Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Giulia_SerVA CApuleti    31/12/2014    9 recensioni
E' passato un anno da quando Elsa ha posto fine all'inverno perenne che ha causato involontariamente.
Elsa vive felice accanto ad Anna, governando saggiamente Arendelle, che ama la sua Regina.
Anna sta per fidanzarsi ufficialmente con Kristoff, da poco nominato Principe di Arendelle e ormai stabilitosi al Palazzo Reale.
Ma durante un ricevimento in onore della Regina e dei due giovani principi, un misterioso Uomo Nero si presenta ad Arendelle con l'intenzione di servirsi dei poteri di Elsa per creare un mondo buio e gelido. Al rifiuto di Elsa, Uomo Nero rapisce Anna e imprigiona Arendelle nell'oscurità.
Per salvare Anna e il suo popolo, Elsa, accompagnata dal fedele Olaf, dovrà partire alla ricerca delle misteriose Leggende dei Fiordi, gli unici in grado di sconfiggere Uomo Nero, ma soprattutto di colui che ha i suoi stessi poteri...
Mia prima fanfiction su un probabile seguito di Frozen e sulla coppia Jack&Elsa, spero vi piaccia =)
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Olaf, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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25- Il primo allenamento

25- Il primo allenamento

Il mattino dopo...

OLAF: Elsa, sveglia, sveglia, svegliati!

Apro gli occhi lentamente. Vedo Olaf seduto su di me che mi scuote la spalla. Alzo una mano per coprirmi gli occhi, la luce è troppo forte. Olaf mi sorride.

ELSA: Olaf... buongiorno, piccolo!

OLAF: Buongiorno!

Olaf mi abbraccia forte e io ricambio la sua stretta, sorridendo.

Mi volto verso la finestra. Il ricordo di me e Jack abbracciati mentre l'aurora illumina il cielo notturno e del nostro bacio mi fa battere forte il cuore e il mio sorriso si allarga.

Oh, ancora non posso credere che sia successo! E se fosse stato solo un sogno?

No, non era un sogno. Le sue braccia che mi stringevano forte, le sue parole: nessuno mi porterà via da te e poi la sensazione bellissima del suo bacio... no, non è stato un sogno! Ed è stato così bello!

Voglio vederlo, guardarlo dritto negli occhi, dirgli che lo amo e sentirmelo dire a mia volta.

OLAF: Elsa, ci sei?

Olaf agita la sua mano ramosa davanti ai miei occhi e io subito li sbatto, riscuotendomi dai miei pensieri.

OLAF: Dai, vatti a preparare, dobbiamo scendere!

Esclama il mio piccolo amico, saltando giù dal letto. Io mi alzo dal letto e prendo il mio vestito dalla poltrona davanti al camino. Noto, però, che Olaf sembra più allegro del solito.

ELSA: Come mai sei così euforico?

OLAF: Potrei farti la stessa domanda. Non ho mai visto i tuoi occhi così luminosi, Elsa.

Mi risponde lui con dolcezza. Io sorrido e abbasso lo sguardo, mentre le mie guance avvampano di rossore. Ad Olaf non si può proprio nascondere nulla! Gli sorrido ancora, poi apro la porta ed entro nel bagno per prepararmi a scendere.


Svolazzo per tutta la fabbrica, ridendo e facendo piccoli scherzi agli Elfi, che mi rivolgono occhiate truci. Oh, andiamo, tanto non ci riuscite a lavorare seriamente!

Rido ed esulto facendo capriole a mezz'aria, attirando su di me gli sguardi degli Yeti. Si guardano l'un l'altro confusi, chiedendosi che mi prende.

Che mi prende? Non sono riuscito a dormire tutta la notte perché non ho smesso di pensare un secondo a quel bacio fra me ed Elsa. Ogni volta che cercavo di chiudere gli occhi, quel momento e le emozioni che mi ha provocato tornavano a farmelo rivivere.

Come avrei potuto dormire? Se mi fossi addormentato, oggi, appena sveglio, avrei sicuramente pensato di aver sognato tutto! Invece no, l'ho baciata davvero!

Dio, non posso ancora credere di averlo fatto! E ora, sono qui a svolazzare per la fabbrica più o meno da quando è spuntata l'alba e ho tanta voglia di vederla!

Mi metto a volare intorno al Globo, partendo dal basso verso l'alto, liberando con il bastone una scia di fiocchi di neve dietro di me.

CALMONIGLIO: Ma cos'è tutto questo fracasso?

La voce di Calmoniglio frena di botto il mio volo. Mi volto e vedo che il canguro e Sandman sono appena entrati nella Sala. Atterro davanti a loro, salutandoli.

JACK: Buongiorno, ragazzi!

CALMONIGLIO: Jack, si può sapere che stai...

Non gli lascio il tempo di finire la frase che subito lo prendo per le mani e lo sollevo a mezz'aria senza fatica. Una forza superiore a quella di un comune mortale, uno dei vantaggi di essere Immortale! E dato il peso effettivo di Calmoniglio, ce ne vuole!

Lui, preso alla sprovvista, comincia ad urlare mentre io lo faccio volteggiare in aria fino a fargli girare la testa.

JACK: Oh, questo è in assoluto il giorno più bello della mia vita!

Senza rendermene conto, lascio andare Calmoniglio, che sbatte violentemente il muso a terra, schiacciando con il suo corpo peloso il povero Sandman, che si lascia sfuggire un “Ahia” di sabbia dorata. Rido osservando la scena. Sandy prova a togliersi di dosso Calmoniglio, ma lui deve ancora riprendersi dalla botta e dal capogiro.

JACK: Non riesco a smettere di pensare a lei!

Dico non appena smetto di ridere.

Mi stendo su una delle travi del soffitto, mi giro verso la grande finestra sul Globo e mi metto a guardare il cielo, sospirando.

JACK: Ah, è di un altro mondo!

CALMONIGLIO: MA SEI IMPAZZITO?

L'urlo di Calmoniglio è talmente forte da far tremare la trave. Guardo in basso e lo vedo in piedi, una mano sul muso e l'altra alzata contro di me. Sandy, invece, è ancora a terra.

CALMONIGLIO: VOLEVI UCCIDERMI, PER CASO?

Continua ad urlare il canguro, costringendomi a coprirmi le orecchie.

CALMONIGLIO: Riporta subito qui la tua faccia da schiaffi, Jack Frost, CAPITO?

JACK: Oh, andiamo, Calmoniglio, sorridi che è una giornata bellissima!

Dico, mettendomi seduto sulla trave, con il bastone posato sulla spalla.

CALMONIGLIO: ERA una giornata bellissima, prima che TU mi facessi venire LE VERTIGINI!

Io alzo gli occhi al cielo. Ma quanto è esagerato!

NORD: Si può sapere cosa essere tutto questo trambusto?

Nord entra nella Sala. Non appena vede Sandy a terra, si avvicina e lo aiuta a rialzarsi. Sandy si tocca la testa, facendo una smorfia. Nord alza lo sguardo su di me.

NORD: Jack, che ci fai lassù? Scendi!

CALMONIGLIO: Sì, avanti, scendi così ti sistemo per le prossime Feste di Pasqua!

Si mette in mezzo Calmoniglio.

Nord, però, gli mette una mano sotto il mento, glielo alza e gli chiude la bocca. Mi trattengo dal ridere, altrimenti il canguro è capace di tirarmi le uova appresso!

CALMONIGLIO: Ehi...

NORD: Piantala, Calmoniglio! E tu, Jack, vieni subito giù!

Il tono di Nord non ammette repliche, perciò recupero il bastone e atterro davanti a lui.

Calmoniglio mi rivolge un'occhiata truce, che io però ignoro perché vengo distratto dall'ingresso di Elsa e Olaf nella Sala. Con loro ci sono anche Dentolina e Dente da Latte.

La voce squillante di Olaf ci saluta tutti, ma io non riesco a staccare gli occhi da Elsa.

Non riesco ad evitare di pensare a quanto sia bella, anzi bellissima.

Lei incrocia il mio sguardo e le mie labbra subito si curvano in un sorriso, mentre il respiro mi si fa sempre più corto.

NORD: Buongiorno, Elsa!

ELSA: Buongiorno a voi. Va tutto bene?

Chiede guardandoci ad uno ad uno. Sento un colpo arrivarmi dietro la nuca.

JACK: Ahia!

Esclamo, massaggiandomi la nuca e voltandomi. E chi poteva essere se non Coda di Cotone? Stavolta sono io a rivolgergli un'occhiata truce, anche se vorrei fargli molto peggio!

NORD: Assolutamente!

Esclama Nord, ignorandoci completamente.

NORD: Oggi cominci tuo addestramento, Elsa!

Continua Nord, allargando le braccia. Il viso di Elsa si illumina e un sorriso meraviglioso compare sulle sue labbra rosse.

ELSA: Davvero?

NORD: Sì. Coraggio, seguitemi tutti.

Nord comincia ad incamminarsi fuori dalla Sala, seguito da un allegrissimo Olaf e da tutti gli altri.

Dente da Latte vola verso di me e mi pizzica con affetto la guancia, facendomi sorridere.

Il suono della risata di Elsa mi fa alzare lo sguardo, che subito si incrocia al suo.

Il mio cuore batte fortissimo nel momento in cui ripenso al nostro bacio di ieri notte.

Vedo lei arrossire e abbassare lo sguardo nel tentativo di nasconderlo. Credo di aver amato questo suo modo di fare fin dal primo momento...

Sento Dente da Latte richiamarmi e abbasso lo sguardo su di lei, posata sulla mia mano.

JACK: Tranquilla, raggiungi pure Dentolina, io arrivo subito.

Lei annuisce e si alza in volo. La seguo con lo sguardo finché non sparisce dalla mia visuale.

Mi volto verso Elsa e mi avvicino. Le prendo la mano, facendo scattare quella piacevole scintilla che arriva fino al mio cuore impazzito.

Lei mi sorride imbarazzata, vorrebbe dire qualcosa ma non sa da dove cominciare.

JACK: La Regina di Ghiaccio che non ha nulla da dire?

Scherzo io, facendola ridere.

ELSA: Potrei dire la stessa cosa di te, Jack Frost.

Sorridiamo tutti e due, mentre io le accarezzo dolcemente il viso. Mi avvicino a lei, chiudendo gli occhi e le mie labbra incontrano di nuovo le sue. Il mio cuore batte più veloce di prima.

Le labbra di Elsa si schiudono per permettermi di approfondire di più il bacio. Le sue braccia si stringono intorno al mio collo e la sua mano mi accarezza i capelli, provocandomi brividi in tutto il corpo. L'abbraccio anch'io, per ricordarle che io sono qui e che nessuno mi porterà via.

Lei si separa da me e la sento sorridere. Riapro gli occhi ritrovando i suoi e sorrido anch'io. Sfioro dolcemente il suo naso con il mio.

JACK: Non sai da quanto tempo aspettavo tutto questo.

Lei sorride e mi sfiora le labbra con una tenera carezza delle dita.

ELSA: Anch'io.

Mi sussurra. Io sorrido e la bacio ancora.

Non ne ho ancora abbastanza delle sue labbra rosse e dal sapore più dolce di un frutto maturo. E dubito che potrei arrivare a desiderare qualcun altro che non sia lei.

Elsa interrompe il bacio e unisce la fronte alla mia.

ELSA: Dobbiamo andare.

Io sospiro. Lei alza un sopracciglio in una espressione di rimprovero, avendo capito che non sono d'accordo.

Pur di rimanere accanto a lei così, rimanderei questo primo allenamento all'infinito.

La sua espressione cambia e leggo una preghiera nei suoi occhi. Ridacchio, perché non credevo che gli occhi dolci fossero un suo metodo per convincere le persone.

Questo allenamento è importante, non possiamo rischiare che Pitch ci colga impreparati.

E così mi decido ad annuire.

JACK: Va bene.

Stavolta è lei a baciarmi. E' un bacio breve, il suo, ma talmente dolce da lasciarmi per un attimo completamente immobile. Io giuro che non mi riconosco più!

Le prendo le mano e si lascia guidare da me verso il luogo dell'allenamento.


Le farfalle nello stomaco, il respiro farsi sempre più corto, il cuore che mi batte a mille.

Ho provato tutto questo prima, mentre Jack mi donava i suoi baci.

Mentre ero ancora in camera a prepararmi, c'è stato un momento in cui ho pensato che forse si era pentito del bacio di ieri notte. Ho pensato che, una volta giù, mi avrebbe detto che quel momento era stato una stupida leggerezza, o peggio un errore, e che non avrebbe dovuto mai più succedere.

E' sempre così: quando mi succede una cosa bella come questa, quando mi sento così felice, ho sempre paura che qualcosa rovini tutto e mi riporti alla realtà più brutta.

Invece lui era lì, a guardarmi con quello sguardo pieno d'amore che mi farà sempre arrossire, a sorridermi e a tenermi stretta come se volesse dirmi che non mi lascerà mai.

L'ho convinto a raggiungere Nord e gli altri per iniziare il mio allenamento per combattere Pitch, ma non riesco a staccarmi da lui. Ho paura soltanto a pensare una cosa del genere, ma credo che Jack non mi basterà mai...

NORD: Oh, eccoci qua!

La voce di Nord mi distrae dai miei pensieri. Il vecchio Guardiano ci ha portati davanti a un grande e largo portone di legno.

OLAF: Siamo arrivati?

Chiede Olaf con la sua vocetta entusiasta.

NORD: Elsa, benvenuta nella tua area da allenamento personale!

Detto questo, Nord spalanca l'enorme portone e ci fa entrare in una enorme sala circolare. I muri di pietra alti e massicci, decorati da arazzi che riportano scene tipiche del Natale, sorreggono un tetto con un apertura, sempre circolare, nel mezzo.

Mi guardo attorno e mi dà l'idea di una piccola arena. Solo che nelle arene non ci sono tappeti.

Infatti, un enorme tappeto rosso, quasi identico a quello nella Sala del Globo, copre il pavimento.

La stanza è completamente vuota, ma non deserta perché subito mi accorgo della presenza di Sven.

ELSA: Sven!

Lascio andare la mano di Jack e insieme ad Olaf vado ad accarezzarlo. Le coccole appiccicose di Olaf lo fanno sorridere e ogni tanto lo vedo tirare fuori la lingua per assaporare i fiocchi di neve che cadono dalla sua nuvoletta.

NORD: Allora, Elsa...

Mi volto verso Nord. Lui apre le braccia e si guarda intorno.

NORD: Che ne pensi?

A dir la verità, non so cosa dire. Sembra lo spazio perfetto per potermi esercitare con i miei poteri, però... non lo so, qualcosa di questa sala non mi convince.

NORD: Prima era vecchia fucina attrezzi da lavoro degli Yeti, ma dopo averla svuotata e risistemata... bè, eccola qua!

Nord posa le sue manone sui fianchi. Jack mi si avvicina, continuando a guardarsi intorno. Quando il suo sguardo incontra il mio, anche lui mi chiede:

JACK: Che ne pensi?

ELSA: Non lo so... non credi che manchi qualcosa a questa sala?

Gli rispondo. Lui alza un sopracciglio, non capendo dove voglio andare a parare. Apro una mano, facendone uscire dei piccoli fiocchi di neve. Le sue labbra si curvano in un sorriso. Ma certo, hai ragione, sembrano dire i suoi occhi.

NORD: Che vuol dire manca qualcosa?

Chiede Nord, grattandosi la testa, mentre io mi metto nel centro della sala.

JACK: Oh, tranquillo Nord, credo che Elsa voglia aggiungere qualcosa di suo a questo posto.

Spiega Jack. Nord e Calmoniglio si scambiano un'occhiata confusa, al contrario di Sandman e Dentolina che sembrano entusiasti.

JACK: Dopotutto, vuole imparare a usare al meglio i suoi poteri ed è giusto che si senta se stessa fino in fondo, no?

Dice, voltandosi infine a guardarmi. Io gli sorrido, perché ha capito perfettamente quello che avevo in mente. Lui ricambia il mio sorriso, facendomi battere il cuore a mille.

Mi incoraggia con un cenno del capo e a quel punto, scosto un po' un lembo della gonna e sbatto il piede a terra.

Il pavimento viene coperto da un ghiaccio liscio e perfetto, che prende la forma di un gigantesco fiocco di neve. I versi di sorpresa dei Guardiani mi giungono alle orecchie, facendomi sorridere.

Giro sul fiocco di neve, facendolo illuminare, mi fermo e alzo le braccia verso il fondo della sala, lasciando che il ghiaccio copra interamente le pareti. Il ghiaccio arriva fino all'apertura del tetto, senza però chiuderla.

Sorrido, soddisfatta di quanto ho fatto, ma abbassando lo sguardo mi rendo conto che non ho finito.

Il ghiaccio si posa sul mio vestito blu e si modella su di me, riempiendomi di luce. Alzo le braccia per modellare le maniche, poi le mani creano di nuovo il mio mantello di fiocchi di neve.

Ora sì che sono perfetta!

OLAF: Elsa, sei fantastica!

Esclama Olaf, saltandomi in braccio e stritolandomi in un caldo abbraccio. La piccola Dente da Latte vola verso di me e mi solletica la guancia, facendomi ridere. Sulla testa di Sandman vedo comparire delle immagini, sta cercando di dirmi qualcosa.

NORD: Quello che sta cercando di dire è che: non crede a suoi occhi. E nemmeno io.

Mi spiega Nord. Io sorrido. Olaf scioglie l'abbraccio e saltella giù.

NORD: Davvero Elsa, hai fatto qualcosa di meraviglioso!

JACK: Se sei riuscita a far diventare bellissimo un posto così, non oso immaginare quanto fosse bello il tuo palazzo di ghiaccio.

Dice Jack, avvicinandosi e prendendomi le mani. Io arrossisco immediatamente.

ELSA: Grazie, Jack.

Ci guardiamo fisso negli occhi, intensamente, e tutto quello che vorrei adesso è stare tra le sue braccia, senza scappare. Senza avere paura.

Comincio a pensare che forse il sentimento più forte di cui mi parlava Granpapà prima di cominciare questo viaggio sia proprio il mio amore per Jack.

Le parole di quella notte che ancora non capisco sono sempre le stesse: a un inganno cederà e la fiamma si spegnerà.

Sento qualcuno schiarirsi la gola e Jack e io ci voltiamo imbarazzati.

Per un attimo ci siamo completamente scordati di dove eravamo. E tutto con un semplice sguardo.

Nord mi mette una mano sulla spalla.

NORD: Elsa, mia cara, quello che tu e tuoi poteri siete in grado di fare è straordinario. Ma ora quello che voglio che mostri è tua forza.

ELSA: La mia forza?

NORD: Se vuoi salvare tua sorella, dovrai essere forte e pronta a combattere. Perciò, per prima cosa, voglio vedere se sei brava a difenderti da nostri attacchi.

Vedo Jack rivolgere un'occhiata preoccupata a Nord, ma lui continua a guardare me. Io annuisco con decisione.

ELSA: Sono pronta.

Nord mi invita con un cenno ad andare in fondo alla sala. Jack mi segue e mi mette una mano sulla spalla.

JACK: Sei sicura? Non voglio sbagliare e farti del male.

Io sorrido, stringendo la sua mano ancora posata sulla mia spalla.

ELSA: Sono sicura. So di potermi fidare di te, Jack.

Lui sorride debolmente, come se non fosse convinto. Come se mi stesse dicendo che non dovrei fidarmi. Quel velo di tristezza, fatto di segreti e distanze, è ancora lì tra di noi.

Ma non voglio farlo stare male ora. Unisco la mia fronte alla sua e gli accarezzo i capelli bianchi. Anche se lo desidero tanto, non posso permettermi di baciarlo adesso, davanti agli altri. In più non posso lasciare che le mie emozioni compromettano il mio allenamento. Devo essere concentrata, per Anna.


Nelle successive tre ore, Nord, Sandman e Calmoniglio hanno messo alla prova la capacità di difesa di Elsa.

Le prime cose dalle quali Elsa ha dovuto sapersi difendere sono le armi tipiche degli umani, tipo le spade, i coltelli, le balestre: Nord è sempre stato bravo nel maneggiarle e ha voluto che Elsa cominciasse a difendersi da qualcosa che già conosce.

Infatti, Elsa è riuscita a difendersi molto bene, anche se ammetto che ogni volta che una freccia o un coltello volavano verso di lei ho trattenuto il fiato.

Calmoniglio ha fatto un solo esercizio con i boomerang e le uova esplosive.

Ufficialmente perché Elsa aveva già dimostrato una buona difesa contro le armi di Nord.

Ufficiosamente perché ho chiesto, o forse dovrei dire minacciato Coda di Cotone di andarci piano se non voleva finire su un piatto d'argento con delle patate per contorno.

C'è voluto un po' a convincerlo che non scherzavo, ma alla fine ha recepito il messaggio.

Difendersi dalla sabbia magica di Sandy è un altro paio di maniche, sia perché Sandman è talmente forte da tenere testa a chiunque (mai prenderlo per il verso sbagliato, fidatevi!), sia perché Nord ha incoraggiato Elsa a rispondere all'attacco.

In quel momento le ho letto la paura negli occhi. La paura di perdere la concentrazione e il controllo, la paura di fare del male.

Riesce a difendersi bene da Sandy, ma quando arriva il momento di rispondere all'attacco esita. E Sandy approfitta della sua esitazione. E questo non mi fa stare tranquillo, per niente.

NORD: Jack, scendi da nuvole, tocca a te!

La voce di Nord mi riscuote dai miei pensieri. Un momento... tocca a me cosa?

JACK: Cosa?

Nord mi spinge in avanti al centro della sala, pochi passi mi separano da Elsa.

JACK: No, no, no! Io non lo faccio!

Protesto io, tornando indietro. Vedo Calmoniglio alzare gli occhi al cielo, sbuffando.

NORD: Oh, andiamo, Jack! Avete praticamente gli stessi poteri, è impossibile che possiate nuocervi fatalmente l'uno con l'altro!

JACK: Ne sei sicuro?

Gli chiedo ancora, ma lui continua a spingermi verso Elsa.

NORD: Jack, apprezzo tua preoccupazione nei confronti di Elsa, ma sono sicuro a cento per cento di ciò che ho detto, quindi tranquillo! E adesso comincia tua prova!

Apro la bocca per ribattere, ma lui mi ignora. Mi volto e incrocio lo sguardo di Elsa.

Lei curva le labbra in un sorriso incoraggiante, poi alza le braccia: è pronta.

Stringo il mio bastone forte nelle mani, continuando a tenere fermo il mio sguardo su di lei. E' concentrata, lo vedo.

Muovo in avanti il bastone, ma prima che possa rendermene conto un getto di ghiaccio mi colpisce le ginocchia, facendomi cadere all'indietro e perdere la presa sul bastone. Sento la risata sorpresa di Calmoniglio e sento Olaf e Sven esultare. Riprendo il bastone e mi rimetto in piedi.

Elsa sembra non battere ciglio, come se quel getto di ghiaccio non fosse arrivato da lei. Io faccio qualche piccolo passo in avanti e, sorridendole, le dico:

JACK: Non cominciare a fare la scorretta, Regina di Ghiaccio!

ELSA: Non sto facendo la scorretta, sto solo rispondendo all'attacco, come Nord mi ha detto!

Mi risponde lei, per poi lanciarmi subito un getto di stalattiti. Stavolta, però, non mi lascio cogliere di sorpresa e volo sul soffitto, aggrappandomi all'apertura del tetto con le gambe.

Elsa mi scaglia contro altri getti di ghiaccio, ma io li evito ancora e ancora.

Creo delle palle di neve e colpendole con il bastone, le lancio alle spalle di Elsa, che cade in avanti sulle ginocchia. Io rido, guadagnandomi però una sua occhiataccia.

NORD: Jack, piantala di scherzare e attacca seriamente!

Mi riprende Nord con tono duro.

Io alzo gli occhi al cielo e poso i piedi sul pavimento di ghiaccio.

Elsa si rialza in piedi, scostando il suo mantello con la mano. I suo modi aggraziati mi fanno sorridere. Mi giungono alle orecchie le voci di Olaf e di Coda di Cotone.

CALMONIGLIO: Scommetto un uovo su Jack, quando si deciderà a fare sul serio.

OLAF: Nah, Elsa è molto più brava! Due ovette su Elsa!

CALMONIGLIO: Va bene, ci sto, palletta di neve!

Vedo Calmoniglio stringere la mano ramosa di Olaf. Mi volto verso Elsa.

NORD: Molto bene, Elsa. Continua così.

La elogia Nord. Lei lo ringrazia con un cenno del capo, poi si gira verso di me, rimettendosi nella stessa posizione di prima. Mi rivolge un sorriso di sfida, poi mi chiede:

ELSA: Allora, sei pronto, Jack Frost?

JACK: Sono nato pro...

Non faccio in tempo a terminare la frase che un suo getto di ghiaccio mi colpisce di nuovo alle ginocchia, sbalzandomi all'indietro. Sento la risata di Olaf e io mando un'occhiataccia a Nord.

NORD: Che vuoi? Tieni alta la guardia invece di guardare male!

Mi risponde lui, seccamente.

Mi rialzo in piedi e faccio partire dal bastone una falce di ghiaccio verso Elsa. Lei però la blocca, la distrugge chiudendo a pugno le mani, poi mi scaglia contro una stalattite, che a stento riesco ad evitare.

Rispondo ai suoi attacchi con destrezza, ma anche lei se la cava benissimo.

La nostra sfida dura a lungo, ma nessuno di noi due riesce a sopraffare l'altro.

La mia Regina di Ghiaccio non sembra però intenzionata a darmela vinta. Peccato che anche io sia dello stesso avviso! Io non perdo mai una sfida e non inizierò di certo ora, per lei!

Smettiamo di attaccarci per riprendere fiato, anche se io non ne ho affatto bisogno. Nord ci fa i complimenti.

NORD: Molto bene, Elsa! Bel lavoro, Jack!

JACK: Grazie!

Ringrazio, facendo un profondissimo inchino. Calmoniglio non si trattiene dal lasciarsi sfuggire un verso scocciato.

Ma proprio mentre sto per rimettermi dritto, sento la mia schiena battere contro il muro di ghiaccio. Scuoto la testa e mi rendo conto che tre spuntoni di ghiaccio mi hanno intrappolato alla parete.

Accidenti, non riesco a muovermi e il bastone è troppo lontano da me!

Alzo lo sguardo e vedo che Elsa si avvicina ridendo. Ma cos'ha da ridere? Oh, è così disonesta!

Lei smette di ridere e mi rivolge lo stesso sorriso di sfida di prima.

ELSA: Oh, Jack, non dovresti abbassare la guardia in questo modo!

Apro la bocca per cercare di replicare, ma la vedo appoggiarsi con i gomiti a uno degli spuntoni che mi tengono fermo e poggia lieve la mano sulla guancia sinistra, catturandomi con il suo sguardo.

Sento il cuore che accelera i battiti e la solita sensazione di calore riempirmi dalla testa ai piedi, tanto che se toccassi questo ghiaccio lo scioglierei all'istante e potrei liberarmi.

Ma al momento non è di questa trappola di ghiaccio che mi preoccupo, ma di una trappola ancora più grossa dove sono irrimediabilmente caduto: la trappola dell'amore.

La guardo, così meravigliosa in questa stanza di ghiaccio da lei creata e già non riesco più ad avercela con lei per i suoi tiri mancini.

Ad un certo punto, tira le mani verso di sé e finalmente vengo liberato. Atterro in piedi sul pavimento e recupero il bastone con un piede. Me lo metto in spalla e mi avvicino di più ad Elsa, che continua a rivolgermi quel sorriso, tutt'altro che fastidioso.

Prima che però possa dire o fare qualunque cosa, Nord si mette fra noi, ci fa i complimenti per la splendida prova, poi ci dice di seguirlo nel suo studio al piano di sopra. Io e Elsa ci guardiamo per un attimo senza capire, poi lo seguiamo tenendoci per mano per tutto il tragitto.


Quando entriamo nello studio di Nord, rivedo sul viso di Elsa la stessa espressione stupita che avevo io la prima volta che ci sono entrato.

E' una piccola stanza per metà di ghiaccio, eppure non ricordo mai di aver sentito Nord lamentarsi di questo. Al centro della stanza ci sono due lunghi tavoli da lavoro con sopra sistemati attrezzi di ogni genere e oggetti che Nord intaglia dal ghiaccio. Il tetto è sorretto da due enormi travi di legno dalle sfumature rosate e in mezzo ad esse sono sistemate delle piccole candele accese sotto vetro. Alla nostra destra, c'è la libreria, mezza occupata dalla collezione di oggetti dal futuro del mio vecchio amico. Accanto ad essa, c'è l'alberello di Natale: quello non manca mai! Sparsi un po' sul pavimento ci sono i giocattoli che solo lui è in grado di produrre al meglio e quelli da aggiustare.

Mi volto a guardare un punto preciso della libreria e sorrido nel vedere che la matriosca che conserva il Centro di Nord è sempre lì. Elsa nota che la sto guardando e mi chiede:

ELSA: E' quella di cui mi parlavi? Quella del Centro?

JACK: Esatto.

Rispondo sorridendole.

NORD: Panfrutto, ragazzi?

Ci voltiamo verso Nord che ci offre un dolce che hanno appena portato gli Elfi. Un dolce profumo di cioccolato mi invade le narici. Elsa rifiuta con un cenno della mano ed è quello che faccio anch'io. Nord lo riconsegna nelle mani dei due Elfi che lo hanno preparato, ma questi inciampano e finiscono entrambi con la testa nel dolce. La scena strappa a me ed Elsa una risata, poi la voce di Nord ci fa tornare seri.

NORD: Bene, direi che possiamo andare sodi al dritto!

Elsa mi guarda confusa. Io però faccio una smorfia preoccupata. L'ultima volta che mi ha detto questa frase mi ha letteralmente rinchiuso in questa stanza!

NORD: Elsa, mia cara, ieri mi hai detto che sono stati nostri amici Troll a dirti come arrivare fin qui, giusto?

ELSA: Sì. Mi hanno detto che voi e Jack mi avreste aiutato a padroneggiare meglio i poteri.

NORD: Immagino, però, che non sia tutto, vero?

Insiste Nord. Elsa abbassa per un attimo lo sguardo, per poi rialzarlo velocemente.

ELSA: Le ultime parole che mi ha rivolto...

NORD: Cioè?

Chiede Nord, con una punta di curiosità nella voce. E devo ammettere che anch'io sono curioso. Durante il viaggio, Elsa mi ha solo raccontato che i Troll gli avevano detto come trovarmi e nient'altro. Se le hanno detto dell'altro, evidentemente ha voluto aspettare che arrivassimo qui sani e salvi.

ELSA: Mi ha detto: Un cuore di ghiaccio

non può chiudere le porte

a un sentimento più forte.

Lascia che si liberi quell'immenso potere,

impedisci alla paura di fermarlo,

o a un inganno cederà

e la fiamma si spegnerà.

Mi ripeto queste parole nella testa per un bel po', mentre Nord si tocca i baffi con espressione meditabonda.

Un cuore di ghiaccio... immenso potere... cioè, si riferisce a noi due? Ai nostri poteri?

Impedisci alla paura di fermarlo, e qui sono più che sicuro che c'entri Pitch!

Ma sono le ultime parole quelle che più di tutte non riesco a decifrare. Si parla di un inganno, ma...

NORD: Curioso, davvero...

La voce di Nord mi distrae dal mio tentativo di decifrare le parole appena pronunciate da Elsa.

ELSA: Tu sai che vogliono dire?

Chiede Elsa, guardando speranzosa Nord.

NORD: Bè, mi sembra chiaro che si riferiscano a te, Elsa. Però c'è qualcosa che non mi è del tutto chiaro... per questo voglio farti una domanda, Elsa.

Elsa esita per un attimo. Io le prendo la mano e le rivolgo un sorriso incoraggiante, il tutto sotto lo sguardo attento di Nord. Lei torna a guardarlo, facendo un cenno di assenso.

Nord fa la sua domanda.

NORD: Jack mi ha raccontato quello che tu e tua sorella avete passato. E mi ha anche detto come avete fatto a ritrovarvi. Ma quello che voglio sapere è: credi che l'amore che hai dentro sia più forte dell'odio di Pitch?

Nella stanza cala un silenzio strano. Elsa non sa che cosa rispondere. E a dirla tutta, se mi trovassi al suo posto anch'io non saprei cosa rispondere.

A stento so che cosa significhi amore. Chi avrebbe dovuto insegnarmi a capirlo mi è stato portato via. E quello che Elsa mi sta facendo riscoprire è ancora troppo fragile.

Sono io con le mie bugie, con la mia incapacità di dire la verità a renderlo fragile.

Nord prende le mani di Elsa fra le sue.

NORD: Libera il tuo Centro, Elsa.

Elsa risponde con un debole sorriso. E' confusa, e io con lei.

Nord mi rivolge uno sguardo, per poi toccarmi all'altezza del cuore con un dito. Mi sta dicendo che anch'io devo liberare il mio Centro?

Mentre ancora ci penso, sento un forte battito d'ali provenire fuori dalla finestra. Mi volto e riesco a distinguere la figura di Dentolina e delle altre fatine.

Sulla soglia della stanza compaiono Calmoniglio e Sandy.

CALMONIGLIO: Abbiamo un problema. Al palazzo di Dentolina.

Dice con voce preoccupata. Nord e io stringiamo gli occhi. Non ci vuole un genio per capire che il problema è Pitch.

Incrocio lo sguardo preoccupato di Elsa. Devo proteggerla, tenerla lontano da Pitch a tutti i costi. Le faccio una lieve carezza sulla guancia rosea, poi mi volto verso Calmoniglio, dicendo:

JACK: Andiamo ad aiutarla!


Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti, ragazzi! =) Lo so, sono un'imperdonabile ritardataria, ma sembra che tutti i blocchi della scrittrice si siano messi d'accordo per colpirmi, è assurdo!

Comunque, spero che la lunghezza del capitolo sia sufficiente a farmi perdonare la lunga attesa che avete sopportato, ma soprattutto spero che vi sia piaciuto!

Jack e Elsa sono innamorati l'uno dell'altra e i Guardiani stanno cominciando seriamente a rendersene conto (Calmoniglio certamente non si scorderà la botta che ha preso xD).

Elsa ha fatto il suo primo allenamento e riferito a Nord delle parole di Granpapà. Ma che cosa significano le parole “Libera il tuo centro”, riferite anche a Jack? Che cosa succederà al palazzo di Dentolina? Perché Pitch è là?

Se volete scoprirlo, continuate a seguirmi, ci rivediamo al prossimo capitolo ;)

Vi saluto ringraziando Elsa Ai, Fred Halliwell, Lily13amore e Mellivan01 che mi hanno aggiunta ai loro autori preferiti e ringrazio tutti per le 4100 visite al primo capitolo :D

Auguro a tutti voi un felice 2015, un abbraccio da Giulia.

   
 
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