"Qualcuno faccia un rumore, qualsiasi suono. Un piatto che cade, la bestemmia di uno stalliere, il piagnucolio insopportabile di Rickon, il monotono blaterare di Hodor... "
Theon Greyjoy apre gli occhi, non appena un ronzio distante, indefinito, gli accarezza i timpani. Le sue iridi glaciali si spalancano, non appena si rende conto che i corvi fuori dalla finestra hanno cambiato direzione. Non sono più un minuscolo punto nero in lontananza, diretto verso la barriera. Sono vicini, molto vicini, tanto che il giovane può quasi scorgere le loro piume bagnate, le due pozze nere che hanno per occhi, i becchi taglienti, assassini, portatori di sventura.