamente la 'ragazza di Austin Mahone'.

Era semplicemente Camila. 

La ragazza che continuava ad amare qualcuno che, convenzionalmente, non era 'eticamente corretto' come oggetto del suo amore.

Non era pronta, non era ancora in grado di mettere da parte tutto ciò che era successo e ricominciare da capo. E, certamente, non era intenzionata a
farlo con Austin, che vedeva come nient'altro che un caro amico.

E' vero, tecnicamente non aveva commesso nessuna forma di tradimento o scorrettezza, con quel bacio, perchè era sola, ma in ogni caso, si sentiva come se avesse compiuto un delitto. 

Il suo cuore apparteneva ancora ad una persona, l'unica che era mai stata capace di rubarglielo sotto gli occhi in quel modo, e adesso l'aveva, in qualche modo, tradita.

Si sentiva sbagliata, e le venne quasi da ridere a quel pensiero.

L'avevano definita 'sbagliata' per aver provato amore, quando non si era mai sentita più 'giusta' che in quei momenti, adesso lontani e sognati.

 
And is that alright? Yeah
Give my gun away when it's loaded

'Mahone e Cabello. Quale sarà la prossima mossa del marketing, trasformarci nelle 'sixth harmony'? No, aspetta, troppo scontato. Meglio renderci nient'altro che volti da copertine di scadenti giornaletti, questo si che è giusto.'

Le parole di Lauren la ferirono quanto migliaia di lame affilate, ma ciò che davvero la colpì dritto nell'anima fu il suo sguardo.

Ferito, arrabbiato, deluso.
Poteva leggervi dentro il loro passato e insieme il futuro, quello che probabilmente non avrebbero mai condiviso.

'Lasciami spiegare, non è come cre-'

'Non farlo!' Urlò Lauren, alzando le mani al cielo. 'Non dire che non è come credo, non dire che non ti sei venduta perchè è esattamente ciò che hai fatto. Ti hanno detto che dovevi lasciarmi, e hai obbeddito, come se non ti importasse niente, come se io non fossi mai importata niente, per te.'

'Ti ho amata.' Sussurò Camila, annientata dalla vista delle lacrime dell'altra.

Lauren non piangeva così facilmente.

'Non lo dire.' Fece la più alta, passandosi una mano sulle guance bagnate. 'Non lo dire perchè non è vero.' Finì, con un tono così rassegnato e colmo di dolore che fece venire i brividi all'altra.

Era stata lei a ridurla così.

'Non sto mentendo.' Riprovò ancora, incapace di arrendersi di fronte a ciò che ormai era evidente. L'odiava, e non c'era modo di cambiarlo, non c'era verso di farle capire come erano realmente andate le cose.

'Se mi amavi, come dici tu, non mi avresti lasciata. Non mi avresti abbandonata come si fa come un cane, sul ciglio della strada, dopo aver deciso che non ti piace più. E non negarlo, è la pura verità. E sai perchè ne sono certa?' Chiese, esibendosi poi in una risata amara priva di entusiasmo. 'Perchè io, a te, non l'avrei mai fatto.'
That alright? Yeah
If you don't shoot it how am I supposed to hold it?

'Dammi un'altra possibilità.', pregò Camila, cercando di star dietro al passo dell'altra.

'Ne abbiamo già parlato.'

'Non è vero, tu hai parlato, io non ho mai avuto modo di spiegarmi-'

'Cosa ti aspettavi, un comitato di benvenuto? Dei cioccolatini e un mazzo di fiori?' La prese in giro Lauren, aumentando ancora di più la velocità dei suoi passi, sperando che l'altra desistesse.

'Non è giusto, non puoi trattarmi così e non ascoltare ciò che ho da dirti. Non sai nulla di ciò che è successo davvero, e non lascierò che tu-'

'Non è giusto?' 
Si fermò, finalmente, voltandosi e fronteggiando l'altra.

'Con che coraggio vieni a dirmi cosa è giusto o meno, dopo il modo in cui mi hai trattata? Era forse giusto, quello, Camila?' 

Sentirle pronunciare il suo nome in quel modo, come se fosse un pericoloso veleno da dover sputare via, la ferì ancora di più. Era quasi ridicolo il modo in cui ogni singola volta sentiva il dolore chiaro e forte, come la prima. Non importava quanti colpi avesse ricevuto in precedenza, non smetteva mai di scoprire nuovi, innumerevoli modi, in cui il dolore era in grado di annientarla.

'Ti prego, lasciami spiegare. Dopo, andrò via e non ti rivolgerò più la parola, se questo è ciò che desideri, ma lasciami parlare.' 

'Se questo può farti sentire meglio con la tua coscienza, fai pure.'

'Mi hanno costretta, mi hanno minacciata, Lauren. Niente più band, niente più Fifth Harmony, niente di niente. E hanno scelto me, per farlo, perchè forse è davvero così evidente, che io sia la debole di noi due.'

L'altra ebbe un leggero fremito, sentendo Camila parlare di loro al plurale. Non erano state nient'altro che due unità, sole e distinte, per molto, troppo tempo.

' Sapevano che tu non lo avresti accettato, e in realtà lo avrei potuto fare anche io, ma l'ho capito tardi. Non sto dicendo che non sia stata colpa mia, perchè avrei dovuto lottare. Per te, per noi, per ciò che provavo e provo ancora..'

'Non dirlo.' Lauren aveva gli occhi chiusi, incapace di vedere e sentire l'altra pronunciare quelle parole.

'Ma è quello che sento.'
Leave me out with the waste
This is not what I do
It's the wrong kind of place
To be cheating on you

Un bacio, poi un altro ancora.
Un incontro umido e intimo -troppo intimo- che faceva sentire Camila come sul punto di vomitare.

Aveva imparato a contare, a pensare ad altro, pur di distarsi e sentirsi lontana dal luogo in cui in realtà si trovava. Lontana da lui.

Ma quella volta non fu capace di aspettare e sopportare, e fu la prima ad allontarsi.

'Austin, io-'

'Non farlo.' 

'Devo dirti una cosa.'

'Lo so.' Sussurò il ragazzo, abbassando lo sguardo. 'Lo so.'

'Mi dispiace.' Bisbigliò a sua volta, chiedendosi come facesse l'altro a sapere ciò che voleva dire. Forse era semplicemente una pessima attrice.

'Non è colpa tua.' Disse lui dopo qualche minuto, tornando a guardarla, gli occhi spenti ma il volto ancora amichevole.

'E' tutta colpa mia. Ho causato così tanto dolore..'

'Hai diciassette anni, Camila. Ti hanno usato e manipolato, chiunque avrebbe ceduto.' 

'Non lei.'

Forse non avrebbe dovuto dirlo, ma fu incapace di contenersi.

'Forse hai ragione, forse sarebbe successo lo stesso.'

Annuì, per non infierire ulteriormente, ma dentro di lei sapeva che non c'era ombra di dubbio: Lauren non avrebbe mai accettato una condizione del genere.
It's the wrong time
He's pulling me through
It's a small crime
And I got no excuse

'Dobbiamo farlo per forza?' Domandò la ragazza, gli occhi illuminati solo dall'ultima, piccola, scintilla di speranza che le era rimasta.

'Non vedo alternative. Non adesso, almeno.'

E fu un valzer di bugie e baci forzati, di mani obbligate a stringersi e sguardi incapaci di incontrarsi davvero.
Interviste, foto, trasmissioni televisive e concerti. Ogni finzione, e ancor di più, ogni verità celata, consumava Camila, rendendola sempre più simile allo spettro di ciò che era stata.

'Non siamo contenti del tuo lavoro, le persone stanno iniziando ad accorgersene.' Le avevano detto un giorno, negli occhi uno sguardo di
disapprovazione.

Capivano solo ora che non sarebbe servito a niente? 

Ed era rabbia e frustazione, desiderio e privazione, una routine di sospiri e lacrime ricacciate a forza indietro.

'Austin, davvero, non può continuare così.' Diceva, pregando con gli occhi l'altro di ascoltarla e di mettere fine a quella recita di cattivo gusto. 'Io non ce la faccio più.'

'E come lo diremo? Lo sai cosa diranno loro, non saranno d'accordo, e non pensi a-'

'No, Austin, non penso a nessuno. L'ho fatto fino ad adesso, ho pensato al bene della band, al tuo, al loro, a quello di chiunque e mai al mio. Sai cosa? Sono stufa di sentirmi dire cosa devo fare e cosa devo pensare. Finisce qui, e lo decido io.' 

Il ragazzo rimase interdetto per qualche istante, stupito dall'improvvisa forza nella voce dell'altra . 

'Va bene.' Disse poi, con una scrollata di spalle. 'Se è questo che vuoi.'
Is that alright? Yeah
If I give my gun away when it's loaded

 
'Lauren-'

'Non ho voglia di parlare.'

'Per favore.'

'Ti ho già ascoltata, non avevi detto che avreti smesso di insistere così?'

Dolore. 
Secco, immediato, dritto al cuore.

'Davvero, l'ultima volta. Devi saperlo da me, prima che da qualcun altro.' Aveva bisogno di vedere il volto dell'altra mentre le diceva cosa era successo, aveva bisogno di capire cosa provasse.

'Muoviti. ' Fu tutto ciò che disse Lauren, con uno sbuffo, incrociando le braccia al petto e facendola così sentire ancora più distante con un semplice
gesto.

'Io e Austin abbiamo chiuso ufficialmente.' Iniziò, affrettandosi a continuare di fronte alle sopracciglia inarcate dell'altra. 'Non che sia mai iniziata, in realtà, ma abbiamo comunicato pubblicamente che non esiste più nulla fra noi.'

'Cosa ti aspetti, esattamente, da me?'

'Nulla.. Ma ho bisogno di dirtelo, e questa volta lasciamelo fare.'

'Camila non-'

'No. Ti amo, Lauren. Ti amo e sono stata un'idiota, e ho lasciato che mi condizionassero, e il fatto che mi hanno minacciato sembrerà una scusa ma credimi, è l'errore più grande che io abbia mai fatto.' Iniziò, avvicinandosi. 

'E non merito che tu mi perdoni come se nulla fosse, ma ho bisogno di provarci lo stesso. Per me, capisci? Perchè sto male, e ho bisogno di te.'

 
Is that alright? Is that alright?
Is that alright with you? No

 'Dovrei odiarti, per come mi hai trattato.' Disse Lauren, non un briciolo di ilarità nella sua voce.

'Come se non lo facessi già.' Rise amaramente l'altra, la risata sulle sua labbra incapace di contagiare i suoi occhi.

'Non sei divertente.'

'Non voglio esserlo.'

'Allora smettila di dire cazzate, Camila.' Le braccia le ricaddero lungo i fianchi, incapace di contenere la rabbia che aveva provato per mesi e mesi. 

'Non capisco.'

'Sei convinta che per me sia stato facile, alla fine. Che ci sia rimasta tanto male da arrivare ad odiarti. Chissà, magari pensavi che mi andasse anche bene vederti con lui.' Sputò l'ultima parola come se fosse disgustata al solo pensiero.

'Sai cosa? Non mi sta bene, non lo è mai stato..'

'Cosa vuoi dir-?'

E fu un attimo.

Tempo di un battito di ciglia, e non esisteva più la distanza che le aveva separate per così tanto.

Si strinsero come se fossero, l'una per l'altra, l'unica ancora di salvezza in un mare in tempesta. Le loro labbra si cercavano, affamate e desiderose, incapaci di contenersi più a lungo.

E non si capiva dove finisse una e dove iniziasse l'altra, tanto erano vicine. 

Respiri concintati e cuori impazziti scandivano il ritmo della loro strana danza, bisognosa e agognata.

'Non andare via.' Sussurò Camila, chiudendo gli occhi e nascondendo il volto nell'incavo del collo dell'altra. 'Non sparire e non lasciare che mi svegli sola come ogni mattina.'

'Non sono un sogno.' 

 'Ma ne hai le sembianze.'


Riuscirono a ricominciare da zero, curando con pazienza e amore le ferite che si erano inflitte a vicenda. Perchè è vero, la memoria non dimentica, ma non lo fa nemmeno il cuore.

Chi, e con quale coraggio, riuscirebbe a rifiutare l'amore della persona più speciale che si sia mai incontrata?
Lauren ci aveva provato, ma era stato inutile.


Era bastato vederla, con quegli occhi spenti e le labbra piegate all'ingiù, per sentire il bisogno impellente di renderla sorridente e luminosa*, com'era quando l'aveva fatta innamorare.

E non importava del management, delle opinioni altrui, del futuro della band e di tutte le difficoltà che avevano e che avrebbero incontrato: nessuno poteva più toccarle o ferirle, perchè adesso avevano qualcosa che prima mancava.

La certezza, sicura e infrangibile, che si appartenevano, da sempre e per sempre.


--






Okay, ciao a tutti.
Non sono morta, non sono sparita, scrivo ancora.
So che ho tre fanfiction in corso da troppo, ma giuro che le continuerò tutte.
Sono stata assente per così tanto sia per problemi personali, sia perchè ho avuto una sorta di 'blocco dello scrittore' (anche se ovviamente non mi posso definire tale, whatever) e vi dico solo che ho riscritto il capitolo successivo di 'the hardest of hearts' qualcosa come dieci volte, cancellando ogni volta tutto perchè mi faceva sempre più schifo.
Al momento mi sto concentrando su una nuova ff che devo ancora decidere se pubblicare o meno, sempre sulle camren ovviamente.
Per quanto riguarda questa os, è venuta fuori dal nulla ieri sera. Stavo sentendo questa canzone, che adoro e che vi consiglio assolutamente di sentire, quando mi è venuto il bisogno di scrivere qualcosa ed è uscito fuori questo.
Spero che continuerete a leggere ciò che scrivo nonostante io faccia schifo in quanto ad essere puntuale e tutto, un bacione e buon natale ♥
Laura. 
   
 
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