-Che
diavolo?-
-Credo che sia più corretto chiedere, chi diavolo, ma visto che sono qui,
sarebbe un po’ inutile farlo.-
Bobby fissa Crowley come se volesse ucciderlo a morsi
e il demone, dopo avergli rivolto un sorriso luminoso, gli volta le spalle per
infilarsi in cucina alla ricerca di qualcosa da bere. E’ da quando l’ha
ingannato per riavere la sua anima che usa la sua abitazione come un secondo
appartamento, apparendo e sparendo come più gli sta comodo, saccheggiandogli il
frigorifero e a volte rubandogli il letto.
Ormai non ci quasi più caso, anche se questo, ovviamente, non vuol dire che non
gli dia un fastidio tremendo.
-Figlio di una cagna demoniaca, torna subito qui.-E che ovviamente, abbia
smesso di insultarlo.
Crowley annusa
soddisfatto il suo whisky mentre gli si avvicina obbediente. Prende un sorso e
alza il bicchiere verso Bobby - Ho visto che ne hai usufruito anche tu, non è
molto meglio questo whisky che quella specie di cherosene che ti ostinavi a
bere?-
Bobby si sfila il capello dalla testa e lo sbatte per terra in preda alla
rabbia -Smettila di tergiversare e dimmi che cazzo hai combinato!-
Crowley si stringe nelle spalle - Niente, li ho semplicemente
fatti calmare.-
Bobby guarda i tre bambini seduti sul suo tappeto -Facendoli tornare dei
mocciosi?-
-Sono molto più gestibili così che da adulti, fidati.-
Seduto in
poltrona, Crowley si gode lo spettacolo sorseggiando
il suo whisky. Sorride spesso, senza nemmeno cercare di nasconderlo e Bobby
vorrebbe ucciderlo con una limetta per unghie. I tre mocciosi non sembrano
ricordare assolutamente di essere tre uomini più che fatti e stanno facendo un
casino a cui Bobby non è più abituato. O meglio, Dean e Sam si stanno
scatenando, giocando ad acchiapparsi per tutta casa, Castiel
li osserva girando la testa da una parte all’altra, dannatamente curioso, ma troppo timido per avvicinarsi.
-Tu non vuoi giocare alla corsa?-
Castiel alza quegli occhioni
ridicolmente blu su di lui e gli sorride.
-Robert stai parlando con un angelo bambino, non ha
idea di come si gioca.-
Bobby si gratta la testa pensoso mentre il piccoletto continua a guardare Sam e
Dean che fanno del loro peggio, buttando giù una pila di libri e finendoci
sdraiati sopra di pancia.
-Preso, ora tocca a te stare sotto.- esclama Dean alzandosi dalla schiena del
fratello.
-Hai imbrogliato, non gioco più.- si lamenta Sam incrociando le braccia.
Dean lo fissa imbronciato prima di avvicinarsi a Castiel.
Il piccolo lo guarda con gli occhioni spalancati e le
guancie rosse per l’imbarazzo quando gli batte una manina sul petto -Prova a
prendermi.-
Passa poco prima che si senta un tonfo e un grido penetrante rimbombare per
casa. Dean torna indietro tenendosi sulle spalle un Castiel
piangente con una manina piazzata sulla fronte che deve aver sbattuto cadendo.
La mattina dopo ci sono tre uomini adulti a dormire sul suo tappeto. Bobby li
scavalca facendo attenzione a non svegliarli e si infila in cucina dove Crowley sta sorseggiando un caffè.
-Ben svegliato.-
-Vaffanculo.-
-Buon
Natale, Robert.-
-E’
Natale?-
-Già, spero che sia stata una bella vigilia ieri.-
Bobby alza la testa di scatto verso il demone mentre questo gli sorride con gli occhi da dietro la sua tazza
di caffè. Il natale per Bobby Singer è come sale su una ferita aperta. Il momento
dell’anno in cui sente maggiormente la mancanza di sua moglie Karen e il peso della
solitudine. Perché non c’è nessuno ad
addobbare la casa. Non c’è nessuno ad incartare pile di pacchetti con delle
orribile carta gialla e rossa.
Non c’è nessuno a ricordargli che la vita è bella, basta guardare quelle
piccole cose, insignificanti per molti, e per questo ancora pure.
-L’hai fatto per me?-
-Quando
loro erano piccoli, non era poi così brutto il Natale, no?-
No, quando Sam e Dean erano piccoli, Bobby tirava fuori l’albero dalla soffitta
e glie lo faceva addobbare con le vecchie decorazioni di Karen. La mattina di
Natale gli faceva trovare un pacchetto a testa sotto l’albero. E’ grazie a lui
se Sam ha creduto a Babbo Natale fino ad otto anni.
-No.- risponde Bobby sovrappensiero guardando quei
tre dormire -Non era male.-
-Allora prego Robert.-
Seconda fan fiction di Natale. Un grazie a chi vorrà leggere e recensire e i miei
migliori auguri di Buon Natale.
Ps: in realtà sono più di 500 parole, ma non mi sembrava il caso
di metterla sotto one shot.
DISCLAMERS:La storia è stata ispirata da questa fan
art : https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xaf1/v/t1.0-9/10846143_778703465511441_7622787241126370987_n.png?oh=bda108440727ad0bcfab1a7a19369985&oe=5534920D&__gda__=1429737148_3a5346f190c46e69330c258e825f4bdf