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Autore: Lady ONeill    27/12/2014    1 recensioni
[SPOILER PER LO SPECIALE DI NATALE]
(Tratto dalla storia)
“Che hai intenzione di fare, Koschei?”
Chiese lui, avvicinandosi a lei con fare molto preoccupato, mentre lei continuava a sorridere tranquilla e inseriva velocemente delle coordinate per poi far partire il TARDIS.
“Ho un regalo per te, è Natale e siamo tutti più buoni, non è così?”
Ridacchiò lei, ed a passo di corsa si era avviata alla porta della cabina blu, facendogli segno di avvicinarsi, ordine che lui eseguì, aprendo cautamente la porta, spaventato da quello che poteva trovarsi di fronte una volta uscito dal TARDIS.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 12, Master - Altro, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Distinguere sogni e realtà era impossibile in quel momento, ma era sicuro che quella era la realtà: il TARDIS decorato per Natale, l’odore di biscotti e tortine di Natale era reale.
Anche Missy che canticchiava canzoncine natalizie umane tradotte in gallifreyano era reale, e al contrario di quello che non avrebbe mai ammesso, adorava sentirla canticchiare canzoni di Natale, ma ancora di più adorava sentirla parlare in gallifreyano.
E non avrebbe mai ammesso una seconda cosa: era contento, era contento di avere Missy nel TARDIS, anche se a volte lei era leggermente più squilibrata del solito.
Era tutto quasi troppo perfetto per essere vero. Si diresse verso la cucina, notando solo dopo esserci passato a fianco una culla simile a quella in cui lui dormiva quando era un neonato, come il bambino che ci stava dormendo dentro con le manine chiuse a pugno ed un’espressione pacifica dipinta sul viso, assomigliava a lui, e non sapeva cosa provare oltre a tenerezza di fronte a quel pupo, e istintivamente lo prese in braccio facendo attenzione a non svegliarlo, e cullandolo un po’ goffamente, si diresse verso la camera da cui proveniva la voce di Missy, che subito si era voltata verso di lui con un sorriso dipinto sul volto, un sorriso sincero, non quello da pazza Signora del Tempo che voleva distruggere la terra.
“Theta, hai trovato Sebasthian, mh?”
Esordì lei, sistemando meglio il bambino tra le braccia del Dottore, guardandolo poi negli occhi, con un sorriso che pareva quasi troppo dolce per una come lei, ma a lui piaceva, gli piaceva quel lato che lei non mostrava mai a nessuno oltre che a lui e al loro bimbo.
“Ti assomiglia, è un bell’ometto come il suo papà…”
Sussurrò lei, accarezzando la guancia del Dottore prima di posargli un bacio a stampo sulle labbra, ma c’era qualcosa negli occhi di lei che faceva intuire che ne stava per fare una delle sue.
Non a Natale, non proprio quel giorno, e lo sguardo preoccupato del Dottore era preoccupato, mentre lei sorrideva innocentemente, uscendo dalla stanza e dirigendosi verso la sala della consolle, mentre lui la seguiva con il bambino ancora in braccio, che mise poi nella sua culla una volta arrivato.
“Che hai intenzione di fare, Koschei?”
Chiese lui, avvicinandosi a lei con fare molto preoccupato, mentre lei continuava a sorridere tranquilla e inseriva velocemente delle coordinate per poi far partire il TARDIS.
“Ho un regalo per te, è Natale e siamo tutti più buoni, non è così?”
Ridacchiò lei, ed a passo di corsa si era avviata alla porta della cabina blu, facendogli segno di avvicinarsi, ordine che lui eseguì, aprendo cautamente la porta, spaventato da quello che poteva trovarsi di fronte una volta uscito dal TARDIS.
Ma una volta aperta la porta furono entrambi invasi da una luce che entrambi conoscevano fin troppo bene, la luce del loro pianeta, Gallifrey, che non era affatto perduto, anzi, sembrava addirittura lo stesso di prima. Subito il Dottore sorrise, uscendo con lentezza, ancora non riusciva a crederci, era tornato a casa. Con Missy e il loro piccolo bambino.
Lei non gli aveva mai mentito sulle coordinate del pianeta, a quanto pareva, e lui non poteva non essere felice, tanto che la prese tra le braccia, baciandola dolcemente mentre qualche lacrima rigava le guance di entrambi, finalmente a casa e senza preoccupazioni, Clara era salva sulla terra, e nessun pianeta sembrava aver bisogno del Dottore. In quel momento lui poteva dedicarsi alla sua famiglia, a Koschei, a loro figlio.
“Sai, sono riuscita a mantenere segreto il mio regalo di Natale fino ad ora, credevi veramente che ti avrei lasciato qui da solo? Sciocco.”
Lo canzonò lei mentre il Dottore le lanciava un’occhiataccia per poi tornare a guardarsi intorno, si sentivano entrambi tranquilli ed al sicuro, a casa.
Ma la maggior parte della sera la passarono nella biblioteca del TARDIS, davanti al caminetto acceso, e mentre Missy cullava Sebasthian per farlo addormentare, Theta li guardava entrambi con una dolcezza che nemmeno lui credeva di possedere. Con un braccio attorno alle spalle della donna, le posò un bacio sulla tempia, mentre lei posava il bimbo nella sua culla, coprendolo per bene, anche se non ce n’era il bisogno visto che la temperatura nella stanza non era troppo bassa. Stava così bene con lei, si sentiva a suo agio, e stava cominciando a dimenticare tutto quello che lei gli aveva fatto passare nella sua rigenerazione precedente e in quella attuale.
Era anche raro vederla con i capelli sciolti, adorava passare le dita tra i suoi riccioli e giocarci, e lei adorava sentirsi passare le mani tra di essi, era rilassante per entrambi, e lei era talmente rilassata che si sarebbe addormentata con la testa appoggiata sulle sue gambe.
E poi sentì quelle parole che gli fecero gelare il sangue nelle vene provenire dalla bocca della compagna.
“È ora di svegliarsi, Theta.”
E quando lui aprì gli occhi, non era su Gallifrey, non era nel suo TARDIS, non c’era Missy con lui, e non c’era nessun bambino.
Si trovava su un vulcano, non sapeva come mai fosse lì, ma il senso di solitudine e il dolore che gli strinsero lo stomaco in una morsa dolorosa quasi lo distrussero, mandandolo prima su tutte le furie, per poi abbandonare il suo corpo, lasciando spazio ad emozioni che mai si sarebbe immaginato di provare: tristezza, dolore e un vuoto che nessuno sarebbe riuscito a colmare.
Quello era il giorno più triste e solitario della sua vita, e dopo aver realizzato che tutto quello che aveva vissuto prima era un sogno, era diventato ancora peggio.

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L’angolo dell’autrice.
Era da tempo che non scrivevo,
e questa fanfiction è stata un parto, sia per il fatto che mi ci è voluta un’intera giornata per scriverla, e per la quantità di feels che mi stavo tirando addosso.
Lo speciale di Natale e Lonely Day dei System of A Down sono le due cose che mi hanno ispirata di più per questa One Shot, che spero vi piaccia~
  
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