26/12/2014
0 recensioni TOM&JERRY
-Harry, preferisci la pizza o la pasta stasera?-Fai tu, Louis- Mentre Louis cercava di capire come mettere a cuocere la salsa al pomodoro, si arrovellava per scoprire cosa sarebbe piaciuto di più al suo ragazzo, puliva il ripiano della cucina e cercava di parlare al telefono con la madre, Harry guardava i cartoni. L’ormai ventenne, quindi adulto e vaccinato Harry Styles, fidanzato, convivente e migliore amico di Louis, guardava Tom&Jerry alle sette di sera, invece di aiutare il suo amore.
-No mamma, sto cucinando… meglio la pizza o la pasta secondo te?- La risata cristallina del ragazzo buttato sul divano nella stanza accanto fece sorridere Louis, che andò a vedere cosa aveva scatenato l’ilarità del suo amore: Jerry aveva appena tirato in testa una padella all’ignaro Tom. Un po’ gli dispiaceva per il gatto, perché perdeva sempre, alla fine, ma Harry non la pensava così: lui tifava per Jerry, perché era più piccolo ed indifeso, soggetto alla tirannia di un animale più forte; diceva che, almeno nei cartoni, la dominanza e la supremazia di una specie su un’altra non dovevano esistere, quindi era giusto che Jerry vincesse sempre: sfidava la natura, non era normale. E Harry amava l’anormalità. Harry tendeva anche ad adattare ogni aspetto dei cartoni animati alla realtà, e ad immedesimarsi nei personaggi di finzione che tanto gli piacevano: nella sua testa, Louis era Tom e lui era Jerry. Niall diceva spesso che il ragazzo aveva qualche rotella fuori posto, ma infondo anche l’irlandesino non era tanto a posto. Comunque, spesso Harry si lamentava di essere sottovalutato perché più piccolo, di non avere potere sul suo ragazzo, di non poter decidere; quindi si prendeva queste vendette immaginarie, diventando un topo di un cartone e picchiando il suo amore. Effettivamente, non era troppo normale come comportamento in un ragazzo di vent’anni.
-Louis! Hai finito al telefono?- urlò Harry dal soggiorno; il cuoco improvvisato, dalla cucina, gli fece segno di tacere. Sbuffando, il riccio tornò ai suoi cartoni animati.
-No mamma, è solo Harry… amore, hai deciso se preferisci la pasta o la pizza?
-La pasta con cosa?
-Con il pomodoro, vuoi quella?
-No, la pizza, perché la pasta al pomodoro stasera non mi va, e poi perché ho tantissima fame, e perché ho voglia di pizza… anche se la pasta sembra buona… no, dai, fai la pizza.
Louis, arresosi all’evidenza di non saper cucinare nemmeno una salsa al pomodoro, salutò la madre e decise di mettere in pratica una nuova tecnica persuasiva per spingere il suo ragazzo a procacciare la cena. Raggiunse allora il suo riccio sul divano, lo abbracciò teneramente, lo baciò con dolcezza e gli chiese:
-Tesoro, quanto mi ami?
-Tantissimo, Loulou.
-Ma da uno a dieci?
-Venti, ovvio!
-E cosa faresti per me?
-Tutto, cucciolone mio.
-Allora alzati, vestiti, prendi i soldi ed esci a comprare la pizza!
Harry Styles, vent’anni compiuti, un adorabile broncio sul viso, le braccia incrociate, si alzò e fece come Louis gli aveva detto, ubbidiente come se gli fosse stato impartito un ordine da un ufficiale dell’esercito: baciò Louis teneramente ed uscì di casa, lasciando il suo ragazzo con un dolce sorriso sulle labbra. Tom si era preso la sua rivincita, ma era stato sconfitto con un colpo al cuore proprio da Jerry, il suo peggior nemico prima, il suo più grande amore adesso.