Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Little_Lotte    25/12/2014    6 recensioni
Il primo Natale di Anna, Elsa, Kristoff e Olaf insieme. Tra romantiche sorprese, decorazioni, alberi di Natale e dolcetti alla cannella. E tanto, tanto amore.
" Anna aveva sempre amato il Natale.
Sin da piccola, era sempre stata affascinata dalle luci colorate, dagli addobbi e dalla meravigliosa atmosfera che era solita respirarsi a palazzo: ogni ala del castello era adornata da festoni di ogni colore, per i corridoi si respirava di continuo l'inebriante profumo di dolci alla cannella appena sfornati e ogni pasto era sempre accompagnato da dolci e romantiche canzoni natalizie, eseguite rigorosamente dal vivo dai migliori musicisti che prestavano servizio presso la corte di Arendelle.
E poi, sopratutto, vi era l'enorme albero di Natale che si trovava proprio nel bel mezzo della Sala Grande."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Olaf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Have Yourself a Merry Little Christmas



Erano trascorsi diversi mesi da quando, finalmente, i cancelli di Arendelle erano stati aperti e il regno intero si preparava adesso a dover nuovamente affrontare l'inverno.

Non sembrava un compito troppo arduo, a dire il vero: dopo quel tragico incidente avvenuto poco dopo l'incoronazione di Elsa (quando lei, per sbaglio, aveva quasi congelato tutto il regno) gli abitanti di Arendelle erano diventati abbastanza bravi a gestire l'emergenza del freddo e della neve, tanto più che adesso la regina aveva finalmente imparato a controllare i propri poteri e grazie ad essi era in grado di agire personalmente sul ghiaccio e sulla neve, limitando in maniera considerevole i danni e i disagi che avrebbero potuto causare agli abitanti del regno.

L'inverno, insomma, non era più un problema per nessuno.

Al contrario, era diventato una delle tante fonti di allegria e divertimento per tutto il regno di Arendelle, specialmente adesso che si stava avvicinando il periodo dell'anno più bello e più magico di tutti: il Natale.

*

Anna aveva sempre amato il Natale.

Sin da piccola, era sempre stata affascinata dalle luci colorate, dagli addobbi e dalla meravigliosa atmosfera che era solita respirarsi a palazzo: ogni ala del castello era adornata da festoni di ogni colore, per i corridoi si respirava di continuo l'inebriante profumo di dolci alla cannella appena sfornati e ogni pasto era sempre accompagnato da dolci e romantiche canzoni natalizie, eseguite rigorosamente dal vivo dai migliori musicisti che prestavano servizio presso la corte di Arendelle.

E poi, sopratutto, vi era l'enorme albero di Natale che si trovava proprio nel bel mezzo della Sala Grande.

Anna lo aveva sempre trovato incredibilmente meraviglioso e nonostante spettasse alla servitù il compito di addobbarlo, non perdeva mai l'occasione di partecipare alla tanto attesa cerimonia di decorazione: certo, bisognava dire che l'albero era troppo grande e lei decisamente troppo piccola e imbranata, ma non vi era cosa in quel periodo dell'anno che le scaldasse il cuore tanto quanto dedicarsi a quella creativa attività. Si divertiva ad adornare il suo albero con nastri e fiocchi da lei appositamente creati e una volta tentò persino di fabbricare alcune statuine che avessero le sembianze di lei e sua sorella Elsa, ovviamente con scarsi risultati.

Sfortunatamente gli anni avevano molto inasprito la gioia e la tipica spensieratezza delle feste: Elsa era stata allontanata da Anna senza alcuna spiegazione, i loro genitori erano morti e neanche il Natale sembrava più realmente degno di essere celebrato; la giovane principessa, tuttavia, non aveva mai perso il proprio entusiasmo e il suo amore incondizionato per quella splendida festività e non aveva mai smesso di onorarla in tutto il suo splendore, saltellando per il castello al ritmo di vecchie canzoni popolari, adornando ogni angolo con gli oggetti più disparati e dedicandosi ogni anno alla decorazione del grande albero della Sala Grande, certa che un giorno – non troppo lontano – il vero Natale sarebbe tornato a splendere a corte, proprio come un tempo.

Il che, in effetti, accadde veramente.

Quello che si apprestavano a celebrare era praticamente il primo Natale insieme da quando Elsa e Anna si erano ritrovate e ora che la giovane regina aveva imparato a dominare i propri poteri e la paura, aveva intenzione di godersi le feste fino in fondo, come mai prima d'ora aveva avuto il permesso di fare; era talmente entusiasta all'idea di farlo che si era persino lasciata persuadere da Anna ad aiutarla con la decorazione del grande albero di Natale, non sapendo – ovviamente – a quale ardua e difficoltosa operazione sarebbe andata incontro.

<< Va bene, Elsa... Adesso passami quella ghirlanda azzurra, proviamo a metterla intorno all'albero. >>

<< Anna, non possiamo aggiungere un'altra ghirlanda a questo albero... Ce ne sono troppe! E' un abete grande e resistente, ma non credo che riuscirebbe a reggere tutto questo peso. >>

<< Ma no, stai tranquilla! Addobbo personalmente questo albero da quando sono piccola e so bene quanto peso riesce a sopportar... Ooops! >>

Nel momento in cui stava cercando di sistemare un grosso puntale dorato in cima all'albero, Anna inciampò nel proprio vestito e perse l'equilibrio, scivolando a terra.

<< Anna! >>

I riflessi di Elsa furono abbastanza pronti da intervenire con i propri poteri, creando un piccolo cuscinetto di neve per attenuare la caduta di sua sorella e limitare i danni. Funzionò piuttosto bene, la principessa atterrò sulla neve e tutto ciò che avvertì fu un violento brivido di freddo dovuto al contatto del proprio corpo con quel cumulo di gelo.

<< Brrr... Accidenti, Elsa! >> esclamò in segno di protesta << Hai per caso deciso di congelarmi le terga? >>

Elsa la guardò di sottecchi e fece una smorfia.

<< Stavo solo cercando di risparmiarti un bel po' di dolore. >> le rispose a tono << Possibile che tu debba essere sempre così distratta? Prima o poi finirai per farti veramente male, Anna. >>

Anna ridacchiò sotto i baffi e sospirò profondamente.

<< Hai ragione, sono un vero disastro. >> commentò divertita << E' che mi ero lasciata prendere dall'entusiasmo, volevo che fosse tutto assolutamente perfetto! Questo è il primo vero Natale che passiamo insieme e desidero che sia tutto meraviglioso, vorrei tanto che fosse una giornata indimenticabile per te. >>

Elsa la guardò dolcemente e sorrise.

<< Lo sarà senz'altro, Anna. >> le rispose con voce morbida, avvicinandosi a sua sorella ed accovacciandosi al suo fianco << E non sarà certo le decorazioni, a me non importa di quante luci ci siano nel castello di quante ghirlande siano appese all'albero: sarò semplicemente felice di poter celebrare il Natale insieme a te, come una vera famiglia. >>

Anna sollevò leggermente il capo e guardò Elsa con occhi spalancati, un timido sorriso imbarazzato stampato sul volto.

<< Davvero? >> domandò con una vocina.

<< Certamente! >> esclamò Elsa con entusiasmo << Non sono gli addobbi a rendere speciale il Natale, bensì le persone amate. Tu sei la persona che amo di più al mondo e tutto ciò che desidero da queste feste è solo poterle trascorrere con te e recuperare tutto il tempo che abbiamo perduto negli ultimi tredici anni. Pensi che sia possibile? >>

Il voltò di Anna s'illuminò di colpo e un ampio sorriso raggiante si fece rapidamente strada lungo le labbra della giovane principessa.

<< Oh, certo che sì! >> Anna balzò in piedi e si gettò fra le braccia di sua sorella, stringendola così forte da farla quasi soffocare << Oh, Elsa... Sono così felice, non vedo l'ora che sia la mattina di Natale! >>

<< Beh, allora cerca di farmici arrivare viva. >> tossì Elsa, quasi senza fiato << Se continui a stringermi in questo modo non ne rimarrà molto di me. >>

<< Oh, sì... Scusami tanto. >>

Anna liberò Elsa dalla propria presa e le due si guardarono in silenzio per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere di gusto. Era così bello sapere che, nonostante tutto il tempo trascorso l'una lontana dall'altra, non avevano mai perso la loro sintonia e la loro innata capacità di divertirsi e rendersi felici a vicenda.

<< Non riesco ancora a crederci, lo sai? >> disse poi Anna, con acceso entusiasmo << Un anno fa non avrei mai pensato che avremmo finalmente festeggiato il Natale insieme, come una vera famiglia. Beh, a dire il vero ci ho sempre sperato, ma non sapevo con certezza quando sarebbe accaduto! Sono cambiate davvero un sacco di cose negli ultimi mesi. >>

Elsa la guardò maliziosamente.

<< Già e non solo riguardo a noi due. >> disse << Che cosa mi dici del tuo amico montanaro, Anna? Ormai sono diversi mesi che tu e lui... Beh, che la vostra amicizia va avanti. Questo sarà il primo Natale che passerete insieme, non sei emozionata? >>

Anna si morse il labbro inferiore e poi sospirò profondamente, facendo segno di sì con la testa.

<< Sì, in effetti sono molto emozionata... Direi proprio che non sto nella pelle! >> trillò con entusiasmo << In un certo senso credo anche di essere un po' nervosa, non ho mai trascorso il Natale in compagnia di un uomo e non so bene che cosa aspettarmi. >>

<< Beh, immagino che tu gli abbia fatto un regalo. >> osservò argutamente Elsa, sorridendo con fare sornione << Non dovrebbe essere troppo complicato, tu gli darai il tuo regalo e lui darà a te il suo. Mi sembra piuttosto normale. >>

<< Oh... Tu credi davvero che Kristoff mi farà un regalo per Natale? >> domandò Anna, sempre più entusiasta.

Elsa ridacchiò sommessamente: << Di solito si usa così. Ti sembra una cosa tanto strana, Anna? >>

Anna arrossì bruscamente.

<< No, certo che no. >> farfugliò << E' solo che.... Beh, come ti ho già detto questo è il mio primo Natale veramente importante e non so bene come comportarmi. Sono abituata a ricevere regali, ma non ho mai realmente ricevuto... Insomma, non ho mai ricevuto calore da parte delle persone che amo. >>

Elsa annuì silenziosamente e abbassò lievemente il capo, come se si sentisse in colpo.

Anna si sentì di colpo mortificata.

<< No, scusami... Elsa, non volevo certo dire che... >>

<< Anna, non preoccuparti. >> la interruppe immediatamente sua sorella, sollevando il capo e sorridendole con fare comprensivo << Non sono arrabbiata con te e so benissimo che non stavi cercando di farmi sentire il colpa. Devi esserti sentita estremamente sola in tutti questi anni, specialmente dopo la morte dei nostri genitori, e non devi pensare di essere ingiusta a rinfacciarmelo; in un certo senso, penso anche di meritarmelo. >>

Anna guardò mestamente sua sorella e posò dolcemente una mano sulla sua spalla, in segno di conforto.

<< Non è stata colpa tua, Elsa. >> le disse con voce morbida << Lo hai fatto solo per proteggermi, adesso lo capisco. Certo, non condivido tutte le tue scelte, ma adesso riesco a comprenderle e non ce l'ho affatto con te per avermi lasciata da sola. Il passato non ha più alcuna importanza, adesso dobbiamo solamente pensare a goderci il presente e fare progetti per il futuro. >>

Elsa sospirò profondamente: << Questo però non cancella il fatto che, per colpa mia, non hai mai avuto la possibilità di festeggiare il Natale come avresti sempre voluto. >>

<< Oh, ma che importa? Adesso sei qui e potremo finalmente goderci le feste come abbiamo sempre sognato! >> esclamò felicemente Anna, stringendo le mani di Elsa fra le proprie e sorridendole con entusiasmo << Te l'ho già detto, Elsa, del passato non mi importa: abbiamo trascorso momenti difficili, è vero, ma adesso sono passati e siamo pronte a ricominciare tutto da capo. Dunque, ti prego di scordare il passato e preoccuparti solamente del nostro presente, senza rimpianti e con tante speranze per l'avvenire. Prometti che lo farai? >>

Elsa fece segno di sì con la testa e rivolse ad Anna un leggero sorriso di riconoscenza, il cuore ricolmo di amore e di affetto per quella piccola, chiassosa pasticciona che aveva di fronte.

<< D'accordo, te lo prometto. >> rispose << E prometto anche che questo sarà il più bel Natale della tua vita, te lo garantisco! Ti renderò talmente felice da fartelo ricordare per migliaia di anni... Forse persino per tutte le tue vite future! >>

Anna ridacchiò a sua volta e abbracciò Elsa con tutte le sue forze, stringendola calorosamente fra le sue braccia.

<< Ne sono sicura, Elsa. >> mormorò dolcemente fra i capelli biondi della sorella << Non c'è bisogno che tu mi faccia promesse, sono già più che certa che questo sarà un Natale a dir poco indimenticabile. Oh, sono così felice che quasi mi scoppia il cuore! >>

<< Oh, no... Non azzardarti a morire proprio adesso! >> rilanciò a quel punto Elsa, scoppiando a ridere di gusto << Dobbiamo ancora finire il nostro albero di Natale, ricordi? Non penserai mica di lasciare tutto il lavoro a metà. >>

<< Non mi passa neanche per l'anticamera del cervello. >> Anna fece segno di no con la testa << Questo dovrà essere l'albero di Natale più bello di sempre, quest'anno intendo decisamente superare me stessa. >>

Elsa si portò una mano alle labbra e ridacchiò sommessamente.

<< Brava, questo è lo spirito giusto. >> approvò << Adesso, da brava, finisci di sistemare quelle ghirlande e vediamo un po' il risultato finale. >>

Anna obbedì senza pensarci troppo su e si tuffò nuovamente fra gli scatoloni degli addobbi, afferrando qualche ghirlanda in qua e là e almeno una ventina di palline colorate, che poi dispose ordinatamente – o almeno, secondo una sua logica – sui vari rami dell'albero. Poi, una volta conclusa l'operazione, si piazzò di fronte all'abete e lo fissò con espressione ponderata, le braccia conserte e lo sguardo profondamente concentrato.

<< Uhm... Non mi convince. >> mormorò la principessa, osservando attentamente l'albero dal basso verso l'altro << Ho come la sensazione che manchi ancora qualcosa. >>

Elsa sorrise ampiamente e guardò prima Anna e poi l'albero con un frizzante sorrisetto sbarazzino sulle labbra.

<< Se permetti... >> intervenne la regina, facendosi avanti << … Io avrei un'idea su come si potrebbe provare a migliorare questo albero. >>

Con un gesto elegante distese un braccio in avanti e spruzzò tanti piccoli cristalli di ghiaccio, che si disposero ordinatamente sull'albero fino a creare una sorta di effetto luminoso, quasi simile ad un cielo stellato. Anna osservò la creazione con meraviglia e non poté trattenersi dall'esclamare un sonoro “Oooh” di stupore.

<< E'... E' davvero bellissimo, Elsa. >> fu il suo gioioso commento << Sul serio, è terribilmente affascinante... Non nel senso che sia terribile, ma in senso assolutamente positivo! E' talmente bello da togliere letteralmente il fiato. >>

Elsa sospirò beatamente e si fece ancora più vicina a sua sorella, cingendole le spalle con un braccio e posando dolcemente il capo sulla sua spalla in segno di affetto.

<< Adesso è finalmente perfetto. >> dichiarò fieramente << E ti prometto che anche questo Natale sarà assolutamente perfetto. >>

Anna sospirò a sua volta e si voltò lentamente in direzione di Elsa, restituendole il sorriso e guardandola con i suoi grandi occhi chiari ricolmi di gioia ed ammirazione.

<< Io credo lo sia già, Elsa. >> le rispose << Credo che lo sia già. >>

*

<< Hey, Elsa... Ti disturbo, per caso? Avrei bisogno di parlare con te, urgentemente. >>

Anna e Elsa non erano le sole in fibrillazione per il Natale.

Vi era qualcun altro, nel regno di Arendelle, che attendeva con impazienza l'arrivo di quel giorno di festa e nonostante tutti i suoi tentativi di mantenere la calma, non riusciva proprio a non sentirsi così tremendamente in ansia e preoccupato.

<< Kristoff... Che sorpresa! >> esclamò la regina, voltandosi con sorpresa in direzione dell'uomo appena entrato dentro alle sue stanze << Non ti avevo neanche sentito entrare. >>

Kristoff arrossì leggermente.

<< L-la porta era aperta, in effetti, e io non ho pensato a bussare. >> farfugliò timidamente << Avevo bisogno di vederti, Elsa, c'è una cosa che vorrei chiederti. >>

<< Oh... D'accordo. >> Elsa mise da parte le carte che stava esaminando e si alzò dalla propria scrivania, avvicinandosi a Kristoff con passo lento ed elegante << Stavi cercando Anna, per caso? Perché se è così è uscita in giardino meno di dieci minuti fa, dovrebbe essere da qualche parte a fare pupazzi di neve con Olaf. >>

<< Oh, no... Sì, questo lo so. >> rispose prontamente Kristoff, facendosi sempre più rosso in volto << Non stavo cercando Anna, come ti ho già detto ho bisogno di parlare con te di una cosa molto importante. >>

Elsa si fece ancor più vicina e iniziò a guardarlo sospettosamente, quasi con diffidenza.

<< Uhm... Va bene. >> concesse << Di che si tratta? Mi auguro che non sia successo niente di grave. >>

Quell'ultima frase fece inevitabilmente rabbrividire il povero Kristoff, che di fronte alla regina non riusciva mai a fare meno di sentirsi terribilmente in soggezione; in fin dei conti Elsa non era solamente la sua sovrana ma anche – e sopratutto – la sorella maggiore della donna di cui era innamorato e Kristoff sapeva quanto ella potesse essere protettiva nei confronti di Anna.

<< Nulla di preoccupante, sta tranquilla. >> la rassicurò Kristoff, plasmando un leggero sorrisetto contrito << Io... Avrei bisogno di un consiglio per un regalo. Un regalo per Anna, in effetti. >>

<< Oh. >> lo sguardo di Elsa s'illuminò di colpo << La cosa si fa all'improvviso molto più interessante. Avanti, parla pure: che cosa avresti intenzione di regalarle? >>

<< E' proprio questo il punto, io... Non ne ho idea. >> rispose Kristoff, sbuffando pesantemente << Ho cercato di farmi venire un'idea, ma ho la mente completamente annebbiata... Tabula rasa! Immagino anche di non avere molta dimestichezza con il Natale, considerato che non l'ho mai veramente festeggiato e... >>

<< Cosa? Aspetta un attimo. >> lo interruppe bruscamente Elsa, guardandolo con aria perplessa << Tu non hai mai festeggiato il Natale? Come può essere possibile? >>

<< Vorrei ricordarti che ho vissuto praticamente una vita intera con i troll. >> osservò Kristoff << Non è nelle loro abitudini celebrare le festività degli umani e considerato che quando non mi trovavo insieme a loro ero da qualche parte a smerciare ghiaccio... Beh, il Natale non è mai stato una delle mie maggior priorità. >>

Elsa annuì silenziosamente, continuando – tuttavia – a sembrare parecchio perplessa.

Non riusciva a concepire come qualcuno potesse decidere di non festeggiare il Natale, era una cosa che andava completamente al di là della sua comprensione.

<< Adesso però è diverso, io... Adesso c'è Anna con me e io so quanto a lei piaccia questa festività, perciò... Beh, vorrei tanto che il nostro primo Natale insieme fosse indimenticabile. Sfortunatamente non sono un esperto di carinerie e romanticismo, da solo non riuscirò mai a trovare il regalo perfetto per lei! Pensi di potermi dare una mano? >>

Elsa non ebbe bisogno di pensarci troppo su.

<< Certo che posso aiutarti, penso di poterti dare almeno un milione di idee per il tuo regalo! >> esclamò con entusiasmo << Dunque, vediamo un po'... Potresti comprarle qualche nastro colorato per i capelli, sono certa che le piacerebbero molto... Oppure un abito nuovo, mi sembrava di aver capito che uno dei suoi preferiti si è strappato mentre andava a cavallo e non è possibile rimetterlo apposto... Oh, oppure potresti prenderle un nuovo ventaglio, si lamenta sempre del fatto che d'estate fa troppo caldo nel castello. >>

Kristoff storse il naso, tutt'altro che allettato da quelle proposte.

<< No, così non va bene... Sono tutte cose fin troppo banali. >> decretò << Cerca di capire, Elsa... Non voglio farle un regalo qualsiasi, questa è roba che potrebbe regalare una sorella... Senza offesa, ovviamente! In ogni caso, non è questo il tipo di regalo che avevo in mente... Io sto cercando qualcosa di veramente speciale. >>

Else si morse il labbro con fare pensieroso.

<< Sì, credo di capire. Beh, allora... Immagino che anche la cioccolata sia fuori discussione, non è vero? >>

Kristoff scosse ripetutamente il capo: << Troppo banale, se lo aspetterebbe. >>

<< Sì, hai perfettamente ragione. Va bene, allora... Che ne diresti di una bella spilla con tante pietre preziose? >> suggerì ancora la regina, senza scoraggiarsi.

<< Troppo costosa, Elsa. >> rilanciò Kristoff, smorzando ancora una volta il suo entusiasmo << Non sono mica un principe io, devo forse ricordarti che lavoro faccio? >>

Elsa alzò gli occhi al cielo, sospirando esasperata: << D'accordo, niente gioielli o cose troppo costose. Che cosa ne diresti di uno scialle per l'inverno? >>

<< Decisamente impersonale. >> sentenziò il montanaro.

<< E un paio di nuovi stivali per quando andate insieme a passeggiare nei boschi? >>

<< Sul serio, ti sembra un regalo da proporre per Natale? >>

<< Un bel mazzo dei suoi fiori preferiti? >>

<< Stai scherzando, Elsa? Dove pensi che riuscirei a trovarli in questo periodo dell'anno? >>

Elsa alzò le braccia al cielo, in segno di resa.

<< Basta, Kristoff... Io ci rinuncio! >> esclamò con irritazione << Non ti sta bene niente, qualsiasi cosa io provi a proporre tu la snobbi... Per quale motivo hai pensato di chiedere il mio aiuto se nessuna delle idee che propongo è di tuo gradimento? >>

<< Perché so che tu sei la persona alla quale Anna tiene di più al mondo e speravo che mi avresti suggerito qualcosa che l'avrebbe lasciata senza fiato! >> rilanciò Kristoff, in tono altrettanto esasperato << Cerca di capirmi, Elsa... Io non ho mai avuto qualcuno che tenesse a me tanto quanto Anna. Sì, c'era la mia famiglia e loro mi vogliono bene come se fossi praticamente figlio loro, però... Beh, non è la stessa cosa. Anna è... Lei è... Oh, non so che cosa è esattamente, ma nessuna persona al mondo è mai riuscita a farmi sentire tanto felice e sereno con me stesso come fa lei. E' come se, in un certo senso, lei riuscisse a completarmi: come se, nonostante le nostre diversità, lei riuscisse a tirar fuori tutto il meglio di me fino a rendermi una persona diversa. Una persona migliore. >>

Si zittì per qualche secondo, paonazzo per la vergogna, ed Elsa lo guardò con espressione chiaramente incantata, deliziata e compiaciuta dalla sua dichiarazione. Kristoff, forse allarmato da quel suo sguardo enigmatico, si sentì ancora una volta intimorito dal giudizio della regina e con voce fioca e tremante domandò lei: << Ho... Ho forse detto qualcosa di sbagliato? >>

<< Oh, no... Tutt'altro. >> fece Elsa, lo sguardo sempre più incantato << Trovo che i tuoi sentimenti siano molto nobili e credo che anche Anna provi per te le medesime sensazioni. In effetti, ne sono più che certa: sai, mia sorella non è molto brava a nascondere le proprie emozioni. >>

<< Ma allora, che cosa posso fare? >> domandò ancora Kristoff, in tono quasi lagnoso << Non posso far trascorrere il nostro primo Natale insieme senza aver fatto qualcosa di speciale per lei, io... Io voglio davvero renderla felice. Come posso fare, secondo te? >>

Elsa si portò una mano alle tempi ed incominciò a camminare avanti e indietro per la stanza, tentando di schiarirsi le idee.

<< Dunque, tentiamo di fare un attimo mente locale. >> mormorò fra sé e sé << Anna ha sempre desiderato festeggiare il Natale come una vera famiglia e in tutti questi anni le è stato negato a causa della morte dei nostri genitori e, prima ancora, della loro decisione di tenermi lontana da lei per via dei miei poteri. Di certo non si aspetta grandi doni da parte nostra, tutto quello che desidera è solamente sentirsi amata e... >>

Arrestò di colpo il suo cammino, come se un fulmine l'avesse appena centrata in pieno, e un ampio sorriso compiaciuto si fece velocemente strada lungo le sue guance.

<< Aspetta un attimo, forse ci sono. Forse ho trovato il regalo perfetto che puoi fare ad Anna. >>

<< Cosa... Davvero? >> Kristoff balzò improvvisamente in avanti, avvicinandosi ad Elsa con interesse << Di che si tratta, Elsa? Avanti, dimmelo. >>

Elsa sorrise maggiormente, con fare quasi sornione.

<< Vieni con me, è una cosa piuttosto lunga e te la spiegherò lungo la strada. >> disse lei, afferrando Kristoff per un polso e trascinandolo fuori dalle sue stanze << Andiamo, dobbiamo fare quattro chiacchiere con un po' di persone. >>

<< Cosa... Persone? Che diavolo ti è saltato in mente, Elsa? Vuoi dirmi di che si tratta? >>

<< Abbi appena un altro po' di pazienza, saprai tutto a tempo debito. Su, adesso muoviamoci. >>

Kristoff non aggiunse altro e seguì la regina fuori giù per le scale, ignaro di quale potesse essere la loro destinazione. Sperava solo, in ogni caso, che alla fine di quella folle corsa sarebbe riuscito finalmente a trovare il regalo perfetto per la sua Anna, quel regalo speciale che l'avrebbe resa tanto felice quanto davvero meritava di essere.

E sperava anche che, una volta ricevuto il proprio dono, il sorriso di Anna sarebbe stato tanto raggiante e delizioso quanto lo aveva immaginato nelle sue migliori fantasie.

*

La Vigilia di Natale arrivò così in fretta che Anna fece persino fatica ad accorgersene.

Era stata così presa dalle decorazioni, dalla preparazione (e, soprattutto, dalla degustazione) dei dolci alla cannella e dal proprio entusiasmo da non far caso al tempo che passava e in men che non si dica si ritrovò ad aspettare con ansia lo scoccare della mezzanotte, passeggiando affannosamente per i giardini del castello insieme a Kristoff, il quale si era offerto di farle compagnia fino a che non fosse arrivata l'ora di scartare i regali.

In realtà, la sua non era stata un'offerta del tutto disinteressata: dopo essersi a lungo consultato con Elsa, il montanaro aveva finalmente trovato il regalo perfetto per la sua amata principessa e sapeva che quello era il momento più propizio per farglielo avere, prima ancora che Anna piombasse nella più assoluta e cieca euforia da dolci-regali-atmosfera natalizia.

Faceva piuttosto freddo quella notte ma a nessuno dei due sembrò importare poi molto; camminavano lentamente l'uno affianco all'altra, tenendosi per mano e sorridendosi di tanto in tanto, soffermandosi per qualche rapido abbraccio caloroso nei momenti in cui il gelo diventava più pungente.

Il cielo era terso e pieno di stelle ed una splendida luna piena brillava sopra di loro.

L'atmosfera perfetta per un Natale perfetto, pensò immediatamente Anna.

<< Sai, Kristoff... Ho qui una cosa per te. >> disse ad un tratto la principessa, quando lei e Kristoff si fermarono per una breve sosta nei pressi del laghetto ghiacciato << So che dovrei aspettare la mezzanotte per dartelo, ma non ci riesco! >>

Infilò una mano dentro alla borsa che portava con sé ed estrasse rapidamente un pacchetto piuttosto rudimentale, che porse immediatamente a Kristoff mentre le sue guance si facevano completamente rosse ed accaldata.

<< I-il pacchetto non è uscito molto bene, me ne rendo conto. >> osservò a malincuore << Mi dispiace, io... Ci ho provato, ma non sono molto brava con i... Ehm... Lavori manuali. Ma quello che c'è dentro non l'ho fatto io, quindi dovrebbe piacerti. Credo. Sì, insomma... Almeno spero. >>

Kristoff ridacchiò sommessamente e afferrò il pacchetto con entrambe le mani, tastandolo curiosamente per indovinarne il contenuto.

<< Si direbbe molto morbido. >> commentò compiaciuto << Vediamo un po' di che si tratta. >>

Strappò la carta con un gesto secco e in men che non si dica si ritrovò fra le mani un paio di quanti di ottima qualità, che lo fecero immediatamente sorridere gioiosamente.

<< Wow, Anna... Sono bellissimi! >> esclamò felicemente << Sul serio, io... Li trovo davvero fantastici. >>

<< Dici sul serio? >> domandò Anna, aggrappandosi con forza al braccio di Kristoff e strattonandolo più volte << Sai, non ero del tutto sicura che ti piacessero... Ma ricordavo che avevi perso i tuoi e ho pensato che ti sarebbe stato utile un nuovo paio, perché... Beh, perché altrimenti prima o poi ti saresti congelato le mani. Ho pensato che sarebbe stato un regalo intelligente, ma se non ti piace io... >>

<< E' perfetto, Anna. >> la interruppe a quel punto Kristoff, ridacchiando sotto i baffi << Dico sul serio, è un regalo assolutamente perfetto. Ti ringrazio, io... Grazie di cuore, Anna. >>

Si avvicinò lentamente a lei e allungò una mano per accarezzarle il voltò, poi la tirò a sé con gentilezza e posò sulle sue labbra un tenero e lungo bacio. Anna sospirò felicemente, beandosi della piacevole sensazione delle morbide labbra di Kristoff sulle proprie.

<< Buon Natale, Kristoff. >> mormorò la principessa, sorridendo ampiamente.

Kristoff le sorrise a sua volta, con aria compiaciuta e soddisfatta.

<< Buon Natale a te. >> le rispose << Dunque, questo significa che adesso anche io posso darti il mio regalo? >>

<< Cosa... Tu mi hai fatto un regalo? >> lo sguardo di Anna s'illuminò di colpo << Oh, ma non avresti dovuto! Non era necessario che tu mi facessi un regalo, per me è sufficiente sapere che tu sei qui con me e... Aspetta, che cosa stai facendo? >>

Anna non fece in tempo a concludere la propria frase perché, in quel momento, Kristoff si staccò dal suo abbracciò e s'inginocchiò davanti a lei, stringendole una mano con la propria e portandosi l'altra al petto con fare solenne. Per poco la ragazza non si sentì mancare.

<< K-Kristoff, se questo è quello che penso io forse dovremmo... >>

<< Aspetta, Anna... Lasciami parlare, ti prego. >> le rispose immediatamente l'altro, smorzando in fretta l'entusiasmo ansioso della ragazza << Ho provato e riprovato questo discorso e non è mai uscito allo stesso modo, perciò temo che adesso sarò costretto ad improvvisare e... Beh, non sarà certo una cosa semplice. Sai che non sono bravo con questo genere di cose, per cui cerca di non rendermi le cose ancora più difficili e ascoltami senza proferire una sola parola. Intesi? >>

Anna fece segno di sì con la testa e sospirò nuovamente, per poi lasciare la parola al suo innamorato, il quale sospirò a sua volta per farsi coraggio.

<< Sai, Anna... Da quando i nostri destini si sono incrociati la mia vita è decisamente cambiata e non mi riferisco solamente al fatto che mi sono innamorato di te. Insomma, in un certo senso tu hai davvero sconvolto interamente la mia esistenza: Ho sempre vissuto per conto mio, mi facevo gli affari miei e non mi sono mai preoccupato troppo di quello che gli altri avrebbero potuto pensare di me, perché.. Beh, perché di fatto io non avevo alcun contatto con gli altri. >>

Anna rise.

<< Si può dire, in un certo senso, che tu la vita me l'abbia complicata. >> proseguì Kristoff, con un ennesimo sospiro << E non fare quella faccia, sai che è così: ho sempre vissuto da solo, prima di conoscerti, non dovevo preoccuparmi di essere gentile con gli altri, di rispettare il galateo o di come si dovesse trattare una ragazza, per me esistevamo solamente io e Sven. Era una vita molto più semplice e tranquilla, eppure... Beh, adesso mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato ad incontrarti e se avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo e fare ritorno alle mie vecchie abitudini, non lo farei neanche per tutto l'oro di questo mondo. >>

Gli occhi di Anna si riempirono di lacrime e lei lo guardò con espressione visibilmente commossa.

<< Davvero? >> domandò emozionata.

Kristoff fece segno di sì con la testa e le sorrise con dolcezza, per poi ricominciare a parlare.

<< Inizialmente pensavo che non sarei riuscito a tollerare la tua vicinanza per più di mezza giornata e adesso, al contrario, la sola idea di trascorrere anche solo metà dalla mia giornata lontano da te mi fa mancare completamente il respiro. E' vero, adesso la mia vita è molto più chiassosa e complicata di quanto non fosse prima, ma non si tratta solo di questo: tu hai saputo darle un tocco di colore, l'hai resa molto più allegra e finalmente degna di essere vissuta. E' un po' come se tu mi avessi risvegliato dopo anni da un lunghissimo sonno: prima era tutto grigio, vuoto e malinconico, e adesso invece... Beh, adesso c'è la luce. Tu sei la mia luce, Anna. >>

A quel punto Anna non fu più in grado di trattenere le lacrime e iniziò a singhiozzare sommessamente, mordendosi il labbro e continuando a fissare Kristoff come se fosse semplicemente la cosa più bella su cui avesse mai avuto il privilegio di mettere gli occhi. Il ragazzo sorrise ampiamente e con leggera emozione, prima di apprestarsi a concludere finalmente la propria dichiarazione.

<< So quanto tu ami il Natale e quanto tu abbia sofferto nel non poterlo festeggiare realmente in tutti questi anni. >> disse lui, con voce morbida e tremante << So anche quanto tu ti sia sentita sola e quanto avresti voluto avere qualcuno al tuo fianco, qualcuno con cui condividere tutti i tuoi sogni e le tue speranze, oltre alle risate e alle scorpacciate di cioccolata. >>

Anna rise e in quel momento Kristoff si alzò nuovamente in piedi, guardandola intensamente negli occhi e senza mai lasciar andare la presa delle sue mani.

<< So che per tanto tempo ti è mancato il calore di una vera famiglia ed è per questo che oggi io sono qui. >> Kristoff intrecciò le proprie dita con quelle di Anna e iniziò a giocherellare con esse, come a voler allentare la tensione << Io voglio essere la tua famiglia, Anna, e voglio che tu sia la mia. Non sto dicendo che ti chiederò di sposarmi, in fondo non credo di essere pronto per un passo così importante, ma intendo farti una promessa: la promessa di esserci sempre, qualunque cosa accada. Prometto di restare al tuo fianco, di proteggerti nei momenti di sconforto e supportarti in ogni tua decisione, di essere una spalla su cui piangere e una fonte continua di risorse, amore e sostegno. Prometto di essere quella famiglia che non hai mai avuto, la luce nelle tue notti più buie e il calore che ti scalderà il cuore. Prometto di essere tutto questo perché... Perché... Perché ti amo, Anna. E voglio che tu continui a incasinare la mia vita, come hai sempre fatto sin dal giorno in cui ci siamo conosciuti. >>

Kristoff concluse quella dichiarazione con una specie di gemito strozzato e subito chinò vergognosamente il capo, incapace di sostenere ancora lo sguardo lacrimoso e semplicemente estasiato di Anna. La principessa era come in trance, le sue labbra erano semi-dischiuse in un'espressione di meraviglia e il cuore batteva freneticamente dentro al suo petto, le ginocchia che tremavano a tal punto da farle a malapena mantenere l'equilibrio su due gambe.

Avrebbe voluto dire un milione di cose ma, incredibilmente, le parole sembravano proprio non riuscire a prendere forma.

<< K-Kristoff, io... I-io non so cosa dire. >> farfugliò Anna, facendosi completamente rossa in volto.

Kristoff risollevò il capo e la guardò con aria divertita, ridacchiando sotto i baffi.

<< Vuol dire che sono riuscito a lasciarti senza parole? Incredibile, pensavo che fosse un'impresa impossibile! Allora esiste un modo per farti smettere di funzionare. >>

<< Hey, non essere cafone! >> protestò la principessa, rifilandogli un poderoso scapaccione << Possibile che tu debba essere sempre il solito? Riesci a farmi emozionare da morire con una delle dichiarazioni più belle che io abbia mai sentito e poi riesci a rovinare tutto quanto con una delle tue stupide battute? >>

<< Eddai, Anna... Lo sai che non sono quel tipo di persona! Ho fatto uno sforzo immenso a ricordarmi tutto quanto e posso assicurarti di averti aperto il cuore più di quanto tu stessa possa immaginare. Ho fatto del mio meglio, ma ho pur sempre una reputazione da mantenere: non posso comportarmi come uno di quei romantici damerini da quattro soldi, sai che non è nel mio stile. >>

<< Nel tuo stile? Che cosa c'entra, scusami? Non è una questione di stile o altro, tu sei solo un ruvido montanaro eppure sei riuscito a pronunciare un discorso a dir poco meraviglioso. >>

<< Un discorso che non intendo ripetere una seconda volta, principessa, perciò vedi di fartelo bastare... E poi, che cosa significa “ruvido montanaro”? Se nel tuo tono c'era un velatissimo tono di polemica, sappi che io non intendo... >>

<< Santo cielo, non è possibile! Non ditemi che state già litigando? >>

Anna e Kristoff si voltarono di scatto e videro arrivare verso di loro la regina Elsa, in compagnia del fedele Olaf. I due innamorati si guardarono di traverso e storsero il naso in un gesto quasi sincronizzato.

<< Noi non stavamo affatto litigando. >> dichiarò Anna, incrociando le braccia al petto << E' solo che Kristoff non riesce a fare le cose come si deve, inizia sempre in maniera ineccepibile ma poi finisce sempre col perdersi lungo la strada. >>

<< Io non mi sono affatto perso lungo la strada. >> rilanciò immediatamente Kristoff, guardandola malamente << Sei tu ad essere troppo permalosa, io ho fatto semplicemente il mio dovere. Dovresti essere contenta, in realtà: non sono molte le persone che possono godere di questo mio lato sensibile, perché non ti godi semplicemente il fatto che io mi sia innamorato di te a tal punto da lasciarmi andare e non metti da parte il tuo stupido orgoglio, per una volta? >>

Elsa e Olaf si scambiarono un rapido sguardo divertito, ridacchiando sotto i baffi.

<< Sono sempre i soliti, non cambieranno mai. >> commentò allegramente Elsa, scuotendo il capo con fare sconsolato << Riusciranno mai a trascorrere una giornata intera senza punzecchiarsi? >>

<< Oh, io credo proprio di no. >> le rispose Olaf, saltellando in qua e là con il suo solito modo di fare euforico << Quei due insieme fanno sempre fuochi d'artificio. Hey, a proposito: stasera non doveva esserci uno spettacolo di fuochi d'artificio in onore di Anna? >>

<< Uno spettacolo per me? >> saltò immediatamente su la principessa, con acceso entusiasmo << Sul serio, Elsa? Ci sarà veramente uno spettacolo per me? >>

<< Olaf, accidenti! >> esclamò irritato Kristoff << Doveva essere una sorpresa. >>

Anna si voltò rapidamente verso di lui.

<< Cosa... Una sorpresa? Come sarebbe a dire una sorpresa? Perché? >>

Kristoff arrossì nuovamente e rimase in silenzio per qualche secondo, tentando di fare il vago; lo sguardo di Anna, tuttavia, era così intenso ed insistente da non lasciargli più alcuna alternativa alla resa.

<< D'accordo, d'accordo... Confesso. >> Kristoff sospirò profondamente << Doveva essere il tuo regalo, da parte mia e di Elsa. Volevamo che il tuo Natale fosse perfetto e abbiamo pensato... Va bene, Elsa ha pensato che lo spettacolo pirotecnico sarebbe stato un ottimo modo per farti capire quanto ti amiamo e quanto tu sia importante per noi. E anche che il nostro Natale non sarebbe altrettanto bello e speciale, senza di te. >>

Anna sorrise ampiamente, voltandosi di nuovo verso Elsa.

<< Elsa, tu.... Hai fatto tutto questo per me? Davvero? >>

<< Abbiamo fatto tutto questo per te. >> intervenne Olaf, correndo immediatamente verso di lei << Anche io ho partecipato al regalo, anche se in realtà non ho fatto niente. Comunque anche io ti voglio bene, Anna, e neanche il mio Natale sarebbe tanto bello e speciale se tu non ci fossi. >>

Il cuore di Anna era praticamente sul punto di scoppiare.

Guardò a turno prima Elsa, poi Olaf e infine Kristoff, cercando disperatamente di trovare dentro di sé le parole adatte ad esprimere tutta la felicità.

Non ci riuscì, ovviamente.

Del resto, come poteva la semplice parola umana chiarire un sentimento tanto intenso e profondo, senza rischiare di banalizzarlo?

<< Hey, Anna... Va tutto bene? >>

Anna annuì silenziosamente, gli occhi talmente rigonfi di lacrime da renderle la vista offuscata.

<< Sì, io... Sto benissimo. >> rispose con una vocina << In effetti, credo di non essere mai stata meglio di così. >>

Elsa, Olaf e Kristoff si guardarono e sorrisero con enorme compiacimento, soddisfatti dalla reazione che avevano suscitato con la loro sorpresa. Poi, molto lentamente, Elsa si avvicinò ad Anna e l'abbracciò da dietro, posando il capo sulla sua spalla e carezzandole affettuosamente i capelli.

<< Siamo la tua famiglia, Anna, e ti vogliamo bene. >> dichiarò << E non solo per oggi, per tutta la vita: resteremo per sempre al tuo fianco, qualunque cosa accada. >>

Anna le strinse la mano e annuì una seconda volta, con un sorrisino commosso.

<< Grazie, Elsa. Grazie di cuore. >>

<< Uuuh, guardate... Stanno iniziando i fuochi d'artificio! >> esclamò felicemente Olaf, ricominciando a saltellare intorno ai tre umani << Ti prego, Elsa... Andiamo a vederli più da vicino! >>

Elsa rise di gusto e lasciò che Olaf l'afferrasse per un polso e la trascinasse con sé lontano da Anna e Kristoff, forse per concedere loro un po' d'intimità. I due innamorati si guardarono in silenzio e poi, finalmente, Kristoff si decise a muovere qualche passo in direzione della sua principessa, sorridendole con fare malizioso.

<< Allora, “Furia Scatenata”... Mi sono fatto perdonare per il mio piccolo errore di percorso? >>

Anna arrossì nuovamente.

<< Scusami, Kristoff. >> rispose lei, con un risolino imbarazzato << Non volevo essere così scorbutica e orgogliosa, in realtà sono rimasta molto colpita dalla tue parole. Sì, è vero che non sei affatto un esperto di romanticismo e molto spesso ti perdi nelle cose più banali, ma so perfettamente quanto tu tenga a me e anche se molto spesso ti comporti più come un... Beh, come un troll, piuttosto che come una persona, devo pur sempre ammettere che io... >>

<< Anna... Anna... Anna! >>

<< Sì? >>

Kristoff scosse il capo con fare sconsolato e sospirò profondamente, poi allungò un braccio verso di Anna e la tirò a sé con dolcezza, intrappolandola in un tenero abbraccio.

<< Buon Natale, principessa. >> mormorò con voce morbida, poggiando la propria fronte contro quella di Anna.

Anna gli restituì il sorriso e poi gli gettò le braccia al collo, facendo strofinare i loro nasi e replicando con estrema dolcezza: << Buon Natale anche a te, Kristoff. >>

Suggellarono quell'ultimo augurio con un tenero e premuroso bacio, persi l'una nell'abbraccio dell'altro mentre in cielo i fuochi d'artificio continuavano a dare spettacolo e le campane della cattedrale annunciavano ufficialmente l'arrivo del Natale.

Il Natale più bello, magico e perfetto che il regno di Arendelle avesse mai festeggiato da molti anni a quella parte.






  
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